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da TIZZI81
curiosità dal mondo:
Vi siete mai chiesti l'origine del velo da sposa, dell'anello nuziale, del lancio del riso?
Ecco le risposte a tutte le vostre curiosità.
Il velo della sposa fu introdotto dagli antichi romani per proteggere la giovane donna dal "malocchio" di un corteggiatore deluso.
L'anello matrimoniale (la vera), usato generalmente negli sposalizi cristiani fin dal secolo IX, risale in realtà agli antichi Egizi e veniva posto all'anulare della sposa perché si riteneva che per quel dito passasse una vena che andava direttamente al cuore.
L'anello fatto d'oro, il più resistente dei metalli, conferisce a chi lo porta le doti di una perfetta e durevole unione. Di qui, appunto, nasce la superstizione che la rottura delle fedi preannunci disastri. Il tradizionale lancio del riso o coriandoli sul corteo nuziale, nasce da un vecchio rito greco secondo il quale, per propiziare la fertilità, si facevano piovere sulla coppia dei dolci. Il gesto aveva anche lo scopo di augurare loro prosperità.
In Indonesia, invece, il lancio del riso serviva a trattenere l'anima dello sposo che altrimenti, subito dopo il rito, sarebbe fuggita via senza mai fare ritorno.
Il termine "luna di miele", il periodo in cui deve aver luogo la consumazione, deriva dal vecchio costume del nord Europa di bere vino misto con miele, come afrodisiaco, durante il primo mese di nozze.
Corteggiamento
In Messico un uomo che voleva prender moglie andava al tempio e ne parlava al sacerdote: una volta uscito doveva sposare la prima ragazza nubile che incontrava.
Un eschimese per sposarsi doveva uccidere una foca e offrirla al padre della ragazza che voleva sposare.
In Sud America una ragazza interessata ad un ragazzo cercava di farlo inciampare durante le danze: se ci riusciva era un suo diritto averlo per marito.
Oggi giorno
In Africa le mogli del capo di una tribù fungevano da mobilio e servivano il marito come sedie, cuscini e tavoli.
Le donne del Bhutan trasportavano i mariti sulla schiena durante i viaggi.
In Europa, nel 1500, le donne si fidanzavano a sette anni, si sposavano a 13!
Le donne sposate diventavano "umili serve" dei loro mariti. Esse gli parlavano spesso in terza persona, lo servivano a tavola.
Le contadine non mangiavano con il loro marito, ma si tenevano in piedi dietro di lui, o sedute presso il focolare. Il marito controllava i conti della casa, assumeva o licenziava il personale; egli poteva picchiare sua moglie e anche farla rinchiudere.
In Italia, la condizione delle donne era migliore; esse si sposavano a 20 anni; i loro mariti le rispettavano e insegnavano loro l'economia, la buona gestione della casa, il risparmio.
Sesso
In Tasmania se una donna chiedeva ad un uomo una zappa lo invitava a fare sesso con lei.
In Cina, era vietato fare sesso per i tre anni successivi alla morte di un genitore.
In Africa, il sesso era proibito quando le vacche erano al pascolo.
Tradizioni di quel giorno
Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato e qualcosa di azzurro, non devono mancare ad ogni sposa.
Lo sposo e la sposa non si devono vedere il giorno stesso della cerimonia prima appunto del fatidico incontro davanti all'altare.
La sposa entra in chiesa al braccio sinistro del padre (o chi ne fa le veci) seguita dai paggetti o dalle damigelle (se ci sono), lo sposo l'aspetta davanti all'altare.
I parenti della sposa prenderanno posto sull'aia sinistra della chiesa, quelli dello sposo sull'aia destra.
Durante la cerimonia i testimoni stanno subito dietro ai due sposi.
Infilate le fedi, messe le firme sul registro, gli sposi scendono l'altare e si avviano verso l'uscita. Dietro di loro il corteo. Davanti alla chiesa aspodono gli auguri, gli abbracci, il riso tirato ecc.
Nella cerimonia civile le esteriorità sono abolite: niente cortei, niente paggetti, niente veli. Bastano due testimoni. Finita la cerimonia, una breve sosta nell'atrio per i primi auguri, i primi baci, i primi flash poi fuori tutti.
Alla famiglia della sposa spettano le segunti spese: Partecipazioni di nozze, rinfresco, addobbi, bomboniere e foto. Alla famiglia dello sposo: l'anello di fidanzamento, le fedi il bouquet, il viaggio di nozze e l'offerta alla chiesa.
Si usa lanciare del riso agli sposi che escono dalla chiesa come augurio di abbondanza.
E' usanza in Emilia Romagna alla fine della cerimonia tagliare la cravatta dello sposo in tante striscioline che verranno bandite all'asta tra gli invitati ed il ricavato va allo sposo come fondo per il viaggio di nozze.