La Redazione Consiglia

I migliori articoli su Arredamento.it

Parquet, specifiche generali e chiarimenti "tecnici"

#1
Problema (per me):
Vorrei posare il parquet nella mia nuova casa (da costruire), ma sia guardando alcuni negozi che rivendono pavimenti in legno, sia frequentando il forum che anche guardando alcuni siti dei produttori, vi sono alcune cose che non riesco a capire (colpa mia).
Vi chiedo dunque alcuni consigli, indicazioni di massima che mi dovranno portare alla scelta del pavimento. Scusate la lunghezza del post.

Io e mia moglie vorremmo il parquet su quasi tutta la superfice dell’abitazione (forse escludendo per metà i bagni e per metà la cucina), che sia il più naturale possibile e di provenienza certificata; non voglio un prodotto fatto con un “tipo di legno”, poi verniciato con delle colorazioni che riproducono un altro genere di specie legnosa. Ci saranno i riscaldamenti a pavimento.
Dal capitolato ci offrirebbero un ITLAS (generico non specificato oltremodo) prefinito di 10mm. multistrato (dal “valore”/prezzo di 70 eur/mq.). Ritengo di rimanere sul prefinito, che ho compreso essere più comodo e forse anche più adatto al riscaldamento a pavimento.

Vedendo e chiedendo come sono fatti i prodotti Itlas (che comunque mi sembra una azienda seria), sembra che nelle loro specifiche, 2/3 strati di legno nobile (essenza credo si riferisca alla stessa cosa), in realtà la parte di legno nobile sia tutta in rovere, poi verniciato e rattato in modo da assumere la “parvenza” di iroko, teak, noce….
E’ così ? Bene: se così fosse o scelgo un rovere naturale o altrimenti sono costretto a cambiare azienda…, anche perchè il rovere naturale proprio non ci piace, preferiamo tonalità di legno più scure.

Fra altre aziende che ho visto e sentito ve ne sono altre che mi sembra offrano prodotti dove in realtà la parte di legno “nobile” è vero teak/merbau/wenge/noce….., senza che sia “colorato”.
Fra queste. Florian, Garbelotto mi sembra di capire che se scelgo Arteflò, piuttosto che MasterFloor mi offrono (nella parte nobile) un legno-teak o noce o wengè cosi come mamma albero l’ha fatto….
Corretto ? Dovrei a vs. giudizio considerare altre marche ?

Molti offrono sia il 2 che 3 strati. Che differenza c’è a livello qualitativo ? (ovvio un mm di legno forse in piu,) ma che cosa cambia ?
Ai fini del tipo di riscaldamento (posto che ci sono alcune specie legnose da evitare per motivi “termici”), che cosa mi conviene scegliere e che cosa evitare come spessore complessivo del “pezzo” e quanto invece di spessore della parte nobile ?
Cosa significa monoplancia ?

Ho compreso invece il discorso dei trattamenti legati alla finitura che voglio/posso applicare ed i pro/contro che il tipo di finitura richiede a livello manutentivo.

Posto che so che dovrò integrare la differenza di costo rispetto ai 70 euro offerti, per il momento non voglio entrare nella questione prezzo, pur sapendo che dovrò (probabilmente) fare i costi in questo modo:
A) integrazione di prezzo del legno da me scelto – 70 euro, per gli ambienti dove è già previsto il parquet
B) (Prezzo del legno da me scelto + 20mq. euro di posa)- xx euro mq. di prezzo gres, per gli ambienti dove non è previsto il parquet.

Scusate di nuovo e grazie se siete arrivati a leggere sino a qui.

Re: Parquet, specifiche generali e chiarimenti "tecnici"

#2
La tua domanda è molto complessa e darti una risposta esauriente non è semplice.
Se posso darti un solo consiglio fai in modo che l'impresa termini il suo lavoro con la realizzazione del massetto, poi li fermi e appalti tu direttamente la fornitura e la posa del parquet ad azienda specializzata. Io lavoro nel settore della pavimentistica in legno da 25 anni, e se fosse casa mia la prima cosa che farei sarebbe quella di separare il costruttore, l'impresa principale, dal pavimentista. Poi sarà più semplice anche per te trovare un'azienda con uno storico importante e significativo, che possa offrirti degli standard eccellenti sia sul prodotto che sul servizio. Potresti rischiare anche di risparmiare qualcosa. Saluti.
Quello dei pavimenti

Re: Parquet, specifiche generali e chiarimenti "tecnici"

