La Redazione Consiglia

I migliori articoli su Arredamento.it

#106
BIZET ha scritto:
Quest'uomo così sconvolto, da farsi pagare per rilasciare interviste!
Bizet, questo è un altro discorso, a prescindere. che sia o meno uno stinco di santo, piuttosto che chissà che poco di buono, non c'entra nulla.

Lo sappiamo quanto questi particolari fanno gola ai giornalisti.
Lo sappiamo bene dai tempi di Erica (ormai un nome, un programma :roll: ) e forse ancora da prima.
benvenuto/a! >> CASA: primi passi << (last update 21 febbraio 07)

#107
Due sono i personaggi che mi fanno riflettere in questa sconvolgente vicenda: la presunta assassina e il marito/padre/nonno delle vittime,il Signor Castagna.

Non riuscirò mai a comprendere come una donna, generatrice di vita ( anche se lei non lo è stata), possa uccidere un bambino.
Quando la rivedo, nelle immagini dei telegiornali, mi ricorda tantissimo la Signora Franzoni ;stesso sguardo, stesso modo di comunicare con i giornalisti.
Storie diverse, colpevoli diversi , unica vittima: un bambino.

Il Signor Castagna mi sconvolge perchè ha trovato la forza. E l' ha trovata nel perdono, ha capito che è l'unica cosa che ancora lo lega ai suoi cari che non ci sono più. Senza quel perdono non gli rimarrebbe più niente.

Bizet

#108
anche a me hanno colpito le due cose.

anche se, pensando alla donna che uccide il bambino, continuo ad essere dell'idea che l'istinto materno è troppo spesso dato per scontato.
benvenuto/a! >> CASA: primi passi << (last update 21 febbraio 07)

#109
cla&cla ha scritto:
BIZET ha scritto:
Quest'uomo così sconvolto, da farsi pagare per rilasciare interviste!
Bizet, questo è un altro discorso, a prescindere. che sia o meno uno stinco di santo, piuttosto che chissà che poco di buono, non c'entra nulla.

Lo sappiamo quanto questi particolari fanno gola ai giornalisti.
Lo sappiamo bene dai tempi di Erica (ormai un nome, un programma :roll: ) e forse ancora da prima.
Ok i giornalisti fanno il loro mestiere.
Quello che mi sconvolge sono i genitori delle vitime. Sempre pronti a rilasciare interviste a partecipare ai vari " Porta a porta" "La vita in diretta" o addirittura "Buona domenica condotta da paola perego" :shock:

Franzoni docet.

L'immagine curata, trucco e parrucco.

Somo madre e se fossi nei loro panni non riuscirei nemmeno a stare in piedi.

Bizet

#110
si fa pagare.... :roll:... non lo sapevo... ma dico io, se progamma televisivi, radio, giornali e giornalisti guadagnano tantissimo nel raccontare la SUA storia.. ma avrà pure diritto a pretenderne una parte, no? o per caso la sua vita privata e la sua immagine sono proprietà comune?

Ma al di là del fatto economico: è difficile mettersi nei panni di chi soffre, giudicare il modo di ognuno per vivere il dolo, capire come si possa essere sconvolto davanti ad una tragedia del genere e, contemporaneamente, vedersi quotidianamente sollectitati da giornalisti e con la propria storia raccontata su tutti i giornali, radio e canali di televisione.

mi sembra fuori luogo emettere giudizi.

loro sono sconvolti e non è facile avere a che fare con tutta questa follia umana e giornalistica, vedersi nel mirino dell'intero paese.

i giornalisti no. non sono sconvolti. sono "avvolpiti" (??). creano follia con sangue freddo. hanno mandato in onda addirittura immagini del salotto dell'assassina :roll: la quale soffre chiaramente di qualche patologia, al di là dell'orrore di ciò che ha combinato e che va sicuramente punito (perché distingueva fra il bene ed il male).

e anche se così non fosse. anche se i famigliari delle vittime si comportassero male, ciò non è, lo stesso, una scusa per il comportamento dei giornalisti, che dovrebbero avere la professionalità di evitare di girare in torno allo scabroso, e smettere di alimentare la morbosità.

#111
cla&cla ha scritto:anabellita sono d'accordo con quello che dici (come al solito, potrei quasi dire :wink: ).
:oops: :oops: :oops: :oops: :oops:



:D grazie! finalmente trovo un'anima gemella! a volte mi sento così sola.... :(

#112
io, mettendomi nei loro panni, sinceramente penso che avrei invece voglia davvero di parlare (premetto che non sto seguendo)...
ma è talmente un fatto tragico, che forse parlando si ha la consolazione di non essere soli, si può sfogare il proprio dolore... è una cosa così grande che immagino si senta l'inconscio bisogno di sentire una grande partecipazione intorno.
poi si spegneranno i riflettori, e lì forse sarà ancora più dura... :cry:
benvenuto/a! >> CASA: primi passi << (last update 21 febbraio 07)

#113
anabellita ha scritto: i giornalisti no. non sono sconvolti. sono "avvolpiti" (??). creano follia con sangue freddo. hanno mandato in onda addirittura immagini del salotto dell'assassina :roll: la quale soffre chiaramente di qualche patologia, al di là dell'orrore di ciò che ha combinato e che va sicuramente punito (perché distingueva fra il bene ed il male).

e anche se così non fosse. anche se i famigliari delle vittime si comportassero male, ciò non è, lo stesso, una scusa per il comportamento dei giornalisti, che dovrebbero avere la professionalità di evitare di girare in torno allo scabroso, e smettere di alimentare la morbosità.
I giornalisti, cosi come i programmi tipo Buona Domenica, la vita in diretta ecc. ci fanno vedere quello che noi vogliamo vedere, + o meno siamo quasi tutti attratti dagli aspetti + orribili di queste vicende.
Bizet

#114
questo è un discorso che si fa spesso, ma che non è affatto vero. la domanda viene creata dall'offerta. ignorare questo dato, però, fa comodo a chi produce ("eh, ma io faccio ciò che vuole il pubblico"... credono di assolversi così).

se non c'è altro da vedere, la gente guarda quello. se, invece, ci fossero altre proposte di qualità superiore, gli ascolti si indirizzano su di quello. mi ricordo in spagna, come una fiction (che faceva più ascolti della partita Real Madrid-Barcellona, e non scherzo), fosse stata scavalcata da un'eccellente programma comico locale. E ricordo anche l'anno del Paziente Inglese (è uscito con questo nome pure in Italia quel film), in cui sono usciti quasi tutti film di grande valore artistico... le vendite alle biglietterie sono salite, e produzioni del tipo Independence Day si sono rivelati dei flop.

Secondo voi, perché tutti si lamentano della qualità di alcune trasmissione (nonchè interi canali) televisi? :roll: perché guardano con dispiacere...

#115
BIZET ha scritto: Non riuscirò mai a comprendere come una donna, generatrice di vita ( anche se lei non lo è stata), possa uccidere un bambino.
questo mi sembra un luogo comune senza particolari fondamenti...

Ho visto donne non in grado di avere figli, o che non ne hanno mai avuti per mille motivi, diventare talmente cattive e stizzose nei confronti dei bambini... figli di amiche, bambini per strada... senza differrenza, delle vipere che odiavano i bambini solo perchè loro non ne hanno...

Anabellita, grazie per i tuoi pst ;) Li leggo con estremo piacere!
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#117
tanto per continuare con gli omicidi senza un motivo reale...avete sentito del ragazzo che ha ucciso il padre dell'ex, ferito l'ex e il fratello di questa? Il tutto perchè la ragazza, dopo la rottura, voleva riavere i regali che gli aveva fatto....( vestiti e cose del genere)
uccisi per un paio di pantaloni si potrebbe dire...
è un motivo valido? Ammesso che ne esistano di motivi validi qualche regalo non mi sembra annoverabile tra questi...eppure è successo...una discussione degenerata, la rabbia per una situazione in cui non si pensava di potersi trovare ed ecco il raptus ...un minuto di assoluta follia..la vera causa alla fine è solo lo stress di una situazione degenerata...eppure dopo il minuto di follia più vite sono rimaste distrutte ...il padre morto ...e i sopravvissuti che dovranno fare i conti con le responsabilità di ciò che è accaduto...
ed infine l'assassino...questa volta assassino per caso, un ragazzo che fino a 5 minuti prima non pensava minimamente a poter togliere la vita a qualcuno....
anche qui c'è un morto ( solo uno ma potevano essere 3) anche qui un futile motivo, ma almeno qui l'atto sembra generato da una follia non lucida, da un impulso...
ad erba è mancato l'impulso momentanio ...è questa la cosa più orribile...la capacità di premeditare per futili motivi una strage...
forse è vero che si è perso la capacità di dare valore ad una vita...
e forse avevano ragione persone come Madre Teresa...in un modo dove una madre può uccidere suo figlio ( e Lei si riferiva all'aborto)cosa può fermarci dal distruggerci vicendevolmente
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo

#118
Kalimeroxxx ha scritto: anche qui c'è un morto ( solo uno ma potevano essere 3) anche qui un futile motivo, ma almeno qui l'atto sembra generato da una follia non lucida, da un impulso...
Non so...
posso capire uno che, reso folle da una situazione che non riesce a gestire, agguanta un coltello e ammazza un altro... poi, l'attimo dopo, vede il coltello in mano, il tipo morto, il sangue ovunque e si rende conto di cosa ha fatto, chiama i carabinieri e si costituisce.... questo lo capisco...

Quello che mi ha sconvolto di questa storia di erba è che gli assassini, dopo aver ucciso le persone che non tolleravano (donna, madre e figlio), hanno contemplato ben bene il lavoro, si sono complimentati tra di loro e poi, non contenti, con i cadaveri davanti, si sono chinati e hanno cominciato ad accoltellarli ripetutamente, sghignazzando, mentre infierivano sui corpi.... questo, è allucinante... questo fa paura... non tanto che li abbiano uccisi, quanto che dopo averlo fatto si sono messi a "giocare" con loro....
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#119
dal corriere di oggi
ERBA (Como)—La suora, la coppia con bimbo sul passeggino, l’extracomunitario che a gentile richiesta traduce i bigliettini sul cancello scritti in arabo, un papà che fa contento il figlio issandolo sulle spalle per fargli vedere meglio. I tre ragazzi di Cinisello Balsamo che ci sono arrivati con il navigatore satellitare. I due anziani signori dall’aria austera entrambi vestiti di Loden verde e cappello di feltro che arrivano da Desio, di solito alla domenica vanno a Milano a vedere i Legnanesi, ma questa volta hanno deciso di concedersi uno spettacolo diverso. C’erano tutti e c’era di tutto. Nella corte di via Diaz, davanti alla porta dei carnefici e delle vittime, ieri pomeriggio mancava soltanto un sentimento, uno qualsiasi. Non c’era pietà, non c’era commozione, c’era soltanto la voglia di vedere il luogo della strage senza il filtro dello schermo televisivo e di poterlo raccontare agli amici. Erano in trepida attesa davanti al cancello lasciato sguarnito dai carabinieri. Duecento, forse duecentocinquanta, stipati sul marciapiede battendo i piedi per il freddo. La loro fede è stata ricompensata. La provvidenza si è manifestata sotto forma di un inquilino della corte che usciva in auto. La cellula fotoelettrica ha fatto clic, la cancellata si è aperta, loro sono entrati. Mancano le macchie di sangue, ma il resto c'è tutto, dal passeggino di Youssef, alla porta sbarrata dei coniugi Frigerio, sono ancora appese le luminarie natalizie con cui Raffaella Castagna aveva decorato le finestre interne. La ragazza che un quarto d'ora prima aveva lasciato all'ingresso della corte un bigliettino per «l'angelo Youssef volato in cielo» si accalorava al telefono con le incaute amiche che si stavano dirigendo nel centro di Erba per la consueta «vasca» domenicale: «Sbrigatevi, vi dico che hanno aperto, si vede tutto, è una figata ». Gaetano ed Enrico, i due signori di Desio, si guardavano intorno rapiti: «Siamo fortunati — dicevano —. Non ci speravamo, ma è andata bene». Ma perché siete venuti fin qui? «Per curiosità». Suor Domitilla si appoggiava al tettuccio di un'auto parcheggiata nella corte e faceva da Cicerone agli astanti: «Dunque, quello è il garage di Olindo, quindi la stanza sopra deve essere la cucina di Raffaella. Così si capisce tutto». Non ci si abitua mai. Ogni volta ci si illude e ogni volta va peggio. Non erano i quattro gatti che passavano davanti alla villetta di Novi Ligure, non erano i ragazzini che scattavano foto con il cellulare davanti ai mazzi di fiori allineati sul muro della cascina di Casalbaroncolo per Tommaso Onofri, e neppure la folla in coda alla prima udienza del processo alla mamma di Cogne, dove almeno c'era qualcosa da ascoltare. Questa era una moltitudine eterogenea animata soltanto da una curiosità superficiale, da soddisfare in fretta. Erba, ma poteva essere ovunque.
La corte di via Diaz era una deviazione dalle mete domenicali, la visita ad un set televisivo che miracolosamente si è dischiuso ai fan che aspettavano dietro al cancello, un modo perfetto per riempire lo spazio tra il pranzo e l'happy hour. «Diamo soltanto un'occhiatina». Lo stupore della matura signora è finalmente sincero. Dalle scale di fronte è scesa imbestialita un'altra donna, si chiama Claudia, che in questa corte ci vive da anni. «Signori, questa è una proprietà privata, per favore, andatevene altrimenti chiamo i carabinieri». Gli sguardi degli spettatori sono carichi di disprezzo. Questa egoista vuole tenersi tanto ben di Dio tutto per sé. «Andatevene, non siamo mica allo zoo», urla la donna. Le reazioni sono violente. «"censured", puttana», mormora la ragazza del bigliettino con l'angioletto. Un signore rivendica il suo diritto a rimanere: «Noi non siamo bestie, qui c'è gente che ha sgozzato un bambino». Un altro: «Lei è più cattiva di questa», dice indicando il portone dei coniugi Romano. Fino all'accusa definitiva, che guadagna a chi la pronuncia sguardi di approvazione da parte della folla intorno: «Non ci dica che non li avete sentiti gridare perché era impossibile non sentire». Nessuno si muove, il cancello resta aperto. Nella corte si sta decisamente stretti, ma è come nelle piazze di una volta, dove si socializzava scambiandosi commenti sulle cose della vita. Ad ascoltare si impara anche che la diffidenza è una bestia difficile da domare. «Perché è andato in Tunisia, se davvero aveva paura dei vicini?». « Purtroppo bisogna stare vicini anche a lui». «È un delinquente, ma dalle sue parti avranno almeno un codice d'onore, li deve sterminare». «Alla fine, guarda caso, è lui che ci guadagna e si becca l'eredità della Raffaella». Arriva il marito della signora Claudia, che indossa una uniforme da pompiere. L'autorità emanata dalla divisa inizia a spingere i duecentocinquanta verso l'uscita. Si fa vedere anche un carabiniere, con il classico «circolare, non c'è niente da vedere». Il cancello si richiude. Il pubblico comunque è soddisfatto, spettacolo ottimo e abbondante. E poi è quasi l'ora dell'aperitivo.
Marco Imarisio
15 gennaio 2007
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo

#120
:shock:

mi toglie le parole quanto la strage stessa....:roll:

:cry:


e poi, che dopo tutto ciò, stiano ancora a pensare ci sia qualcuno "ci abbia guadagnato", in particolare il vedovo/padre senza figlio... :roll:

aghiacciante la strage e la freddezza con cui è stata portata avanti. aghiacciante pure la riazione sociale. :cry:

cyber: grazie! mi onora venendo da te ;) anch'io leggo sempre con molto piacere i tuoi post! :D