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#61
domovoy ha scritto:Ma pensi davvero che lavorare a 18 anni sia una passeggiata? Tirare dalle 8.00 alle 23.00 per mesi per il lavoro? Passare dal cliente dal lunedi' al venerdi', spesso a centinaia di km da casa, perdere gli amici, i ragazzi, tutto...solo perchè si lavora e si è fuori dal "giro" studentesco?
Tu vedi l'oggi perchè hai..che so... 26 anni e cominci da poco a lavorare... ma tutti i momenti piacevoli che hai passato nei 5 anni di universita' li dimentichi?

Andiamo!!! Sembra che ognuno qui stia guardando soltanto il proprio orto... diamo un'occhiata anche dilla' prima di lamentarci!
qui ti do' ragione...lavorare non è una passeggiata affatto...io se potessi adesso tornerei all'università... sarei sempre in bolletta uguale ma almeno non avrei l'ansia che ho adesso... :wink:

#62
BRUSSELLA ha scritto:
milla ha scritto:
BRUSSELLA ha scritto: Io ho studiato per cultura e per passione.
ma ho fatto anche tanti sacrifici nella speranza di ottenere un riconoscimento dopo.
quando sei all'università, a meno che veramente tu non abbia l'alberello dei soldi, non puoi andare a cena fuori tutte le volte che va chi già lavora.
tiri a campà .... esperi ceh quando avrai finito ti verrò riconosciuto lo sforzo, gli anni dedicati alla formazione... e invece?
il ridicolo è che anche adesso , tolto l'affitto e la roba da mangiare non posso permettermi un bel niente.
w la cultura...
:roll:
ecco, quello che volevo dire io

poi che uno voglia studiare per la passione dello studio, per carità, è una cosa bellissima...ma si deve anche campare, alla fine dei conti, no?
dopo esserci scannate sul referendum, adesso siamo un po' anime gemelle?
che ridere... :wink: :lol:
beh, è il suo bello...no?

#63
Forse il problema sta nella scelta di fare il fisico? Nessuno ci impone quale universita' fare, mi sembra evidente che alcune facolta' siano piu' sature di altre.

Canarino (da quel che dice in questo post, perchè non ho mai avuto la fortuna di parlarle con lui quindi non so chi è nè cosa fa...quindi potrei sbagliare) ad esempio è uno di quelli che ce l'ha fatta... si è fatto il mazzo per lavorare non abbandonando la sua passione, ci ha creduto... non sara' certo come il 70% dei laureati come lui che ha aspettato che qualcuno andasse a casa sua a bussare per offrirgli un lavoro da migliaia di euro al mese.

#64
Mi scuso in anticipo... non ho letto tutto il topic...
Forse uno dei problemi è che il livello culturale cresce sempre di più... Siamo lì tutti a studiare e pochi a lavorare... Penso alla mia compagnia... solo in pochi non abbiamo fatto l'università... Chi la fa si ritrova a 25, 28, 30 anni a dover cominciare da zero... Le prospettive di crescita professionale sono migliori sicuramente... però sì è indietro dal punto di vista lavorativo, chi studia e basta non conosce il lavoro, lo stress che da il lavoro (diverso da quello che da lo studio), i colleghi, i titolari etc... Il lavoro è un mondo a parte rispetto allo studio... Ma non è che un titolo di studio dia maggiori garanzie di reddito rispetto ad un altro più basso, lo stipendio è una battaglia che si combatte tutti i giorni, dimostrando di essere il migliore e di meritare i soldi che chiediamo...

#65
Franco ha scritto:Mi scuso in anticipo... non ho letto tutto il topic...
Forse uno dei problemi è che il livello culturale cresce sempre di più... Siamo lì tutti a studiare e pochi a lavorare... Penso alla mia compagnia... solo in pochi non abbiamo fatto l'università... Chi la fa si ritrova a 25, 28, 30 anni a dover cominciare da zero... Le prospettive di crescita professionale sono migliori sicuramente... però sì è indietro dal punto di vista lavorativo, chi studia e basta non conosce il lavoro, lo stress che da il lavoro (diverso da quello che da lo studio), i colleghi, i titolari etc... Il lavoro è un mondo a parte rispetto allo studio... Ma non è che un titolo di studio dia maggiori garanzie di reddito rispetto ad un altro più basso, lo stipendio è una battaglia che si combatte tutti i giorni, dimostrando di essere il migliore e di meritare i soldi che chiediamo...
Come riassumere in poche righe i numerevoli post che ho scritto. :lol: :lol:
Grazie

#66
dimostrando di essere il migliore e di meritare i soldi che chiediamo...
NEL MIGLIORE DEI MONDI POSSIBILI...

in quello vero invece ci sono alcune variabili....
ma basta non darsi per vinti.. credo, spero, boh...

#67
domovoy ha scritto:Ma pensi davvero che lavorare a 18 anni sia una passeggiata? Tirare dalle 8.00 alle 23.00 per mesi per il lavoro? Passare dal cliente dal lunedi' al venerdi', spesso a centinaia di km da casa, perdere gli amici, i ragazzi, tutto...solo perchè si lavora e si è fuori dal "giro" studentesco?
Tu vedi l'oggi perchè hai..che so... 26 anni e cominci da poco a lavorare... ma tutti i momenti piacevoli che hai passato nei 5 anni di universita' li dimentichi?

Andiamo!!! Sembra che ognuno qui stia guardando soltanto il proprio orto... diamo un'occhiata anche dilla' prima di lamentarci!
Quoto la cara Domo per chiarire il mio punto di vista sulla questione.

Innanzitutto bisognerebbe partire mettendo due capisaldi...
1) Il diritto allo studio dovrebbe essere universale. Questo non significa che CHIUNQUE abbia diritto alla laurea, ma semplicemente che chiunque deve avere il diritto di PROVARCI, se lo desidera. Poi, se non è in grado per mancanza di possibilità (ossia, se le cose proprio non lecapisce o non ci arriva), o di voglia, almeno ci ha provato.
2) Il diritto allo studio non è un succedaneo dell'esperienza. Qualsiasi laureato è (e rimane) un ignorante fino a quando non ha dimostrato con la pratica e l'esperienza le proprie capacità.

Detto questo, io sono una persona assolutamente egocentrica, quindi i miei studi universitari sono stati volti solo ed esclusivamente al MIO interesse personale, ho studiato una materia che VOLEVO studiare, conscio del fatto che gli sbocchi lavorativi sarebbero stati assolutamente nulli (che lavoro potrà mai fare un laureato in "antropologia dell'estremo oriente"??), ma questo non mi ha certo impedito di farlo!
Io non concepisco minimamente chi sceglie un percorso di studi perchè "darà il lavoro"... secondo me è follia allo stato puro... un lavoro me lo da qualsiasi cosa, persino lavare i pavimenti... la cultura non deve essere assoggettata all'economia, ma deve essere vista e considerata come un aspetto formativo dell'individuo e pertanto il suo compito è rendere ME una persona migliore. La cultura è un FINE e non deve essere confusa con un MEZZO.

Detto questo, non è che ho avuto la possibilità di compiere quegli studi senza sbocchi lavorativi perchè tanto "c'avevo il sedere parato"... per mantenermi al'università (fuori sede) ho lavorato e devo dire la verità che ho fatto un po' tutti i lavori che mi sono venuti in mente... ho fatto il lava-pavimenti in un locale, ho lavato piatti, ho venduto litografie porta a porta, ho fatto da traduttroe, da guida turistica, ho cantato.... ora sono un imprenditore, ma non per questo mi sono mai vergognato e non mi vergognerò mai degli altri lavori che ho fatto.

Avendo fatto l'università solo per il mio personale piacere, non mi sento minimamente frustrato per il fatto che l'ambito in cui lavoro non rispecchia il mio "titolo"....
Il mio lavoro mi da molte soddisfazioni, nonchè grandi possibilità. Non sono arrivato a questo lavoro per caso, non ci sono arrivato perchè ho fatto l'università... ci sono arrivato perchè sono la persona che sono, e questa persona che sono è il frutto dell'università, ma anche dell'aver lavato i piatti, è frutto dell'aver viaggiato, del mio spirito di adattamento, dei miei hobby, e sopratutto delle mie esperienze.
Se avessi fatto solo l'università, non mi fossi dovuto arrangiare con i tripli salti mortali, e avessi deciso di aspettare e trovare un lavoro attinente al mio titolo di studi, probabilmente adesso sarei disoccupato o al massimo un impiegato frustrato.
www.africanview.it
Tour Operator in Zambia e nell'Africa Australe

#68
confermo che lo studio e il lavoro sono due mondi separati a parte... almeno per la mia esperienza..
sicuramente ci sono dei lavori che possono essere svolti dopo un lungo periodi di studio, come il medico, l'avvocato...

altri nei quali conta più l'esperienza e l'attività lavorativa di tutti i giorni..

io ho il diploma di geometra.. lavoro da un architetto..
qualche volta ho avuto l'occasione di lavorare con altri architetti, magari di qualche anno + grandi di me.. ma appena usciti dall'università e senza esperienza.. ebbene.. io semplice diplomata.. ma con quasi 10 anni di lavoro alle spalle dovevo dirgli cosa fare.. non nella progettazione.. ma nelle cose pratiche.. come va presentata una determinata pratica, stesura di relazioni tecniche.. presentazioni di d.i.a., ecc...
:roll:
l'esperienza in questo campo conta al 99%.

#69
loremir77 ha scritto:confermo che lo studio e il lavoro sono due mondi separati a parte... almeno per la mia esperienza..
sicuramente ci sono dei lavori che possono essere svolti dopo un lungo periodi di studio, come il medico, l'avvocato...

altri nei quali conta più l'esperienza e l'attività lavorativa di tutti i giorni..

io ho il diploma di geometra.. lavoro da un architetto..
qualche volta ho avuto l'occasione di lavorare con altri architetti, magari di qualche anno + grandi di me.. ma appena usciti dall'università e senza esperienza.. ebbene.. io semplice diplomata.. ma con quasi 10 anni di lavoro alle spalle dovevo dirgli cosa fare.. non nella progettazione.. ma nelle cose pratiche.. come va presentata una determinata pratica, stesura di relazioni tecniche.. presentazioni di d.i.a., ecc...
:roll:
l'esperienza in questo campo conta al 99%.
Sono d'accordo, dipende molto dai campi.
Poi diciamo anche che in Italia ci sono dei settori preclusi a qualsiasi persona che abbia un minimo di sale in zucca...in primis INSEGNAMENTO E RICERCA...io, pur essendo interessatissima a entrambi gli ambiti non mi sono nemmeno fatta sfiorare dall'idea di passare decenni nel precariato.
E ho deciso che, in attesa di meglio era preferibile diventare un'"impiegata frustrata" con mille interessi extralavorativi (compreso l'insegnamento!!) piuttosto che non avere i mezzi per realizzare i miei sogni (stare accanto alla persona che amo,indipendenza economica, viaggi, casa).
Cosimo 8/8/2007 e Clelia 6/5/2009

#70
questo post è il tipico specchio dell'italia
aveva un titolo specifico ed è diventato una discussione personale
ovvio che la ricerca in Italia non interessa a nessuno
:( :( :(

#72
canarino ha scritto:questo post è il tipico specchio dell'italia
aveva un titolo specifico ed è diventato una discussione personale
ovvio che la ricerca in Italia non interessa a nessuno
:( :( :(
E' che al riguardo c'è troppa disinformazione. Se dici ad uno che ti occupi di ricerca, probabilmente ti chiederà "Di cosa? Che cerchi??". Personalmente la trasmissione non l'ho vista, però sono convinto che se non viene fatto capire alla gente quanto è importante fare ricerca, alla fine i risultati sono quelli denunciati dalla trasmissione...

#73
domovoy ha scritto:Io ho alimentato l'OT.... sorry.

Esco dal thread, anceh perchè di ricerca non ne so nulla.
ma figurati, era solo una constatazione un po' amara...

#74
Colynn ha scritto: E ho deciso che, in attesa di meglio era preferibile diventare un'"impiegata frustrata" con mille interessi extralavorativi (compreso l'insegnamento!!) piuttosto che non avere i mezzi per realizzare i miei sogni (stare accanto alla persona che amo,indipendenza economica, viaggi, casa).
Siamo in due :mrgreen:
A volte è il corso stesso delle cose che ti porta a certe situazioni.
Io fino a tre anni fa ero la persona più soddisfatta del mondo: da due anni facevo un lavoro che, anche se in una media azienda in provincia, mi piaceva moltissimo ed era quello per cui avevo studiato. Lo stipendio era basso ma avevo prospettive di crescita, soprattutto con l'idea di passare poi in qualche altra azienda più grande... Poi nel giro di pochi mesi i titolari si scannano tra loro, poi arriva la crisi...da 10 dipendenti restiamo in 3 e va sempre peggio. Le grandi aziende a cui miravo tagliano proprio a partire dal settore che interessava a me... Il risultato è che cerco da due anni e sono ancora qui, e di prospettive non ne ho più: ho 30 anni, mi sono sposata un anno fa...cosa credete che pensino subito ad un colloquio? Alle mie ovaie in movimento! Sarà triste, ma è così.
Alternative? Mi piacerebbe da sempre aprire una libreria, ma a parte il fatto che al momento non c'è mercato, dovevo scegliere: o quella o la casa.

#75
canarino ha scritto:questo post è il tipico specchio dell'italia
aveva un titolo specifico ed è diventato una discussione personale
ovvio che la ricerca in Italia non interessa a nessuno
:( :( :(
:oops: scusa...oltretutto l'ho letto dopo avere inviato un post chilometrico :?
Ma non credo che in questo caso l'OT fosse dovuto al disinterresse per la ricerca... è che a volte non ci tratteniamo.