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Inviato: 02/12/10 12:47
da doris
Saul1978 ha scritto: "Già, vuoi mettere le argomentazioni articolate di un tal Steve 73? " è palesemente un insulto alla persona.
:shock: :shock:
Esempi di insulti:
Insulti riferiti all'intelligenza (stupido, cretino, capra)
Insulti riferiti all'educazione (maiale, porco)
Insulti riferiti alla morale (psicopatico, pazzo)
Insulti riferiti alla personalità (puxxana, becchino)
Insulti riferiti al concepimento biologico (bastardo)
Insulti relativi ai famigliari o agli amici cari (figlio di puxxana)
Insulti relativi ad un ipotetico uso di droghe (drogato, fatto)
Insulti relativi alla classe economica (squattrinataccio)
Insulti relativi alle caratteristiche fisiche, colore dei capelli o degli occhi (ciccione, scheletro)
Insulti relativi all'etnia, al colore della pelle, alla religione o al genere sessuale (negro)
Insulti relativi all'orientamento sessuale (finocchio)
Insulti relativi ad un uomo adulto che abita ancora con i genitori o i parenti senza avere famiglia (zitello/a)
Insulti relativi alla disabilità (vegetale)
Insulti relativi alle misure del pene (corto)

Mi sembra che si stia un pò esagerando????? :shock: :shock:
Esprimere la propria opinione seppur in maniera sarcastica o ironica non mi pare un insulto.

Inviato: 02/12/10 12:48
da Saul1978
beyoncé ha scritto:
Saul1978 ha scritto:e da brava sinistroide passa inspiegabilmente agli insulti! :lol: :lol: :lol:
perché invece i tuoi frequenti interventi con cui deridi e sbeffeggi kimikalli, chiamandola tra l'altro kiminkolla, sono equiparabili a gentili complimenti?
Caspita hai ragione! Uguale uguale proprio.
Chiedo scusa. Ho toppato. Sono stupidello, che ci vuoi fare?
A presto :wink:

Inviato: 02/12/10 13:01
da korhalias
A presto, sì, ma non posso fare a meno di continuare a notare una cosa. Se poi vuoi sottrarti alla discussione non è affar mio.
Vogliamo parlare per luoghi comuni? Vogliamo davvero? Ok, parliamone.

Lo sport della sinistra è insultare gli altri (secondo quale luogo comune devi ancora spiegarmelo perchè al momento non mi viene in mente alcun politico di sinistra che insulti abitualmente l'avversario politico). Però se vuoi mi viene in mente una battuta riguardo la Bindi e la sua intelligenza. O un presidente che dà dei coglioni agli italiani che non lo votano. Non so, fai tu.
Nei post appena sopra si nota come lo sport tuo (e io non generalizzo, parlo di te) sia quello di mandare in vacca tutto appena il discorso si fa serio. Di rigirare la frittata e di evitare le domande scomode.
Per non parlare il fatto di gonfiare le cose. Un intervento sarcastico si è trasformato in un insulto senza nemmeno passare dal via.


Se però vuoi avere un'idea più prossima di cosa sia un insulto (prossima, ho detto. Lo capisco bene che non è un insulto, io, ma ti faccio solo notare la differenza), guarda questo tuo post:
Saul1978 ha scritto: Ci sono andato vicino? Ho vinto qualche cosa? Spero veramente che sia qualcosa di simile altrimenti si sfocerebbe nel patologico e me ne dispiacerei perchè dopotutto è pure simpatica la nostra bella kimnkolla... :lol: 8)

Inviato: 02/12/10 13:06
da beyoncé
Saul1978 ha scritto:comunque io sono arrivato a questa conclusione: Kiminkolla lavora per qualche ufficio di qualche politico del centrosinistra ed il suo gratificante lavoro dev'essere proprio il cercare nei vari meandri del web ogni qualsivoglia di articolo che parli male del governo attuale e riportarlo a qualche suo superiore. Poi per diletto (o semplicemente ci usa come block notes on line....) riporta qui tutto ciò che trova.
Ci sono andato vicino? Ho vinto qualche cosa? Spero veramente che sia qualcosa di simile altrimenti si sfocerebbe nel patologico e me ne dispiacerei perchè dopotutto è pure simpatica la nostra bella kimnkolla... :lol: 8)
beh, questo se non è "uguale uguale" come dici tu, secondo me è peggiore

insinuare che kimikalli potrebbe soffrire di una qualche patologia suppongo mentale in questo caso non mi sembra affatto una cosa carina, tutto qui, ma è solo una mia personale opinione

Inviato: 02/12/10 13:10
da beyoncé
khoralias, perdono, non ti avevo letto, altrimenti non avrei postato la tua stessa cosa

Inviato: 02/12/10 13:10
da bubu
Uff che strazio...certo che se si litiga tra di noi che alla fine siamo tutte vittime del sistema, stiamo proprio freschi.
E poi un minimo di obiettività da parte di tutti sia di destroidi che sinistroidi.

