Si, un buon cristiano dovrebbe fare come dici tu. L'ha scritto anche Kali qui sopra. E ne sono conscio.cyberjack ha scritto:Steve, scusa, non mi è chiara una cosa...Steve1973 ha scritto:Uno di questi è anche l'unica circostanza in cui sarei costretto ad ammettere e accettare l'aborto. Nel caso fosse in gioco (PER CERTO) la vita di mia moglie con il proseguimento della gravidanza, opterei (se fossi solo io a dover prendere la decisione) di sicuro per salvare lei.
Su questo non avrei dubbi (mia moglie invece si, lo so per certo perchè ne parlammo tempo fa).
Lei è mia moglie, la donna che amo e che ho sposato per condividere una vita intera e per formare, Dio volendo, una famiglia. In caso questo non fosse possibile, lei sarebbe la prima scelta.
Ma nel caso da te descritto, un buon cristiano non dovrebbe accettare la morte della compagna come facente parte del disegno divino?
Mi spiego: dato che lo scopo ultimo della coppia non è la preservazione dell'individuo, ma la prolificazione della specie, nel caso in cui la donna rischiasse (o fosse comunque certa) di morire di parto, la precedenza non andrebbe data al nascituro, anzichè alla moglie?
In fondo, due non si sposano all'unico fine di "dare figli a Dio", come diceva la mia prozia?
Non è una domanda plemica, ma vorrei saperlo perchè immagino che al corso pre-matrimoniale si parli di queste cose... e siccome io non lo farò mai, non so quale possa essere il punto di vista ufficiale...
Ma siamo esseri umani, dotati di libero arbitrio. E io non sono certo perfetto, nè come persona nè come cristiano.
Ma ti confermo che sarei egoista in quel caso, se mi fosse permesso di esserlo, nel senso che poi la scelta deve essere per forza condivisa.