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Re: consiglio impianto di riscaldamento per appartamento 60

#1
Buongiorno,
alle sue domande dovrebbero corrispondere altrettante risposte, ma il problema è più complesso: dipende da quanto vuole spendere. Un impianto efficiente lo è se tutte le componenti lo sono. Se ha una caldaia vecchia, tubazioni non coibentate e radiatori in ghisa mi sembra difficile che possa esserlo. Inoltre, sarebbe da evitare l'utilizzo di radiatori di materiali completamente diversi per capacità termica ed emissività (ghisa ed alluminio nello stesso impianto), in quanto per loro caratteristiche non avranno mai una corretta resa.
Un impianto che ad oggi si tende a suggerire, in caso di ristrutturazione, è composto da caldaia a condensazione (con potenza nominale in relazione alla potenza effettiva dei corpi scaldanti e non "a caso" o "perché il vicino ha fatto così") e radiatori in alluminio in modo tale chela caldaia possa lavorare a bassa temperatura (45 gradi) sfruttando appunto i vapori di condensazione e con conseguente maggiore efficienza. I radiatori devono essere dimensionati in base a calcoli specifici (volume da riscaldare, posizione della stanza, gradi giorno, fascia climatica dell'abitazione, ponti termici, parti disperdenti, eventuali altre fonti di calore come stufe o caminetti e perdite per ventilazione-vedi aspiratori, fori per aerazione,...). Pertanto non è possibile dare una risposta completa. Se desideriamo migliorare davvero le performance dell'impianto e risparmiare sul riscaldamento cambiare una caldaia ovviamente non basta, così come non basterebbero i serramenti nuovi. E' l'insieme di tutti gli interventi che permette di ottenere risultati apprezzabili. Riassumendo, il connubio ghisa-alluminio è da evitare (l'una lavora per inerzia termica ad alte temperature, l'altro per elevata resa a basse), una caldaia a condensazione a parità di potenza termica più o meno si equivale ad un'altra (si valuti la reperibilità del tecnico e l'assistenza piuttosto che concentrarsi su un modello soltanto).
Il defangatore, a volte abbinato ad un filtro ad Y per maggiore efficacia, ripulisce l'acqua di un impianto nel caso in cui sia datato e nel suo caso potrebbe essere utile, ma non risolve sicuramente i problemi dei costi elevati e dell'efficienza in generale. Per l'addolcitore, bisogna considerare il costo di manutenzione e cambio delle cartucce. E poi, l'acqua proveniente da un addolcitore non è sempre il massimo, tant'è che spesso si ricorre ad un filtro a carboni attivi per rendere il gusto più pregevole. Ma qui sono altri costi.
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Re: consiglio impianto di riscaldamento per appartamento 60

#2
Buongiorno,
per quanto riguarda il calcolo del ΔT ci si deve sempre riferire alla norma EN 442 con il metodo standard o in versione logaritmica a seconda dei casi(formula (Tin-Tout)/ln[(Tin-Tamb)/(Tout-Tamb)]). Nel suo caso, ossia di ristrutturazione completa dell'impianto, le suggerisco di non risicare sui moduli dei radiatori in quanto è sempre meglio avere una maggiore superficie disperdente e magari fare funzionare l'impianto a bassa temperatura piuttosto che avere termosifoni sottodimensionati a 80 gradi avere la caldaia quasi sempre al massimo. In ciò vengono in aiuto due elementi importanti: la sonda esterna (da porre sempre a nord onde evitare false regolazioni per effetto della radiazione solare) ed il cronotermostato, meglio se della stessa casa produttrice per questione di "dialogo" e non soltanto di on/off (cito un esempio ma non vuole essere l'unico: Vaillant propone in abbinamento alla caldaia il suo Multimatic 700 che utilizza il bus per comunicare in modo intelligente con la caldaia ed è in grado di monitorare con una sonda la temperatura esterna limitando le accensioni e gli spegnimenti istantanei). Se non è spesso a casa sconsiglio l'impianto a pannelli radianti in quanto è l'ideale per un uso continuativo e non è sempre consigliabile in fase di ristrutturazione per questione di massetti di solai che devono ospitare anche nuove tubazioni o altro. Se la casa è ben concepita, l'uso di valvole termostatiche è spesso superfluo in presenza di cronotermostato in posizione centrale. Queste servono più che altro nel caso in cui si scaldassero troppo velocemente alcune stanze rispetto ad altre che si trovano in posizione disagiata. Per ovviare a questo problema e migliorare l'efficienza dell'impianto si tende a suggerire di installare un collettore termico a cui collegarvi tutte le mandate ed i ritorni dei radiatori, onde evitare le spiacevoli situazioni presenti in passato con gli impianti monotubo o altro. Comunque se ritiene di poterne avere bisogno in futuro, magari anche per chiudere alcuni termosifoni nel caso in cui non si utilizzino certe stanze, può fare installare le valvole termostatizzabili, sulle quali sarà possibile innestare anche in seguito e con estrema facilità le testine termostatiche senza alcuna opera idraulica aggiuntiva. Sono prodotte da praticamente tutte le aziende (Giacomini, Far, Caleffi,...) e hanno costi contenuti. Per dirle la mia infine per gli impianti di riscaldamento io consiglio sempre il rame (coibentato), perché i problemi di tenuta e dilatazione sono bassissimi. Sarò tradizionalista forse, ma avrà la garanzia di un impianto che dura nel tempo, senza nulla togliere ai multistrato, che lascerei agli impianti di adduzione di acqua fredda ed ACS.
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