Inviato: 17/02/10 18:31
Parto?
Ok.
Fra gli aspetti del mio carattere che hannoportato il mio psichiatra a formulare la sua analisi su di me, molto hanno contato i miei rapporti con la forma fisica e l'alimentazione.
Le domande erano specifiche, e lo hanno portato ad evidenziare alcuni miei aspetti.
A dispetto di una "normale" forma fisica (un po' di ciccia probabilmente? ma di sicuro nulla di patologico) e di "normali" esami, io tendevo a porre sotto estremo controllo l'alimentazione.
Non ero anoressica, ma non disprezzavo l'anoressia: essa rappresentava per me un controllo assoluto sui proprio bisogni fondamentali.
Le anoressiche riuscivano a privarsi del cibo. Mitiche.
Il dottore mi chiese prorpio: se io le dicessi che sono anoressico, cosa penserebbe? Gli risposi: Razionalmente mi dispiacerebbe, ma una parte di me la ammirerebbe.
SBRAM, ecco la diagnosi: estremo bisogno di controllo. Su me stessa.
Per M. il bisogno di controllo mi sembra su due versanti: se stesso, perché è rigido e poco onesto (il suo peso per la sua altezza sono al limite dell'accettabilità) e persino su di te. E per non farlo emrgere si deve frenare, ma di base lo ha sempre.
Non è per consolarti che ti diciamo tutte che non hai bisogno di dieta: nessuna di noi può credere che una ragazza splendida come te sia davvero convinta di avere un qualche difetto insormontabile. Io non l'ho notato, ma se anche ci fosse un rotolino in più sul fianco o un po' di cellulite, è l'insieme armonico che conta, e tu non hai nulla di spiccatamente fuori fase.
Ti sei lasciata convincere a fare sport e mangiare meglio, e questo non è un male, ma partendo da presupposti sbagliati, malati, ossessivi.
Non ci siamo, non potete andare avanti così, secondo me.
Lui deve imparare, anche attraverso un aiuto esterno, ad accettare anche un valore sbagliato o un rotolino.
E tu... Tu nulla perché sei bellissima!
Ok.
Fra gli aspetti del mio carattere che hannoportato il mio psichiatra a formulare la sua analisi su di me, molto hanno contato i miei rapporti con la forma fisica e l'alimentazione.
Le domande erano specifiche, e lo hanno portato ad evidenziare alcuni miei aspetti.
A dispetto di una "normale" forma fisica (un po' di ciccia probabilmente? ma di sicuro nulla di patologico) e di "normali" esami, io tendevo a porre sotto estremo controllo l'alimentazione.
Non ero anoressica, ma non disprezzavo l'anoressia: essa rappresentava per me un controllo assoluto sui proprio bisogni fondamentali.
Le anoressiche riuscivano a privarsi del cibo. Mitiche.
Il dottore mi chiese prorpio: se io le dicessi che sono anoressico, cosa penserebbe? Gli risposi: Razionalmente mi dispiacerebbe, ma una parte di me la ammirerebbe.
SBRAM, ecco la diagnosi: estremo bisogno di controllo. Su me stessa.
Per M. il bisogno di controllo mi sembra su due versanti: se stesso, perché è rigido e poco onesto (il suo peso per la sua altezza sono al limite dell'accettabilità) e persino su di te. E per non farlo emrgere si deve frenare, ma di base lo ha sempre.
Non è per consolarti che ti diciamo tutte che non hai bisogno di dieta: nessuna di noi può credere che una ragazza splendida come te sia davvero convinta di avere un qualche difetto insormontabile. Io non l'ho notato, ma se anche ci fosse un rotolino in più sul fianco o un po' di cellulite, è l'insieme armonico che conta, e tu non hai nulla di spiccatamente fuori fase.
Ti sei lasciata convincere a fare sport e mangiare meglio, e questo non è un male, ma partendo da presupposti sbagliati, malati, ossessivi.
Non ci siamo, non potete andare avanti così, secondo me.
Lui deve imparare, anche attraverso un aiuto esterno, ad accettare anche un valore sbagliato o un rotolino.
E tu... Tu nulla perché sei bellissima!