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#2851
Ma in Italia sarà diverso. Un recente servizio della trasmissione Report ha raccontato la vita vicino alle centrali nucleari: acqua di falda compromessa, nuovi elettrodotti per la distribuzione, livelli di radioattività superiori alla norma. Questa volta, tuttavia, ci dicono che le centrali verranno costruite secondo i criteri più restrittivi. Quello che succede nei due unici cantieri al mondo dove viene utilizzata la stessa tecnologia prevista in Italia dimostra però come vi siano numerosi punti irrisolti sull’affidabilità degli impianti. I progetti delle due centrali in costruzione in Europa, ad opera di un consorzio di aziende che include Enel tra gli investitori, sono stati dichiarati non idonei sia per la mancanza delle simulazioni di impatto per velivoli di grande taglia, sia per gravi lacune strutturali nell’impostazione dei sistemi di sicurezza.

Enel, d’altro canto, preferisce inviare i suoi ingegneri a farsi le ossa sulle centrali di vecchia generazione in costruzione in Slovacchia. Ottima idea, se non fosse che la centrale di Mochovce, che l’azienda sta completando attraverso la controllata Slovenske Electrarne, è priva di guscio di contenimento. Un eventuale incidente aereo sulla centrale o la fuoriuscita di materiale fissile sarebbero una catastrofe. Enel spiega l’assenza di un guscio di contenimento in quanto la caduta di un aereo sulla centrale è un evento improbabile. L’impostazione strutturale di un impianto generativo nazionale basato su grandi centrali in grado di distribuire energia sulla lunga distanza è di vecchia concezione. L’energia dovrebbe essere generata il più possibile vicino all’utenza per ridurre le ingenti perdite da ritrasformazione e trasporto attraverso gli elettrodotti, i costi, l’inquinamento elettromagnetico. La cosiddetta generazione distribuita, pilastro del futuro energetico mondiale, è osteggiata sia dalla volontà politica di investire nella direzione opposta, sia dalla difficoltà strutturale di creare una nuova rete elettrica intelligente.

Il decreto del governo include anche l’identificazione del sito di stoccaggio definitivo
. La Francia, paese a maggior concentrazione di nucleare civile al mondo, ha impiegato anni di studi e ancora oggi non possiede una soluzione definitiva per lo stoccaggio delle scorie. Gli Stati Uniti, dopo oltre 20 anni di studi nel centro di Yukka Mountain, in Nevada, hanno più volte interrotto gli scavi sin dal primo ritrovamento di plutonio in acqua di falda nel 1997, bloccato i lavori dopo la pubblicazione di un rapporto secretato che dimostrava l’inefficacia del guscio argilloso e ad oggi stanno ancora discutendo sull’eventuale scelta di mantenere i rifiuti in un centinaio di centri superficiali, invece che in un unico sito in profondità. Nel paese dove crollano le scuole nelle aree a basso rischio sismico, occorre veramente mettere alla prova questo paese con una tecnologia così pericolosa?
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... are_sicuro
omnia munda mundis

#2852
Vincitori e vinti
Bisogna saper perdere, ma anche saper vincere è cosa davvero rara, soprattutto in politica. Per esempio, Cota, nella sua prima reazione in tv, non si può dire che sia stato un signore nei confronti della Bresso. E non è proprio una questione di femminismo, perché ci sarebbe molto da ridire anche sulla Polverini, personaggio creato da Ballarò, che a Ballarò è tornata con troppa spocchia da vincitrice. E, al primo annuncio dei risultati, aveva fatto anche di peggio, sostenendo che nel Lazio «ha vinto la democrazia». Quasi che, se avesse vinto Emma Bonino, avrebbe vinto la dittatura. Ma la più scarsa tra le dichiarazioni del dopo voto in tv è stata quella di Brunetta, che, pur essendo, come non dimentica di ripetere, un professore, ha detto proprio una "censured". E cioè che, se avesse avuto i voti di Zaia, avrebbe vinto. Che scoperta, professore. Se avesse avuto i voti di Zaia, avrebbe vinto anche mia nonna, che non era candidata e tantomeno ministro.http://www.unita.it/rubriche/Oppo/96912
omnia munda mundis