#3
SpeedT ha scritto: Fra altre aziende che ho visto e sentito ve ne sono altre che mi sembra offrano prodotti dove in realtà la parte di legno “nobile” è vero teak/merbau/wenge/noce….., senza che sia “colorato”.
chiedi la scheda tecnica sul quale è dichiarato cosa compri.
SpeedT ha scritto: Molti offrono sia il 2 che 3 strati. Che differenza c’è a livello qualitativo ? (ovvio un mm di legno forse in piu,) ma che cosa cambia ?
in toeria il 3 strati è più stabile, in pratica dipende da come è assemblato, due strati possono bastare, nel tuo caso che hai il riscaldamamento a pavimento meglio il due strati e con supporto in abete, più permeabile al calore rispetto al multistrato di betulla. Massima attenzione alle certificazioni.
SpeedT ha scritto: Ai fini del tipo di riscaldamento (posto che ci sono alcune specie legnose da evitare per motivi “termici”),
utilizzando un multistrato non si pone il problema.
SpeedT ha scritto: che cosa mi conviene scegliere e che cosa evitare come spessore complessivo del “pezzo” e quanto invece di spessore della parte nobile ?
parte nobile almeno da 4mm, più sottile significa che sono parquet da cantiere.
SpeedT ha scritto: Cosa significa monoplancia ?
la parte superiore (quella a vista) è in un pezzo unico e non formato da elementi più piccoli affiancati, si chiamano plance a strip e l'effetto visivo è quello di avere un parquet formato da listelli più piccoli. Con il tempo inoltre i bordi delle plance un poco si evidenzieranno mentre quelli dei listelli che formano le plance no con un risultato estetico che trovo terribile
ciao da Mauro
www.parquetpro.eu

Re: Parquet, specifiche generali e chiarimenti "tecnici"

#4
Quello dei pavimenti ha scritto:La tua domanda è molto complessa e darti una risposta esauriente non è semplice.
Se posso darti un solo consiglio fai in modo che l'impresa termini il suo lavoro con la realizzazione del massetto, poi li fermi e appalti tu direttamente la fornitura e la posa del parquet ad azienda specializzata. Io lavoro nel settore della pavimentistica in legno da 25 anni, e se fosse casa mia la prima cosa che farei sarebbe quella di separare il costruttore, l'impresa principale, dal pavimentista. Poi sarà più semplice anche per te trovare un'azienda con uno storico importante e significativo, che possa offrirti degli standard eccellenti sia sul prodotto che sul servizio. Potresti rischiare anche di risparmiare qualcosa. Saluti.
Credo anche io che sia la soluzione migliore ma non sempre è praticabile. Il costruttore si affida ad un azienda specializzata che fornisce pavimenti e sanitari in genere e sei abbastanza vincolato a quel fornitore che ha contrattualizzato la fornitura di x appartamenti. Sr ognuno facesse a modo proprio, oltre a dei problemi tecnici di cantiere (sicurezza p.es) si creerebbero delle diseconomie per entrambi e chi ci rimette spesso è il cliente promissario acquirente al quale non viene scomputato quasi nulla...., in genere.
Vedremo.
Credo sia più praticabile chiedere a quel fornitore, che p.es ha un prodotto e non un altro (Itlas e non Florian p.es) di procurarsi quel materiale; poi occorre vedere se il posatore a sua volta è capace (e se è bravo lo è) di trattare quel materiale a lui non noto.

Re: Parquet, specifiche generali e chiarimenti "tecnici"

#5
Anche Itlas propone legni diversi dal rovere.
Tra quelle citate conosco Itlas, Garbelotto e Masterfloor e tutte offrono prodotti ampiamente certificati e di qualità.
Come prefinito secondo me anche su riscaldamento a pavimento è comunque meglio il 2 strati incollato con supporto in multistrato di betulla (o simili se di qualità), poi in base alla dimensione della tavola ci sono anche altre soluzioni.
Sarebbe ottimale la finitura ad olio naturale, se piace.
Interessanti Cabreuva, merbau e teak, mentre noce e Iroko sono legni da approfondire per le loro particolari caratteristiche.
Altre aziende molto interessanti per qualità e certificazioni sono Tekno, Stile e Triveneta Parchetti tra le altre.
Un saluto.
Enrico
sempre un occhio alla natura e all'ambiente
http://www.happiparati.com" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.ilparquetamilano.it" onclick="window.open(this.href);return false;

Re: Parquet, specifiche generali e chiarimenti "tecnici"

#6
naturalparquet ha scritto:Anche Itlas propone legni diversi dal rovere.
Tra quelle citate conosco Itlas, Garbelotto e Masterfloor e tutte offrono prodotti ampiamente certificati e di qualità.
Come prefinito secondo me anche su riscaldamento a pavimento è comunque meglio il 2 strati incollato con supporto in multistrato di betulla (o simili se di qualità), poi in base alla dimensione della tavola ci sono anche altre soluzioni.
Sarebbe ottimale la finitura ad olio naturale, se piace.
Interessanti Cabreuva, merbau e teak, mentre noce e Iroko sono legni da approfondire per le loro particolari caratteristiche.
Altre aziende molto interessanti per qualità e certificazioni sono Tekno, Stile e Triveneta Parchetti tra le altre.
Un saluto.
Enrico
Perchè, se posso, a tuo avviso è meglio 2 strati ? E' un discorso di stabilità complessiva ? In generale la tavola è più stabile con uno strato in più ? oppure la stabilità è funzione (oltre che delle dimensioni delle tavole singole, più piccole = più stabili) del supporto sche cè' sotto il legno nobile ? Mi viene un dubbio....ma gli strati di cui si parla (2/3) sono quelli di legno nobile vero ? Quindi se così fosse uno strato in più = più legno nobile....