Inviato: 02/12/10 13:18
da korhalias
Non litigo sulle idee politiche, mi dà solo fastidio vedere come si travisino di proposito le parole di una persona solo per farla apparire peggiore a causa dell'orientamento politico differente.
E' l'atteggiamento personale e il modo di affrontare la discussione che mi infastidisce. Si viene sul forum, si dice la cavolata per deviare la discussione e poi via, di nuovo nell'oblio.

Che poi si parli della riforma dell'istruzione e che molti dei ragazzi che manifestano non sanno perchè sono lì lo condivido in pieno, ma non è quello il punto che rende la riforma meno problematica, nonostante ci sia chi punta il dito solo su quello per offuscare il resto delle magagne.

Tranqui Beyoncé, non c'è bisogno di scusarsi. Anzi, significa che abbiamo notato in due la stessa cosa :wink:

Inviato: 02/12/10 15:18
da kimikalli
L’ideologia e i suoi difensori
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12 ... ori/79598/

Nel giorno della sua approvazione, per rettilinea coerenza, il prof. Giavazzi ci delizia con un dotto editoriale in difesa del ddl Gelmini, che viene presentato come la migliore riforma possibile in accordo sia con quel mondo politico che dell’università ha una conoscenza piuttosto approssimativa e sicuramente del tutto settoriale (o piuttosto, a cui non importa nulla), sia con un improbabile gruppo di sedicenti docenti universitari della Fondazione Magna Carta, il cui presidente è tal Gaetano Quagliariello (forse un omonimo del senatore Pdl? Chissà!).

L’incipit della difesa giavazziana è una frase ritagliata da uno scritto di Luigi Einaudi “Del valore dei laureati unico giudice è il cliente:…”; sarebbe interessante conoscere quale sia il cliente, per esempio, di un fisico teorico, di un matematico, di un filologo, di un sociologo o di uno storico.
Come si può assimilare il lavoro del fisico teorico a quello del geometra e dell’ingegnere ?

Ma, come ho già avuto modo di notare, sono proprio queste idee ottocentesche che abitano nella testa di chi intende riformare il sistema universitario italiano nel 2010. E dunque di chi difende e avalla lo sciagurato ddl Gelmini.
Forse il prof. Giavazzi intende dire che con il taglio del 20% effettuato nel 2008 al finanziamento universitario le risorse per nuovi posti non ci saranno più e dunque niente più concorsi. Perché, altrimenti non c’è nessuna traccia d’abolizione di concorsi nel ddl Gelmini!
E quali sarebbero le università del mondo in cui non si assicura all’origine la copertura finanziaria di una tenure-track (sottoposta a valutazione, ovviamente)? Una bugia ripetuta mille volte non diventa necessariamente verità, soprattutto per coloro che la dovranno sperimentare sulla propria pelle. Ma certo che può diventare realtà virtuale per un’opinione pubblica distratta e offuscata da un’incalzante propaganda di disinformazione.
A prescindere da Bersani (sic), una riforma sensata dell’università si potrà fare solo a condizione di svolgere uno studio approfondito sullo stato attuale dell’università italiana confrontandolo con quanto avviene in paesi europei, che conoscono sistemi vicini al nostro, e individuando un modello di riferimento realistico (quello della Francia ad esempio). Soprattutto si potrà fare quando si ascolterà anche la voce di coloro che nell’università ci sono appena entrati e ne rappresentano la parte più innovativa e dinamica, come la voce di coloro che ancora non hanno avuto la possibilità di essere assunti o semplicemente di fare un concorso degno di questo nome. Certamente non si farà una riforma sensata seguendo le elucubrazioni di un economista passatista ottenebrato da un’ideologia di riporto. E chi ci prova ora, ne pagherà, prima o poi, le conseguenze politiche, culturali ed intellettuali.
Blog | di Francesco Sylos Labini

Inviato: 02/12/10 15:19
da kimikalli
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/12 ... spa/79891/
Le conseguenze?
Le dirette: università pubblica piu piccola, ridotta offerta formativa (in un contesto in cui dovrebbe crescere), ridotta capacità di innovazione.

Le indirette: incremento delle iscrizioni alla università non pubbliche, ridimensionamento di un comparto occupazionale, facilitazione dell’accesso a risorse pubbliche per soggetti privati.

Prevedibile tutto questo, se tra i consulenti del ministro figura anche un Roger Abravenel, dal consiglio di amministrazione dell’IIT, istituto privato che assorbe fondi pubblici per restituire al paese una delle peggiori posizioni nelle valutazioni internazionali degli enti di ricerca.

Quello stesso Roger Abravenel che il lunedì precedente la discussione alla Camera in diretta su LA7 alla domanda se sia un bene l’approvazione di questa riforma in queste condizioni risponde: “non lo so”…

Inviato: 02/12/10 15:25
da kimikalli
Università in crisi, studenti che protestano per i tagli, ricercatori non pagati. La situazione dell’istruzione italiana non è certamente una delle più eccelse in Europa. C’è però un fatto da notare: la riforma Gelmini, per la quale migliaia di studenti sono scesi in piazza nei giorni scorsi, non è vero che è a discapito di tutti. C’è qualcuno infatti che che ci guadagna: sono gli atenei “telematici”, le università che laureano a distanza, le quali potranno accedere alla quota di fondi destinati agli istituti non statali “in base al merito”.
Non una distribuzione a pioggia, deciderà il ministero, sulla base delle indicazioni di “consulenti”. Walter Tocci dice anche che dal ministro Mariastella Gelmini starebbe arrivando un altro “regaluccio” a queste università, ben più grosso. Il deputato del Pd ha denunciato che nella bozza di decreto “per la programmazione” inviato dal ministro alla Conferenza dei rettori per il parere di rito c’è una norma che consente alle “telematiche” di trasformarsi su loro proposta in “normali” università non statali.Tanto basta a Tocci per individuare il principale beneficiario di questa metamorfosi: "Il Cepu, che potrebbe entrare nel sistema universitario trasformando la sua telematica E-Campus in università non statale autorizzata a svolgere sia didattica a distanza sia quella tradizionale". Una provocazione che il deputato del Pd, durante la discussione alla Camera, butta lì. Senza mancare di sottolineare "la comunCome spiega Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, risale alla memoria la visita di Silvio Berlusconi, lo scorso luglio, alla E-Campus di Novedrate, quando disse: "Dicono che sono circondato da veline, da belle senza cervello. Ecco, queste ragazze sono tutte belle, laureate con il massimo dei voti e non assomigliano certo a Rosy Bindi". Soprattutto, però, viene in mente l'idea che Francesco Polidori ha presentato ad agosto a Berlusconi, quella di mettere a disposizione del premier la rete del Cepu per raccogliere consensi. Ecco che cosa ha detto lui stesso a Francesco Manacorda della Stampa: "Noi vendiamo formazione, dai corsi di recupero, all'inglese, all'università. Loro vendono politica. Ma in fondo il metodo non cambia e per me è un'occasione di business come le altre. Bisogna bussare a tutte le porte, ci vuole pressing e motivazione.

Bisogna partire dalla sezione elettorale, ogni sezione in media 300 famiglie, e da lì scendere fino alla singola famiglia...".La sintonia di "Mister Cepu" con il Cavaliere è sempre stata forte fin dalla discesa in campo del 1994. Sua cugina Catia Polidori è stata messa in lista ed è diventata parlamentare del Popolo della libertà nel 2008. Salvo poi passare con i finiani di Futuro e libertà. C'è da dire che Tocci si è fermato al Cepu, ma avrebbe potuto continuare, tanti sono gli spunti offerti dalle società che sono nell'affare delle società telematiche e perciò destinatarie dei "regalucci". L'università San Raffaele di Roma ne è un esempio. Azionista di controllo è il gruppo Tosinvest fondato dal re delle cliniche convenzionate con la sanità pubblica, Antonio Angelucci neodeputato del Pdl: partito che ha sostenuto e votato compatto la legge Gelmini. Poteva forse lui essere assalito da qualche dubbio? Diversamente da Catia Polidori, è anche rimasto fedele a Berlusconi, con il quale, peraltro, è pure socio in quell'ateneo. Perché l'8% appartiene a Fininvest servizi, e un altro 8% a Mediolanum comunicazione, controllata dalla holding che fa capo a Ennio Doris e al premier.Non è un mistero che la nascita delle università telematiche, avvenuta al tempo di Letizia Moratti ministro dell'Istruzione abbia sempre suscitato molte perplessità anche fuori del mondo politico e della sinistra. Il Comitato per la valutazione del sistema universitario non ha mai nascosto la propria diffidenza. :wink:

