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Re: Discussioni politiche

#10741
11 ott Meglio Dudù
Non mi è chiarissimo a quale titolo Bruno Vespa venga intervistato oggi su otto colonne, dal ‘Corriere della Sera’, sul passato e sul futuro di Berlusconi: intellettuale d’area Pdl, in mancanza di meglio? Amico personale del Caimano? Autore anni fa della salivosa messinscena del ‘Contratto con gli italiani’?

Bah.

Comunque Vespa ci informa che «Berlusconi resterà in campo», «è convinto di aver subito un’ingiustizia», ma anche che «la storia gli riconoscerà di aver dato voce ai moderati», e infine che «dopo l’addio di Veronica si è sentito molto solo», quindi «ora ha diritto di trascorrere questi anni accanto a una persona che gli dà serenità».

Insomma roba forte, rivelazioni notevoli, specie sul piano politico.

Per carità, il ‘Corriere’ intervisti chi gli pare, libere marchette in libero Stato.

Però a questo punto tanto vale sentire il parere in merito dell’ormai celebre cane Dudù: che almeno, non lavorando per la Rai, non è stipendiato con il nostro canone.
Blog piovono rane espresso
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#10742
E siamo già daccapo.

Prima Quagliariello, il ’saggio’ Quagliariello, l’uomo di Napolitano nel Pdl, lo stesso Quagliariello che capeggiava intrepido le presunte colombe: a spiegarci che l’amnistia deve estinguere anche i reati Berlusconi, ci mancherebbe

Poi Schifani, l’ex seconda carica dello Stato Schifani, il capogruppo al Senato Schifani: che appare al Tg3 per dirci che in caso di decadenza del boss il governo rischia, o meglio che «i margini di agibilità politica della maggioranza si restringeranno sempre di più» perché i messaggi di minaccia non devono mai essere troppo chiari, per fare più paura.

Insomma a Berlusconi sono bastati dieci giorni per riprendere il giochino di prima: mettere la salvezza delle sue chiappe davanti a tutto il resto, ricordando ai suoi quasi duecento parlamentari che lui tiene la cassa e porta i voti. Quindi, senza di lui fanno la fine di Mastella e Fini, insomma un gruppetto di Palazzo che poi si sgonfia alle elezioni, in assenza appunto di cassa e voti.

Così in dieci giorni secchi è sparita dai radar l’ipotesi di un gruppo autonomo delle ‘colombe’ alle Camere (per un giorno non si è parlato d’altro, a un certo punto sembrava fosse cosa già fatta) e quando si voterà al Senato sulla decadenza rivedremo la stessa vergognosa irregimentazione a cui abbiamo assistito quando Pdl e Lega votarono su Ruby nipote di Mubarak.

Ah, radio Pdl dice che non è più sul tavolo neppure la cacciata di Sallusti dal ‘Giornale’, sulle cui colonne oggi l’ex ministro Romano ci fa sapere che quando Palazzo Madama espellerà Berlusconi il Pdl non potrà certo limitarsi a «qualche lacrima di coccodrillo» andando «avanti come se nulla fosse».

Ben risvegliati a tutti, eh.
Blog piovono rane espresso
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#10743
ho saputo che la fidanzata di berlusconi parrebbe sia les.bica ("se dovesse essere confermato, ma io non ci credo figurati se è vero!" cit.)
ma porca miseria non glie ne va bene una ultimamente!!! :?


p.s.
ma dai... il censuratore automatico mi censura la parola les.bica... :? e che è na parolaccia?! :?
"Le donne, i cavallier, l'arme, gli amori"

Re: Discussioni politiche

#10745
Il punto di non ritorno

Cielo grigio, prati verdi, ragazzi che studiano dietro i vetri bagnati. “Italian Studies at Oxford” (Iso) mi ha chiesto di spiegare la politica italiana, lunedì a Pembroke College, e ho tessuto l’elogio di Empy e Dudù. In questa fantasmagorica confusione, sono gli unici ad aver mantenuto la testa sulle spalle (zampe?), senza lasciarsi andare a comportamenti riprovevoli o commenti inopportuni.


