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#1801
:shock: certo avevamo bisogno di un altro ministro... :twisted: che squallore!!!
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... E_INITALIA
Torna il ministero della Salute
L'esecutivo sale da 60 a 63 membri
Caccia alla poltrona nel Pdl e nella Lega. Dal momento della pubblicazione del testo sulla Gazzetta Ufficiale, per la maggioranza verrà il tempo di assegnare le tre nuove poltrone. Una decisione che sarà presa probabilmente anche tenendo conto delle candidature per le regionali. Il posto di ministro (con Ferruccio Fazio, attuale viceministro, candidato naturale) sarebbe infatti stato offerto nelle scorse settimane a Giancarlo Galan per la rinuncia alla conferma a governatore del Veneto, o in alternativa a un esponente della Lega. Ma tutto, per ora, è incerto, con le trattative tra Pdl e Lega in stallo e Berlusconi che punta a chiudere prima le intese su giustizia e finanziaria.
omnia munda mundis

#1803
Tagliare la giustizia
Dopo tutti i dibattiti tv e le dichiarazioni di Fini a Che tempo che fa, noi comuni teleutenti non abbiamo capito quale sia la differenza tra prescrizione breve e processo breve. L’effetto è lo stesso: anziché tagliare i tempi della giustizia, si taglia la giustizia. Con tanti saluti alle attese di chissà quante migliaia di cittadini. Del resto, basta sentire quello che ne dice Maurizio Gasparri, un uomo che è la cartina di tornasole delle peggiori berlusconate. E come abbia fatto Fini a trovare l’accordo con lui e con il suo boss, francamente riesce incomprensibile. Alle «comiche finali» del partito nato sul predellino, ora si aggiungono quelle del processo nato sotto il cavolo del lodo incostituzionale, a Camera chiusa per favori in corso. A questo punto, si sarebbero provocati meno danni alla giurisdizione sfornando un altro decreto in cui si affermasse semplicemente che Berlusconi, essendo il boss dei boss, è per sua natura impunito. Punto e basta. :wink:
12 novembre 2009

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... blog=96578
Da Tanzi a Vittorio Emanuele: i soliti condonati
Per il resto, il risultato sarà comunque che la mannaia della prescrizione si abbatterà sulla gran parte dei processi complessi con molti imputati. A partire da quello per il crac Parmalat, con Calisto Tanzi principale imputato, fino a quello Why not iniziato a Catanzaro da Luigi De Magistris. A rischio tutti i processi sulla pubblica amministrazione. E anche quelli, sempre più frequenti, per fatti che avvengono all’estero (con la possibilità per la difesa di chiedere rogatorie anche durante il dibattimento), come quello dell’imprenditore della Cogim Leopoldo Braghieri, accusato a Milano di aver ottenuto appalti corrompendo un funzionario dell’Onu.

Vittorio Emanuele, recentemente rinviato a giudizio, può tranquillamente aspettare la prescrizione, visto che la sola udienza preliminare è durata un anno. Già fuori tempo massimo il dibattimento di primo grado sulle tangenti Eni-Agip, nato dalle indagini di Henry Woodcock, che è in corso a Potenza da ben quattro anni. «Dicono di volere, con questa norma, abbreviare i processi», spiega un magistrato in servizio a Roma, «ma in realtà abbreviano solo i tempi di prescrizione, mentre i processi saranno allungati a dismisura dalla norma del nuovo codice di procedura che impedirà al giudice di rifiutare prove e testimoni manifestamente superflui.
omnia munda mundis

#1804
Ho letto (in diagonale lo ammetto) il disegno di legge sulla riduzione dei tempi dei processi riportato sul sito del corriere! :shock:
Ditemi che non approveranno quella porcheria!
I commenti in calce, poi, sono veramente tristi. :?

#1805
Passerà, passerà... magari con qualche modifica, qualche esclusione in più... ma il succo sarà quello. Col senno di poi era meglio il lodo alfano.

