Parte la prossima settimana (il 15 aprile) l’operazione bonus prevista dal decreto legge sugli incentivi 2010 varato dal Consiglio dei Ministri. Sono stati stanziati 300 milioni di euro e gran parte dei fondi premieranno l’efficienza energetica delle nostre case. Gli eco-incentivi, infatti, sono a disposizione per l’acquisto di elettrodomestici di Classe A (50 milioni), mobili da cucina (58 milioni) e abitazioni il cui risparmio energetico è certificato (85 milioni).
Gli eco-incentivi a disposizione di chi vuole sostituire gli elettrodomestici: uno sconto del 20%, fino ad un massimo di 500 euro, per l'installazione di cappe elettriche; uno sconto del 20%, fino ad un massimo di 80 euro, invece, per i forni elettrici e i piani cottura e un massimo di 130 euro di sconto, infine, per una nuova lavastoviglie.
Se si decide di sostituire i mobili della cucina, lo sconto degli eco-incentivi ammonta al 10% del costo e nel limite massimo di singolo contributo pari a 1.000 euro, per la sostituzione della cucina in uso con una componibile e con elettrodomestici da incasso ad alta efficienza energetica (di Classe A). Varia a seconda dell’efficienza energetica dell’edificio l'ammontare degli incentivi destinati all’acquisto di eco-case. I valori di riferimento sono quelli stabiliti dal decreto legislativo 192/2005. Il contributo è pari a 83 euro, con un massimo di 5mila euro, per metro quadrato di superficie utile, per immobili che garantiscono un risparmio energetico del 30%. Lo sconto è di 116 euro, con un massimo di 7mila euro, al metro quadrato, se il risparmio garantito è del 50%. Nella valutazione dell’efficienza energetica della casa è fondamentale la cartificazione energetica, obbligatoria per gli immobili di nuova costruzione e per le ristrutturazioni complessive. Si allarga e si semplifica anche la possibilità di svolgere alcune attività edilizie. Non è più necessario, infatti, presentare la DIA (denuncia di inizio attività) al comune per gli interventi di manutenzione ordinaria e per alcuni interventi di manutenzione straordinaria, se non riguardano le parti strutturali dell'edificio o non prevedono l’aumento del numero delle unità immobiliari o non implichino un incremento rispetto ai parametri urbanistici già esistenti. La semplificazione burocratica riguarda l'installazione di pannelli solari, fotovoltaici e termici, le opere di pavimentazione o finitura di spazi esterni, le aree ludiche e l’arredo delle aree pertinenziali degli edifici.