Grazie Maestro, mi guardero' bene di fare pubblicita' indesiderata
Copio e incollo la news (solo testo) evitando anche il titolo.
Scusatemi se il testo appare stancante, ma preferisco non inserire foto in merito.
Affezionati visitatori...
Dopo un'attenta valutazione di mercato e un'accurata riflessione siamo giunti alla conclusione che, per malasorte della luce, molte persone considerano come principale "nemico" della bolletta sull'energia elettrica l'impianto illuminotecnico installato nella propria abitazione.
(Inutile sottolineare che a nostro avviso, questo, e' solo il risultato della mancanza di informazione, da parte delle "alte cariche", inerente il suddetto argomento e che il nostro preciso intento è quello di fare chiarezza in questo campo, mettendo a vostra disposizione tutta l'esperienza che abbiamo maturato col tempo in questo settore).
Questo e' indubbiamente uno dei luoghi comuni piu' significativi, il quale porta lentamente ad un timore sempre piu' accentuato, inerente l'acquisto di apparecchi illuminotecnici;
di fatto, sembra che prima di acquistare un lampadario per la camera, piuttosto che per la sala, molti cnsumatori si pongano il problema della potenza in Watt del lampadario candidato ad arredare il suddetto locale.
In merito a questo idealuceonline si sente chiamata in causa (essendo da anni schierata a favore della luce! ) per cercare di darvi una visione piu' completa dei reali consumi che il contatore energetico registra durante l'arco della giornata in un'abitazione comune.
Passando ad analizzare l'argomento che piu' ci interessa (ovvero il reale consumo degli apparecchi illuminotecnici presenti nella nostra casa) pensiamo sia fondamentale che il consumatore prenda atto che l'illuminazione di un'abitazione media incide, in termini di costi annuali, solo del 15%, ben poca cosa rispetto al rimanente 85%, ovvero tutti gli altri apparecchi elettrici ed elettronici installati.
Tale percentuale si riduce significativamente se si opta per l'ausilio di lampade a risparmio energetico, ma chiaramente anche quest'ultime hanno i loro vantaggi e svantaggi, che saranno analizzati da parte nostra in un articolo di prossima pubblicazione.
Tornando a noi possiamo tranquillamente mettere al primo posto nella nostra lista nera gli elettrodomestici, vedi per esempio gli asciugacapelli (1500/2000W) oppure un'irradiatore termico elettrico
portatile (1000W) , un fornetto elettrico (1300/2000W), un climatizzatore portatile (1800w) o una piccola stufetta elettrica mobile (2000W) e tanti altri.
Oggetti certamente comuni a tutti noi ed a volte considerati marginali nella risultante della somma da pagare a fine anno...bhe' non e' proprio cosi' !
Infatti tali potenze, anche se impiegate per un tempo irrisorio nell'arco della giornata, implicano un notevole aumento dei consumi e quindi dei costi finali.
Al secondo posto, mettiamo indiscutibilmente il consumo degli elettrodomestici lasciati in stand-by... Si proprio cosi' , avete letto bene!!! Generalmente ogni elettrodomestico ha un consumo anche da spento, chiaramente ben diverso dal consumo dei medesimi in funzione ma comunque rilevante se sommato a ogni tipo di elettrodomestico presente nei nostri spazzi ai giorni odierni.Chi non ha a casa una TV piuttosto che un lettore DVD o un videoregistratore e cosi' via ???
In base a questo argomento ci sentiamo in dovere di farvi leggere un trafiletto di articolo scritto da Marcello Pamio dal sito disinformazione.it inerente tale fenomeno :
Gli «assurdi» sprechi domestici
di Marcello Pamio – disinformazione.it
Approfittando del famoso blackout che ha colpito e messo in ginocchio l’Italia qualche settimana fa, analizzeremo quali sono i sistemi, se ce ne sono - e guarda caso ce ne sono - per ridurre alcuni piccoli, ma allo stesso tempo consistenti, sprechi energetici.