#2853
per la serie "non se ne poteva proprio fare a meno":

http://www.bergamonews.it/provincia/art ... p?id=24246

La Provincia mette la quarta e si compra una Lamborghini
La Provincia di Bergamo mette la quarta con una stella nel suo parco macchine. Una Lamborghini bianca fiammante, nuova di zecca, è infatti parcheggiata da stamattina nel cortile di via Tasso.
E’ costata un pochino, fanno sapere dagli uffici, ma il presidente Ettore Pirovano (lega) ha deciso di non badare a spese. Sulla fiancata c’è lo stemma della Provincia e sul tetto il lampeggiante blu. “Per andare nelle valli è perfetta” – ha commentato Pirovano appena sceso dal bolide.

:roll: :roll: :roll:
corri corri, sennò c'è il rischio che ti prendano... :twisted:

edit: pare sia un pesce d'aprile. speriamo sia vero!
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Casa Spozilli
Babyzillo

#2854
chiaretta ha scritto:per la serie "non se ne poteva proprio fare a meno":

http://www.bergamonews.it/provincia/art ... p?id=24246

La Provincia mette la quarta e si compra una Lamborghini
La Provincia di Bergamo mette la quarta con una stella nel suo parco macchine. Una Lamborghini bianca fiammante, nuova di zecca, è infatti parcheggiata da stamattina nel cortile di via Tasso.
E’ costata un pochino, fanno sapere dagli uffici, ma il presidente Ettore Pirovano (lega) ha deciso di non badare a spese. Sulla fiancata c’è lo stemma della Provincia e sul tetto il lampeggiante blu. “Per andare nelle valli è perfetta” – ha commentato Pirovano appena sceso dal bolide.

:roll: :roll: :roll:
corri corri, sennò c'è il rischio che ti prendano... :twisted:
:shock: :shock: :shock: :shock: ma Bossi 1 e 2 lo sanno?
omnia munda mundis

#2855
kimikalli ha scritto: :shock: :shock: :shock: :shock: ma Bossi 1 e 2 lo sanno?
secondo me, Bossi 2 muore dalla voglia di prenderne una anche lui...
cmq, ancora non s'è capito se si tratta di pesce d'aprile o meno
(se fosse vero, sarebbe cmq un pesce d'aprile per tutti i contribuenti bergamaschi)... :roll:
aggiornerovvi quanto prima
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Casa Spozilli
Babyzillo

#2856
chiaretta ha scritto:
kimikalli ha scritto: :shock: :shock: :shock: :shock: ma Bossi 1 e 2 lo sanno?
secondo me, Bossi 2 muore dalla voglia di prenderne una anche lui...
cmq, ancora non s'è capito se si tratta di pesce d'aprile o meno
(se fosse vero, sarebbe cmq un pesce d'aprile per tutti i contribuenti bergamaschi)... :roll:
aggiornerovvi quanto prima
AARRGGGGHHHHHHH :?
e io che avrei detto il meglio per andar su per i bricchi un bel Cayenne a trazione integrale....... :twisted: :lol: :lol: :lol:
Nell'Italia dei Borgia ci sono stati massacri, terrore, assassinii e hanno prodotto da Vinci, Michelangelo e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto 500 anni di pace e amore fraterno, e cos'hanno fatto? L'orologio a cucù.

#2857
pare fosse effettivamente un pesce d'aprile, meglio così.

e ora,

i n t e r v a l l o

(Renzo Bossi ha ottenuto 12.893 voti. È rimasto nel cuore degli ex compagni di scuola)

Umberto Bossi è lo specchio politico del paese: la parte sinistra è totalmente immobilizzata.

Bersani: “Il voto alla Lega è un voto contro Berlusconi”. Adesso sono più tranquillo.

In alcune regioni dati allarmanti sull’astensionismo. Poi si è capito che non tutte dovevano votare.

