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Re: Un quesito destinato ai rivenditori

#6
Bella provocazione, Q! :D

Ikea cmq a me sembra tutt'altro che economica se si pensa che ti fornisce solo pannelli da montare da zero mentre anche il più sfigato dei produttori italiani ti da almeno i bussolotti (basi e pensili) montati :wink:
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Re: Un quesito destinato ai rivenditori

#8
...in realtà le nostre risposte sono serie.......al giorno d'oggi il cliente va nei vari mercatoni dove trova cucine ai prezzi da te citati ma non gli piacciono........quindi cerca quel prezzo dai mobilieri che hanno arredi migliori ma non possono avere gli stessi prezzi dei mercatoni! Il cliente non è obiettivo e quindi corretto.

Poi direi di non confrontarci con i mercatoni.........come dice Peppezi non conviene vendere a quei prezzi perchè non c'è nessun guadagno, anzi sono costi maggiori e problemi dopo perchè il cliente se c'è qualcosa che non va ti chiama anche se ha speso una cicca ed ha una cucina di merxa.........e quelli che montano una cucina in 3 ore lo fanno perchè il lavello non lo montano perchè dicono al cliente che "Tanto poi viene l'idraulico che deve montare il miscelatore e quindi è più comodo averlo ancora da montare", non ti montano il forno perchè dicono "Dopo l'idraulico deve montare il piano cottura e quindi dovrebbe togliere il forno"....e così per il forno ed il resto..........e poi i montatori capaci a lavorare e seri non accettano di lavorare in coppia per 60 euro lordi di spese di viaggio e altro per montare una cucina.....sono tutti dei disperati che accettano qualsiasi proposta pur di lavorare e s ne approfittano........ed il cliente non ha un lavoro ben fatto...........ma paga quel che vale la cucina ed il lavoro di montaggio!

Re: Un quesito destinato ai rivenditori

#9
Il mio montatore impiega un giorno intero per una cucina da 360cm. Ma è in grado anche di montarne 3 nello stesso tempo. La morale della favola credo sia scontata.
Su una cucina di 2-3mila euro il margine netto è talmente basso che devi venderne 20 al mese per starci dentro con le spese e comunque se le monti correttamente, il margine scende a tal punto non rendere conveniente l'affare. In sintese, facciamo il nostro lavoro e facciamo fare agli altri quello per cui non siamo strutturati nei modi e nei costi.
L'Ottocento - Stosa - Minimal Cucine
Ripariamo cucine a gas...a domicilio :D

Re: Un quesito destinato ai rivenditori

#11
Lello Murri ha scritto: Danno pensiero invece quelle che vendono alcuni mercatoni. Una cucina completa di lavastoviglie e montaggio a € 1.100. Il brutto è che sembrano pure accettabili. I montatori, cottimisti le mettono in opera in 3 ore. Insomma non possiamo fare concorrenza a costoro.
Secondo me serve una marca di cucina che dia delle differenze ma senza costare troppo.

...
A voi la parola
Se stai li ad aspettare di trovare il fornitore che ti risolva i TUOI problemi secondo me stai fresco.
Secondo me la domanda giusta è "cosa posso fare io piccolo rivenditore per rimanere vivo sul mercato" non con che fornitore andare in guerra contro la grande distribuzione: sbagliato approccio.
Detto questo di ditte che hanno linee low-price... tra i primi 4 produtorri italiani: tutte. Poi a scendere di fatturati trovi produttori per ogni gusto dai medi ai bassi ma la scelta giusta non è scelgo il fornitore che costa poco perchè tanto anche se compri una cucina di m3rda da 1000 euro tu su una cucina simile se vuoi dare un prezzo comprensivo di tutti i servizi che attualmente dai non stai dentro col montaggio, col progetto, con nulla.
Pax tibi Marce

Re: Un quesito destinato ai rivenditori

#12
Lello Murri ha scritto:La gente non riesce a trovare differenze tra i due prodotti !!!!! Per questo vorrei operare con una ditta che usa il listellare per le casse, invece che col truciolare.
... si va be: le casse in listellare lasciale proprio da parte... non sta in piedi la cosa.
Lello Murri ha scritto: Aggiungo.
Mi spiegate, per esempio, perché gli elettrodomestici delle menzionate marche di cucine a parità di marchio (Indesit o Beko) ci vengono venduti a prezzi nettamente più alti di quanto li vendono i mercatoni?
perchè i vari mercatoni le acquistano direttamente a lotti importanti tramite proprie società di distribuzione mentre tu preso in una collina dell'aspromonte ti fai portare una lavastoviglie all'anno acquistandola dal produttore di cucine che la acquista dal distributore di zona?
Pax tibi Marce