#1808
:shock: :shock:
La Sceneggiata dei test antidroga
di Furio Colombo

In data 5 novembre giunge a tutti i deputati e senatori una lettera a firma Ignazio La Russa. Un parlamentare fra i parlamentari esorta i colleghi a farsi scrutinare sulla questione droga. Chiaro che tutti coloro che si faranno testare sono “puliti”. Prontamente la Camera dei deputati provvede. Ai piedi di una delle scale da cui si accede all’Aula, compare un “check point Charlie”: due medici, un’infermiera o assistente in camice, un funzionario di Montecitorio, un tavolino, un registro. C’è l’effetto simbolico. Per entrare devi accettare o rifiutare (con la debita impressione di sospetto). C’è l’effetto teatrale, come in uno spettacolo d’avanguardia: un assembramento di medici, come se fosse accaduta una disgrazia. E c’è l’aspetto politico. Trovi infatti una fila di colleghe e colleghi deputati che sostano in attesa del nuovo rito parlamentare: lo strappo del capello. Curiosamente nessuno discute due aspetti, certo impropri e anche un po’ ridicoli, di questo evento, tutt’altro che normale in un Parlamento.
Il primo aspetto è una constatazione banale: farsi “testare” nel giorno previsto, dopo una bene orchestrata campagna di annunci che dura da settimane, è il sogno dei più accaniti “utilizzatori finali” della droga. È il paradiso degli atleti che, invece, vengono sorpresi a caso, in un momento imprevisto, da test come questi. Qui basta saperlo. Fai una figurona offrendoti allo strappo del capello, e il giorno dopo si celebra. Quanto ai molti che si sono fatti strappare il capello perché ci hanno davvero creduto (operazione non facilissima per i molti calvi della legislatura), sorprende la forza di una cultura sgangherata che non sa cosa fare con le droghe e sembra ignara del rispetto dovuto ad un Parlamento.

Ecco infatti il punto più interessante. La lettera che invita tutti noi deputati al fatidico test del capello, giunge in tutte le caselle della Camera su carta intestata “il ministro della Difesa”. Dunque è il ministro della Difesa, con tutto il peso che quel ministro ha nel governo, a chiedere il test del capello. Chiedere o ordinare? Un potente ministro dispone, e subito si forma il posto di blocco con addetti in camice bianco. Immediatamente si formano gruppi di deputati pronti a obbedire al ministro. Qualunque sia l’esito dei test, inevitabile dire: c’è qualcosa di stupefacente in questa malinconica e marginale vicenda. Il silenzio del presidente della Camera e dei capi gruppo parlamentari, almeno a sinistra, è certo un motivo in più d’imbarazzo. È incredibile e umiliante che un Parlamento scatti di fronte al ministro della Difesa gridando “agli ordini”.
da Il Fatto Quotidiano n°44 del 12 novembre 2009
omnia munda mundis

#1809
Processo in due anni? No, meno.

Ebbene sì, chi pensava che due anni fossero già pochi per il processo di primo grado, leggendo il testo del disegno di legge presentato al Senato ha avuto una bella sorpresa. Il termine inizia a decorrere non dal giorno della prima udienza dibattimentale e nemmeno dalla data del rinvio a giudizio da parte del GUP... ma "dal provvedimento con cui il pubblico ministero esercita l’azione penale formulando l’imputazione ai sensi dell’articolo 405".

Per i non addetti ai lavori: dal giorno in cui il PM, dopo aver terminato le indagini preliminari ed essersi convinto della colpevolezza dell'indagato, chiede al GIP, che poi diventerà GUP, di rinviarlo a giudizio.

Ora, dal momento della richiesta di rinvio a giudizio 3 mesi passano di sicuro prima dell'udienza preliminare... e dalla decisione del GUP (facciamo finta che si pronunci alla stessa udienza, cosa che in realtà non succede mai) al giorno del processo passano di sicuro altri 3 mesi.

Ecco che in realtà il processo non dura 2 anni, ma un anno e mezzo. Sempre che il meccanismo di cui sopra non si inceppi...