Basta dire che gli undici atenei telematici esistenti messi insieme, ovvero l'11,5% delle università italiane (95 in tutto) hanno appena sette professori ordinari. Sette su 18.861: uno di loro è il commissario dell'Alitalia Augusto Fantozzi, alla telematica Giustino Fortunato.Come fanno allora a garantire le lezioni a distanza? Una domanda alla quale Rizzo risponde così: "Un caso per tutti: dalla banca dati del Comitato di valutazione si ricava che il corpo docente della Uninettuno è composto da 20 ricercatori a tempo determinato. Una categoria duramente colpita dall'ultima beffa dei politici. Perché mentre si apriva alle università telematiche lo spiraglio per accedere ai fondi pubblici, la Camera bocciava un emendamento proposto da Bruno Tabacci e Marco Calgaro che puntava a dirottare 20 milioni l'anno dall'esorbitante fondo per i rimborsi elettorali dei partiti agli stipendi dei ricercatori. Una folta pattuglia di «oppositori» rigorosamente bipartisan (Fli, Udc, Mpa e Pd) ha affondato il nuovo emendamento astenendosi o votando insieme al blocco, compattissimo, composto da Pdl e Lega.

È stato il terzo salvataggio del finanziamento pubblico dei partiti nel giro di pochi mesi. Nella manovra di maggio il ministro dell'Economia Giulio Tremonti aveva tagliato del 50% i rimborsi elettorali. Quel taglio era stato prima ridotto al 20%, poi al 10%. Al Senato, durante la discussione della riforma dell'Università approvata dalla Camera, Francesco Rutelli era riuscito a far passare sotto il naso ai suoi colleghi una norma pressoché identica a quella proposta martedì, che destinava ai ricercatori il 20% dei soldi pubblici riservati ai partiti. Che però, alla Camera non si sono fatti cogliere di sorpresa e hanno provveduto a eliminare l'articolo dal testo".
anza di interessi e di sentimenti che intercorrono fra il presidente del Cepu e il presidente del Consigli

http://www.cesaneremo.com/news.php?extend.457

Inviato: 02/12/10 15:26
da Saul1978
ho già chiesto scusa.
Mi sto sottraendo al confronto.
Non credo che temere per una malattia (patologia) per una persona che passa ore ed ore al giorno da mesi e mesi a leggere blog monotematici ed ad incollarli su di un forum che non c'entra niente con l'argomenti di tali blog e dove praticamente QUASI mai nessuno replica qualcosa.....sia un offesa terribile!
Ho detto, molto probabilmente lo fa per lavoro altrimenti sarebbe una specia di malattia suppongo....
Oddio è vero che non ho studi clinici a riguardo ma....sarebbe strano forte no?

Comunque è vero. mi sottraggo da confronti politici quando i discorsi si fanno complicati perchè non ho le capicità ne tantomeno le nozioni per controbattere. E' una mia lacuna, ho passato la vita a lavorare e poco tempo a chiacchierare. Sono probabilmente ancora di una vecchia generazione, sorry :wink:
Se ho offeso qualcuno chiedo davvero scusa.
ciao

Inviato: 02/12/10 15:34
da kimikalli
8/2/2010
Il circolo vizioso tra caste e amicizie


