Io una reazione del genere (non lo faccio sapere a lui ..senno' si impressiona ) l'avevo gia' notata nelle donne della generazione delle nostre mamme...come se fossero convinte che il lavoro di cura sia esclusivamente femminile e gli uomini troppo fragili per cimentarvisi poi credo che incida il fattore che ha sottolineato Cerise..ma per questo nelle strutture pubbliche ci deovrebbe essere un supporto psicologico...Anna ne sai niente?riffa&raffa ha scritto:Annina cara, la paura fa compiere a volte delle negazioni necessarie. Non a tutti fa bene prendere la realtà di petto e, soprattutto in certe circostanze, i tempi sono diversi .... lascia che le verità affiorino con i tempi di tua mamma e della loro dinamica affettiva.
Solo lei sa cosa è meglio sapere o non sapere... Forse non se la sente di fronteggiare la reazione di tuo padre. Noi donne siamo speciali per sentirci in colpa anche per le nostre malattie... vai a sapere...
ti abbraccio...se ho letto bene l'intervento e' domani...
penso tanto a te e alla tua mamma!