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#91
cyberjack ha scritto:
Steve1973 ha scritto:Uno di questi è anche l'unica circostanza in cui sarei costretto ad ammettere e accettare l'aborto. Nel caso fosse in gioco (PER CERTO) la vita di mia moglie con il proseguimento della gravidanza, opterei (se fossi solo io a dover prendere la decisione) di sicuro per salvare lei.
Su questo non avrei dubbi (mia moglie invece si, lo so per certo perchè ne parlammo tempo fa).

Lei è mia moglie, la donna che amo e che ho sposato per condividere una vita intera e per formare, Dio volendo, una famiglia. In caso questo non fosse possibile, lei sarebbe la prima scelta.
Steve, scusa, non mi è chiara una cosa...
Ma nel caso da te descritto, un buon cristiano non dovrebbe accettare la morte della compagna come facente parte del disegno divino?
Mi spiego: dato che lo scopo ultimo della coppia non è la preservazione dell'individuo, ma la prolificazione della specie, nel caso in cui la donna rischiasse (o fosse comunque certa) di morire di parto, la precedenza non andrebbe data al nascituro, anzichè alla moglie?
In fondo, due non si sposano all'unico fine di "dare figli a Dio", come diceva la mia prozia?

Non è una domanda plemica, ma vorrei saperlo perchè immagino che al corso pre-matrimoniale si parli di queste cose... e siccome io non lo farò mai, non so quale possa essere il punto di vista ufficiale...
Si, un buon cristiano dovrebbe fare come dici tu. L'ha scritto anche Kali qui sopra. E ne sono conscio.
Ma siamo esseri umani, dotati di libero arbitrio. E io non sono certo perfetto, nè come persona nè come cristiano.

Ma ti confermo che sarei egoista in quel caso, se mi fosse permesso di esserlo, nel senso che poi la scelta deve essere per forza condivisa.

#92
fedelyon ha scritto:
cyberjack ha scritto: Steve, scusa, non mi è chiara una cosa...
Ma nel caso da te descritto, un buon cristiano non dovrebbe accettare la morte della compagna come facente parte del disegno divino?
Guarda, penso che una risposta tu la possa trovare nel Catechismo della Chiesa Cattolica, dove si dice esplicitamente che l'aborto è condannato in ogni caso e in cui si porta come controesempio la religione ebraica in cui di fronte a un rischio grave la vita della donna ha la priorità.


cmq io volevo parlare di aborto come tema che si confronta con l'etica poi ovvio io steve ed altri abbiamo un'etica di stampo cattolico, ma non riduciamo la questione ad un problema di coerenza dei singoli con la propria religione altrimenti non se ne esce :wink:
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo

#93
fedelyon ha scritto:
Kalimeroxxx ha scritto:e poi quanto steve parli della tragica scelta tra mamma e figlio e scegli così umanamente "mamma" sai anche tu che per la nostra religione la scelta sarebbe un'altra....sono questi dubbi così forti ,che spesso nascono da scelte d'amore ,per quali non ho risposte scontate...magari confrontandomi con voi potrei migliorare la mia visione
Quoto tutto quanto detto da kali. ;)
:shock: :shock: :shock: oh mamma m'è impazzita la ragazza.... :roll: :?
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo

#94
Kalimeroxxx ha scritto::roll: veramente in caso di rischio per la madre la chiesa non chiude il suoicidio mi sa che sta cosa è un pò diversa...
Non ho il catechismo sotto mano, ma ho letto più volte il passo.
Se la salvezza del figlio implica la morte della madre, la priorità va al figlio. Potrei sbagliarmi.
Sonò però certa che nell'Italia anni '50 il marito doveva firmare l'autorizzazione a procedere per salvare la vita alla moglie piuttosto che al bambino. ;)

#95
Kalimeroxxx ha scritto:
fedelyon ha scritto: Quoto tutto quanto detto da kali. ;)
:shock: :shock: :shock: oh mamma m'è impazzita la ragazza.... :roll: :?
:oops: E non ho bevuto. :lol:

#96
fedelyon ha scritto:Devo ammettere che sono felicemente stupita dalle due risposte. :D
Vediamo se riesco a riassumere un pochetto la questione, visto che tu stesso ti tieni aperta l'opportunità di valutare sul momento che scelta fare, ad esempio in relazione alla salute di tua moglie, non credi che una legge che tuteli questa "possibilità di scelta", così intima e personale, sia necessaria?
Senza arrivare a stigmatizzare come omicida colei, o colui, che opta per l'aborto, ad esempio?
Beh... tengo aperta la strada perchè ci sono in gioco due vite, e il mio esempio presuppone una scelta, per cui per forza devo avere la possibilità e il dovere di farlo, secondo coscienza.

La legge c'è, non posso far finta che non ci sia, così come non posso ignorare il fatto che gli aborti (illegali) ci sarebbero comunque anche senza questa legge.
E questa è la cosa grave, che bisognerebbe cambiare.