Re: Un quesito destinato ai rivenditori

#13
Parliamoci chiaro..........ho visto e letto di persona che due grossi marchi di mercatoni giocano anche sporco.......uno dei due mercatoni acquista dalla sua azienda di elettrodomestici per la quale ha uno sconto ulteriore se i pezzi sono per il negozio interno di elettrodomestici....mentre poi li gira per inserirli nelle cucine........................l'altro mercatone invece utilizza le fotografie del catalogo di un noto marchio di cucine per il suo volantino pubblicitario cambiando il nome della cucina mantenendo solo l'iniziale e poi vende una cucina simile..............un altro mercatone ancora ha acquistato grossi lotti di un marchio conosciuto di elettrodomestici per una cifra di oltre 2 milioni di euro che a distanza di anni non ha pagato ed il fornitore ha accettato di chiudere la cosa per una cifra pari a meno del 25% del debito ma con l'obbligo di continuare a vendere e fornire il mercatone di mobili in questione...........contro questi gruppi di mercatoni si perde sempre anche perchè hanno questo stato di m dalla loro parte...........tutti sono bravi a fare i prezzi bassi se non pagano i fornitori!

Anche il discorso delle casse in listellare è da abbandonare....è il cane che si morde la coda.

Poi....alcuni marchi molto conosciuti di mobili sono molto scorretti al limite dell' illegalità, perchè ti impongono l'acquisto degli elettrodomestici della cucina ai loro prezzi che anche se sono dei pacchetti in offerta non sono mai convenienti per chi acquista all'ingrosso...........e se non li acquisti da loro ti mettono in fattura almeno euro 150 netti + iva....e non puoi dire nulla altrimenti ti tolgono la concessione del marchio.........dopo averti obbligato a inserire in sala mostra almeno 6 cucine loro.......sono cucinieri e dovrebbero vendere ciò che "producono"....vabbè lasciamo perdere.
Quando invece il cliente è un mercatone, si mettono a 90 gradi e gli permettono di tutto ed anche un ulteriore sconto!

Lello, io penso come Qsecofr, sono altre le cose a cui dovresti guardare prima di queste.

Re: Un quesito destinato ai rivenditori

#14
FabT ha scritto:
Poi....alcuni marchi molto conosciuti di mobili sono molto scorretti al limite dell' illegalità, perchè ti impongono l'acquisto degli elettrodomestici della cucina ai loro prezzi che anche se sono dei pacchetti in offerta non sono mai convenienti per chi acquista all'ingrosso...........e se non li acquisti da loro ti mettono in fattura almeno euro 150 netti + iva....e non puoi dire nulla altrimenti ti tolgono la concessione del marchio.........dopo averti obbligato a inserire in sala mostra almeno 6 cucine loro.......sono cucinieri e dovrebbero vendere ciò che "producono"....vabbè lasciamo perdere.
attenzione nessuno ti punta un ak47 perchè non compri dal noto marchio. Se non ti sta bene di produttori di cucine ce ne sono a bizzeffe. E' un marchio (penso parlassi di quello) che ci tiene a vendere il "suo" marchio. Da una serie di servizi, da una serie di pacchetti e per portare fuori un utile deve presumere la vendita di una cucina "completa" (e molte volte presume anche tavoli e sedie). E' alla fine una sfumatura forte delle offerte a cucina bloccata o con set di elettrodomestici: non puoi fuggire da certi ranghi se no casca il palco.
Comunque il concetto è che non avendo l'ak47 uno se vuole compra se no il bel marchio se ne sta nello scaffale di un altro rivenditore più inclinato.
FabT ha scritto: Quando invece il cliente è un mercatone, si mettono a 90 gradi e gli permettono di tutto ed anche un ulteriore sconto!
Questa è una triste realtà ma anche li bisogna vedere se i numeri giustificano lo sconto: un conto è fare un carico al mese e girare mezza calabria per piazzare 5 cucine tutte storte ed un conto è ricevere 20 ordini al giorno quasi sempre senza su misura già elaborati dal software grafico in automatico e consegnarli in un'unico magazzino centrale. Certo, se la catena t'incula la convenienza non c'è e questo è successo N volte in Italia (ma ci sono anche 2-3 catene sane). Poi il discorso di "reiterare l'esperienza" con la catena insolvente è se vogliamo vederla dall'altra una forma di ricatto che spesse volte il produttore deve accettare in sede di concordato (vale in granparte dei settori): si viene messi di fronte alla perdita di qualche milione di euro di lavoro e di insoluto con "unica via prospettata" ti faccio continuare a lavorare e così "recuperi". In vero per mia esperienza non si recupera proprio nulla anzi se sei debole ed accetti un pagamento posticipato sulla newco palasemente perderai ancora soldi dopo 2 anni circa.... comunque è così che spesso succede... il concorrente vede il risultato di questo accordo e giustamente protesta ma ripeto che tante volte è un ricatto bello e buono.

