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#481
domovoy ha scritto:Infatti ho scritto "NON SEI OSPITE SE NON TI SENTI TALE".

Se lei si sente ospite allora lo sara' per sempre, anche dopo 50 anni che vive qui.


OT. Io sto ancora aspettando che mi spieghi la tua "battuta" (?) di qualche post piu' su.
La prova dei fatti è che difficilmente uno si sradica dalla propria terra, cultura, tradizione, usi, costumi, religione etc etc.
Addirittura molte persone ricercano perfino nei viaggi esteri, la propria identità, abitudini, etc...

P.s.
La battuta credo si riferisse al fatto che tu non abiuravi gli italiani

#483
domovoy ha scritto:questo succede anche tra nord e sud italia, non soltanto per gli immigrati :wink:
In parte sarà vero ma c'è un sentore comune, lingua, religione, cibo, scuola etc etc,, e qua non ci sono etnie, tribù.

In altri paesi dove ci sono etnie o tribù, non c'è mai stata integrazione, ma tregua.
I primi che mi vengono in mente sono i sciiti con i sunniti e così via...
Non dimentichiamo neppure le pulizie etniche serbe. Gli Utu....
Insomma molti nemmeno nel loro paese sono integrati, ma imbracciano il fucile per imporsi sull'altro...

#484
Domovoy la realtà non è cosi semplice…o bianco o nero, casa si o casa no. Cercherò di spiegarmi meglio.

uno appena arrivato in un paese straniero, si sente molto spaesato, solo, vulnerabile. Primo periodo ti assicuro è molto duro, perché devi lottare tanto. Contro i pregiudizi, contro cattiveria, contro indifferenza…. sei nessuno e sicuramente non ti senti a casa.

Io in Italia venivo in vacanza, tutto bello, tutti simpatici, ma una volta arrivata per rimanerci tante cose sono cambiate. Mi sentivo molto sola, perché la gente del posto non mi accettava e per una mia scelta ho preferito di non frequentare altri stranieri. Ho voluto farmi conoscere meglio, imparare meglio la lingua, conoscere la vostra mentalità, cultura, tradizioni…
Comunque la maggior parte delle persone alla fine mi hanno accettato e con tanti di loro anche dopo 9 anni da quando mi sono trasferita dal nord in Sardegna sono ancora in contato.

Per farla più breve nonostante le cose per me adesso vanno molto meglio, mi capita avvolte di avvertire che certe persone forse senza rendersi conto, come dire, hmmmmm :? .... si isolano da me, creano un sottile muro fra me e loro. Non me la prendo più di tanto, li capisco, perché quando conosci un milanese, romano, siciliano…sai di dov’è. Quando conoscono me, anche se gli spiego di dove sono, avverto che sono in difficoltà. Del mio paese si parla poco in Italia, cosi non sanno se da noi c’e la guerra, se dormiamo sotto la capanna, se conosciamo la lavastoviglie…cosi non sapendo come “etichettarmi”, vanno in confusione e mantengono le distanze.

Poi il discorso se mi sento a casa o no,…. qui rischio che scriverò un romanzo :roll: . Cercherò di stringere.

Io sono straniera e straniera rimango è inutile fingere che non è cosi, che siamo tutti uguali… ( la mia vicina di casa una signora tedesca, ci vive in Italia da 30 anni…nessuno sa dirmi il suo nome, per tutti è tedesca e basta), ma questo non mi turba, va bene cosi.
Uno vive qui, fa le amicizie, lavora, si trova bene e dentro di se comincia a pensare,… wau sto cosi bene quasi -quasi mi sento a casa…e poi succede qualche casino, e tutti parlano male dei stranieri…sai che non parlano di te, ma lo stesso te la prendi. Ti capita qualche spiacevole episodio ( a volte la battuta, gesto)…e ti prende sconforto, ti rendi conto che la sensazione che sei a casa tua è svanita. Io non so come la vivono altri emigrati, io scrivo per me e la vivo cosi.
Quando sono in Italia, dico che la casa mia è la dove sono nata…. Ma poi quando sono li, mi accorgo che dico…<domani a quest’ora sarò A CASA :shock: >.
Vai a capire dove sono a casa :roll: , bella confusione che ho.
:roll: :roll: :oops: :wink:

#485
Nessun immigrato è ospite in italia se lavora qui anche solo da 1 mese.
e paga le tasse...grazie. 8)


ada....guarda che quello che provi tu è comune, se non proprio la regola, di chi cambia paese...
ho il cuggino che ha girato il mondo, dal belgio è passato alla scozia, poi è stato a londra tanti anni...ora è da parecchi anni che è a new york...
è felicissimo della sua vita, della sua casa del suo lavoro...professionalmente realizzato e sentimentalmente sistemato...
ma quando gli parli...
ha quell'aria un po' così...
noi in famiglia lo definiamo nè carne nè pesce...
in america magnifica l'italia....in italia magnifica l'america e dice che gli manca e dice che non potrebbe più viver qui...ma poi torna là e gli mancan le tradizioni italiane, gli amici italiani, la famiglia...
perdere il senso di appartenza alla terra a volte è inevitabile...e che non mi si racocntino palle sul sentirsi cittadino del mondo..
è una frase ad effetto, fa treeendy e fa moda...ma a volte, vi assicuro, detta con quello sguardo lì...fa solo un po' sorridere... :wink:

#486
Ada capisco benissimo il tuo discorso e non posso che dispiacermene.

Purtroppo non tutte le persone sono uguali e c'è chi preferisce rimanere chiuso nelle proprie mura in cui conosce tutto cio' che lo circonda e coperto da piccole ma salde certezze. C'è pero' anche chi ama sapere, conoscere, parlare. Io di fronte a persone che vengono da altri paesi a volte mi accorgo di essere anche un po' invadente... non lo faccio con cattiveria, mi viene solo di fare tremila domande :oops: :oops: