#1832
ho appena letto, e spero sinceramente non sia lei, perchè significherebbe solo una cosa, che è stato scoperchiato un pentolone assai scomodo...che tristezza..loremir77 ha scritto:ma la trans del caso marrazzo trovata carbonizzata in casa sua con le valigie pronte??
“Non ho mai pagato una donna in vita mia”. Dunque erano stagiste.
#1833
saetta* ha scritto:Hella ha scritto:QUANTO CI METTERA' LESTAT A CAPIRE CHE SAETTA E' UN'EX-MODELLA? SI ACCETTANO SCOMMESSE...
a parte che si dice exappendino prego e poi sono passati 10 anni! ora potrei essere due modelle in una
Mmmhhh
Lestat's pics http://www.flickr.com/photos/31059646@N05/
Se moriro', sara' di tagliata al rosmarino e di Rock n' Roll
Se moriro', sara' di tagliata al rosmarino e di Rock n' Roll
#1835
Ultimamente latito..sunset ha scritto:
eeeeeeeeeeeeeee ormai!
Ieri sera ero al chococult, dove abbiamo fatto un raduno molto tempo fa e mi siete venuti in mente..
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Se moriro', sara' di tagliata al rosmarino e di Rock n' Roll
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#1838
ioloremir77 ha scritto:chi ha visto ieri report con i 60 dipendenti comunali prepensionati dalla moratti per assumere i non eletti del pdl?
#1839
anche a me veniva un groppo..Federinik ha scritto:ioloremir77 ha scritto:chi ha visto ieri report con i 60 dipendenti comunali prepensionati dalla moratti per assumere i non eletti del pdl?
lo stavo guardando già distesa a letto..
arriva loremiro che s'affaccia e mi fa: LO STAI GUARDANDO VERO?!?!
#1840
Non si puo' parlar male del PDL.. Si rischia di venir linciati..
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Se moriro', sara' di tagliata al rosmarino e di Rock n' Roll
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#1842
Non so da voi.. Ma dove lavoro io, se solo sospettano che sei di sinistra sei morto.. Sembra che ultimamente siano tutti di estrema destra..loremir77 ha scritto:da chi..Lestat ha scritto:Non si puo' parlar male del PDL.. Si rischia di venir linciati..
Venerdi ero ad un collaudo e c'era un funzionario dell'Arpa, ci siamo messi a chiaccherare e questo ha incominciato a dirmi che rimpiangeva i tempi di Hitler, che pensava che i problemi dell'Italia possano essere risolti solo con una dittatura militare.. Io lo volevo mandare a quel paese ma poi rischiavo che mi bocciasse il collaudo e quindi ho lasciato correre..
Molti miei colleghi gli avrebbero dato ragione.
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Se moriro', sara' di tagliata al rosmarino e di Rock n' Roll
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#1843
beh...le meraviglie dello spoil systemloremir77 ha scritto:chi ha visto ieri report con i 60 dipendenti comunali prepensionati dalla moratti per assumere i non eletti del pdl?
da queste parti hanno sistemato certi personaggini... nelle municipalizzate
(la puntata di report non l'ho vista, spero di recuperarla...)
http://www.youtube.com/watch?v=FVMDS3qeLb8
#1844
http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... =&sezione=
Il sasso in bocca
Un antico e terribile rituale mafioso voleva che per far tacere chi aveva cominciato a parlare - tradendo il dovere del silenzio che è alla base del patto omertoso -, oltre a ucciderlo, lo si doveva lasciare con un sasso in bocca: segno insieme di vendetta e di monito, per altri che, sciogliendo la loro lingua, avrebbero saputo a cosa andavano incontro. Qualcosa del genere è accaduto ieri, nella Roma politica e terminale dell’autunno 2009, al transessuale Brenda. Dopo due mesi di illuminazione mediatica dovuta al suo coinvolgimento nel «caso Marrazzo», dopo una strana rapina ad opera di un gruppo di romeni, parte in fuga con il suo telefonino, parte menati da altri trans e finiti in ospedale, Brenda è stata soffocata in uno scantinato di via Due Ponti, un quartiere periferico di nuova prostituzione, frequentato non soltanto dall’ex governatore del Lazio, e non da soli politici, ovviamente. Il sasso in bocca, nel caso di Brenda, erano le memorie elettroniche del cellulare e del suo computer, annegato nel lavandino del miniappartamento dato alle fiamme, che non potranno più parlare. Dei tre trans entrati in scena dopo l’esplosione del «caso Marrazzo», Natalie, la più affezionata, era quella che aveva messo in guardia l’ex governatore dal pericolo dello scandalo.
Michelle, che con Brenda lo aveva incontrato due volte, era già scappata a Parigi, sentendo brutta aria. Brenda, la terza, era quella che più esplicitamente aveva detto che nel giro di prostituzione brasiliano, Marrazzo era solo uno dei più assidui, tra i politici frequentatori. S’era anche divertita a fare qualche allusione, accennando a un fantomatico «Chiappe d’oro», dietro il cui soprannome, nientemeno, si sarebbe celato un ministro. Così, senza accorgersene, o forse essendosene accorta troppo tardi, Brenda aveva firmato la sua condanna a morte. Ora qualcuno dice - e moltissimi pensano - che i mandanti dell’assassinio di Brenda siano da ricercare proprio tra quei politici che, nel timore di essere scoperti e fare la fine dell’ex governatore, avrebbero fatto di tutto, perfino armato la mano dei killer, pur di chiuderle la bocca. E’ possibile, diranno le indagini se questa è un’ipotesi da approfondire. Così come è probabile che Brenda sia stata fatta tacere, non per quel che aveva detto o si preparava a dire, ma per aver cominciato a maneggiare di testa sua rivelazioni e sospetti il cui mercato, abilmente orchestrato, doveva servire ad avvelenare la prossima campagna elettorale. Una strana coincidenza vuole che l’assassinio di Brenda coincida con le rivelazioni, a ventisei anni di distanza, sul sequestro di Emanuela Orlandi, e con i ricordi di quest’altra incredibile vicenda romana, sospesa tra il Vaticano e il potere democristiano del tempo, la malavita della Banda della Magliana che ha intanto ispirato un film e una fiction tv, e poi spie, ricatti, servizi deviati e altri tipici ingredienti del lungo crepuscolo della Prima Repubblica.
Il sasso in bocca
Un antico e terribile rituale mafioso voleva che per far tacere chi aveva cominciato a parlare - tradendo il dovere del silenzio che è alla base del patto omertoso -, oltre a ucciderlo, lo si doveva lasciare con un sasso in bocca: segno insieme di vendetta e di monito, per altri che, sciogliendo la loro lingua, avrebbero saputo a cosa andavano incontro. Qualcosa del genere è accaduto ieri, nella Roma politica e terminale dell’autunno 2009, al transessuale Brenda. Dopo due mesi di illuminazione mediatica dovuta al suo coinvolgimento nel «caso Marrazzo», dopo una strana rapina ad opera di un gruppo di romeni, parte in fuga con il suo telefonino, parte menati da altri trans e finiti in ospedale, Brenda è stata soffocata in uno scantinato di via Due Ponti, un quartiere periferico di nuova prostituzione, frequentato non soltanto dall’ex governatore del Lazio, e non da soli politici, ovviamente. Il sasso in bocca, nel caso di Brenda, erano le memorie elettroniche del cellulare e del suo computer, annegato nel lavandino del miniappartamento dato alle fiamme, che non potranno più parlare. Dei tre trans entrati in scena dopo l’esplosione del «caso Marrazzo», Natalie, la più affezionata, era quella che aveva messo in guardia l’ex governatore dal pericolo dello scandalo.
