Sara Tommasi è il simbolo più tragico dell’impazzimento: bellissima e con una laurea alla Bocconi, finisce con Scilipoti e senza mutande in tv.
L’isola dei perduti, dei dispersi, dei senza futuro. Buon 2012. Anche a te, Sara. Seconda stella a destra, quello è il cammino. E poi dritto fino al mattino.
Perché questa terribile notte di oscenità dovrà pur finire.
http://www.europaquotidiano.it/dettagli ... ica_di_noi
Caro figlio...ti diranno che è colpa mia....
Vedi, ci hanno fatto il lavaggio del cervello, usando parole appiccicate sui
significati sbagliati.
Io e l’articolo 18 che mi porto appresso non sono un
“garantito”.
Sono una persona che lavora, e che nel lavoro viene trattato con la giusta
dignità: poter progettare la mia vita è un diritto, non un privilegio;
stare a casa se sono malato è un diritto, non un privilegio.
E se sul lavoro non mi comporto seriamente, se vengo scoperto a rubare ad esempio, posso essere licenziato. Non verrò mai licenziato “senza giusta causa o giustificato motivo”, dice la legge, e non mi pare un privilegio ma un diritto. Quanto ai
licenziamenti per motivi economici -cioè perché l’azienda è in difficoltà -
si possono fare eccome, come tutti purtroppo hanno potuto constatare
specialmente da quando è scoppiata questa ultima crisi.
Ti raccontano che io, il garantito, sono spesso fannullone e assenteista. Sì,
ci sono stati di esempi simili, di gente che conosco. Ma sono una minima parte
rispetto a quelli che – come ti ho sempre insegnato – credono nel lavoro, lo
svolgono con serietà e impegno, con passione, facendo anche più di quel che gli
è richiesto.
Per colpa di qualche mela marcia non possono e non devono pagare
tutti. E’ come se, siccome alcuni di voi quando vanno in discoteca si
impasticcano, decidessimo di chiudere tutte le discoteche del mondo.
http://blog-micromega.blogautore.espres ... 21/matteo-
pucciarelli-caro-figlio-ti-diranno-che-e-colpa-mia/
Non sei precario a caso, figlio mio. Lo sei perché prima il centrosinistra e
poi il centrodestra hanno “riformato” il mercato del lavoro dando la
possibilità alle aziende di fare di voi giovani ciò che vogliono. E ora ti
raccontano che il problema sarei io, tuo padre. Che si risolve tutto
precarizzando il lavoro per decreto, che se per te oggi l’articolo 18 è un
obiettivo faticoso da raggiungere domani non potrai neanche più sognarlo.
E’
assurdo, sai? Siccome il virus della precarietà ha contagiato buona parte di
voi giovani, iniettiamolo a tutti, anche a quelli che si potrebbe salvare! Il
“riformismo” si traduce in “mal comune mezzo gaudio”: se la modernità è questa,
preferisco restare vecchio.
Ecco, figlio mio, non ti ho insegnato a fare la stessa cosa. Ti ho fatto
crescere dandoti tutto ciò che desideravi, privandoti di niente. Sei venuto su
senza il giusto mordente. Non avevi il tempo di sentire lo stimolo della fame
che ti avevo già nutrito. Per questo oggi è più facile rivoltarsi contro i
padri piuttosto che contro un sistema ingiusto.
Chiamala rivolta, chiamala rivoluzione, chiamala come vuoi: trova, insieme ai
tuoi amici, la forza per ribellarti e riconquistarti ciò che vi è stato tolto.
Un futuro dignitoso. E se cambi idea e domani vorrai festeggiare con me la mia
pensione dopo 37 anni di lavoro da insegnante, ne sarò molto felice.