Steve1973 ha scritto:anabellita ha scritto:ela78 ha scritto:lo stato, un'azienda o la famiglia... non sono molto differenti
invece sono sostanzialmente differenti!
propio perchè l'aziende gestisce spese, la famiglia gestisce la vita nella sfera privata, e lo stato gestisce la vita la sfera pubblica. e pensare che si possano fare dei parallelismi diretti è nonsolo assurdo, ma altamente demagogico, perchè fa dimenticare gli elementi essenziali di ciascuna delle tre!
Non vedo cosa ci sia di assurdo o demagogico...
trovo invece molto limitativo il tuo concetto di azienda, famiglia e stato. Direi forse costruito un po' ad hoc...
L'azienda non gestisce solo spese, ci mancherebbe altro... i dipendenti cosa sono?? i ricavi?? la salute dei propri dipendenti?? e potrei continuare su ogni singola voce. E' ovvio che poi ogni cosa si riduca ad un'entrata e ad un'uscita, ma semplicemente perchè tutto deve poi essere inserito in un bilancio alla fine dell'anno.
La famiglia non gestisce la vita solo nella sfera privata, ma anche in tante altre situazioni. Basti pensare all'istruzione o alla salute, e alle centinaia di opportunità e scelte che il mondo che ti circonda ti mette davanti.
anche la famiglia deve fare i conti, ahimè, con le spese, con le entrate e con le uscite. E anch'essa deve decidere come gestire la propria sfera privata, in relazione alle sue possibilità e a quello che gli viene offerto.
Sarebbe bellissimo se si vivesse di solo amore e aria, ma non è così.
Lo Stato finisce per incidere necessariamente sulla vita sia delle famiglie che delle aziende, e non solo quella "pubblica". Basti pensare (primo esempio che mi viene in mente) ai contributi per le coppie giovani, per i figli o per l'assunzione di dipendenti.
E anche lo Stato ha un suo bilancio e regole da rispettare come entrate e come uscite. questa ultima cosa, ahimè, è proprio il problema più grave, visto il deficit corrente...
Tutte queste 3 entità rispondono a dei "portatori di interessi" e proprio per questo possono essere avvicinate.
che ci siano spese in famiglia, rapporti sociali in seno alle aziende, e questioni di etica da affrontare dallo Stato non ci piove. parlo degli elementi che conferiscono centralità ad ognuna delle 3 cose, e in base alle quali si stabiliscono le priorità e le linee guida di comportamento che sono (o meglio, dovrebbero essere) sostanzialmente diverse. Se così non fosse, basterebbe Bill Gates per gestire lo Stato, ed il parroco di turno per portare avanti un'azienda...
ma siccome le cose sono un po' più complesse, sappiamo benissimo che nè un parroco ha la formazione per gestire una grossa azienda (in quanto parroco, non mi venite adesso con storie di parrochi con MBA o altre storielle di successo, cercate di capire la metafora), ne Bill Gates ne sa un tubo di gestione dei rapporti sociali all'interno di uno Stato-Nazione (o uno Stato pluri-nazionale, come pare alcuni vorrebbero).
ma certo, è più facile ridurre tutto a questioni di semplice amministrazione domestica: quanto si spende, quanto si guadagna. Spendere più di quanto si guadagna è molto meno accettabile per un'azienda che per uno Stato, per via della essenziale differenza fra entrambi. Pensare che con il risparmio di qualche decina di deputati si risolvano i problemi delle finanze pubbliche (ah, no! forse anche diminuendo anche il numero di macchine blu!
) è ugualmente ridicolo.
Ma il riduzionismo semplicciotto fa parte della demagogia: bisogna parlare una lingua che sia facile di capire.
Cercavo solo di far notare queste differenze, in modo di cercare di riportare il discorso su quello che conta; che non è certamente lo spreco della sanità nè il numero di deputati in parlamento. Si pretende per caso rimediare ai problemi della quotidiana amministrazione della cosa pubblica con la... *costituzione*? la base della formazione dello Stato? ma siete matti?
avete una gran fortuna: una costituzione modernissima, che riuscite comunque a mettere in questione. da altri paesi vi guardiamo quasi con invidia (di quella sana). ascoltate un po' più Kalimero ed approfitate dell'opportunità!
PS. in quanto ai PRO e CONTRO: "cambiare" non è un pro (nè un contro) perchè, se privo di contenuto, il "cambio" in sé, non è per forza ne positivo ne negativo. Bisgonerebbe spiegare PERCHE il cambiamento è positivo. cambiare per il solo fatto di cambiare è assolutamente assurdo. Com'è l'idea che il cambio della CONSTITUZIONE non sarà perfetto (allora, perchè non perfezionarlo prima di farlo?) ed andrà ancora rimodificato. Quoto Kali, ma di cosa si sta parlando???