La finitura ad olio ho compreso che è quella più naturale, anche se determina una maggiore necessità manutentiva (un paio di volte l'anno si deve passare per bene l'olio...)

Grazie per i suggerimenti delle aziende da te citate, che ho visto nei cataloghi e nelle schede essere abbastanza trasparenti e chiari sui prodotti impiegati.

Re: Parquet, specifiche generali e chiarimenti "tecnici"

#7
Per 2 strati si intende legno nobile (strato superficiale) e supporto (strato di appoggio e di stabilità). Quest'ultimo può essere realizzato in vari modi, ed è qui che io consiglio un buon multistrato, ossia un insieme di 'fogli' di legno messi ortogonalmente tra loro (5/7/9strati a seconda dello spessore). Il più utilizzato è il multistrato di betulla.
L'eventuale 3° strato è per la posa galleggiante o per controbilanciare in caso di strato centrale unico in abete, o... ecc.
Riguardo l'oliatura: non è vero che è necessario passare l'olio 2 volte l'anno, basta avere il sapone specifico per il lavaggio. Ma come consiglio sempre: 'se non c'è l'intenzione nella ricerca di una finitura naturale, che mantiene tutte le caratteristiche naturali del legno, non ha senso parlarne' ed è meglio optare per una buona vernice.
Saluti.
Enrico
sempre un occhio alla natura e all'ambiente
http://www.happiparati.com" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.ilparquetamilano.it" onclick="window.open(this.href);return false;

Re: Parquet, specifiche generali e chiarimenti "tecnici"

#8
naturalparquet ha scritto:Per 2 strati si intende legno nobile (strato superficiale) e supporto (strato di appoggio e di stabilità). Quest'ultimo può essere realizzato in vari modi, ed è qui che io consiglio un buon multistrato, ossia un insieme di 'fogli' di legno messi ortogonalmente tra loro (5/7/9strati a seconda dello spessore). Il più utilizzato è il multistrato di betulla.
L'eventuale 3° strato è per la posa galleggiante o per controbilanciare in caso di strato centrale unico in abete, o... ecc.
Riguardo l'oliatura: non è vero che è necessario passare l'olio 2 volte l'anno, basta avere il sapone specifico per il lavaggio. Ma come consiglio sempre: 'se non c'è l'intenzione nella ricerca di una finitura naturale, che mantiene tutte le caratteristiche naturali del legno, non ha senso parlarne' ed è meglio optare per una buona vernice.
Saluti.
Enrico
Ok ho imparato dunque che il terzo strato è unio strato "tecnico" ....e non uno ulteriore di legno nobile.
Quindi se io volessi un prodotto stabile, dove il legno nobile è teak vero, devo/posso orientarmi tranquillamente su un 2 strati, con la tavola di media grandezza (alla fine devo arredare camere mediamente pari ad un 16/20 mq.), dove il secondo strato è in realtà un buon multistrato di betulla (è la betulla che conferisce stabilità, mentre il ritiro e la durezza al calpestio/colpi) dipendono molto di più dalla parte nobile, corretto ?).


Perchè continuano a parlarmi di rovere ? Ci sono venditori che infarciscono i loro discorsi di rovere, che le vernici usate per trattarlo non sono tossiche (fenoli, formaldeide...) ma sempre di rovere stanno parlando !!
Forse che provano ad offrire un prodotto dalle caratteristiche simili ad un teak o iroko o altro, a prezzi assolutamente più concorrenziali ?
Cosa devo specificare al venditore se voglio un afromosia e non rovere tinto afromosia ? :mrgreen:

Re: Parquet, specifiche generali e chiarimenti "tecnici"

#9
Il rovere è un legno molto utilizzato perchè è stabile e di facile lavorabilità e reperibilità.
Tutte le aziende che ho indicato lavorano tranquillamente anche teak iroko e cabreuva.
Teak ed iroko sono legni abbastanza teneri rispetto al rovere (giusto per fare un paragone), anche se teak ha poi altre caratteristiche tecniche che lo elevano ad ottimo legno. I costi poi variano molto tra le diverse specie legnose. Buon legno Afrormosia, ottimo per durezza Cabreuva... ma aumentano i costi.
Altra differenza è la possibilità di avere le certificazioni che attestano le 'buone intenzioni' nel rispetto dell'ambiente. Ad es. FSC e PEFC. Per il rovere è più facile per le altre tipologie dipende.
Un saluto.
Enrico
sempre un occhio alla natura e all'ambiente
http://www.happiparati.com" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.ilparquetamilano.it" onclick="window.open(this.href);return false;