Non è certamente la soluzione al problema; le «soluzioni», sappiamo, escono sempre e solo dalle stanze ovali delle corporazioni interessate, ma semmai è la semplice presa di coscienza che in una società industrializzata dove si punta esclusivamente al benessere e alle comodità, alcune piccolezze, non rivelate, possono essere di aiuto a noi e all’ambiente.
Elettrodomestici:
Iniziamo dalla diffusissima e immancabile televisione. La tivù rappresenta sicuramente l’elettrodomestico più diffuso – oltreché più condizionante - nel mondo industrializzato; sono infatti almeno 30 milioni i tubi catodici in Italia. Tralasciamo il consumo energetico della tivù quando essa è accesa, perché a noi interessa conoscere invece il consumo quando essa è spenta. Potrà sembrare alquanto strano, ma la stragrande maggioranza degli elettrodomestici attaccati alla rete elettrica, consumano corrente anche quando non sono in funzione. Si tratta ovviamente di piccolissime quantità di corrente, ma se le moltiplichiamo per il numero delle ore che effettivamente stanno collegate, e per il numero di utilizzatori, anzi non-utilizzatori, tale cifra raggiunge valori che vedremo incredibilmente assurdi.
Una televisione media consuma in stand by, cioè quando è spenta, da 1 a 4 watt, a seconda del modello e della dimensione. Una potenza elettrica che farà sicuramente sorridere le persone che masticano un po’ di elettrotecnica; il problema è che questi consumi continuano incessantemente per 20-23 ore al giorno e per 365 giorni all’anno - ad esclusione dei blackout nazionali. Morale: una televisione «spenta» per 20 ore al giorno, consuma, anzi spreca, la bellezza di circa 22KW/h in anno.
A questo punto, le persone che prima sorridevano, dovrebbero iniziare a preoccuparsi!
Ma non è tutto, perché se moltiplichiamo questi 22 KW/h (ovviamente indicativi), consumati all’anno, per il numero delle televisioni si ottiene la bellezza di 660 GW/h!!!
Oltre 660 miliardi di wattora ogni anno se ne vanno in «fumo» per alimentare un elettrodomestico (spento) come la televisione. Non finisce qua! In ogni abitazione che si rispetti, oltre alla televisione vi sono anche altre apparecchiature elettriche che consumano elettricità in stand by: computer (il cui consumo è limitato a 5 watt massimo, da un decreto europeo 1999/205/CE) stereo, lavatrice, videoregistratore, dvd, caldaia, fax, segreteria, forni a microonde, ecc.
Quindi, i 660 Gwatt indicativi di prima, che di per sé dovrebbero farci riflettere molto, andrebbero a sua volta moltiplicati per due, per tre e anche per quattro volte.
Recenti studi in Germania, hanno quantificato lo spreco energetico, dovuto alle apparecchiature elettriche lasciate in stand by, attorno ai 20 TW/h, che tradotto in numeri equivarrebbe più o meno a 20.000.000.000.000 o 20.000 Gwatt/h!
Venti mila miliardi di wattora si polverizzano ogni anno per alimentare apparecchiature elettriche spente. Incredibile, ma vero!
Nonostante il concetto di stand by sia stato inventato per ridurre la «mortalità» dei dispositivi - i guasti si verificano perlopiù nei momenti accensione e/o spegnimento - è giusto sprecare così tanta energia ogni anno? Tanto più, in un periodo, come dicono all’unisono gli esperti del settore, di forti crisi energetica?
In un siffatta situazione c’è qualcosa che possiamo fare?
Alcune apparecchiature non possono assolutamente essere scollegate dalla rete – lo scotto da pagare in nome del benessere - quando non vengono utilizzate: mi riferisco alla caldaia e al frigorifero per fare solo un paio di esempi; altre apparecchiature invece devono rimanere alimentate a causa della loro «stupida» progettazione: videoregistratori, dvd, fax, ecc. perderebbero infatti le impostazioni memorizzate e l’orario se scollegate, ecc.; ma nonostante tutto, qualche piccola accortezza negli altri casi è possibile e oserei dire obbligatoria.
Per la televisione infatti, basterebbe fornirsi di una presa multipla con interruttore isolato, oppure, per coloro che non volessero spendere qualche euro, basterebbe pigiare il bottone anteriore o staccare in maniera perentoria la spina dalla presa elettrica, il tutto ogni volta che si va a letto e durante il giorno, quando non viene utilizzata; stesso discorso per il carica batterie del cellulare: lasciarlo perennemente attaccato alla presa è inutile, si attacca quando serve; anche la lavatrice per la stragrande maggioranza del tempo è inutilizzata, quindi un bel interruttore, possibilmente con fusibile, oltre ad essere utile, energeticamente parlando, è anche molto più sicuro, ecc.
Il discorso appena fatto è valido in definitiva per TUTTI gli elettrodomestici che riempiono le nostre case, nessuno escluso, perché tutti assorbono più o meno elettricità in stand by.
Bhe'... pensiamo che dopo aver letto il suddetto articolo non ci sia molto da aggiungere..lasciamo a voi lettori le dovute conclusioni.
Andando a terminare con il terzo posto, lasciato appositamente per gli apparecchi illuminotecnici, credo sia doveroso sottolineare che di norma non vige l'abitudine di lasciare costantemente accese tutte le luci di un'abitazione, per questo il consumo dei vari lampadari installati nelle nostre case diventa marginale anche di fronte a lampade non a basso consumo.
Infatti, di solito, l'ambienti piu' "vissuti" di un'abitazione rimangono costantemente la cucina e la sala...ed e' proprio in questi due ambienti che consigliamo di non "proibirvi della luce" ma solo di avere la certezza che l'articolo impiegato sia effettivamente il giusto compromesso fra' reale esigenza e consumo. (anche se il problema in questione e' totalmente risolvibile utilizzando un variatore di luce indispensabile per controllare il reale bisogno di illuminazione).
Negli altri ambienti le stime dicono che per quel poco di luce utilizzata (esempio nel bagno o in un ripostiglio) i costi sono talmente irrisori che non vi nasce timore di inserire nei suddetti locali lampade di basso voltaggio o lampade a risparmio energetico, anche solo per il semplice fatto che una lampada a risparmio energetico se utilizzata poco e costantemente accesa e spenta finisce per diventare non un risparmio ma un costo notevole...perchè ???
Perchè una lampada a risparmio energetico non tollera il "poco utilizzo" e il reattore presente in ogni lampada di questo tipo tende a bruciarsi incredibilmente prima se viene sottoposto a ripetute accensioni, e dato il costo delle suddette invece di risparmiare si finisce per investire un capitale in un'ipotetico risparmio energetico, il quale non sara' mai reale!!!
Tralasciando poi il fatto che la tecnologia di miniaturizzazione delle lampade a risparmio energetico e' sempre "indietro" rispetto alle piu' moderne lampade alogene, e quindi non esiste al momento la possibilita' di creare il giusto connubio tra design e risparmio.
Detto questo la nostra conclusione inerente il costo di utilizzo dei lampadari nelle abitazioni e' :
Non cercate di risparmiare 100W in un lampadario essendo questo parte integrante del vostro arredamento e oggetto indispensabile per creare la giusta atmosfera nei vostri ambienti.
Il vero risparmio non si trova nell'impianto illuminotecnico della vostra casa, essendo questo influente nel complessivo per una percentuale del 15% .
Utilizzate dispositivi di variazione della luce per sfruttare la reale esigenza ed evitare sprechi, dandovi cosi' la possibilita' di installare lampadari alogeni per illuminare grandi spazzi.
Non privatevi della luce, da sempre fonte di serenita' e vita.
Ragazzi se devo togliere qualcosa dal testo, fatemelo notare e provvedero'!
Nel frattempo...cosa ne dite ?
Siate Buoniiiiiiiiiiii o potrei cadere in una pesante forma depressiva!