#97
fedelyon ha scritto:
Kalimeroxxx ha scritto::roll: veramente in caso di rischio per la madre la chiesa non chiude il suoicidio mi sa che sta cosa è un pò diversa...
Non ho il catechismo sotto mano, ma ho letto più volte il passo.
Se la salvezza del figlio implica la morte della madre, la priorità va al figlio. Potrei sbagliarmi.
Sonò però certa che nell'Italia anni '50 il marito doveva firmare l'autorizzazione a procedere per salvare la vita alla moglie piuttosto che al bambino. ;)
fede guarda non sono convinta che sia così rigida come pratica...avevo cancellato proprio perchè non lo so con certezza, e volevo informarmi prima di scrivere fesserie...se ti interessa poi te lo comunico :wink:
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo

#98
Non era un'accusa verso nessuno, solo che volevo cercare di capire ;)

Mi rendo conto che l'essere umano tende necessariamente all'errore, in quanto fallibile, ma allora continuo a non capire una cosa (e, ripeto, senza polemica, ma solo per chiarire alcuni punti fondamentali).

Dato che si sa che l'uomo è portato per natura all'esplicitazione della propria umanità, e quindi all'errore, chi mi spiega la differenza tra un cristiano che GIA' IN PARTENZA inizia con l'idea che, nel caso in cui si verificheranno certe condizioni (ad esempio questa appena descritta) cadrà nel peccato e il non-cristiano che segue una linea etica laica?

Ossia, vorrei riuscire a spiegarmi meglio: Siccome non è necessario essere cristiani per avere un'etica, e siccome il semplice "non uccidere", "Non rubare", ecc. sono valori laici riconosciuti universalmente (e non appannaggio di una cultura piuttosto che di un'altra), io sempre visto la differenza tra le due persone in questi termini: in caso di evento "eccezionale" il Laico partirà dalle proprie credenze etiche per valutare la soluzione ottimale nel rispetto di se e degli altri, mentre il cristiano si affiderà alle regole indicate dalla propria chiesa.

A questo punto, se mi dite che il cristiano (in quanto essere umano e quindi siscettibile di errore) ha la possibilità di non seguire le indicazioni della propria chiesa (sbagliando) e poi chiedendo la remissione del proprio peccato (sbagliando anche qui, perchè la condizione necessaria per essere assolti è il pentimento), allora non vedo proprio la differenza tra una prsona religiosa ed una laica...
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#99
cyberjack ha scritto:Non era un'accusa verso nessuno, solo che volevo cercare di capire ;)

Mi rendo conto che l'essere umano tende necessariamente all'errore, in quanto fallibile, ma allora continuo a non capire una cosa (e, ripeto, senza polemica, ma solo per chiarire alcuni punti fondamentali).

Dato che si sa che l'uomo è portato per natura all'esplicitazione della propria umanità, e quindi all'errore, chi mi spiega la differenza tra un cristiano che GIA' IN PARTENZA inizia con l'idea che, nel caso in cui si verificheranno certe condizioni (ad esempio questa appena descritta) cadrà nel peccato e il non-cristiano che segue una linea etica laica?

Ossia, vorrei riuscire a spiegarmi meglio: Siccome non è necessario essere cristiani per avere un'etica, e siccome il semplice "non uccidere", "Non rubare", ecc. sono valori laici riconosciuti universalmente (e non appannaggio di una cultura piuttosto che di un'altra), io sempre visto la differenza tra le due persone in questi termini: in caso di evento "eccezionale" il Laico partirà dalle proprie credenze etiche per valutare la soluzione ottimale nel rispetto di se e degli altri, mentre il cristiano si affiderà alle regole indicate dalla propria chiesa.

A questo punto, se mi dite che il cristiano (in quanto essere umano e quindi siscettibile di errore) ha la possibilità di non seguire le indicazioni della propria chiesa (sbagliando) e poi chiedendo la remissione del proprio peccato (sbagliando anche qui, perchè la condizione necessaria per essere assolti è il pentimento), allora non vedo proprio la differenza tra una prsona religiosa ed una laica...
incredibile ma quoto tutto :shock:
Casuccia: http://album.alfemminile.com/album/see_ ... nycla.html
Brilloccata ma disonesta
BIMBA CATTIVA & SPIPPOLOSA

#100
Steve1973 ha scritto:
La legge c'è, non posso far finta che non ci sia, così come non posso ignorare il fatto che gli aborti (illegali) ci sarebbero comunque anche senza questa legge.
E questa è la cosa grave, che bisognerebbe cambiare.
il problema non è la presenza o meno di una legge, ma la possibilità di lasciare che il singolo cittadino possa disporre del proprio corpo a suo piacimento ;)