Bersani: “Non canto vittoria, non parlo di sconfitta”. Cosa vuoi che ti dica, dimmi un argomento a piacere.

Nichi Vendola: “Berlusconi con me si è comportato da bugiardo”. Non sentirti così speciale.

Numerose preferenze per Vendola, Di Pietro e Beppe Grillo. È incredibile quanti consensi si possano raccogliere prendendo le distanze dal Pd.

Castelli bocciato a Lecco: “Forse gli elettori mi hanno penalizzato perché ho detto che non avrei rinunciato all’incarico di governo”. Neanche lo sfiora l’idea di stargli sui coglioni.

Mara Carfagna è stata la più votata d’Italia. Decisivo l’appoggio della trasmissione Uomini e camion.

“Gli equilibri non cambieranno” ha dichiarato il premier Umberto Bossi.

7 regioni al centrosinistra, 6 al centrodestra. La cosa più difficile è stata spiegare la vittoria a Gasparri.

In mattinata Fini ha telefonato a Berlusconi. Per riconoscere la sconfitta.

Dopo la vittoria elettorale il Premier ha chiamato Sarkozy. Per prenderlo per il "censured".

Bersani: “C’è un’inversione di tendenza”. Sì, nel cammino evolutivo.

I confronti con il 2005 non si possono fare perché nel 2005 non c’era il Pd. Quindi si possono fare.

Il Pd trionfa comunque in Umbria, Marche e Basilicata. Prossimi obiettivi Liechtenstein e Andorra.

Ora la Lega dividerà l’Italia in tre macroregioni. E solo perché Renzo Bossi ha un’interrogazione di geografia.

La Polverini festeggia la vittoria in discoteca. Momenti di tensione all’ingresso: sembra che non fosse in lista.

Brunetta sconfitto a Venezia. L’unico a risentirne sarà il Carnevale.

Dopo questa tornata non si voterà più per tre anni. Se saremo fortunati.

dagli ineffabili di spinoza.it
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Casa Spozilli
Babyzillo

#2858
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/ ... zo/275044/
Acqua pubblica, andiamo al voto
Tre domande per un una sola battaglia: dire no alla privatizzazione delle risorse idriche con un referendum. I quesiti depositati ieri, «sponsor» d'eccezione i giuristi Ferrara, Lucarelli, Mattei e Rodotà. Obiettivo: mezzo milione di firme entro l'estate. Zanotelli: «È una risorsa sacra». L'impegno dei comitati cittadini
Il primo oratore è Stefano Rodotà. Al centro delle sue parole c'è l'articolo 43 della Costituzione che riportiamo integralmente. «A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale». Rodotà insiste sulla «comunità di lavoratori e di utenti» come forma di proprietà diversa dal privato e dal pubblico. Il caso dell'acqua è questo; è il tema dei beni comuni, già iscritto nella costituzione e che può servire a rimettere in movimento la politica italiana, ripensata per obiettivi.
Gianni Ferrara, giurista anch'egli molto noto ai lettori del manifesto, spiega che i difficili quesiti sono strumenti tecnici per andare al voto. Siccome Rodotà ha citato Wittfogel e le sue società idrauliche, rilancia chiarendo che l'invenzione degli stati nasce dalla necessità di evitare l'appropriazione dei fiumi da parte dei privati. la rilevanza economica dell'acqua e la fissazione di un prezzo per rendere profittevole l'investimento è «la fine invereconda di ogni civiltà».
omnia munda mundis

#2859
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... E_INITALIA
Calato il sipario sui seggi, acquisito il risultato delle urne, entra nel vivo l’inchiesta della Procura di Napoli sui presunti condizionamenti che si riferiscono alla formazione del libero consenso elettorale. E sulle presunte ingerenze della camorra sul voto.

