Inviato: 03/04/10 8:17
Straordinaria la Hope di Luceplan, design Rizzatto/Gomez Paz, anche per l'emissione 'preziosa' resa dalle foglie/lenti che la compongono, qui nella versione intermedia (diam. 72cm), forse quella che rende meglio in ambito residenziale..;
altrimenti un tipo di lampadario analogo, stavolta composto da immaginarie foglie di carciofo.., Artichoke di Poulsen/Targetti, ora prodotta in dimensioni più contenute rispetto alla versione mitica di Poul Henningsen realizzata per arredare il ristorante Langelinie di Copenhagen (originariamente le 72 foglie erano realizzate solo in rame, oggi sono addirittura in cristallo sabbiato - foto sotto - con un effetto ben più piacevole):
Sulla Artichoke, la sua storia:
..la versione in vetro di PH Artichoke risale al 1927-31, quando Poul Henningsen disegnò una lampada a sospensione in questo materiale chiamata PH Septima con sette tipi di paralume, prodotta da Louis Poulsen fino al 1940, quando uscì di produzione a causa della mancanza di materiale durante la guerra. Nel 1958 fu chiesto a Poul Henningsen di disegnare una lampada per il ristorante Langelinie Pavillonen, un incarico che fu completato in tre mesi, dato che PH Artichoke si basa sulle idee che sono dietro a PH Septima. PH Septima era composta da sette paralumi in vetro chiaro sabbiato in sei sfondi. PH Artichoke aveva i paralumi divisi a “dente di sega”, come li chiamava Poul Henningsen, ed era in rame. PH Artichoke Glass, fatta a mano e in vetro sabbiato, ha un’espressione simile a quella di PH Septima. La luce morbida si diffonde attraverso le foglie, per produrre un’illuminazione tenue e confortevole. Sia accesa che spenta, la lampada ha un "ice look" che dona un tocco di eleganza e di luminosità a qualsiasi stanza..
altrimenti un tipo di lampadario analogo, stavolta composto da immaginarie foglie di carciofo.., Artichoke di Poulsen/Targetti, ora prodotta in dimensioni più contenute rispetto alla versione mitica di Poul Henningsen realizzata per arredare il ristorante Langelinie di Copenhagen (originariamente le 72 foglie erano realizzate solo in rame, oggi sono addirittura in cristallo sabbiato - foto sotto - con un effetto ben più piacevole):
Sulla Artichoke, la sua storia:
..la versione in vetro di PH Artichoke risale al 1927-31, quando Poul Henningsen disegnò una lampada a sospensione in questo materiale chiamata PH Septima con sette tipi di paralume, prodotta da Louis Poulsen fino al 1940, quando uscì di produzione a causa della mancanza di materiale durante la guerra. Nel 1958 fu chiesto a Poul Henningsen di disegnare una lampada per il ristorante Langelinie Pavillonen, un incarico che fu completato in tre mesi, dato che PH Artichoke si basa sulle idee che sono dietro a PH Septima. PH Septima era composta da sette paralumi in vetro chiaro sabbiato in sei sfondi. PH Artichoke aveva i paralumi divisi a “dente di sega”, come li chiamava Poul Henningsen, ed era in rame. PH Artichoke Glass, fatta a mano e in vetro sabbiato, ha un’espressione simile a quella di PH Septima. La luce morbida si diffonde attraverso le foglie, per produrre un’illuminazione tenue e confortevole. Sia accesa che spenta, la lampada ha un "ice look" che dona un tocco di eleganza e di luminosità a qualsiasi stanza..