http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplR ... =&sezione=
Negli anni in cui tutti parlano dell’importanza del capitale umano, di saperi sempre più sofisticati, anni in cui la maggior parte dei Paesi occidentali ha quasi raddoppiato la quota di popolazione in possesso di una laurea, da noi si torna indietro. Le conseguenze sulla nostra competitività economica sono e saranno devastanti, ma forse adesso conviene fermarsi a riflettere sulle cause. Perché da questa riflessione si riescono a capire meglio i contorni e la portata del fenomeno. Questa situazione è conseguenza di un meccanismo sociale che si è inceppato: tanti giovani non studiano più perché pensano che non serva, che l’Università non funzioni più come ascensore sociale.Il nostro mercato del lavoro funziona ancora in modo molto informale, localistico e personalistico. Come ci mostrano i dati dell’ultima indagine Excelsior sulle assunzioni delle imprese, circa il 54% delle assunzioni avvengono per conoscenza diretta o per segnalazione di conoscenti. Un altro 25% da banche dati interne alle aziende. Questo significa che chi non ha conoscenze personali o non è già inserito in azienda ha davvero poche probabilità di trovare lavoro. Centri d’impiego, Internet e mezzi stampa coprono una percentuale irrisoria delle assunzioni. La storia che ai giorni nostri si può trovare lavoro semplicemente mandando un curriculum in Italia pare sia davvero un mito.
La cosa drammatica è che questo sistema non solo non viene combattuto ma in alcuni casi viene persino legittimato e difeso. Come per la vicenda di alcune banche che pochi mesi fa hanno formalizzato un accordo con i sindacati per prepensionare i dipendenti ed assumerne i figli. Certo, i figli avrebbero dovuto avere certe caratteristiche, ma resta il fatto che, a parità di laurea in economia, essere figli di un bancario fa la differenza. Cosa dovrebbero quindi fare di fronte a questo scenario i figli degli operai, ma anche di molti impiegati, commesse o commercianti, che non possono contare su ness
una garanzia basata su famiglia e censo? La cosa più semplice: abbandonare velleità universitarie e far leva sul capitale relazionale che hanno a disposizione per fare, a loro volta, l’operaio, il commesso, il commerciante.
È questo infatti che ci dicono gli ultimi dati di Almalaurea: tra gli iscritti all’Università aumenta la percentuale di chi è figlio di laureati e diminuisce la percentuale di chi invece ha genitori che si sono fermati alla scuola dell’obbligo. E questo non farà che alimentare un circolo vizioso che irrigidirà ulteriormente la nostra società e la nostra economia. Perché se i giovani provenienti dai ceti più poveri perdono anche l’università come occasione di confrontarsi con un mondo diverso dal loro, di mescolarsi con persone di varia estrazione, saranno davvero condannati a restare inchiodati ai blocchi di partenza, e non saranno in grado di offrire né a se stessi né ai propri figli orizzonti e prospettive migliori.
Ed è molto triste pensare che nell’era in cui Paesi come l’India o la Cina stanno sperimentando l’abbattimento di vecchie caste e un nuovo senso di libertà e opportunità, in Italia i giovani stanno scivolando verso nuove gabbie e soffrendo frustrazioni e rinunce che nessun Paese sano e moderno dovrebbe tollerare.

Inviato: 02/12/10 15:54
da kimikalli
Riforma Gelmini: la dittatura dell’ignoranza

http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... ignoranza/

Se dovessi un piccolo appunto ai ragazzi che protestano è solo: perché solo adesso e non lo scorso anno quando hanno distrutto gli istituti tecnici e professionali?
Consiglierei vivamente di unire questa protesta a una sana battaglia per la vera libertà di ricerca: quella che libera dalla cooptazione di un professore e consegna solo alla propria coscienza e alle singole capacità la possibilità di progredire nelle carriere accademiche.
Quello che però va messo in evidenza e sottolineato è che ciò che distrugge questa legge è ben altro.
:arrow: Toglie il diritto allo studio di tutti: nè più e nè meno.
:arrow: Toglie valore agli organi collegiali universitari.
:arrow: Assottiglia in maniera vertiginosa il numero di quanti potranno proseguire nella ricerca. Causando un danno incalcolabile al sistema italia
.
:arrow: Toglie fondi al diritto allo studio, alle borse di studio: di frequenza, di iscrizione, oltre che di dottorato e agli assegni di ricerca.
Certifica di fatto le difficoltà per chi è senza mezzi di proseguire non dico fino ai massimi livelli ma anche per iscriversi.
Quanti di coloro che sono in difficoltà si accollerebbero un mutuo per iscriversi all’università? Questo propone la legge. Certo, se si è fortemente motivati magari... ma i più fragili e indecisi cambieranno subito idea.
L'Europa ci chiede il triplo dei laureati. Così li dimezzeremo.
Mi direte: tanto meglio, erano tutti raccomandati. Non è vero e non è una giustificazione. E non è una valutazione. Non tutti lo sono, raccomandati, e non sarebbe un motivo per tagliare i viveri a chi vorrebbe continuare.

