Più efficaci del vento
di Simona Bruscagin
Nella brutta stagione, ma non solo, asciugabiancheria e lavasciuga sono la soluzione più rapida e igienica per avere sempre un bucato perfetto, facilissimo da stirare.
D'estate ci pensano il sole e il vento. Ma nelle stagioni meno clementi, quando il freddo, la pioggia e l'umidità impediscono di stendere all'aperto, asciugare il bucato diventa problematico. Non solo bagno e lavanderia sono perennemente invasi dagli stendibiancheria con il loro carico, ma i capi, dato che la qualità dell'aria, soprattutto in città, va peggiorando sempre di più, fanno in fretta a perdere il loro candore e la loro freschezza, ad acquisire un aspetto grigiastro, molto poco piacevole, e, spesso, un odore non proprio "di bucato". Rimediare a tutti questi inconvenienti è però possibile. Basta ricorrere all'aiuto di un'asciugabiancheria. Oppure di una lavasciuga, l'apparecchio che, come dice il suo nome, prima lava i panni e poi li porta al giusto grado di umidità, pronti per essere stirati.
Per scegliere quella giusta
La lavasciuga fa il bucato e al termine del lavaggio asciuga i panni, l'asciugatrice, invece, li essicca soltanto. Ecco quindi che, se la prima è pratica perché con l'ingombro di una normale lavatrice si hanno a disposizione due funzioni, la seconda deve essere affiancata o, in alcuni casi, grazie a uno speciale kit di montaggio, installata a colonna sopra la lavabiancheria. Mentre nell'asciugatrice la capacità del cestello, che può essere in acciaio inossidabile, in materiale sintetico ad alta resistenza o in zinco, varia dai 5 ai 7 kg (lo stesso carico, cioè, della lavatrice), nella lavasciuga, una volta finito il ciclo di lavaggio, è necessario estrarre metà del bucato e asciugarlo quindi in due tempi. Le asciugatrici possono essere a espulsione (oppure evacuazione) o a condensazione. Il funzionamento si basa sull'azione di una resistenza elettrica che produce calore, diffuso poi da una ventola all'interno del cestello. L'acqua di condensa, a seconda dei modelli, può essere espulsa sotto forma d'aria calda, attraverso lo scarico, oppure essere accumulata in uno speciale serbatoio e in seguito utilizzata come acqua distillata per ferri da stiro. Nel primo caso è dunque importante che l'ambiente venga arieggiato per evitare che si saturi d'umidità: può essere sufficiente anche tenere aperta la finestra mentre l'apparecchio è in funzione, ma l'ideale sarebbe creare su una parete un foro di ventilazione direttamente verso l'esterno. Nel secondo caso è invece fondamentale ricordarsi di svuotare la vaschetta quando è piena per evitare trabocchi o il cattivo funzionamento dell'elettrodomestico: quasi tutti gli apparecchi, in genere, sono comunque dotati di una spia che segnala il livello di saturazione.
Programmi per ogni esigenza
I modelli presentano una vasta scelta di programmi: dalle macchine più semplici che ne hanno 2, si passa a quelle che ne hanno a disposizione 10, con tempi diversi di asciugatura, dai 30' alle 2 ore e più. I cicli si scelgono in base ai tessuti da trattare, esattamente come accade per le lavatrici. Per esempio, un programma a bassa temperatura e di breve durata è indicato per i capi delicati. Anche i tipi di asciugatura sono diversificati: si possono ottenere panni extra-asciutti, bene asciutti (da riporre nell'armadio) o appena asciutti (pronti da stirare). Alla fine del procedimento, alcune macchine eseguono addirittura un programma antipiega, che consiste nell'immettere all'interno del cestello una certa quantità d'aria per raffreddare i capi negli ultimi minuti del ciclo ed evitare così la formazione di pieghe difficili da stirare.
Consumi no problem
Il dubbio che un'asciugatrice o una lavasciuga consumino molta elettricità è ciò che crea indecisione quando si pensa di acquistare uno dei due elettrodomestici. In realtà, i valori sono più contenuti di quanto si immagini: le lavasciuga consumano in media da 4 a 5,5 kWh per un ciclo che comprende il lavaggio e i due carichi di asciugatura, mentre le asciugatrici hanno un consumo elettrico variabile dai 3 ai 4 kWh. E, oltre a ciò, non hanno bisogno di acqua per funzionare. Molti apparecchi sono poi dotati di un dispositivo di controllo elettronico che autoregola i consumi a seconda del carico, evitando così ogni spreco. Per risparmiare energia, alcune industrie hanno anche messo a punto modelli che funzionano a gas, utilizzando cioè il metano per il riscaldamento dell'aria. Questo consente di ridurre notevolmente la spesa perché, come tutti sanno, il costo del gas è molto più basso di quello dell'energia elettrica. In tal caso, però, l'installazione dell'apparecchio richiede maggiore attenzione alle norme di sicurezza, e quindi l'intervento di personale specializzato. Trattandosi infatti di un impianto a gas, tutti i punti della normativa esistente vanno rispettati: l'apparecchio deve essere posto in un locale dotato di foro di ventilazione e collegato a una canna di evacuazione esterna per l'eliminazione dei fumi. Questo tipo di macchina, comunque, è ancora poco utilizzato.
Dettagli da non sottovalutare
Oltre al funzionamento base, ai programmi e ai sistemi anche molto sofisticati che delineano le differenze tra i vari modelli e ne determinano l'affidabilità e il costo, le macchine, allo scopo di offrire la possibilità di scelta più idonea alle esigenze di ognuno, sono provviste di optional che ne facilitano l'utilizzo e ne arricchiscono la dotazione. I marchi IMQ e CE certificano la qualità degli apparecchi e garantiscono la presenza dei dispositivi di sicurezza. Tra questi, i più interessanti sono l'illuminazione interna, l'avvisatore acustico o luminoso di fine programma, la spia che segnala quando il serbatoio di accumulo dell'acqua di condensa è troppo pieno, il bloccaporte elettrico, che evita aperture accidentali del cestello durante il funzionamento, e l'avvisatore luminoso di intasamento del filtro.
Courtesy: BRAVACASA
la lavatrice non crea umidità, e nemmeno una buona asciugatrice a condensazione.
ora, non potendo vedere la pianta (connessione umts...) non saprei dirti di preciso ma in un' ambiente di 190x90 lavatrice+asciugabiancheria ci stanno anche larghe, ma se è sfruttabile in lunghezza (porta sul lato corto) puoi metterle in colonna (prova a farlo in un bagno...
), poi, ripeto che avresti un punto ben preciso in cui mettere la biancheria che così non andrebbe a finirla in vasca