cyberjack ha scritto:Riporto le parole di Curzio Maltese:
"Nella folla stipata davanti al tribunale di Torino per assistere al processo d'appello per Cogne non c'era posto per uno spillo né per un sentimento. Nessuna rabbia, indignazione, dolore o pietà, soprattutto nessuna pietà. Soltanto curiosità e neppure per la verità sulla morte di Samuele. Una curiosità invadente e veloce, superficiale. In una parola: televisiva, per com'era "lei", che espressione aveva, com'era vestita, se sorrideva ed era truccata. Quasi non corresse alcuna differenza fra una donna condannata a trent'anni per aver massacrato il suo bambino e un qualsiasi divetto da reality show, Al Bano, la Lecciso, Lory Del Santo. Jean Baudrillard sostiene che la televisione ha compiuto il delitto perfetto, ha ucciso la realtà e ne ha fatto sparire il corpo. Ma il vero delitto è aver annichilito la capacità di provare emozioni."
io ho orrore della civiltà contemporanea... sono atterrito....
A chi chiede "siamo tutte potenziali assassine?", rispondo solamente che non lo siamo solo "potenzialmente"... abbiamo massacrato la decenza, abbiamo torturato il dolore, abbiamo distrutto l'umana pietà...
Mi sento male solamente a pensare che esista gente talmente morbosa e feticista della televisione da non rendersi conto che solo perchè uno è in televisione spesso (la Franzoni) non significa che sia un personaggio positivo, un modello, un qualcuno "da vedere" e a cui, magari, chiedere l'autografo...
Centinaia di cerebrolesi maniaci accalcati per fotografare il personaggio mediatico, scordandosi che il "personaggio mediaco" è un sospetto infanticida, una madra condannata in primo grado per aver massacrato suo figlio a colpi di pietre acuminate sulla testa...
Capirei se si fosse trattato di una folla di stampo "medievale", capirei la gente che grida "dagli all'untore", capirei la folla davanti al patibolo di esecuzione, davanti al cappio del boia, gridare "Morte! Morte!".... lo capirei come modo per esorcizzare la paura, come "gretta mentalità" che riconosce nel singolo un male diffuso, lo capirei come violenza in risposta ad una verità angosciante...
ma non lo capisco senza la voglia di verità, non lo capisco come "curiosità televisiva...
io ho il vomito...
Concordo pienamente con il tuo commento, io credo che tutta questa storia sia vomitevole, perchè giocando sui più bassi istinti della gente, si è montata una messinscena che è pari a quelle dei mille reality visti in tivù, ovviamente molto più pericolosi di quelli, perchè il reality è dichiarato, questo è un reality che si spaccia per realtà e giustizia con il bene placet dell'informazione che ci sguazza.
Poche sere fa una puntata di porta a porta era dedicata al gossip e ai personaggi televisivi e nel video wall alle spalle del Vespone, c'era in primo piano lei e in secondo piano personaggi tipo albano ecc.
Il caso Cogne non è + un caso giudiziario, ma una soap opera tragica, (tragica solo per il bimbo).
Sinceramente a me non importa un c@@@@ di chi sia l'assassino, ci sono talmete tanti casi di ingiustizia irrisolti in italia che meriterebbero maggior eco e invece non se li fila nessuno.