Inviato: 15/12/10 10:27
Una per una, le bugie di B.di Tito Boeri
Tasse. Welfare. Edilizia. Alitalia. Aiuti alle imprese. Un economista ha letto dalla prima all'ultima riga il libretto che Berlusconi farà distribuire in autunno. E ha confrontato la propaganda con la realtà dei fatti
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... -b/2132438
riforma della scuola-
è sin qui consistita solamente in tagli al personale, con la reintroduzione del maestro prevalente nella scuola primaria, la riduzione dell'orario d'insegnamento nella scuola secondaria (sia di primo che di secondo grado), la riduzione degli indirizzi nella scuola secondaria di secondo grado e la richiesta di compartecipazione delle famiglie alla spesa. Il tutto esclusivamente nella scuola pubblica, dato che il finanziamento alle scuole private "paritarie" non è stato ridottoTUTTI I NUMERI DEL MINISTRO GELMINI*http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001884.html
pubblica amministrazione:
l'unica riforma avviata
ma è stata cancellata ancor prima di entrare in vigore dalla manovra appena varata che ha posto tetti alla crescita delle retribuzioni nel pubblico impiego in modo del tutto indiscriminato, in barba ai premi al merito introdotti dalla riforma Brunetta
. Nel frattempo la riforma ha perso per strada le norme sulla trasparenza della dirigenza pubblica (davvero importanti anche alla luce degli scandali nella gestione della Protezione Civile), si è esclusa dall'applicazione della riforma la presidenza del Consiglio dei ministri segnale evidente del fatto che nessuno ci crede in questa riforma e si è di molto depotenziata la class action contro le pubbliche amministrazioni e i concessionari pubblici.
NON ABBIAMO AUMENTATO LE TASSE"-
Il Governo ha comunque contravvenuto non solo alla promessa fatta in campagna elettorale di ridurre le tasse, ma anche a quella di non introdurre nuovi balzelli, mettendo in mostra notevole creatività nell'introdurre una serie di nuovi prelievi. Dalla Robin tax alla ""censured" tax", alle tasse sui giochi , fino alla nuova tassa piatta, cedolare secca, sugli affitti. Bene rimarcare che tutto è avvenuto all'insegna della redistribuzione dai poveri ai ricchi, dai cittadini ai partiti. Le entrate della Robin tax sono andate a finanziare gli organi di partito. La cedolare secca sugli affitti, l'ultima arrivata, sostituirà una tassa progressiva (che tassa proporzionalmente di più chi ha redditi più alti) con una aliquota costante, uguale a tutti i livelli di reddito. L'ICI sulla prima casa abolita a inizio legislatura era quella che gravava sulle famiglie con immobili di maggiore valore. Insomma, un trasferimento dai ceti medi ai più ricchi. Un Robin Hood che opera scrupolosamente al contrario.
"IL PESO DELLO STATO SI E' RIDOTTO"
Non si direbbe a giudicare dall'andamento della pressione fiscale, cresciuta dal 42,9 del 2008 al 43,2 per cento del 2009, come certifica l'ultima Relazione Unificata dell'Economia e Finanza Pubblica.
"SI E' CONTRASTATA L'EVASIONE FISCALE"
E non è facile per un Governo che in questa legislatura ha varato l'ennesimo condono, lo scudo fiscale, guadagnarsi credibilità nel contrasto all'evasione se non da un forte segnale di svolta
"NON ABBIAMO LASCIATO INDIETRO NESSUNO"
Il Governo non ha varato la riforma degli ammortizzatori sociali, lasciando decadere la delega ereditata dalla legislatura precedente. Questa riforma avrebbe permesso di contenere la povertà che, durante le recessioni, aumenta soprattutto tra chi perde il lavoro. Il Governo ha, invece, proceduto con una serie di interventi frammentari, temporanei e per lo più propagandistici. I titoli di testa dei TG sono andati alla carta acquisti passata alla storia come "social card" forse perché doveva essere erogata da Robin Hood che, come si è visto, ha invece preferito finanziare gli organi di partito. La social card sembrava essere concepita in modo tale da escludere i maggiormente bisognosi. I destinatari potevano essere solo famiglie povere con almeno un bambino con meno di tre anni oppure con capofamiglia con più 65 anni. Inutile sottolineare che le persone maggiormente bisognose di aiuto spesso non soddisfano questi requisiti
A FIANCO DELLA FAMIGLIA"
A parte gli interventi estemporanei, una tantum, social card, bonus famiglia e prestito per i nuovi nati, il Governo ha di fatto varato una serie di misure che hanno reso più difficile la conciliazione fra lavoro e responsabilità famigliari, dunque la partecipazione femminile.