Michelle, che con Brenda lo aveva incontrato due volte, era già scappata a Parigi, sentendo brutta aria. Brenda, la terza, era quella che più esplicitamente aveva detto che nel giro di prostituzione brasiliano, Marrazzo era solo uno dei più assidui, tra i politici frequentatori. S’era anche divertita a fare qualche allusione, accennando a un fantomatico «Chiappe d’oro», dietro il cui soprannome, nientemeno, si sarebbe celato un ministro. Così, senza accorgersene, o forse essendosene accorta troppo tardi, Brenda aveva firmato la sua condanna a morte. Ora qualcuno dice - e moltissimi pensano - che i mandanti dell’assassinio di Brenda siano da ricercare proprio tra quei politici che, nel timore di essere scoperti e fare la fine dell’ex governatore, avrebbero fatto di tutto, perfino armato la mano dei killer, pur di chiuderle la bocca. E’ possibile, diranno le indagini se questa è un’ipotesi da approfondire. Così come è probabile che Brenda sia stata fatta tacere, non per quel che aveva detto o si preparava a dire, ma per aver cominciato a maneggiare di testa sua rivelazioni e sospetti il cui mercato, abilmente orchestrato, doveva servire ad avvelenare la prossima campagna elettorale. Una strana coincidenza vuole che l’assassinio di Brenda coincida con le rivelazioni, a ventisei anni di distanza, sul sequestro di Emanuela Orlandi, e con i ricordi di quest’altra incredibile vicenda romana, sospesa tra il Vaticano e il potere democristiano del tempo, la malavita della Banda della Magliana che ha intanto ispirato un film e una fiction tv, e poi spie, ricatti, servizi deviati e altri tipici ingredienti del lungo crepuscolo della Prima Repubblica.
omnia munda mundis
#1845
http://www.corriere.it/politica/09_nove ... aabc.shtml
La sua opinione sul caos mediatico esploso per il caso D’Addario e quella mania di registrare è semplice: «Que¬sto è uno strano mondo, a **censured** si può andare ma bisogna nasconderlo». Chi va con una escort, sostiene, una volta che l’ha lasciata torna persona perbene, mentre le prostitute restano prostitute per sempre. Poi, «per la veri¬tà sembra che faccia più orrore il fatto che io abbia registrato che non ciò che ho registrato». L’ironia, Patrizia la ri¬serva per commentare le risposte offer¬te da Berlusconi a Bruno Vespa nel li¬bro Donne di cuori quando puntualiz¬za che la famosa cena era in realtà una festa organizzata dai club Forza Silvio
e Meno male che Silvio c’è : « Primo, questi club devono essere formati solo da donne giovani, belle e in tubino ne¬ro perché io ho visto solo questo tipo di militanti. Secondo, le affiliate si la¬sciano accarezzare, baciare e toccare in maniera inequivocabile dal loro ca¬po? Se è così che si fa adesso politica, io sono molto preparata e potrei esse¬re un buon quadro se servisse».
La sua opinione sul caos mediatico esploso per il caso D’Addario e quella mania di registrare è semplice: «Que¬sto è uno strano mondo, a **censured** si può andare ma bisogna nasconderlo». Chi va con una escort, sostiene, una volta che l’ha lasciata torna persona perbene, mentre le prostitute restano prostitute per sempre. Poi, «per la veri¬tà sembra che faccia più orrore il fatto che io abbia registrato che non ciò che ho registrato». L’ironia, Patrizia la ri¬serva per commentare le risposte offer¬te da Berlusconi a Bruno Vespa nel li¬bro Donne di cuori quando puntualiz¬za che la famosa cena era in realtà una festa organizzata dai club Forza Silvio
e Meno male che Silvio c’è : « Primo, questi club devono essere formati solo da donne giovani, belle e in tubino ne¬ro perché io ho visto solo questo tipo di militanti. Secondo, le affiliate si la¬sciano accarezzare, baciare e toccare in maniera inequivocabile dal loro ca¬po? Se è così che si fa adesso politica, io sono molto preparata e potrei esse¬re un buon quadro se servisse».
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