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equosolidale???

#1
i miei amici molto alternatividisinistra eccetra..quest'anno si sono lanciati nei reglai natalizi comprati alla bottega "altromercato"...

ho ricevuto caffè e cioccolata e sono rimasta :shock: :shock:

"quota del prodotto derivante da mercato equo 45% circa"...la cioccolata era prodotta in Svizzera (noto paese equosolidale)....


ieri spinta dalla curiosità ero alla LIDL e mi sono fermata a leggere la cioccolata equo commercializzata LIDL (Fairtrade), quota equo: 75%... :roll: :roll:

qualcosa no n mi torna....Altromercato non è quellamarca tanto sponsorizzata eccetra???

ci avete mai fatto casao?
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#2
boh, io ho comprato qualche volta all'equosolidale il the o tisane ed erano tutte provenienti da paesi poveri... ma mi fido poco anche di loro, sono diffidente circa queste grandi associazioni, troppe volte si è visto che associazioni famose e blasonate invischiate in scandali per abbandono di generi di prima necesità o peggio finiscono in mano della malavita locale o 'perdono' fondi destinati ai progetti... ma questo è un discorso più ampio.

diciamo che acquisto da altromercato più per sfizio che per etica.

#3
Vania ha scritto:boh, io ho comprato qualche volta all'equosolidale il the o tisane ed erano tutte provenienti da paesi poveri... ma mi fido poco anche di loro, sono diffidente circa queste grandi associazioni, troppe volte si è visto che associazioni famose e blasonate invischiate in scandali per abbandono di generi di prima necesità o peggio finiscono in mano della malavita locale o 'perdono' fondi destinati ai progetti... ma questo è un discorso più ampio.

diciamo che acquisto da altromercato più per sfizio che per etica.
ma hai proprio letto sulla ocnfezione prodotto 100% derivante da mercato equosolidale???? :wink:
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#4
allora, non sono né un'economista né un'esperta di agricoltura né niente... anch'io devo basarmi su ciò che c'è scritto sulle etichette :wink:
e aspetto magari indicazioni da chi ne sa più di me.
Però non mi tornano un paio di cose che hai detto.

Intanto io credo che un prodotto al 45% equosolidale sia meglio che uno 0% equo. Probabilmente non è possibile controllare tutta la filiera produttiva di certi prodotti, questo non lo so.

Poi dire che la Svizzera "non è un paese equosolidale" non vuol dire niente.
Equo o non equo può essere il modo in cui è prodotto il cioccolato: cioè rispettando l'ambiente, la biodiversità e trattando i lavoratori in modo corretto. Poi non credo che in Svizzera si coltivi il cacao... arriverà dal Sudamerica da piantagioni che rispettano le caratteristiche che ho elencato sopra (voglio sperare).
Non è che ci siano "nazioni equosolidali" o no, e non è neanche questione di comprare un prodotto da un paese ricco o da un paese povero... se nel paese povero c'è una multinazionale che sfrutta la gente e incendia ettari di foresta equatoriale per farci allevamenti o piantagioni, i soldi li do alla multinazionale che compie le sue malefatte, mica alla gente del posto.
Il concetto che sta alla base del commercio equo credo sia sostanzialmente fare in modo che tutti prendano la loro parte di profitti, saltare qualche passaggio privilegiando i piccoli produttori e valorizzare alcune varietà di prodotti agricoli tipiche di certe zone, per promuoverne un vero sviluppo economico.

Quanto al Lidl... ce l'ho con il Lidl perché tratta i lavoratori in maniera indegna (testimonianze di amici che hanno lavorato lì per diverso tempo), quindi se anche dichiara che il suo caffè è al 75% "equosolidale" per me non cambia nulla, a me stanno sulle balle lo stesso :twisted:

Poi su tutto ciò attendo conferme o smentite da chi ne ha titolo.
Secondo me limitarsi leggere le percentuali sulle etichette e trarre conclusioni generali senza sapere cosa c'è dietro non basta.

#5
due cose...

la % non è scritta da LIDL in quanto Fairtrade non è commercializzata "solo" da LIDL, l'ho vista lì e mi è venuto in mente il paragone...

45% mis embra una percentuale ridicola per una stecca di cioccolato fondente 80% i cui ingredienti sono cacao, burro di cacao e zucchero di canna. qualcosa non mi torna nel marchio sbadierato non nel principio...

per quanot riguarda i commessi LIDL se ne era già parlato... e ... non credere che altri super sia un paradiso... anzi... e non parlo per sentito dire :wink:
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#6
ela78 ha scritto:45% mis embra una percentuale ridicola per una stecca di cioccolato fondente 80% i cui ingredienti sono cacao, burro di cacao e zucchero di canna. qualcosa non mi torna nel marchio sbadierato non nel principio...
mmmhhh non so se quello che sto per dire ha senso... ma considera che tu quando compri la tavoletta non compri solo cacao, burro di cacao e zucchero di canna. Compri anche la stagnola, il cartoncino, la carta di imballaggio, la stampa della carta, il trasporto degli ingredienti (possono venire da posti molto diversi) e del prodotto finito...
le percentuali si riferiranno a quello?

se mi ricordo vado a cercare se su Altroconsumo hanno scritto qualcosa in proposito

#8
chiarimenti:
l'obbiettivo del commercio equo e solidale è quello di dare voce e visibilità alle piccole coperative o produttori individuali presenti nei paesi in via di sviluppo senza dover passare dalle grandi multinazionali che come ben sappiamo chi più e qui meno sfruttano le risorse prime e la manodopera di questi paesi. il commercio equo e solidale cerca di inserire nel mercato, insegnando a produrre e a lavorare, le persone indigene rispettando le loro tradizioni, la loro cultura e la loro dignità.
Non importa se un prodotto contiene 3 o il 45 o 80% di materia prima equa e solidale perchè chi acquista sa che un percentuale del prodotto che compra da la possibilità alle persone che lo producono di vivere dignitosamente con un lavoro dignitoso. commercio equo vuol dire pagare il giusto le persone che lo producono. vuol dire sapere che ciò che compri permette di a tanta gente più sfortunata di noi di campare e di far crescere anche economicamente con le proprie forse alcune regioni di questi paesi sfruttati.

in generale per i prodotti alimentari c'è solo la materia prima che è equa e solidale perchè per la maggioranza la lavorazione e il confezionamento avvengono in italia o cmq in altri paesi così detti ricchi. però sai che il caffè, che il cioccolato... ecc. non vengono dalle multinaionali che sfruttano i lavoratori e che monopolizzano il mercato dei prezzi.

invece l'artigianato viene interamente fatto in questi paesi.

in generale i prezzi sono un pò più alti proprio perchè sono prezzi giusti stabiliti dai produttori stessi.

:roll: non so se si è capito qualcosa...
http://album.alfemminile.com/album/see_ ... -casa.html

pswd: magia

#9
sulla mia tisana c'era scritto prodotta solo in uno stato non so dove, anche perchè non era nè imbustata nei filtri nè niente, probabilmente la confezione sarà stata fatta altrove ma il prodotto in sè (foglie essicate trinciate non trattate) erano provenienti dal paese in questione (poi vado a vedere qual è)

comunque il commercio equosolidale non significa ecologico.

Con Commercio equo e solidale (o semplicemente Commercio equo, Fair trade in inglese) si intende quella forma di attività commerciale, nella quale l'obiettivo primario non è la massimizzazione del profitto, [bensì la lotta allo sfruttamento e alla povertà legate a cause economiche, politiche o sociali.

È, dunque, una forma di commercio internazionale nella quale si cerca di garantire ai produttori ed ai lavoratori dei paesi in via di sviluppo un trattamento economico e sociale equo e rispettoso, e si contrappone alle pratiche di commercio basate sullo sfruttamento che si ritiene spesso applicate dalle aziende multinazionali.

Il documento che costituisce una sorta di "manifesto" del commercio equo solidale italiano è la Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale.


stabilite queste basi, la Svizzera non fa poarte del programma equosolidale dato che non è in via di sviluppo nè in povertà per cause economiche, politiche o sociali.

se poi in svizzera ci sono indigeni (inteso come da vocabolario originario del luogo) o immigrati sfruttati o sottopagati quello è tutt'altro discorso.

#10
sulla mia tisana c'era scritto prodotta solo in uno stato non so dove, anche perchè non era nè imbustata nei filtri nè niente, probabilmente la confezione sarà stata fatta altrove ma il prodotto in sè (foglie essicate trinciate non trattate) erano provenienti dal paese in questione (poi vado a vedere qual è)

comunque il commercio equosolidale non significa ecologico.

Con Commercio equo e solidale (o semplicemente Commercio equo, Fair trade in inglese) si intende quella forma di attività commerciale, nella quale l'obiettivo primario non è la massimizzazione del profitto, [bensì la lotta allo sfruttamento e alla povertà legate a cause economiche, politiche o sociali.

È, dunque, una forma di commercio internazionale nella quale si cerca di garantire ai produttori ed ai lavoratori dei paesi in via di sviluppo un trattamento economico e sociale equo e rispettoso, e si contrappone alle pratiche di commercio basate sullo sfruttamento che si ritiene spesso applicate dalle aziende multinazionali.

Il documento che costituisce una sorta di "manifesto" del commercio equo solidale italiano è la Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale.


stabilite queste basi, la Svizzera non fa poarte del programma equosolidale dato che non è in via di sviluppo nè in povertà per cause economiche, politiche o sociali.

se poi in svizzera ci sono indigeni (inteso come da vocabolario originario del luogo) o immigrati sfruttati o sottopagati quello è tutt'altro discorso.

#11
lucymolly ha scritto:chiarimenti:
in generale per i prodotti alimentari c'è solo la materia prima che è equa e solidale perchè per la maggioranza la lavorazione e il confezionamento avvengono in italia o cmq in altri paesi così detti ricchi. però sai che il caffè, che il cioccolato... ecc. non vengono dalle multinaionali che sfruttano i lavoratori e che monopolizzano il mercato dei prezzi.
Se la quota equosolidale è solo del 45% dubito molto (nel caso di caffé e cioccolato) che tutta la materia prima arrivi da una filiera equa e solidale.
Il resto della materia prima arriverà dalle solite multinazionali .... che sfruttano i lavoratori e monopolizzano il mercato dei prezzi.

Penny

#12
Penny01 ha scritto:
lucymolly ha scritto:chiarimenti:
in generale per i prodotti alimentari c'è solo la materia prima che è equa e solidale perchè per la maggioranza la lavorazione e il confezionamento avvengono in italia o cmq in altri paesi così detti ricchi. però sai che il caffè, che il cioccolato... ecc. non vengono dalle multinaionali che sfruttano i lavoratori e che monopolizzano il mercato dei prezzi.
Se la quota equosolidale è solo del 45% dubito molto (nel caso di caffé e cioccolato) che tutta la materia prima arrivi da una filiera equa e solidale.
Il resto della materia prima arriverà dalle solite multinazionali .... che sfruttano i lavoratori e monopolizzano il mercato dei prezzi.

Penny
era esattamente quello che intendevo dire.....
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#13
ela78 ha scritto:
Penny01 ha scritto:
lucymolly ha scritto:chiarimenti:
in generale per i prodotti alimentari c'è solo la materia prima che è equa e solidale perchè per la maggioranza la lavorazione e il confezionamento avvengono in italia o cmq in altri paesi così detti ricchi. però sai che il caffè, che il cioccolato... ecc. non vengono dalle multinaionali che sfruttano i lavoratori e che monopolizzano il mercato dei prezzi.
Se la quota equosolidale è solo del 45% dubito molto (nel caso di caffé e cioccolato) che tutta la materia prima arrivi da una filiera equa e solidale.
Il resto della materia prima arriverà dalle solite multinazionali .... che sfruttano i lavoratori e monopolizzano il mercato dei prezzi.

Penny
era esattamente quello che intendevo dire.....
ma infatti non tutta la materia prima arriva dall'equo e solidale ma solo solo il 45%. per esempio in una cioccolata ci può essere solo il cacao equo mentre il latte, lo zucchero gli emulsionanti ecc. no. cmq c'è n'è sempre una parte.

credo cmq che tra il fare poco e non fare sia meglio fare poco. Più persone fan poco e più diventa grande il movimento. Per piccolo che sia per te il gesto di comprare uno di questi prodotti per loro vuol dire tanto.

Inoltre non esistono solo i prodotti marchiati Altroconsumo o Trandfare ad utilizzare materie eque e solidali, ma qualunque azienda può decidere di inserire nei prodotti che produce una parte di queste. conosco qualche azienda piccolina che lo fa.
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pswd: magia

#14
Però con il 45% di cacao se il cioccolato è fondente non è un granchè :roll:
E mi chiedo anche come si possa applicare il ragionamento al caffè :roll:

Visto che i prodotti equosolidali sono di solito un po' più cari le multinazionali che partecipano alla catena produttiva ci guadagnano ancora di più :shock:

Penny

#15
non discuto sul principio, ma sul prodotto finito.
se un'aziend aocme fairtrade può comemrcializzare un prodotto al 75% equo, un'altra perchè non riesce (e sempre di aziende del settore si parla, non di piccoel che decidono aiutare la causa)?

non sto boicottando il sistema, solo mi regolo di conseguenza... o fairtrade mente o l'altra specula....
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