La cosa grave non sarebbe, a mio avviso, che alcuni possano continuare a decidere di voler abortire... la cosa grave sarebbe limitare la possibilità di un uomo adulto di decidere cosa fare del proprio corpo...
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Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#101
io credo al di là della fede di ognuno che ci debbano essere delle regole che segnano la civiltà di un popolo...
la moratoria sulla pena di morte va in questo senso...il divieto di tortura pure...il divieto di eutanasia...è qualcosa su cui si discute, ma cmq fa sicuramente anch'esso parte di ciò che determina la "morale" di una popolazione....
l'aborto è sicuramente un tema cardine
fuori da metafora si discute se sia giusto consentire l'amicidio dei propri figli...io personalmente tutta la storia sul feto che non è bambino la trovo un pò una scusa per non dire brutalmente le cose come stanno...
una volta dette...beh signori l'unica certezza che IO ho è che non si può consentire di uccidere un figlio come rimedio contraccettivo...nel senso il ricorso all'aborto come sorta di pillola del mese dopo lo trovo poco etico come persona umana....poi ci sono i famosi casi limite su cui ho mille dubbi..
La legge c'è ...non sono per la sua abolizione....non è una pessima legge anzi...però parlando di grandi temi sono prortata a credere che l'aborto vada regolato escludendo la possibilità di ricorrervi come anticoncezionale...
questo significa in soldoni grande informazione...grande educazione della popolazione investimenti sociali di vario genere fino a rendere pressochè inutile parte di questa legge :roll:
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#102
Kalimeroxxx ha scritto:fede guarda non sono convinta che sia così rigida come pratica...avevo cancellato proprio perchè non lo so con certezza, e volevo informarmi prima di scrivere fesserie...se ti interessa poi te lo comunico :wink:
Ok, se trovi qualche riferimento preciso, fammi sapere.
E sono convinta anch'io che la pratica non sia così rigida. ;)
Tant'è vero che non ho nemmeno mai sentito di parlare di scomunica nei confronti delle donne che abortiscono.

#103
Kalimeroxxx ha scritto:La legge c'è ...non sono per la sua abolizione....non è una pessima legge anzi...però parlando di grandi temi sono prortata a credere che l'aborto vada regolato escludendo la possibilità di ricorrervi come anticoncezionale...
Sono d'accordo, ma direi disincentivare, piuttosto che escludere, visto che altrimenti sarebbe difficile non mettere sotto processo la donna.
Tant'è che io sono d'accordo con la vendita della pillola del giorno dopo, visto che è un metodo meno invasivo, ovviamente accompagnata da ciò che dici qui sotto:
questo significa in soldoni grande informazione...grande educazione della popolazione investimenti sociali di vario genere fino a rendere pressochè inutile parte di questa legge :roll:

#104
Kalimeroxxx ha scritto: fuori da metafora si discute se sia giusto consentire l'amicidio dei propri figli...io personalmente tutta la storia sul feto che non è bambino la trovo un pò una scusa per non dire brutalmente le cose come stanno...
una volta dette...beh signori l'unica certezza che IO ho è che non si può consentire di uccidere un figlio come rimedio contraccettivo...nel senso il ricorso all'aborto come sorta di pillola del mese dopo lo trovo poco etico come persona umana....poi ci sono i famosi casi limite su cui ho mille dubbi..
Io credo che esistano moooolte più possibilità rispetto a quelle da te indicate:
1) Aborto come contraccettivo
2) Aborto in situazioni limite (donna a rischio di vita)

Dato che sono al 1000% convinto che qualsiasi essere umano con un minimo di cervello sarebbe contrario alla prima ipotesi e favorevole alla seconda, penso che quello che vada discusso sia l'immensa, incalcolabile, non preventivabile zona in mezzo...

Mi sembra troppo comodo dire "l'aborto non va usato come sistema di contraccezione" (se è per questo, nemmeno il preservativo, la pillola, ed il coito interrotto dovrebbero essere usati come emtodi di contraccezione, se proprio vogliamo andare a guardare bene ;))...
A parte qualche persona con degli IMMENSI deficit culturali ed etici, non credo che esistano così tanti casi di donne/uomini mediamente intelligenti e mediamente istruiti che trmbano come ricci e vanno ad abortire ogni 2.3 mesi per 30 anni di fila... :roll:

è su tutto il resto (che non sono "casi limite" ;)) che si gioca la partita ;)
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#105
cyberjack ha scritto:
A questo punto, se mi dite che il cristiano (in quanto essere umano e quindi siscettibile di errore) ha la possibilità di non seguire le indicazioni della propria chiesa (sbagliando) e poi chiedendo la remissione del proprio peccato (sbagliando anche qui, perchè la condizione necessaria per essere assolti è il pentimento), allora non vedo proprio la differenza tra una prsona religiosa ed una laica...
:roll:differenza? cyber ma non c'è...nel senso che la prima cosa che si sa se si è cristiani è che TUTTI di TUTTE le religione, razze, e convizioni SONO figli di DIO
i cristiani sono solo coloro che hanno riconosciuto in Cristo il DIo sceso in terra, e che seguono i suoi precetti...diciamo che teoricamente per noi che ascoltiamo il VERBO è più facile :roll:
cmq se tu ateo vivessi una vita "santa" avresti la salvezza proprio come un cristiano...
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo