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- 15 ottobre 2015

Residenza anagrafica

Con questo termine s’intende il posto in cui una persona abita usualmente, stabilendo una condizione di fatto, e alla quale si correlano alcuni effetti che disciplinano la relazione che la persona ha con il territorio in cui risiede. Per cambiare l'indicazione del luogo in cui si risiede occorre recarsi all’Ufficio Anagrafe del Comune nel cui territorio si vuole risiedere, intendendo in questo caso la "residenza anagrafica", che si può trasferire e modificare. Per il trasferimento si devono fare due dichiarazioni, una al Comune in cui si risiede ancora, e una al Comune in cui s’intende abitare. Queste due dichiarazioni costituiscono la prova del trasferimento. Da notare che, di là della residenza anagrafica posseduta in un certo Comune, le residenze possono essere molteplici riferendosi ai posti dove si ha consueta dimora. La conseguenza della residenza anagrafica, con la relativa inclusione nel "registro della popolazione", comporta il diritto del cittadino di richiedere i certificati anagrafici e l’ammissione ai servizi demografici. Essa determina alcune conseguenze normative in capo al residente, come il posto dove sono eseguite le pubblicazioni per il matrimonio, il luogo dove il matrimonio è celebrato e il Tribunale di competenza per le adozioni. Inoltre, questa pratica insieme al domicilio, determina l’attribuzione degli Organi Giudiziali e il posto dove certi atti debbano essere notificati.

Cambio residenza cosa fare

Cambiare residenza non è un’operazione meccanica, ma per richiederla occorrono alcuni elementi, come l’iscrizione all’Anagrafe dei cittadini che risiedono in altro Comune italiano o l’iscrizione all’Anagrafe dei cittadini italiani residenti in altro Paese (A.I.R.E.) Tuttavia, possono chiedere il cambio solo i cittadini maggiorenni. Per il nucleo familiare, invece, deve essere un membro che ha raggiunto la maggiore età e che ha la responsabilità genitoriale o tutela. Chi chiede l’iscrizione ha l’obbligo di provare la sua identità con un valido documento di riconoscimento, prassi che vale per tutte le dichiarazioni anagrafiche di cui è responsabile, o anche per cambiare la situazione anagrafica dichiarata a suo tempo.

Il cittadino maggiorenne della famiglia – solo se è l’intera famiglia a volersi trasferire –, può fare domanda per chiedere di attestare il cambio entro venti giorni da quando ha preso possesso della nuova casa. Ciò va fatto all’ufficio anagrafe di competenza, potendo inviare la domanda per posta, e-mail e fax. Nel caso si utilizzasse la posta elettronica, è necessario apporre la firma digitale, essere identificati dalle apparecchiature informatiche e mandare la richiesta dalla posta certificata del richiedente e inviando per normale e-mail la copia della dichiarazione con firma del titolare e un suo documento d’identità. L’ufficiale dell’anagrafe, entro due giorni lavorativi seguenti alla richiesta del cambio procede alle iscrizioni anagrafiche, variando in tempo reale la residenza del richiedente, momento in cui decorrono gli effetti giuridici.

Cambio residenza

Dopo la richiesta per cambiare la residenza, e quindi chiedere l’iscrizione in altro comune, le norme in materia rendono obbligatorio all’ufficiale d’Anagrafe di costatare se il richiedente abiti davvero nel luogo dichiarato. Titolari di questa verifica sono gli appartenenti al corpo della Polizia Municipale o da persona del Comune autorizzata. I controlli devono essere svolti entro i quarantacinque giorni successivi alla dichiarazione presentata. Se nell’ambito degli accertamenti dovesse emergere l’incompatibilità rispetto alla dichiarazione presentata dal richiedente del cambio anagrafico, l’ufficiale d’Anagrafe deve obbligatoriamente segnalare l’accaduto all’autorità di pubblica sicurezza. Questa procedura è obbligatoria, poiché chiedere il trasferimento ad altro Comune, deve rispettare appunto il fatto di soggiornare in tale Comune, ossia aver stabilito lì la dimora abituale. A documentare la posizione anagrafica "storica" dei residenti o di chi ha risieduto in un determinato Comune, è il certificato di residenza, l’atto anagrafico dove sono indicati le iscrizioni, i cambi e le cancellazioni succedutesi nel tempo. Come tutti gli altri certificati d’Anagrafe, esso deve riportare anche il Comune e la data del rilascio, l’oggetto certificato, gli elementi identificativi degli individui cui si riferisce, la firma dell’ufficiale d’anagrafe e il timbro comunale. La buona notizia è che tutto quanto è gratuito.

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