"RIPARTE L'EDILIZIA, RIPARTE L'ECONOMIA"
Dal giugno 2008 il governo ha annunciato ben quattro iniziative nel settore dell'edilizia residenziale, tutte etichettate come piani casa, anche se la loro finalità non è l'aumento dell'offerta di alloggi per le famiglie più deboli, l'obiettivo dei piani del passato. Sin qui non è stata ancora posata la prima pietra per la costruzione di una qualche nuova casa. Nessun intervento anche sull'edilizia scolastica. Non c'è stata sin qui neanche l'anagrafe promessa a più riprese.
"ABBIAMO DIFESO I LAVORATORI"
Il Governo ha esteso il grado di copertura della Cassa Integrazione Guadagni con interventi "in deroga", decisi discrezionalmente dalla politica. Queste estensioni sono servite nell'emergenza a contenere l'emorragia di posti di lavoro, inducendo le imprese a ridurre gli orari anzichà tagliari gli organici. Bene. Ma sono state introdotte ulteriori asimmetrie di trattamento fra lavoratori di imprese diverse. E questi interventi d'emergenza ci lasciano in eredità uno strumento, la Cassa in deroga, che sarà molto difficile ridimensionare dopo la crisi.
"VOLA LA NUOVA ALITALIA"
Era stata la grande protagonista della campagna elettorale del 2008. E il libretto ora rivendica la scelta di Berlusconi di opporsi alla "svendita" di Alitalia ad Air-France Klm in nome dell'italianità. Ma la soluzione adottata una volta al governo, è molto peggiore di quella ostacolata due anni fa: il contribuente si è dovuto accollare circa 3 miliardi di debiti che sarebbero stati rilevati da Af-Klm.
PIU' LIBERTA'"
Il quesito ovvio è: per chi? Forse c'è stata più libertà per i monopolisti. Il Governo ha infatti perseguito una sapiente strategia per depotenziare le autorità di regolamentazione dei mercati. Il gioco delle nomine serve in un colpo solo a impedire un rinnovo di peso alla Consob dopo la gestione Cardia (che aveva difeso le società quotate da potenziali scalate) e a delegittimare l'Antitrust. Non stupisce perciò che sul piano delle liberalizzazioni questa legislatura sia avvenuta sin qui all'insegna della restaurazione delle restrizioni alla concorrenza negli ordini professionali dopo le "lenzuolate" di Bersani
"PIU' SVILUPPO, PIU' FORZA ALLE IMPRESE"
Un Governo coi numeri di cui disponeva doveva varare già prima dello scoppio della crisi, un piano di riforme per facilitare la ristrutturazione delle imprese, alleggerirle del peso della burocrazia, incoraggiarne la creazione, migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, dotandolo di istituti propri per facilitare la riallocazione dei lavoratori e quindi la stessa ristrutturazione delle imprese. Si sarebbe trattato di misure spesso dal costo nullo per l'erario, ma con effetti rilevanti sui tassi di crescita di medio periodo. Niente di tutto ciò. Nel libretto c'è un lungo elenco di microincentivi introdotti allo scopo di prendere tempo, di mostrare di non stare con le mani in mano, piuttosto che sostenere l'economia. Molti di questi interventi erano sotto finanziati, dunque prevedevano meccanismi di razionamento di tipo sovietico per le imprese che avessero fatta domanda
Tasse. Welfare. Edilizia. Alitalia. Aiuti alle imprese. Un economista ha letto dalla prima all'ultima riga il libretto che Berlusconi farà distribuire in autunno. E ha confrontato la propaganda con la realtà dei fatti
http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... -b/2132438
riforma della scuola-
è sin qui consistita solamente in tagli al personale, con la reintroduzione del maestro prevalente nella scuola primaria, la riduzione dell'orario d'insegnamento nella scuola secondaria (sia di primo che di secondo grado), la riduzione degli indirizzi nella scuola secondaria di secondo grado e la richiesta di compartecipazione delle famiglie alla spesa. Il tutto esclusivamente nella scuola pubblica, dato che il finanziamento alle scuole private "paritarie" non è stato ridottoTUTTI I NUMERI DEL MINISTRO GELMINI*http://www.lavoce.info/articoli/pagina1001884.html
pubblica amministrazione:
l'unica riforma avviata
ma è stata cancellata ancor prima di entrare in vigore dalla manovra appena varata che ha posto tetti alla crescita delle retribuzioni nel pubblico impiego in modo del tutto indiscriminato, in barba ai premi al merito introdotti dalla riforma Brunetta
. Nel frattempo la riforma ha perso per strada le norme sulla trasparenza della dirigenza pubblica (davvero importanti anche alla luce degli scandali nella gestione della Protezione Civile), si è esclusa dall'applicazione della riforma la presidenza del Consiglio dei ministri segnale evidente del fatto che nessuno ci crede in questa riforma e si è di molto depotenziata la class action contro le pubbliche amministrazioni e i concessionari pubblici.
NON ABBIAMO AUMENTATO LE TASSE"-
Il Governo ha comunque contravvenuto non solo alla promessa fatta in campagna elettorale di ridurre le tasse, ma anche a quella di non introdurre nuovi balzelli, mettendo in mostra notevole creatività nell'introdurre una serie di nuovi prelievi. Dalla Robin tax alla ""censured" tax", alle tasse sui giochi , fino alla nuova tassa piatta, cedolare secca, sugli affitti. Bene rimarcare che tutto è avvenuto all'insegna della redistribuzione dai poveri ai ricchi, dai cittadini ai partiti. Le entrate della Robin tax sono andate a finanziare gli organi di partito. La cedolare secca sugli affitti, l'ultima arrivata, sostituirà una tassa progressiva (che tassa proporzionalmente di più chi ha redditi più alti) con una aliquota costante, uguale a tutti i livelli di reddito. L'ICI sulla prima casa abolita a inizio legislatura era quella che gravava sulle famiglie con immobili di maggiore valore. Insomma, un trasferimento dai ceti medi ai più ricchi. Un Robin Hood che opera scrupolosamente al contrario.
"IL PESO DELLO STATO SI E' RIDOTTO"
Non si direbbe a giudicare dall'andamento della pressione fiscale, cresciuta dal 42,9 del 2008 al 43,2 per cento del 2009, come certifica l'ultima Relazione Unificata dell'Economia e Finanza Pubblica.
"SI E' CONTRASTATA L'EVASIONE FISCALE"
E non è facile per un Governo che in questa legislatura ha varato l'ennesimo condono, lo scudo fiscale, guadagnarsi credibilità nel contrasto all'evasione se non da un forte segnale di svolta
"NON ABBIAMO LASCIATO INDIETRO NESSUNO"
Il Governo non ha varato la riforma degli ammortizzatori sociali, lasciando decadere la delega ereditata dalla legislatura precedente. Questa riforma avrebbe permesso di contenere la povertà che, durante le recessioni, aumenta soprattutto tra chi perde il lavoro. Il Governo ha, invece, proceduto con una serie di interventi frammentari, temporanei e per lo più propagandistici. I titoli di testa dei TG sono andati alla carta acquisti passata alla storia come "social card" forse perché doveva essere erogata da Robin Hood che, come si è visto, ha invece preferito finanziare gli organi di partito. La social card sembrava essere concepita in modo tale da escludere i maggiormente bisognosi. I destinatari potevano essere solo famiglie povere con almeno un bambino con meno di tre anni oppure con capofamiglia con più 65 anni. Inutile sottolineare che le persone maggiormente bisognose di aiuto spesso non soddisfano questi requisiti
A FIANCO DELLA FAMIGLIA"
A parte gli interventi estemporanei, una tantum, social card, bonus famiglia e prestito per i nuovi nati, il Governo ha di fatto varato una serie di misure che hanno reso più difficile la conciliazione fra lavoro e responsabilità famigliari, dunque la partecipazione femminile.
"RIPARTE L'EDILIZIA, RIPARTE L'ECONOMIA"
Dal giugno 2008 il governo ha annunciato ben quattro iniziative nel settore dell'edilizia residenziale, tutte etichettate come piani casa, anche se la loro finalità non è l'aumento dell'offerta di alloggi per le famiglie più deboli, l'obiettivo dei piani del passato. Sin qui non è stata ancora posata la prima pietra per la costruzione di una qualche nuova casa. Nessun intervento anche sull'edilizia scolastica. Non c'è stata sin qui neanche l'anagrafe promessa a più riprese.
"ABBIAMO DIFESO I LAVORATORI"
Il Governo ha esteso il grado di copertura della Cassa Integrazione Guadagni con interventi "in deroga", decisi discrezionalmente dalla politica. Queste estensioni sono servite nell'emergenza a contenere l'emorragia di posti di lavoro, inducendo le imprese a ridurre gli orari anzichà tagliari gli organici. Bene. Ma sono state introdotte ulteriori asimmetrie di trattamento fra lavoratori di imprese diverse. E questi interventi d'emergenza ci lasciano in eredità uno strumento, la Cassa in deroga, che sarà molto difficile ridimensionare dopo la crisi.
"VOLA LA NUOVA ALITALIA"
Era stata la grande protagonista della campagna elettorale del 2008. E il libretto ora rivendica la scelta di Berlusconi di opporsi alla "svendita" di Alitalia ad Air-France Klm in nome dell'italianità. Ma la soluzione adottata una volta al governo, è molto peggiore di quella ostacolata due anni fa: il contribuente si è dovuto accollare circa 3 miliardi di debiti che sarebbero stati rilevati da Af-Klm.
PIU' LIBERTA'"
Il quesito ovvio è: per chi? Forse c'è stata più libertà per i monopolisti. Il Governo ha infatti perseguito una sapiente strategia per depotenziare le autorità di regolamentazione dei mercati. Il gioco delle nomine serve in un colpo solo a impedire un rinnovo di peso alla Consob dopo la gestione Cardia (che aveva difeso le società quotate da potenziali scalate) e a delegittimare l'Antitrust. Non stupisce perciò che sul piano delle liberalizzazioni questa legislatura sia avvenuta sin qui all'insegna della restaurazione delle restrizioni alla concorrenza negli ordini professionali dopo le "lenzuolate" di Bersani
"PIU' SVILUPPO, PIU' FORZA ALLE IMPRESE"
Un Governo coi numeri di cui disponeva doveva varare già prima dello scoppio della crisi, un piano di riforme per facilitare la ristrutturazione delle imprese, alleggerirle del peso della burocrazia, incoraggiarne la creazione, migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, dotandolo di istituti propri per facilitare la riallocazione dei lavoratori e quindi la stessa ristrutturazione delle imprese. Si sarebbe trattato di misure spesso dal costo nullo per l'erario, ma con effetti rilevanti sui tassi di crescita di medio periodo. Niente di tutto ciò. Nel libretto c'è un lungo elenco di microincentivi introdotti allo scopo di prendere tempo, di mostrare di non stare con le mani in mano, piuttosto che sostenere l'economia. Molti di questi interventi erano sotto finanziati, dunque prevedevano meccanismi di razionamento di tipo sovietico per le imprese che avessero fatta domanda