Ora, diciamoci la verità, i processini in un anno e mezzo si possono anche fare, almeno la maggior parte.
In qualche modo, magari spostando le udienze dei processi più grossi (che non vanno in prescrizione a breve), o spostando le udienze dei processi già "morti", il modo si trova...
Sono i processi più complessi (quelli, guarda caso, che riguardano la corruzione, il peculato, i reati finanziari...) che rimarranno a terra.
Perchè, con il calendario giudiziale intasato che abbiamo nei vari tribunali in Italia, una o due udienze da spostare le trovi, ma 4 o 5 no, è impossibile.
E ancora peggio è per tutti quei processi che, inconsapevolmente, hanno già superato o stanno superando il termine dei due anni e, per effetto della norma transitoria salva premier, hanno già una sentenza di morte sulla testa.

#1810
l'avete visto annozero ieri?
pure di pietro è riuscito a far capire con parole chiare che questa legge è al servizio di una sola persona.. :roll:
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Questo è il nostro segreto profondo: il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio. <3

#1811
Io di pietro lo adoro, nella sue "semplicità", nel suo populismo.
Comunque l'altro magistrato (d'a.... d'avigo, forse?) è stato puntualissimo nell'elencare i motivi per cui la giustizia non può, col sistema attuale, andare più lenta.
Ovvero: se la lasciamo incasinata com'è, e la obblighiamo a contrarre i tempi, otterremo solo di chiudere una chilata di processi.

Puntuale come sempre Travaglio. Soprattutto nell'elencare tutti i reati sotto i 10 anni che "beneficerebbero" di questo provvedimento.
Fra cui anche l'omicidio colposo e altre amenità simili.

Olè.

#1812
boo ha scritto:Io di pietro lo adoro, nella sue "semplicità", nel suo populismo.
Comunque l'altro magistrato (d'a.... d'avigo, forse?) è stato puntualissimo nell'elencare i motivi per cui la giustizia non può, col sistema attuale, andare più lenta.
Ovvero: se la lasciamo incasinata com'è, e la obblighiamo a contrarre i tempi, otterremo solo di chiudere una chilata di processi.

Puntuale come sempre Travaglio. Soprattutto nell'elencare tutti i reati sotto i 10 anni che "beneficerebbero" di questo provvedimento.
Fra cui anche l'omicidio colposo e altre amenità simili.

Olè.
Sono d'accordissimo! (Sul sito di annozero dicno Davigo)
E devo dire che mi ha sorpreso anche Granata del Pdl! :)

Davigo è stato chiarissimo ma anche gli altri ospiti non erano male, ed è un peccato che Santoro abbia messo un po' troppa carne al fuoco parlando anche di lotta alla mafia. Con quegli ospiti, finalmente lì per discutere (a parte Belpietro :roll: ) potevano chiarirci bene il problema giustizia e tirare fuori finalmente quali sono le vere problematiche e possibili soluzioni da discutere!

#1813
di Mario Ajello
:cry: Evviva (si fa per dire) il contraddittorio. E tanti applausi all'obbligo del contraddittorio, che viene finalmente e solennemente sancito dalle nuove regole di Mamma Rai, riguardo alle trasmissioni giornalistiche e di approfondimento. Così, se uno cucina un risotto in tivvù, dovrà esserci un altro - della stessa stazza e armato dei medesimi utensili - che cuoce la polenta (o arrotola un sushi, perchè il Contraddittorio, scriviamolo con la maiuscola che si merita, deve anche garantire la par condicio fra popoli e culture).

Se Simona Ventura fa la bionda sul video, va immediatamente mandata in onda anche una morona, e una roscia e una mesciata, sennò trattasi di «squilibrio» e di «partigianeria». Se Fazio dice che l'ultimo disco di Madonna fa ribrezzo, va reclutato al volo e sbattutto in diretta un "defensor fidei" (ma che non sia nero sennò va bilanciato con uno bianco, ma non sia bianco sennò va bilanciato con uno nero) che grida viceversa al capolavoro. Se un telecronista dice «ha segnato la Roma!», può farlo. Ma un altro all'unisono deve gridare - contemporaneamente, per lo stesso numero di secondi, con la medesima enfasi e l'identica dose di decibel e di punti esclamativi - «ha segnato la Lazio!» (anche se i biancocelesti quella domenica riposano).