Le borse di studio per la frequenza e l'iscrizione ai meritevoli sono state quasi eliminate. In barba alla Costituzione. A meno che non li vogliamo tutti via, i nostri ragazzi, dal mondo, non dico dall’Italia dobbiamo impedirlo.

Via dallo studio o via dall'Italia e lasciamo studiare quelli che se lo possono permettere?
Io direi che dobbiamo continuare a stare a fianco di quelli che non se lo possono permettere.

Elimina i concorsi. Anche lì: tanto sono tutti raccomandati. Ma anche lì: esistono ricorsi e denunce, fateli. Il concorso pubblico rimane ad oggi l'unico mezzo democratico per accedere a una carica.
Non credo che la selezione operata da una commissione presieduta da un preside e da aziende o simili vada nella direzione contraria al baronato. Anzi.

Io non ritengo questa riforma nè giusta nè equa. Per questo va combattuta. Come non sono state giuste o eque le precedenti azioni di questo governo nelle riforme dei diversi ordini dell'istruzione pubblica.
Nel senso che a pagare sono stati non "gli insegnanti fannulloni" , o i baroni, ai quali poco è cambiato in termini di stipendio o di lavoro, ma sono stati penalizzati solo e soltanto i ragazzi.
Un modo ottimo per dire, come va ripetendo Tremonti: "coi libri non si mangia" e dunque, evitate di studiare, ve lo rendiamo pure impossibile.
È statisticamente provato che l'elettorato di destra ha un livello d'istruzione basso.
È un altra verità statistica che ad oggi il 47% degli italiani ha solo la licenza media. È a loro che parlano i vari Brunetta, Bossi e Tremonti.

Tra qualche anno saranno molti di più quelli che si fermano di quanti lo siano oggi, perchè è impossibile oggi, nelle aule, seguire gli allievi con ritardi.
E in genere sono i figli di quel 46%. Altro che meraviglioso ascensore sociale.
Lo chiamerei un ottimo bacino elettorale piuttosto.

È una subdola dittatura quella che si sta avallando. Quella dell'ignoranza.
Non si può tollerare quanto sta accadendo: colpisce i deboli, aumenta i privilegi dei pochi e acuisce le diseguaglianze sociali.
Non lo tolleriamo noi che crediamo e lavoriamo nella scuola e non devono tollerarlo gli italiani.
Ed è una difesa che non ha colore, ma cuore.

(30 novembre 2010)

Inviato: 02/12/10 15:57
da doris
http://www.youtube.com/watch?v=VipEq1v2 ... r_embedded

Tagliare sul futuro significa bruciarlo..... :?

Inviato: 02/12/10 18:30
da chojin
Ho leggiucchiato solo brevemente la discussione sulla riforma Gelmini, non potendo intervenire, perchè, come direbbe Saul, avevo troppo da lavorare in questo periodo :mrgreen:

Non sono sufficientemente addentro al testo della riforma per poterne discutere compiutamente, mi permetto solo di fare due o tre considerazioni di massima.

1) Affermare che la maggior parte degli studenti protesta senza conoscere il testo della riforma, sarà anche vero, ma questo vale per qualsiasi protesta di piazza, che sia di destra, o di sinista, contro il governo o filogovernativa. Del resto, se pensate davvero che la maggioranza dei parlamentari, che premono i pulsanti alla Camera e al Senato, sappiano veramente cosa stanno facendo, siete degli illusi

2) Una riforma universitaria che parta dal concetto non di migliorare le cose, ma di abbassare i costi è sbagliata a prescindere. Perchè il problema dell'univeristà italiana non è quanto costa, ma quanto vale.

3) Questo governo vuol farci credere che tagliando i fondi (agli enti locali, alla scuola, all'università, alle fondazioni liriche, al cinema, alle sopraintendenze, alle forze di polizia, ecc) si diminiuranno gli sprechi. "perchè un rettore, se avrà meno soldi, non chiamerà l'amico, ma il più qualificato"...
Il ministro Bondi ha però dimostrato, che pur nelle mostruosamente esigue disponibilità del suo ministero un posto per il figliastro lo si trova sempe, una consulenza per l'ex marito della fidanzata la si può sempre elargire, una paccata di soldi per il film inguardabile dell'amica del banana è sempre disponibile.

Ed è per questo che i ragazzi protestano. Perchè mentre Bondi e compagna, con il loro stipendio, possono acquistare una casa in tre mesi, loro sono lì a studiare nella speranza del santo graal: un lavoro a tempo indeterminato a 1200 euro al mese.