È una fase ancora embrionale, questa, nella quale l’ufficio inquirente sta acquisendo una serie di atti: informative e dossier che polizia e carabinieri hanno già completato, anche alla luce dei servizi pubblicati dal quotiano il Mattino la scorsa settimana. Il primo si riferisce al cosiddetto voto di scambio: somme di denaro versate in cambio del consenso, ma anche altro tipo di utilità; il secondo è relativo invece alla presunta presenza di candidati in odor di camorra, personaggi cioè vicini o contigui ad ambienti della criminalità organizzata. Gli investigatori stanno anche procedendo a esaminare la «mappa» delle zone ad alta vocazione criminale, incrociando il dato venuto fuori dalle urne in occasione delle regionali con il numero di preferenze ottenute da ciascun candidato.
Emblematico un episodio - sul quale sono in corso accertamenti - che si è verificato ieri pomeriggio nel pieno centro di Napoli. Alle 15,30 in piazza Carità in tanti hanno assistito a un acceso diverbio scoppiato tra uno dei tanti galoppini elettorali utilizzati in quest’ultima tornata elettorale e tre giovani. Il galoppino in questione è un pregiudicato ben noto nella zona dei Quartieri spagnoli, non nuovo - peraltro - alle cronache giudiziarie per episodi simili.

L’uomo ha estratto dalla tasca una banconota da 50 euro, consegnandola a uno dei tre giovani, con i quali presumibilmente aveva un appuntamento prefissato; il suo interlocutore ha protestato vivacemente: «Solo 50 euro?, ma se qui c’è stato chi si è portato a casa anche un migliaio di euro!». La gente assisteva esterrefatta, ma ben presto si è capito quale fosse l’oggetto del diverbio. L’impegno preso a votare per un determinato candidato, che a loro dire avrebbe conquistato l’agognato seggio in consiglio regionale.

«O ti prendi questa banconota o niente», ha tagliato corto il galoppino, rimontando sullo scooter. Prendere o lasciare. «Lo sapevo che finiva così - ha concluso l’elettore - siete tutti quanti uguali, promettete promettete e poi ecco come vi comportate». Banconote che passano di mano per «ringraziare» gli elettori. Su questo e altri episodi indaga la Digos.
omnia munda mundis

#2860
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php ... E_INITALIA
La giornalista del Tg1 Maria Luisa Busi parla di «rappresaglia» in un'intervista a Repubblica. Il direttore del Tg1, difeso dal Pdl, le invia una lettera di contestazione formale per non aver chiesto all'azienda l'autorizzaione per l'intervista. La Fnsi protesta: «Nell'espressione delle idee nessun giornalista deve chiedere il permesso».
Per la conduttrice «non è casuale» il fatto che dalla conduzione siano stati cancellati i volti di coloro che non hanno firmato la lettera a favore del direttore sul caso Mills.[b] La decisione di Minzolini, aggiunge, «ha colpito volti storici e professionisti liberi di questo giornale». Tra questi Busi cita Massimo De Strobel, caporedattore centrale, «anche lui non firmatario di quella lettera, guarda caso. A[/b]nche lui rimosso senza un'alternativa professionale credibile». La giornalista parla di un clima «insostenibile» in redazione. «In 21 anni ho visto altri direttori riconducibili all'area culturale del centrodestra - spiega - ma nessuno aveva mai osato tanto» e gli spettatori «sono sempre meno».
omnia munda mundis

#2861
Le donne sono escluse
Uno tsunami di luoghi comuni si abbatte sugli spettatori dai dibattiti tv del dopovoto. Anzitutto c’è il tormentone della Lega come «nuovo Pci», quasi che il razzismo fosse una differenza senza importanza e la politica fosse una serie di modalità localistiche e non un’idea del mondo. Allo stesso modo, l’altra sera a Tetris, qualcuno ha buttato lì che Vendola somiglierebbe a Berlusconi perché anche lui ha la mamma (cosa che condivide peraltro con la totalità degli umani). Mentre, finalmente, il senatore La Torre (Pd) ha detto con chiarezza che la Lega è semplicemente la nuova destra. Infatti difendere il territorio, come fanno anche gli animali feroci, non vuol dire difendere il popolo. Anzi, spesso, fingendo di difenderne gli interessi, si porta il popolo alla rovina, come tradizionalmente hanno fatto le destre. E comunque è notevole il fatto che dal famoso «popolo» siano escluse le donne; come rivela la prima mossa di Cota contro la Ru486.http://www.unita.it/rubriche/Oppo/96942
omnia munda mundis

