Steve1973 ha scritto:E, perdonatemi, ridurre il cristianesimo o qualsiasi altra religione, alla semplice raffigurazione grafica del credo o al racconto delle parabole/mitologie/credenze è molto, ma molto riduttivo.
Qui mi fermo.
Scusa, Steve, se in qualche modo ho offeso la tua fede...
tuttavia studio (prima all'università e poi per interesse personale) le religioni dal lontano 1996 e credo di non limitarmi a "ridurle alle parabole o mitologie"...
Anzi, ti posso dire che parlando con diversi esponenti del Clero (Cristiano cattolico, in questo caso, ma anche buddhisti o Lamaisti o Hindi) essi stessi affermano che la descrizione "mitologica" della avventure di Cristo (e tra queste la motiplicazione dei pani e dei pesci) è spesso riassunta o semplificata in "leggende e parabole", ossia dei metodi sviluppati dalle chiese, nei secoli, per comunicare alla gente dei temi fondamentali usando parole semplici ed esempi banali che tutti possano capire.
Se io racconto la parabola della moltiplicazione dei pani e dei pesci ad una persona X (racconto essoterico, ossia divulgabile al pubblico) egli avrà una "percezione" che servirà ad aprire la mente per veicolare ulteriori messaggi.
Se la racconto ad un iniziato (racconto Esoterico, quindi tramandabile solo a chi ha preso i voti) avrà un significato assolutamente diverso.
Se la racconto al papa, probabilmente si metterà a ridere della mia narrazione e mi dirà che il pane ed il pesce non esistono se non nella mia mente.
Ciò che viene insegnato in seminario, dapprima, e nelle scuole di teologia successive (per "passare di grado", ad esempio) è proprio l'analisi critica della fede appresa fino a quel momento. Ciò significa distruggere ciò che si è appreso dalla chiesa come "comune fedele" e ri-impararlo in modo completamente diverso.
Ciò che per i fedeli può essere un "dogma di fede", per gli iniziati spesso non esiste nemmeno, perhè è stato "superato" il gradino, si è "passati oltre", si è capito il simbolo rappresentato dietro all'immagine.
Tutto questo proprio a supporto del fato che la gente si "scalda tanto" per difendere la propria fede, fino a portare a guerre, insulti, lacerazioni, violenze... il tutto assolutamente ingiustificato, perchè ogni religione, dalle più "pittoresche" alle più "seriose" in realtà basano la divulgazione su tutta una serie di allegorie e di simbolismi al di la dei quali esiste sempre un principio comune. COMUNE ma che pochissimi vedono...
scusa se ho offeso, con il mio ragionamento critico, la tua fede acritica... ma credo, e anzi sono fermamente convinto, che moltissimi "ferventi religiosi" (di qualsiasi fede) siano disposti a calpestare la propria religione senza nemmeno sapere che cosa fanno o dicono.
Un Cristiano che venera il Dio di Amore, che predica il "non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te" (o, come diceva S.Agostino: "Ama, e per il resto fai pure quello che ti pare") e poi inveisce contro gli altri, augurandone la morte o peggio, solo perchè l'altro dice la stessa identica cosa ma usando allegorie differenti, mi sembra un obbrorio della società umana.
QUESTO NON HA NULLA A CHE FARE CON LE RELIGIONI, MA CON IL RISPETTO (CHE NON è UN VALORE RELIGIOSO) NEI CONFRONTI DEGLI ALTRI ESSERI UMANI.