Uno vorrebbe poter dire, all’estero, che la società italiana ha capito la gravità del momento, che siamo pronti alla riscossa: ma come si fa? Che stranezza uno sciopero di quattro ore, neanche fossimo nel 1983. Che assurdità tre mesi di discussioni sulla decadenza di un protagonista di ieri, già decaduto nei fatti e nella considerazione del mondo. Che follia tre partiti di governo spaccati all’interno e litigiosi tra loro. Che vergogna la cagnara in Parlamento e in televisione. Che malinconia Mario Monti pieno di malumori e rimpianti. Che tristezza Enrico Letta costretto a scegliere il minimo denominatore.


Anche per questo – anche perché la macchina italiana è inceppata – Oxford è piena di giovani connazionali. Come ogni posto interessante del mondo. Abbiamo esportato 380.000 laureati in dieci anni, ne abbiamo importati 55mila: non è uno scambio, è una fuga. E’ italiano Ferdinando Giugliano, PhD in economia, a ventotto anni già editorialista del “Financial Times”. E’ italiano Emilio Bonfiglio, classe 1980, figlio di un maresciallo della scorta di Borsellino: traduce dal greco in antico armeno, siriaco e latino. Sono italiani Clara e Filippo, Marco e Caterina. Provo a convincerli che in Italia non tutto è perduto. Ma è dura: non sono nemmeno arrabbiati, sono rassegnati.


Mi dice Sir Ivor Roberts, ex ambasciatore britannico a Roma, dal 2006 presidente di Trinity College: metà dei nuovi lettori (lecturers) sono italiani. E’ italiano il docente di letteratura inglese, Stefano Evangelista. E’ italiano, di Padova, il professore d’inglese di Eton – neo-housemaster, novello papà – Marco Liviero. Insegnare lingua inglese a Eton e Oxford è come dirigere il samba al carnevale di Rio. Chi ci riesce? Gli italiani.


Ho contributo alla legge “Controesodo” (2010), che prevede vantaggi fiscali per chi torna: ha funzionato (circa 4.000 rientri), non come avremmo sperato. Apprezzo La Fonderia dei Talenti, Italents, Meetalents. So che alcune regioni ci provano: WelcomeTalentBusiness (Lombardia), Brain Back (Umbria), Master and Back (Sardegna). Ho la sensazione, tuttavia, che questi sforzi serviranno a poco, se non cambia il clima civile, politico ed economico in Italia: più serietà, meno imbrogli, più soldi. Ne scrivo da anni, e temo di non sbagliarmi: siamo al punto di non ritorno. In ogni senso.



(dal “Corriere della Sera”, 24 ottobre 2013)



Beppe Severgnini
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#10746
Decadenza Berlusconi, Caimano che abbaia non morde
di Antonio Padellaro | 24 novembre 2013Commenti
Più informazioni su: Bettino Craxi, Decadenza Berlusconi, Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi.

Segnatevi questa data: mercoledì 27 novembre 2013 perché quel giorno, se solo volesse, Silvio Berlusconi avrebbe l’estrema e forse irripetibile occasione di rendere un servigio al Paese, per la prima volta dopo un ventennio di nefandezze. Lo ha preannunciato: prima del voto sulla decadenza da senatore pronuncerà nell’aula di palazzo Madama un discorso “per passare alla storia”, “per non fare la fine di Craxi”. Alla storia ci passerà comunque come l’uomo del bunga-bunga ma se ispirasse l’atteso commiato alle parole pronunciate alla Camera dal leader del Garofano il 29 aprile del 1993 dovrebbe avere il coraggio che Bettino non ebbe: fare nomi e cognomi e vuotare il sacco, per esempio, sulle promesse d’impunità ricevute.

Promesse per ora vane, altrimenti a quale scopo nell’intervista dell’altro giorno al Mattino il condannato per frode fiscale si sarebbe vistosamente appellato a un “riconoscimento del mio ruolo” chiedendo “un’agibilità politica che ogni cittadino di buon senso e di buona fede concederebbe a un alleato?”. Richieste ribadite con veemenza ieri davanti ai giovani di Forza Italia e accompagnate da un’arrogante pretesa: altro che servizi sociali, Napolitano gli conceda la grazia motu proprio, “senza un attimo di esitazione e senza che io lo chieda”.

La domanda sorge spontanea : perché mai Berlusconi si attende un simile regalo dal Quirinale? Nella famosa chiamata di correo di vent’anni fa Craxi, in piena Tangentopoli, denunciò un “sistema criminale” e guardandosi intorno chiese se c’era qualcuno pronto a giurare il contrario. Nessuno fiatò. Egli, gli altri componenti di quel sistema fondato sulle mazzette li conosceva bene e forse pensò che quella allusione sarebbe bastata a garantirgli un qualche salvacondotto politico per non dover trascorrere il resto dei suoi anni da latitante ad Hammamet. Lo lasciarono solo. Di questo passo B. farà la stessa fine.

Alfano e gli altri “traditori” lo hanno mollato anche se a cagione della considerevole coda di paglia strepitano più degli altri sulla sua innocenza. Letta nipote lo ha già liquidato: non è più un pericolo per la tenuta della maggioranza. E quanto alla grazia motu proprio è difficile che sul Colle ci sia qualcuno disposto a sfracellarsi per il benefattore della nipote di Mubarak. Ma l’uomo è troppo avvezzo ai compromessi per brandire la vendetta e il palazzo in fiamme si vede solo nei film. Probabile che tutto finisca con la solita piazzata sotto palazzo Grazioli e la solita tirata contro le toghe rosse. Caimano che abbia non morde.
Il fatto quotidiano
Padellaro
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#10747
No, Berlusconi non l'abbiamo cancellato. Perché la società è guasta: "Siamo tutti immersi nella corruzione". Da un ventennio amorale, immorale, illegale, usciremo solo se guardando nello specchio vedremo noi stessi dietro il mostro. Altrimenti dovremo dire, parafrasando Remarque: niente di nuovo sul fronte italiano. La guerra civile ed emergenziale narrata da Berlusconi ha bloccato la nostra crescita civile oltre che economica, e perpetuato la "putrefazione morale" svelata da Piero Calamandrei. Un'intera generazione è stata immolata a finte stabilità. La decadenza di Berlusconi, se verrà, è un primo atto. Sarà vana, se non decadrà anche l'atroce giudizio di Calamandrei.
Barbara Spinelli
Repubblica
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#10748
Il Banana è decaduto. Ha molto pianto, molto protestato, ha tolto l'appoggio al governo e ha radunato davanti a casa sua un migliaio di persone, di cui un centinaio di residuati bellici del Fascismo, con tanto di croci celtiche e Mussolini tatuato sul braccio e qualche centianio di pugliesi e calabresi che non sapevano bene perchè protestavano, ma sapevano bene che avevano viaggio, vitto e alloggio pagato nella capitale.

Cmq, il governo è più coeso e forte che pria: mai si voglia disturbare la volontà suprema dell'Uomo del Colle, un presidente della Repubblica che, probabilmente a causa dell'innegabile senescenza, crede piuttosto di essere un sovrano assoluto della Francia del 1600.

Il fatto più divertente di questi giorni sta nel supplemento di istruttoria chiesto da Lucio Malan e Maria Elisabetta Alberti Casellati Sforza Viendalmare sui meriti dei quattro nuovi senatori a vita a suo tempo nominati da Napolitano.
Ora, sul fatto che Napo Orso Capo li abbia nominati al solo scopo di fare da polmone artificiale al suo governicchio non ci piove, ma sul fatto dei meriti.... andiamo... Rubbia ad esempio è l'unico premio nobel per la fisca italiano vivente, ha 32 lauree honoris causa nel mondo, ha pure un asteroide con il suo nome... e per Forza Italia non è degno di sedersi a fianco di Antonio Razzi?? Che per la cronaca avrebbe detto ai suoi colleghi in proposito "amici... amici cari.... fatevi li ca££i vostri..."

In tutto questo la Corte Costituzionale ha scoperto l'acqua calda dichiarando, dopo 8 anni, la legge lettorale nonta come porcellum incostituzionale. Abbiamo quindi un Parlamento di Abusivi e un PdR eletto da abusivi. Che, se residuasse nelle istituzioni del Paese un briciolo di dignità, si dimetterebbero in massa per andare a nuove elezioni.
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Casa Spozilli

Re: Discussioni politiche

#10749
io non so se all'estero, dove finora sin son chiesti come mai il parlamento italiano è pieno di condannati che non hanno la sensibilità di dimettersi, ora si chiedano come mai un cittadino italiano condannato e non più parlamentare possa continuare ad andare in giro, organizzare manifestazioni politiche e vivere esattamente come un libero cittadino.
Francamente questa cosa me la chiedo anche io che non sto all'estero e che ormai sono abituata a tutto. Ma non dovrebbe andare a costituirsi? ma i giudici e le forze dell'ordine non dovrebbero somministrargli la pena? vorrei capire come funziona. Mah?
Una donna libera è l'assoluto contrario di una donna leggera. (S. De Beauvoir)

Album
http://www.arredamento.it/forum/viewtopic.php?f=26&t=30772
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Re: Discussioni politiche

#10750
hanno smesso di chiedersi come facciano gli italiani a tollerare tutto ciò diversi anni fa
adesso riportano solo i fatti in brevi articoli, non fa più notizia

cmq Real.. ciapa

http://www.theguardian.com/world/silvio-berlusconi
http://www.theguardian.com/world/2013/o ... from-grace

The party may be over. But like the sort of guest who is the nightmare of every host, Silvio Berlusconi still looks ready to linger for a while on the doorstep.
The Sisterhood of The Calf 40
less is more, always

Re: Discussioni politiche

#10752
Lettera 43
Se dovesse finire in copertina, e non è escluso che succeda a breve, il titolo sarebbe già pronto: Fit to lead Italy. Ovvero: adatto a governare l'Italia. Un endorsement in quattro parole.
Matteo Renzi piace. Almeno ai severissimi giornalisti britannici dell'Economist, per un decennio fustigatori inclementi dei vizi di Roma e della politica di Silvio Berlusconi (definito nel 2003 Unfit to lead Europe, inadatto a guidare l'Europa, e nel 2011 The man who screwed a country, l'uomo che ha fottuto un Paese), poi sostenitori del rigore molto british di Mario Monti.
L'UOMO PIÙ CREDIBILE DEL MOMENTO. Gli austeri londinesi, però, sono ora pronti a sposare la politica in maniche di camicia e neologismi internettiani del neosegretario del Pd. E proprio per le ragioni per cui qualcuno, in Italia, lo guarda con sospetto.
«È giovane. Non è mai stato in parlamento. Non ha mai fatto battaglie epocali», ha snocciolato con Lettera43.it John Peet, responsabile dei temi europei sul settimanale conservatore londinese. «Soprattutto, al momento è più credibile di qualsiasi candidato del centrodestra: se si dovesse votare ora con ogni probabilità sceglieremmo di sostenere lui».

John Peet, capo del desk Europa dell'Economist
DOMANDA. Ma cosa sapete voi di Matteo Renzi?
Risposta. A dire il vero lo seguiamo da tempo, almeno da quando si confrontò con Bersani nel 2012. Se allora avesse vinto, tutto sarebbe stato diverso.
D. Non avremmo le larghe intese, forse.
R. Bersani non era una cattiva persona o un cattivo politico. Ma aveva quest'aria da burocrate vecchio stile che proprio non aiutava il suo appeal tra la gente.
D. I detrattori di Renzi, invece, dicono che lui sia tutto immagine e niente sostanza.
R. Conosco la critica della sinistra d'antan: non ha fatto niente finora, ha solo una faccia nuova. E questo è esattamente quello che lo rende vincente.
D. In che modo?
R. Non è aggravato del peso dell'apparato e non si è mosso tra i palazzi del potere. La sua inesperienza in questo caso è un plus: non deve niente all'establishment, anzi, ha contribuito a spazzarlo via.
D. Qualcun altro ancora dice che non è abbastanza di sinistra.
R. Ai vecchi del Pd non va giù chi pende verso il centro. Ma l'Italia ha bisogno proprio di giovani leader tendenzialmente più centristi: in questo senso anche Enrico Letta va bene.
D. E perché?
R. Uno di sinistra radicale potrebbe litigare con i sindacati? Le riforme strutturali di cui ha bisogno l'Italia possono essere realizzate solo da un leader che non sia legato a doppia mandata alle corporazioni, altrimenti non si potranno mai fare. L'esperienza di Tony Blair, in questo senso, è esemplare.
D. Renzi ha indicato in Blair un modello per la sinistra. E in Italia molti li hanno paragonati.
R. Ho sentito paragonare Renzi anche a Barack Obama, qui in Inghilterra...
D. Addirittura.
R. Sì, ma penso che siano in realtà accomunati solo dalla giovane età e dall'essere novellini. Per Blair fu una benedizione: gli diede la forza di rivedere rapporti e legami che sembravano intoccabili. Riconosco però che Renzi potrebbe avere qualche difficoltà in più.
D. Quali?
R. L'Italia di oggi ha problemi strutturali molto più grossi dell'Inghilterra degli Anni 90. E mi pare di capire che almeno per un altro anno non si voterà. Per non dire poi che il rapporto con Letta potrebbe complicargli la vita: un anno di attesa potrebbe essere lungo.
D. In compenso potrebbe servirgli a farsi conoscere all'estero.
R. Moltissimi leader inglesi sono entrati in carica senza conoscere quasi nessuno in Europa, incluso David Cameron. Il primo ministro danese ci ha messo mesi prima che la sua faccia fosse conosciuta all'estero. Renzi ha già incontrato Angela Merkel e ha promesso di vedere presto François Hollande. Si sta portando avanti.
D. Crede che all'estero la nuova guida della sinistra piaccia?
R. L'immagine dell'Italia all'estero è quella di un Paese di vecchi, molto ingessato. Per forza Renzi piace: segna comunque una svolta. Nemmeno Enrico Letta è vecchio a dire il vero...
D. Ma?
R. Ma la prima volta che l'ho incontrato è stato 20 anni fa. È in giro da un pezzo. Non si può certo dire che sia uno senza retaggi del passato...
Martedì, 10 Dicembre 2013
omnia munda mundis

Re: Discussioni politiche

#10753
Secondo me gli elettori del PD hanno sbagliato a non votare Renzi a dicembre 2012, preferendogli Bersani, ed hanno sbagliato a votarlo adesso.

Nel 2012 Renzi era un contestatore, un rottamatore, andava contro l'apparato di partito. Certo allora come oggi era tanto bravino nella comunicazione, quanto "etereo" nel resto, ma almeno la promessa era quella di far fuori una buona dose di zecche democrat.

Adesso, con l'eccezione di pochi (Dalema in primis), quelle zecche sono tutte saltate sulla schiena sua, per farsi traghettare verso il futuro. Da vecchi politici con imbarzzanti inchieste giudiziarie, tipo De Luca, a giovani saltimbanchi tipo Pina Picerno che era una bersaniana di ferro appena un anno fa e oggi sbrodola per Matteo Renzi.

Per vincere quindi Renzi ha sostanzialmente rinnegato l'unica idea chiara che aveva in mente (e forse anche l'unica buona).
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Casa Spozilli

Re: Discussioni politiche

#10754
chojin ha scritto:Secondo me gli elettori del PD hanno sbagliato a non votare Renzi a dicembre 2012, preferendogli Bersani, ed hanno sbagliato a votarlo adesso.
insomma non se ne fa mai una giusta.............. :roll: :roll: :roll: :roll:



Io non sono andata a votare le primarie, ma Renzi mi piace, ho visto l'intervista ieri con floris e ha detto un sacco di cose che condivido. Non mi piace questo eterno scetticismo verso tutto e verso tutti. Non va mai bene niente. Che palle! :x
Poi, beninteso, ognuno è libero di dire quello che vuole.
E' diventato segretario del suo partito con grosso sostegno di chi ha scelto di votare alle primarie, si è costruito una squadra di giovani, vediamo cosa farà!
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Re: Discussioni politiche

#10755
Verderia ha scritto:

Non mi piace questo eterno scetticismo verso tutto e verso tutti. Non va mai bene niente. Che palle! :x
Io non sono scettico verso tutto e tutti... pur non essendo elettore PD ho pure preso in considerazione l'idea di sborsare 2 euro per Ciwati. Perchè ha idee chiare, che quasi sempre mi piacciono e soprattutto bella gente attorno a sè.

Pure Cuperlo ha idee chiare... ma idee che mi piacciono molto meno e compagni di merende terrificanti.

Renzi ha con sè tutta la gente terrificante che non è andata con Cuperlo e quanto a chiarezza di idee... a me sembra uno che segue molto l'onda. Mi ricordo ancora quando era perfettamente d'accordo con Marchionne, superando a destra persino il pdl... mah... vedremo le sue mirabolanti proposte sulla legge elettorale. Scommettiamo che tra un paio di mesi ancora non se ne sarà fatto nulla?
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Casa Spozilli