#2862
Più tasse per tutti: la Ue ha bocciato le stime di crescita di Tremonti.
Archiviato il voto il governo dovrà trovare 20 miliardi entro l'estate

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glam ... riva_la_ma
"L’ Italia sta uscendo dalla crisi prima e meglio di altre nazioni europee": se le bugie dei politici avessero un costo questa l’abbiamo pagata 2,2 miliardi di euro. Infatti nel piano di salvataggio della Grecia varato dalla Unione europea (impegni bilaterali a prestare denaro ad Atene se le aste di titoli di debito andranno deserte) l’Italia sarà chiamata a contribuire con questa cifra. Come poteva infatti tirarsi indietro una nazione che nelle proprie previsioni è già uscita dalla crisi e che nei prossimi due anni crescerà, secondo il ministro dell’economia, del quattro per cento? Da dove usciranno fuori questi soldi nessuno lo dice.
Tremonti aveva tentato di lasciare la totale responsabilità del salvataggio greco al Fondo monetario internazionale con due finalità: risparmiare soldi e riservare l’intervento europeo per una prossima occasione, quando a dover chiedere aiuto potrebbero essere paesi con una dimensione del debito più grande (tipo l’Italia).Berlusconi , forse troppo impegnato a denunciare complotti delle toghe rosse, non ha capito le implicazioni che ha per l’Italia e per la stabilità del suo governo l’accordo raggiunto sulla questione greca.Dpef 2011/2013. E tagliare le spese, in questo contesto, non sarà facile: i bambini a scuola hanno il grembiulino ma non le insegnanti di sostegno, d’inglese e d’informatica, ai ministeri ci sono i tornelli ma Bertolaso ha assunto 480 persone in 6 anni, le regioni commissariate dal governo per i buchi sulla sanità continuano ad aumentare i debiti ed i comuni sono in rivolta sul patto di stabilità. Visto che fino ad ora gli interventi sulla spesa pubblica sono stati tutti estemporanei senza un piano preciso di razionalizzazione e di rilancio delle strutture pubbliche non possiamo attenderci nulla di diverso. Il dibattito non sarà su cosa tagliare e su quali sprechi ridurre, se fermare o meno la follia del ponte sullo Stretto ma semplicemente su come presentare il conto agli italiani. Come fare in modo che non capiscano che stanno arrivando altri sacrifici sotto forma di tagli ai servizi offerti dallo Stato e dagli Enti Locali o come mascherare un aumento delle tasse facendolo passare per una grande riforma.
In realtà quello di cui sembra aver bisogno questo governo è un bel pasticcio sulle aliquote o sulla base imponibile, utile per confondere le idee e far tornare i conti.
Fino a ora Tremonti ha resistito alla tentazione del blitz fiscale in cui cade ogni tanto Berlusconi ed è arrivato a minacciare le dimissioni quando il presidente del Consiglio si stava impuntando a tagliare l’Irap (che vale 40 miliardi). Continuerà nel suo atteggiamento conservativo o, per salvare la poltrona, sarà disposto a ingannare la piccola borghesia del nord che lo osanna conuna riforma fiscale che serve solo ad aumentare il gettito?
omnia munda mundis

#2863
le notizie meravigliose provenienti dai neogovernatori leghisti, in materia di RU486 ed aborto, mi sconvolgono, e non tanto perchè io abbia un'idea perfettamente conclusa e definita sull'argomento (che è davvero delicato visto che coinvolge in primo luogo la salute delle donne), ma perchè camminare su questi temi con la leggerezza di un elefante sopra i cristalli è un'infamia, l'ennesima verso l'universo femminile, con la solita conclusione di dire: tu, donna, abortirai con dolore e con vergogna. Possibilmente, in uno scantinato, così potremo dire che "la Lega è per la vita".