Comunque ritornando in-topic secondo me più che porsi il problema di con quale fornitore affrontare il mercatone dovreste capire quali sono i vs punti di forza rispetto al mercatone e... MOSTRARLI... si perchè spesso non li mostrate... la gente non ha la più pallida idea di cosa vendete e come lo vendete e perchè deve darvi 1000 euro in più del mercatone. La gente pensa che la vs cucina non sia molto diversa da quella del Mercatone e voi spesso non sapete mostrare alla gente in Cosa effettivamente è diversa la vs proposta commerciale... anzi a volte "esponete" il vostro lavoro ed il vs servizio in maniera sensibilmente peggiore rispetto alla grande distribuzione che comunque ambienta bene, riscalda l'ambiente, ti tiene i bambini, rende la visita un'esperienza piacevole a prescindere dall'acquisto.
Pax tibi Marce

Re: Un quesito destinato ai rivenditori

#15
Lello Murri ha scritto:Vi prego: non scherziamo.
Possiamo affrontare un problema serio?
Le cucine Ikea, se ben configurate non costano poco.
Danno pensiero invece quelle che vendono alcuni mercatoni. Una cucina completa di lavastoviglie e montaggio a € 1.100. Il brutto è che sembrano pure accettabili. I montatori, cottimisti le mettono in opera in 3 ore. Insomma non possiamo fare concorrenza a costoro.
Secondo me serve una marca di cucina che dia delle differenze ma senza costare troppo.
Un tempo si lavorava bene con la Aran o la Artec di Colombini, ma oggi costano il doppio di quelle mensionate.
Cosa fare? I cliento storcono il naso quando vedono le casse in truciolare? Bene! Diamo le casse in listellare.
Mettiamo in alternativa elettrodomestici Bosch (per chi spende) e Beko (per chi non vuole spedere).
Secondo voi c’è una marca che fa questa politica? Si può avere una cucina, con queste caratteristiche, che secondo la configurazione rientri dai 4 ai 7 mila euro?
A voi la parola
Salve Lello, sappiamo entrambi come sia cambiato il mercato nel corso degli ultimi 20 anni e per sopravvivere bisogna adattarsi MA adattarsi non significa giocare al ribasso svalutando il proprio lavoro in una lotta impari contro i mulini a vento. Cambiare strategia è la parola d'ordine. Cominciamo col dire che la figura del rivenditore di elettrodomestici & cucine non è più al passo con i tempi, o vendi elettrodomestici o vendi cucine, diversamente puoi andare avanti con ottime entrate solo se hai la fortuna di ritagliarti una posizione di monopolio nel mercato locale in un segmento molto di nicchia. Per fare qualche esempio di mercato di nicchia c'è chi ha puntato sull'arredo su misura di normale qualità, chi sull'alto artigianato in categoria lusso, chi si è specializzato nelle cucine in finta muratura o in quelle in vera muratura con elementi prefabbricati di nuova tecnologia, tanti casi ognuno a sè. Lasciamo da parte la nicchia e cerchiamo di capire insieme come comportarci nel mercato di grande volume di categoria economica o media. Elettrodomestici: GDO e store online sono i nuovi protagonisti del mercato. La GDO è il più temibile avversario del piccolo negozio, innegabile che sia la preferita dalla clientela media per la possibilità di vedere e toccare un vasto assortimento plurimarca in un unico showroom, fornisce tutti i principali servizi di vendita e post-vendita e vanta prezzi bassi con frequenti sottocosto. Lo store online dal canto suo puo' ribassare a prezzi inferiori alla GDO ma il servizio per il consumatore è quasi nullo, i clienti che si porta via sono in prevalenza quelli che avrebbero già abbandonato il piccolo negozio per passare alla GDO. Il rivenditore di cucine deve rendersi conto che non puo' essere allo stesso tempo un rivenditore di elettrodomestici come ai vecchi tempi, fatta eccezione per marchi di nicchia che la GDO non tratta e che quasi nessuno comprerebbe dallo store online. Quindi il cliente medio comprerà il prodotto medio dalla GDO e il rivenditore di cucine deve montarlo senza sovrapprezzi. Quando il produttore di cucine impone la gabella a chi non compra il pacchetto, beh, si trova un altro produttore meno truffaldino. Cosa non facile ma ci tocca.
Le casse in listellare? Le esige l'intenditore ma il cliente medio non si cura di cosa ci sia sotto il laminato o il piallaccio o la laccatura, è una proposta da mercato di nicchia. Nei grandi volumi dominano truciolare per le casse e mdf per le ante laccate, c'è poco da fare, la via di uscita è trovare un piccolo produttore che abbia una politica commerciale onesta e ci possa offrire poche linee di prodotto con estetica allineata alle mode del momento ma ben fatte e a buon prezzo. Il piccolo produttore industriale è senz'altro limitato nell'offerta di materiali e finiture e non puo' arrivare a mettere a disposizione certe soluzioni all'avanguardia che i grandi produttori possono produrre solo con ingenti investimenti per R & S e macchinario speciale ammortizzabili con enormi volumi di vendita, d'altro canto per fare una cucina "normale" buona e semplice non servono enormi catene di montaggio ma macchine più abbordabili per il produttore dei piccoli volumi.
Avanti con coraggio e mai arrendersi ma allo stesso tempo guardarsi intorno e mai pensare di lottare contro i mulini a vento