I nuovi compagni di viaggio del premier
Insomma, come cambiano i compagni (oibò, non è proprio la parola più adatta) di strada di Berlusconi. Sono sempre più piccoli, dal punto di vista del peso elettorale, e sempre di più, dal punto di vista numerico.
Questa parabola del berlusconismo - che ha perduto per la strada culture pesanti come quelle rappresentate da Fini e Casini per assemblare come in un puzzle piccoli frammenti del più minuto panorama parlamentare - viene ovviamente giudicata un fallimento dal leader dell’Udc. Il quale ieri, in un convegno su Pinuccio Tatarella, che fu "ministro dell’armonia" nel primo governo di centro-destra, ha osservato: «Nel ‘94, pensavamo che l’impegno politico di Berlusconi piano piano avrebbe riassorbito tutte le sue anomalie, i conflitti d’interesse, le forzature che a noi già allora apparivano lampanti. Ma col passare del tempo è accaduto l’opposto: il berlusconismo ha ampliato e aggravato le sue anomalie». O
ancora, se in principio furono Fini e Casini, in finale sembra esserci Marco Pannella. Davvero lui (o uno dell’area radicale) sarà ministro Guardasigilli al posto di Angelino Alfano, che andrebbe a fare i leader del Pdl? «Sono fermamente convinto scrive Pannella su Facebook - che sia dovere civile aiutare le Istituzioni disastrate. E far durare la legislatura fino alla fine». Sarebbe il miracolo del nuovo berlusconismo in salsa scilipotiana
che ribaltone!
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