umore pessimo :twisted:
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...se c'è una cosa che è immorale, è la banalità. (Afterhours)

#2864
amluci ha scritto:le notizie meravigliose provenienti dai neogovernatori leghisti, in materia di RU486 ed aborto, mi sconvolgono,
umore pessimo :twisted:
http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... lla-ru486/
Ecco allora il colpo di sacrestia per far credere agli italiani che la pillola sia addirittura pericolosa per la salute delle donne. Meglio un’anestesia, meglio un intervento chirurgico. E gli anatemi contro l’aborto puntuali risorgono tutti.
In prima linea, l’on. Binetti, quinta colonna vaticana nelle file del Pd.
Il sottosegretario al Welfare del governo Berlusconi, Eugenia Roccella, exradicale ormai pentita e redenta, buca gli schermi con i suoi proclami.
E agli italiani non è risparmiato neppure il livore di un Luca Volontè e le liturgie antiaborto di Buttiglione e le repliche di Maurizio Gasparri.
Cosa buona e giusta! Tranne poi a bocciare le proposte di esponenti del Pd, dei Radicali e dell’Idv, che in quell’occasione chiedevano una politica di prevenzione dell’aborto, basata sull’educazione mondiale agli anticoncezionali. Anche per contrastare boom demografico e malattie a trasmissione sessuale.Dalla mozione Buttiglione è rigorosamente bandito ogni riferimento alla libertà della donna e alla sua autodeterminazione. Parola questa, che solo a pronunciarla fa venire l’orticaria a molti cittadini di un paese dove in tempi assai recenti per le donne c’è stato il passaggio dal gineceo all’agorà. E dove il mito dell’eterno femminino - con madre sacrificale annessa - perdura nell’immaginario archetipo collettivo, col suo contrapposto e speculare stereotipo della donna corpo da materasso.
Un paese dove, per fare l’esempio più eclatante, appena nel 1996 è stata approvata la legge 66 che condanna la violenza sessuale sulle donne in quanto reato contro la persona. Fino ad allora era reato contro la pubblica morale. Come se si trattasse di un semplice problema di ordine pubblico. Come se il corpo della donna, le sue parti intime, fossero proprietà collettiva, da tenere sotto pubblico controllo.
A reti televisive (quasi) unificate ecco il ministro del Welfare Maurizio Sacconi recitare che l’uso della pillola abortiva sarà consentito solo in ospedale e con un attento monitoraggio del percorso abortivo in tutte le sue fasi, per ridurre al minimo le reazioni avverse (effetti collaterali, emorragie, infezioni ed eventi fatali) e per disporre di un rilevamento di dati di farmacovigilanza che consenta di verificare il rispetto della legge 194 sull'interruzione di gravidanza.
lo zelante Gasparri, insieme a Quagliarello e Bianconi, presenta il 1 dicembre 2009 (questa volta senza clamore mediatico) la proposta di legge n° 1915, per modificare il primo articolo del codice civile: la soggettività giudica, ovvero l’essere portatori di diritti, non si abbia come è attualmente previsto al momento della nascita, ma bensì appena concepiti (diritti ereditari esclusi). Per buona memoria, un’iniziativa analoga a questa del senatore Gasparri era stata promossa dal Movimento per la vita con una legge di iniziativa popolare nel 1995. Ma mai ammessa alla discussione parlamentare.finalmente lunedì 29 marzo 2010, mentre riaprivano i seggi per le votazioni regionali, che avrebbero dato (per un pugno di voti) Emma Bonino nel Lazio e Mercedes Bresso in Piemonte sconfitte, e il pienone a Formigoni in Lombardia... E tanto altro al partito dell’amore... un Tir pieno di pillole RU486 arrivava a Milano... A compimento del lungo viaggio italiano per la legalità della RU486
omnia munda mundis

#2865
Il peccato delle donne
di NATALIA ASPESI

Potevano essere altri, più fiammeggianti e costruttivi, più remunerativi e sperati, insomma vere proposte di libertà, i primi solenni impegni presi dagli scalpitanti nuovissimi governatori del povero Nord che si avvia malconcio a precipitare nella Padania. Roberto Cota e Luca Zaia, due non brutti giovanotti in cravatta verde, sono stati eletti a furor di popolo anche da frotte di ammiratrici che ne adorano il celodurismo di partito.

