rananera ha scritto:ma qualcuno può dirmi perchè, almeno in genere, 'sta fetente s'attacca solo a gente medioricca? insomma...nel mio piccolo...di poveracci pieni di problemi (anche economici) e depressi non ne ho mai incontrati...
La depressione è la malattia del benessere, e bisogna essere intelligenti ed avere i mezzi necessari per essere depressi.
La depressione, il senso di inadeguatezza e gli attacchi di panico nascono dalla sbagliata percezione del proprio io, che si basa su regole "imposte da altri" (siano messaggi televisivi, indirizzi impartiti dai genitori, senso di emulazione nei confronti di amici/fratelli maggiori, ecc....) che spingono l'individuo a prendere distacco tra ciò che ritiene essere ed il suo vero io.
Maggiore è il disagio, e meno questo disagio viene percepito, maggiore è l'ansia e l'inadeguatezza.
Non ti sembra nemmeno che ci sia qualcosa di sbagliato, anzi... razionalmente pensi che la tua vida vada tutto bene, che tu sia una persona di successo, che tu abia realizzato ciò che dovevi realizzare, quindi non ti spieghi i motivi...
Ma i motivi sono tutti sepolti dentro di te... quando perdi di vista il vero te stesso puoi avere tutto, ma sarà sempre e comunque una realizzazione effimera, basata su fondamenta virtuali. E quindi continuerà a mancarti il fiato, sempre e comunque. Perchè ti rendi conto, a livello inconscio, di essere spaccato a metà, di poter perdere tutto ciò che "hai" e non riuscire più a vivere con ciò che "sei".
La televisione ha un peso nel presentare falsi modelli e falsi miti, ma di certo hanno ugualmente peso i genitori che ti hanno sempre detto: "Ecco, non vedi come è bravo Luigino? Non vedi che Maria è molto più brava di te? Perchè non sei educato come tuo Fratello? Da grande dovrai fare il dottore!" e tutta questa serie di input che ti alterano la percezione evolutiva...
La mancanza di affermazione del tuo io porta alla debolezza del carattere.
Un carattere sviluppato in un educazione che tende a reprimere la tua natura a favore di indicazioni e suggerimenti esterni tenderà ad essere sempre debole e a cercare altrove le proprie certezze.
Se cominci a fare le cose "per far piacere alla mamma", per "dimostrare agli altri quanto sei bravo", la tua unica forma di appagamento sarà quella di trovare approvazione negli altri.
Se sviluppi un carattere che deve la propria felicità all'approvazione altrui, necessariamente comincerai ad agognare questa approvazione e nel momento in cui cominci a vivere in questo modo è la fine per il discorso che facevo qualche post fa sullo sviluppo dell'"io" narciso.
diventi dipendente da TROPPE variabili, diventi dipendente dal gusto estetico altrui, diventi dipendente dai desideri altrui, da quello che gli altri pensano, da quello che altri ritengono che tu debba essere, diventi dipendente dall'idea che altri hanno di te, cominci a lavorare per fare felici altri, cominci a fare attività che hanno lo scopo di farti bello agli ogli occhi degli altri, cominci a cercare di esaudire i sogni degli altri...
e non ti rendi conto che stai costruendo una realtà effimera, basata su soddisfazioni effimere...
A quel punto, si scatena l'ansia, la depressione, l'attacco di bulimia o di anoressia, il disturbo del sonno, l'attacco di panico...
E' nell'intervallo tra ciò che si siamo e ciò che pensiamo di dover essere che si insidiano le radici dell'ansia e del malessere della nostra vita moderna.
La manipolazione dell'immagine e la conseguente strumentalizzazione del nostro senso di inferiorità sono ciò che porta allo sviluppo di una malattia di questo tipo.
La dicotomia che dovrebbe esistere tra reale e fittizio, oggi è talmente sfumata che la gente non riconosce più il fittizio come tale e tende ad aspirare ad esso, senza rendersi conto che, in quanto irreale, è irrealizzabile.
Cercare la perfezione (sopratutto quella estetica, in una società dell'apparenza come la nostra, ma anche in termini di "avere") e non "accontentarsi" della "normalità" (per quanto bella possa essere), è una delle cause principali del "mal di vivere" che oggi viene chiamato depressione, ansia, attacchi di panico...
Ad esempio l'estetica diventa un valore imprescindibile delle generazioni che fanno di quell'aspetto un mito: migliaia di ragazze e ragazzine affette da disturbi del comportamento, del sonno, dell'alimentazione... centinaia di migliaia di depressi, ansiosi, bulimici, anoressici... SOLO nei paesi iper-sviluppati e iper-informati. Quelli, in teoria, dove nessuno ha il motivo di essere depresso...
Dove non c'è nulla, dove non esiste informazione, dove non esiste la manipolazione dell'immagine e la distorsione degli ideali e degli obiettivi, non esiste il malcontento, e non esiste lo sconforto e l'ansia di vivere.
Pensiamo all'ansia di chi non si riconosce nel cammino che i genitori gli hanno impostato davanti ai piedi. Pensiamo alle bambine depresse o anoressiche a 10 anni perchè i genitori le obbligano a seguire corsi, sport, attività che a loro non interessano.
Divise, strappate tra il senso di colpa e la volontà di assecondare e l'impossibilità di essere se stessi...
Persone che a 30 anni si scoprono essere diverse da ciò che sono, perchè non sono mai potute essere se stesse, a causa della "manipolazione dell'iformazione" attuata dai genitori, dagli amici, dai media...
Insomma, la depressione è la diretta conseguenza del mondo "occidentale" in cui viviamo.
Questo, per quanto riguarda l'ansia e la depressione "esistenziale"... per quelle di origine fisica la causa è la mancanza di specifici neurotrasmettitori, cosa che può avvenire indipendentemente dallo stato socio-culturale dell'individuo.