sono d'accordo anch'io. non ho voluto dire, nasin, che ti devi sposare, o comunque ufficializzare la convivenza (che per me è la stessa cosa). Ma semplicemente dire che il senso del matrimonio non è solo religioso. Anzi, non è per niente religioso. Almeno per quanto mi riguarda...
non mi interessano neanche i confronti con altre generazioni. In particolare in Italia, dove ancora negli anni 70, quando il resto del mondo occidentale si era stancato del popolo dei fiori, parlare di convivenza era sacrilego. Ma che c'entra?
Mi stupisce, sì, come dice steve, alcuni commenti tipo: vivo giorno a giorno (non fai un progetto di futuro? di vita?), un coppia è una società (no, ripeto, non lo è), i miei soldi v i suoi soldi (e i vostri soldi dove sono finiti?). Credo che su questo, stiamo tutti cercando di dirti che stai affrontando le cose su basi sbagliate, ed è per questo che ti sei incastrata in tutte queste prese di testa. Se ci pensassi di meno, vedresti che sono problemi inestenti. Ma forse dovresti cominciare a convivere per capire cosa vogliamo dire.
Secondo me, sembrerebbe che con l'avvicinarsi della data fatidica, il suboconscio ti fa un sacco di scherzi, e ti fa uscire le paure, i nerviosismi e quant'altro di tanto naturale in modi che ti possono creare problemi.
PS.
In Argentina era tutto diverso: pensate, io miei si sono sposati nel 1974 dopo appena 5 mesi di essersi conosciuti (conosciuti, non messi insieme!). Sapete cos'era scritto sulla partecipazione?
Perchè ci piacciono i bei vestiti e le giornate di festa,
Perchè ci piacciono le pettinature strafalarie e le zie chiaccherone
Perchè ci piacciono le... (non mi ricordo
) e gli amicizie vere,
Perchè ci piacciono, insomma, i pezzi di antiquariato,
il 19 maggio ne facciamo uno
hanno dovuto pure giustificarsi, perchè fra i miei zii veri e finti, quasi nessuno si è sposato! E mia madre, che era in bianco con fiori arancioni e verdi, è stata la sposa più bianca di tutte!