Ebbene, i due si sono subito dimostrati soprattutto devoti, tradizionalisti, forse nostalgici della messa in latino, e soprattutto ben diversi dai faciloni loro alleati pdl, che si sono fatta la brutta fama di perdigiorno dietro escort ambosessi e sempre a gridare su pratiche di giustizia che non interessano ad anima viva tranne una.

Si sa che ormai le donne sono diventate l'anello più floscio della società, loro che pareva avessero in mano il mondo e adesso invece non basta un bel sedere per far carriera, se non sai almeno praticare l'igiene dentale. Quindi prima che agli evasori, agli inquinatori, ai criminali, ai fannulloni e persino ai clandestini, i nuovi ras della Padania hanno preso subito a randellate le donne; che se non ci fossero non ci sarebbe l'aborto, quindi l'obbligo di perder tempo con un grattacapo epocale irrisolvibile, reso stordente dal continuo martellare ecclesiastico che ogni mattina si sveglia, dà un veloce sguardo annoiato sulla montagna impolverata di pratiche pedofile che riguardano i suoi pii fratelli in tutto il mondo, e subito gli viene un diavolo per capello pensando all'infame dal nome innominabile, la diavolessa RU486, che gli fa passare anche la voglia del cappuccino.

Quella pozione luciferina ha qualcosa di veramente abominevole: procura l'aborto senza che chi la ingoia quasi se ne accorga, la paziente non subisce ferri chirurgici o aspiratori, non si sente strappare le viscere, non si dissangua, non prova che lievi dolori. Ignominia su ignominia, i nemici del farmaco sostengono che con questo metodo sbrigativo la peccatrice non ha tempo di sentirsi quello che è, un'assassina, e di continuare a soffrire e chiedere perdono per tutti i suoi giorni. Questo non è vero, perché se non in termini così apocalittici, non c'è aborto che non lasci una ferita in una donna, che sempre si chiederà a cosa ha rinunciato e chi sarebbe stato quella rinuncia una volta diventata persona. Certo, l'interruzione di gravidanza, voluta dalla legge 194 e necessariamente cruenta, piace di più ai nemici dell'aborto, in quanto punitiva: anche se poi, quel che davvero si meriterebbero le donne sarebbe un bel ritorno all'aborto clandestino, quando almeno le malvagie assassine spesso morivano come meritavano.

A questo punto risulta chiarissimo, e senza condizionali, che le parole dei vescovi alla vigilia delle elezioni erano un ordine cui non si poteva disubbidire. E i vincitori hanno subito risposto come dovevano, rassicurato le gerarchie, in cambio dell'appoggio alla vittoria: a questo punto, la morte della RU486, potrebbe anche preludere a una revisione della legge 194. Ci sono ministri mistici o governatori tutto casa e chiesa che si svegliano pensando ai feti, e giù lacrime, e già si armano per mettere definitivamente le donne al tappeto con una legge che renda una interruzione legale più difficile che un Nobel al pensoso erede Bossi.

Il problema è che i feti di Cota, Zaia e tutti gli altri governatori spaventati e inetti, non hanno nessuna riconoscenza; se ne stessero lì, buoni, feti per sempre, non darebbero fastidio: ma pretendono di diventare bambini, di crescere e farsi noiosi e ingombranti e pieni di pretese: e si lamentano dei preti pedofili, e non si accontentano di pane e acqua alla refezione scolastica, e fan fare brutte figure ai giovanotti che li ammazzano di botte, e strillano se li vendono per la prostituzione o li usano per ricavarne organi sani. Cota e amici, giusto martellare la cattiva pillola, ma magari una vostra premurosa occhiata leghista su come vivono i bambini, non potreste sprecarla più per i bambini che per i feti?
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...se c'è una cosa che è immorale, è la banalità. (Afterhours)