Se Santoro fa il Santoro, ossia il super-professionista antipatico di sinistra, che si fa: s'organizza seduta stante una replica di tre simpatici di destra perchè due non bastano a pareggiare la furia santoriana? E Vespa? Avremo due Vespa contemporaneamente (e con identica quantità di nei): uno che pende un po' più di là e uno che pende un po' più di qua? E Minzolini? Il suo editoriale dovrà essere a due voci, una super-berlusconiana (la sua) e una super-iper-mega-berlusconiana (sempre la sua)? E se c'è un Giovanardi in scena, toccherà sorbirci anche un altro Giovanardi uguale e opposto? E a un Gasparri un Gasparri e mezzo, in nome della «completezza dell'informazione»? E anche il meteo dovrà avere il Contraddittorio: «Domani piove», dice uno speaker; «Eh no, questa è un'opinione ideologica ... Domani c'è il sole», replica il contro-speaker. Ci sarà da divertirsi, insomma: perchè è bello veder trionfare la tele-giustizia. O almeno una sua caricatura.
:lol: :lol:
omnia munda mundis

#1814
fedelyon ha scritto:
boo ha scritto:Io di pietro lo adoro, nella sue "semplicità", nel suo populismo.
Comunque l'altro magistrato (d'a.... d'avigo, forse?) è stato puntualissimo nell'elencare i motivi per cui la giustizia non può, col sistema attuale, andare più lenta.
Ovvero: se la lasciamo incasinata com'è, e la obblighiamo a contrarre i tempi, otterremo solo di chiudere una chilata di processi.

Puntuale come sempre Travaglio. Soprattutto nell'elencare tutti i reati sotto i 10 anni che "beneficerebbero" di questo provvedimento.
Fra cui anche l'omicidio colposo e altre amenità simili.

Olè.
Sono d'accordissimo! (Sul sito di annozero dicno Davigo)
E devo dire che mi ha sorpreso anche Granata del Pdl! :)

Davigo è stato chiarissimo ma anche gli altri ospiti non erano male, ed è un peccato che Santoro abbia messo un po' troppa carne al fuoco parlando anche di lotta alla mafia. Con quegli ospiti, finalmente lì per discutere (a parte Belpietro :roll: ) potevano chiarirci bene il problema giustizia e tirare fuori finalmente quali sono le vere problematiche e possibili soluzioni da discutere!
Davigo Piercamillo, a suo tempo membro del pool di Mani Pulite, assieme a Di Pietro, Gerardo D'Ambrosio, Francesco Saverio Borrelli, Ilda Boccassini, Gherardo Colombo, Armando Spataro.

Un pò mi ha sorpreso anche me Granata, ma bisogna pensare che è se non ricordo male vicepresidente della commissione antimafia, e comunque è un finiano.

Belpietro ormai è ospite fisso, secondo me ce lo tengono fintanto che, se sono vere le voci de Il Fatto, a dicembre, finito XFactor, gli faranno fare il mercoledi una trasmissione dove dirà l'opposto di quel che si dice ad AnnoZero tentando di demolire preventivamente Santoro e Travaglio senza contraddittorio.

Però a me hanno fatto molta impressione anche i servizi sulla carenza di risorse delle forze di polizia. Certo che stando così la situazione purtroppo si capisce la rassegnazione della gente in Campania......
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#1815
Art69 ha scritto: Davigo Piercamillo, a suo tempo membro del pool di Mani Pulite, assieme a Di Pietro, Gerardo D'Ambrosio, Francesco Saverio Borrelli, Ilda Boccassini, Gherardo Colombo, Armando Spataro.
Che vergogna, tra questi non conoscevo solo il suo nome. Vale se dico che all'epoca ero troppo piccola per ricordare? :oops: :roll:
Però a me hanno fatto molta impressione anche i servizi sulla carenza di risorse delle forze di polizia. Certo che stando così la situazione purtroppo si capisce la rassegnazione della gente in Campania......
Sì, non volevo sminuire l'importanza dei servizi sulla mafia!
Tra l'altro, vista la situazione descritta al quartiere sanità, le reazioni dei suoi abitanti sembrano quasi le più "disperatamente" ovvie (come tra l'altro dice anche Saviano in Gomorra).
Solo che entrambi gli argomenti meritavano attenzione e, forse, una trasmissione apposta.

PS: Non sapevo di Belpietro. :? Vedremo cosa ci proporrà :!: