In tema di classici italiani dell'illuminazione, un altro modello di lampada da tavolo firmata dal grande designer milanese Vico Magistretti.
E allora, chiedendo scusa a coloro che hanno già letto, mi ricito (
):
..tre le grandezze disponibili della lampada di Magistretti composta da due solidi sovrapposti: valida sia quella 'piccola' alta 35cm, 'media' da 50cm (forse la più godibile) e 'grande' da 70cm come pure l'emissione risulta più gradevole rispetto alla versione in metallo, quella diffusa e diretta della
Atollo in vetro opale, ottima la diffusione per la lettura, per l'utilizzo in camera da letto e per un soggiorno sopra una credenza o su un
coffee table..
Quotazioni e versioni su Lightinitaly:
http://www.lightinitaly.com/it/productd ... d_382.html
Proprio due righe tratte da un saggio di Irace, dalla monografia di Magistretti:
..Atollo del 1977, la lampada più famosa di Magistretti, quella che meglio riassume il suo atteggiamento progettuale verso questo tipo di oggetto. È caratterizzata da due elementi. In primo luogo, la composizione di figure geometriche semplici che, nella perfetta ed equilibrata proporzione dell'insieme, sembra tradurre la memoria dell' abat-jour in una piccola scultura astratta. Insieme, il gioco della luce che, nascosta sotto la calotta, lascia questa in ombra all'esterno, mentre illumina violentemente sia il suo interno che l'elemento superiore conico della base, di cui sfiora il cilindro verticale. La luce è diretta ed indiretta, con diversa intensità di riflessione sull'ambiente. L'attacco tra l'elemento portante e la calotta è molto esile e questa appare quasi sospesa. Il piacere del gioco luminoso valorizza ed è valorizzato dall'essenzialità geometrica dell'impianto, non disturbata da nessun affiorare di particolari o dettagli. Questa è la caratteristica di gran parte delle lampade di Magistretti che, nell'eleganza delle proporzioni e nella compostezza formale, sì propongono come perfetti "personaggi domestici".
Infine, le caratteristiche generali delle composizioni 'di luce' del designer milanese:
..Figure geometriche semplici, che si compongono in piccole sculture astratte; giochi con la luce, come la regolazione col semplice movimento di due semisfere coassiali o l'attento rapporto tra superfici riflettenti e diffusione luminosa nell'ambiente. Le molte lampade che Magistretti ha disegnato sono una combinazione di geometrie essenziali ed effetti luminosi. I particolari, i giunti, gli attacchi, sono sempre nascosti o sottaciuti; prevale l'equilibrata composizione dell'insieme, in oggetti domestici di elegante semplicità formale.