Finalmente, un secondo...
Inviato: 18/09/06 16:51
Finalmente tovo un secondo di tempo per parlarvi della mia avventura estiva!
Innanzitutto chiedo scusa per non avervene parlato prima, specialmente a chi mi ha chiesto informazioni in privato... Ho avuto due settimane di collasso lavorativo!! Quando si dice che bisognerebbe riprendere "lentamente"... 3 ore dopo essere atterrato alla Malpensa ero già con un cliente!
Vabbè, va... cerchiamo di rocordare le cose belle!
Innanzitutto, l'itinerario: Come vi avevo anticipato, l'itinerario era una "linea guida", assolutamente non vincolante e sottoponibile a variazioni di qualsiasi tipo, cosa che in effetti è stata!
Abbiamo deciso proprio in aereo l'ultima, sostanziale modifica: Saltare il Fish River Canyon e risparimiare 4 giorni per dedicarli ad altro.
E così, appena atterrati a Windhoek, dopo 20 ore di viaggio e 3 voli, siamo andati diritti alla concessionaria per ritare il nostro mezzo:
compagno, da qui in avanti, di un milione di avventure!
E la prima avventura, infatti, si è presentata la notte stessa! Pernottare a Windhoek, in inverno pieno, a 1700mt. di altezza, con un freddo infame!
Vabbè, poco male
La mattina successiva, sveglia alle 4.30, intirizziti di freddo, e partenza con la scasso-mobile in direzione sud-est, verso il Namib, dove ci aspettavano le dune rosse di soussvlei...
Non so come descriverle, se non dicendo che sono uno spettacolo colossale, in grado di coniugare in un unico sguardo una miriade di sensazioni che ancora, a più di un mese di distanza, faccio fatica ad ordinare... La scalata della Big-Daddy e della Duna 45 sono state esperienze indimenticabili, la vista da lassù era impressionante... un deserto rosso e ocra, che si estendeva a perdita d'occhio, costellato da piccoli branchi di Orici e di struzzi che lottavano quotidinamente per trovare erbetta e acqua..
Anche Soussvlei, "il grande luogo silenzioso" è impossibile da spiegare... è solo da vedere...
La seconda tappa del viaggio è stata La bellissima cittadina di Swakopmund, dove ci siamo intrattenuti un solo giorno (o meglio, una sera e la mattina successiva) prima di proseguire per lo Spitzkoppe, un enorme monolito di granito, altro 1700 metri! sulla strada ci tenevano compagnia degli splendidi esemplari di Welwitsha Mirabilis, una pianta grassa che può vivere in pieno deserto sfruttando l'umidità presente nell'aria e campare, in questo stato, per millenni! L'esemplare più grosso di Welwitsha che abbiamo visto, aveva un'età stimata intorno ai 4000 anni!
Arrivati allo Spitzkoppe, ci siamo accampati per la notte, la luna piena illuminava talmente bene il nostro accampamento che quasi non dovevamo usare torce artificiali... il fuoco, invece, era più che necessario, sia per riscaldarci, anche se la nottata non era poi così fredda, sia per tenere lontani gli animali che popolano la zona...
La mattina successiva, dopo aver scalato una delle cime (non la più alta, non avevamo l'attrezzatura per l'ultimo pezzo di scalata, quindi ci siamo dovuti fermare dove le nostre (ahimè scarse) possibilità di free-climber ci permettevano di rrivare...) ci siamo rimessi in marcia, per andare a CapeCross (dove si è stabilità una delle più grandi colonie di foce dell'africa) e di lì alla Skeleton coast (fatevi un favore, NON ci andate...)
Il viaggio è andato avanti in mezzo a mille meraviglie naturali, dalla foresta pietrificata (eh sì, ce n'è una anche lì...), al sito di Twiflefountein, dove rimangono le più famose iscrizioni rupestri dei Boshimani, e poi proseguendo a nord, verso il Kaokoveld e l'angola, dove abbiamo incontrato un gruppo di Himba e ci siamo uintrattenuti con loro per un po di tempo
Poi i parchi naturali!
Da Korixhas siamo andati all'Etosha (popolato principalmente da Springbok, giraffe e zebre, niente di che... un paio di leoni, ma visti da parecchio lontano, e nessun'altro incontro deglo di nota), da lì siamo saliti a Rundu, l'ingresso di Caprivi, dove siamo stato stati derubati da alcuni Angolani... non ci è voluto molto a ritrovare i documenti e i biglietti aerei (abbiamo messo una ricompensa su chi trovava il ladro, e una volta saputo siamo andati a riprenderci la nostra roba...) ma gli oggetti "preziosi" erano spariti nel nulla...
Comunque, l'attraversamento della striscia del Caprivi non ha presentato particolari probelmi, nonostante le raccomandazioni di rimanere sulla strada principale perchè la zona è minata dai guerriglieri Angolani.
Passato il Caprivi, siamo andati nel Parco del Mamili, una distesa non recintata i savana, dove abbiamo pernottato all'aperto, dandoci i turni i turni di guardia per mantenere acceso il fuoco per tenere lontani i leoni che avevamo visto nel pomeriggio.
Dal Mamili, passando per la savana e guadando un paio di fiumiciattoli, siamo arrivati in Botswana, direttamente nel Parco del Chobe. Il paradiso in terra, a mio parere!
La prima notte di campeggio nel parco (proprio accanto al fiume Chobe) è stata un po' movimentata... abbiamo ricevuto la visita di un babbuino che ci ha rubato delle arance e di un Facocero, che ci ha caricato rifacendo una fiancata dela macchina... ma nulla in compenso alla notte successiva, quando mi sono svegliato trovandomi a tu per tu conuno sciacallo, che stava a 20 cm dalla mia faccia! Mamma che esperienza!!
Finito il parco del Chobe una pista sabiosa aperta solo ai 4x4 e lunga un cantinaio di km ci ha portati nel Moremi, in pieno Delta del fiume Okawango... già è stato un'avventura arrivarci, ci siamo insabbiati 2 volte (scendendo con le pale e con le assi per cercare di muoverci dallo stallo), impantanati una e trovato in mezzo ad un branco di una 15ina di elefanti... ma arrivati lì le sorprese non erano finite!
Vista una carcassa di ippopotamo ci siamo accampati poco distante e tempo pochissime ore (all'alba della mattina successiva) sono finalmente arrivati i proprietari: un leone maschio e 12 femmine! Li avevamo così vicini che potevo allungare una mano e toccarli (anche se non sarebbe stata un'ottima idea! )
Da lì, siamo rientrati a Windhoek, e fine dei giochi!!
Per le impressioni, al prossimo post!
Innanzitutto chiedo scusa per non avervene parlato prima, specialmente a chi mi ha chiesto informazioni in privato... Ho avuto due settimane di collasso lavorativo!! Quando si dice che bisognerebbe riprendere "lentamente"... 3 ore dopo essere atterrato alla Malpensa ero già con un cliente!
Vabbè, va... cerchiamo di rocordare le cose belle!
Innanzitutto, l'itinerario: Come vi avevo anticipato, l'itinerario era una "linea guida", assolutamente non vincolante e sottoponibile a variazioni di qualsiasi tipo, cosa che in effetti è stata!
Abbiamo deciso proprio in aereo l'ultima, sostanziale modifica: Saltare il Fish River Canyon e risparimiare 4 giorni per dedicarli ad altro.
E così, appena atterrati a Windhoek, dopo 20 ore di viaggio e 3 voli, siamo andati diritti alla concessionaria per ritare il nostro mezzo:
compagno, da qui in avanti, di un milione di avventure!
E la prima avventura, infatti, si è presentata la notte stessa! Pernottare a Windhoek, in inverno pieno, a 1700mt. di altezza, con un freddo infame!
Vabbè, poco male
La mattina successiva, sveglia alle 4.30, intirizziti di freddo, e partenza con la scasso-mobile in direzione sud-est, verso il Namib, dove ci aspettavano le dune rosse di soussvlei...
Non so come descriverle, se non dicendo che sono uno spettacolo colossale, in grado di coniugare in un unico sguardo una miriade di sensazioni che ancora, a più di un mese di distanza, faccio fatica ad ordinare... La scalata della Big-Daddy e della Duna 45 sono state esperienze indimenticabili, la vista da lassù era impressionante... un deserto rosso e ocra, che si estendeva a perdita d'occhio, costellato da piccoli branchi di Orici e di struzzi che lottavano quotidinamente per trovare erbetta e acqua..
Anche Soussvlei, "il grande luogo silenzioso" è impossibile da spiegare... è solo da vedere...
La seconda tappa del viaggio è stata La bellissima cittadina di Swakopmund, dove ci siamo intrattenuti un solo giorno (o meglio, una sera e la mattina successiva) prima di proseguire per lo Spitzkoppe, un enorme monolito di granito, altro 1700 metri! sulla strada ci tenevano compagnia degli splendidi esemplari di Welwitsha Mirabilis, una pianta grassa che può vivere in pieno deserto sfruttando l'umidità presente nell'aria e campare, in questo stato, per millenni! L'esemplare più grosso di Welwitsha che abbiamo visto, aveva un'età stimata intorno ai 4000 anni!
Arrivati allo Spitzkoppe, ci siamo accampati per la notte, la luna piena illuminava talmente bene il nostro accampamento che quasi non dovevamo usare torce artificiali... il fuoco, invece, era più che necessario, sia per riscaldarci, anche se la nottata non era poi così fredda, sia per tenere lontani gli animali che popolano la zona...
La mattina successiva, dopo aver scalato una delle cime (non la più alta, non avevamo l'attrezzatura per l'ultimo pezzo di scalata, quindi ci siamo dovuti fermare dove le nostre (ahimè scarse) possibilità di free-climber ci permettevano di rrivare...) ci siamo rimessi in marcia, per andare a CapeCross (dove si è stabilità una delle più grandi colonie di foce dell'africa) e di lì alla Skeleton coast (fatevi un favore, NON ci andate...)
Il viaggio è andato avanti in mezzo a mille meraviglie naturali, dalla foresta pietrificata (eh sì, ce n'è una anche lì...), al sito di Twiflefountein, dove rimangono le più famose iscrizioni rupestri dei Boshimani, e poi proseguendo a nord, verso il Kaokoveld e l'angola, dove abbiamo incontrato un gruppo di Himba e ci siamo uintrattenuti con loro per un po di tempo
Poi i parchi naturali!
Da Korixhas siamo andati all'Etosha (popolato principalmente da Springbok, giraffe e zebre, niente di che... un paio di leoni, ma visti da parecchio lontano, e nessun'altro incontro deglo di nota), da lì siamo saliti a Rundu, l'ingresso di Caprivi, dove siamo stato stati derubati da alcuni Angolani... non ci è voluto molto a ritrovare i documenti e i biglietti aerei (abbiamo messo una ricompensa su chi trovava il ladro, e una volta saputo siamo andati a riprenderci la nostra roba...) ma gli oggetti "preziosi" erano spariti nel nulla...
Comunque, l'attraversamento della striscia del Caprivi non ha presentato particolari probelmi, nonostante le raccomandazioni di rimanere sulla strada principale perchè la zona è minata dai guerriglieri Angolani.
Passato il Caprivi, siamo andati nel Parco del Mamili, una distesa non recintata i savana, dove abbiamo pernottato all'aperto, dandoci i turni i turni di guardia per mantenere acceso il fuoco per tenere lontani i leoni che avevamo visto nel pomeriggio.
Dal Mamili, passando per la savana e guadando un paio di fiumiciattoli, siamo arrivati in Botswana, direttamente nel Parco del Chobe. Il paradiso in terra, a mio parere!
La prima notte di campeggio nel parco (proprio accanto al fiume Chobe) è stata un po' movimentata... abbiamo ricevuto la visita di un babbuino che ci ha rubato delle arance e di un Facocero, che ci ha caricato rifacendo una fiancata dela macchina... ma nulla in compenso alla notte successiva, quando mi sono svegliato trovandomi a tu per tu conuno sciacallo, che stava a 20 cm dalla mia faccia! Mamma che esperienza!!
Finito il parco del Chobe una pista sabiosa aperta solo ai 4x4 e lunga un cantinaio di km ci ha portati nel Moremi, in pieno Delta del fiume Okawango... già è stato un'avventura arrivarci, ci siamo insabbiati 2 volte (scendendo con le pale e con le assi per cercare di muoverci dallo stallo), impantanati una e trovato in mezzo ad un branco di una 15ina di elefanti... ma arrivati lì le sorprese non erano finite!
Vista una carcassa di ippopotamo ci siamo accampati poco distante e tempo pochissime ore (all'alba della mattina successiva) sono finalmente arrivati i proprietari: un leone maschio e 12 femmine! Li avevamo così vicini che potevo allungare una mano e toccarli (anche se non sarebbe stata un'ottima idea! )
Da lì, siamo rientrati a Windhoek, e fine dei giochi!!
Per le impressioni, al prossimo post!