nicolettaalematte ha scritto:

valenne83 ha scritto:Giusto o no, questo non lo so valutare. Certo è che chi si rivolge direttamente dal produttore, non si garantisce quella serie di servizi che gli può dare il rivenditore. Se una persona capisce l'importanza di questo valore aggiunto, che in ogni caso paga, si rivolgerà sempre e comunque al rivenditore.
Se uno ha le capacità di gestirsi da sè, ben venga il servizio di chi vende direttamente dalla fabbrica.. mercato libero...

visto il poco tempo che ho mi sento di quotare questo bell' intervento.
Per me lasciamo che le aziende vendano al privato poi quando si renderanno conto che il servizio da dare non è proprio economico valuteranno.
E' il mercato libero, appunto.
Il fatto che il sistema produttore rivenditore crea posti di lavoro non mi pare un argomento decisivo.

Ehmm... mi consenta...concordo con il libero mercato, ma solo se lecito !! Innanzitutto il produttore può vendere ai privati ma, E LO RIPETO, DEVE AVERE LA LICENZA PER LA VENDITA AL MINUTO !!!!!!!!!! E di questo ne sono sicuro, la maggior parte dei produttori che lo fanno, non potrebbero perchè ubicati in zone artigianali o industriali, NON COMMERCIALI !!!!! Poi per i posti di lavoro, se ritieni che non sia un argomento decisivo, questo è un tuo pensiero, e come tale và rispettato, anche se non concordo. Ciao

nicolettaalematte ha scritto: Per me lasciamo che le aziende vendano al privato poi quando si renderanno conto che il servizio da dare non è proprio economico valuteranno.

Ale sai bene quanto me che le aziende che lavorano davvero vedono il cliente finale come fumo negli occhi, non vogliono averci a che fare perchè, per loro, rappresenta una grossa perdita di tempo...

diverso il caso delle aziende traballanti, che vedono il cliente finale come una ciambella di salvataggio potendo giocare sul prezzo alzando il margine (non si pensi di acquistare con lo sconto del rivenditore, perchè altrimenti il produttore non avrebbe più convenienza a vendere direttamente rispetto a vendere tramite il rivenditore che si smazza tutta la parte di servizio)...

Io sono dell'idea che un'azienda seria certi giochetti non debba farli. O ti inserisci in un arete commerciale e allora ad ognuno il suo lavoro. Oppure fai legittimamente una politica dalla fabbrica al consumatore, come può accadere per le piccole aziende semiindustriali o semiartigianali (la differenza non l'ho mai capita), però politica che non può derogare mai. E se si opta per questa seconda opportunità, è ovvio ch evanno garantiti tutti i servizi annessi. Libero mercato sì, ma che sia onesto nei confronti di tutti gli attori: produttori, rivenditori, consumatori

realexa ha scritto:Io sono dell'idea che un'azienda seria certi giochetti non debba farli. O ti inserisci in un arete commerciale e allora ad ognuno il suo lavoro. Oppure fai legittimamente una politica dalla fabbrica al consumatore, come può accadere per le piccole aziende semiindustriali o semiartigianali (la differenza non l'ho mai capita), però politica che non può derogare mai. E se si opta per questa seconda opportunità, è ovvio ch evanno garantiti tutti i servizi annessi. Libero mercato sì, ma che sia onesto nei confronti di tutti gli attori: produttori, rivenditori, consumatori

quoto .... anche se in parecchie situazioni il rivenditore non è in grado di erogare quel "valore aggiunto" che sarebbe ragionevole attendersi a fronte del margine che ha. In ogni caso, il produttore che opera a diretto contatto con il "privato", di norma allinea i suoi prezzi a quelli di mercato dal lato della rivendita. E' palese che in questo caso punta all'incremento del margine rispetto a quello che avrebbe rivendendo i propri prodotti attraverso una rete (dovendo comunque sostenere costi maggiori di "prevendita" rispetto a quelli che avrebbe nei confronti di un rivenditore).

RobyMI ha scritto:

realexa ha scritto:Io sono dell'idea che un'azienda seria certi giochetti non debba farli. O ti inserisci in un arete commerciale e allora ad ognuno il suo lavoro. Oppure fai legittimamente una politica dalla fabbrica al consumatore, come può accadere per le piccole aziende semiindustriali o semiartigianali (la differenza non l'ho mai capita), però politica che non può derogare mai. E se si opta per questa seconda opportunità, è ovvio ch evanno garantiti tutti i servizi annessi. Libero mercato sì, ma che sia onesto nei confronti di tutti gli attori: produttori, rivenditori, consumatori

quoto .... anche se in parecchie situazioni il rivenditore non è in grado di erogare quel "valore aggiunto" che sarebbe ragionevole attendersi a fronte del margine che ha. In ogni caso, il produttore che opera a diretto contatto con il "privato", di norma allinea i suoi prezzi a quelli di mercato dal lato della rivendita. E' palese che in questo caso punta all'incremento del margine rispetto a quello che avrebbe rivendendo i propri prodotti attraverso una rete (dovendo comunque sostenere costi maggiori di "prevendita" rispetto a quelli che avrebbe nei confronti di un rivenditore).

A me è capitato con le porte: ho fatto dei preventivi presso alcuni rivenditori di marche nazionali. Poi pensando di risparmiare mi sono rivolta ad una fabbrica locale che su espressa dichiarazione del titolare tratta solo con i privati (non vende mai attraverso rivenditori). Credevo di risparmiare. Invece il costo di una porta in tamburato con la sola cornice in massello era uguale a quello di una interamente in massello comprata dal rivenditore di marche nazionali. Allora mi sono chiesta qual è il vantaggio di comprare direttamente in fabbrica. Credo nessuno

sono andata, hanno un'esposizione di cucine non so se sia per i rivenditori o i clienti comunque mi è sembrato tipo mobilificio con in più la produzione

non mi sono fatta fare molti altri preventivi, un paio a inizio lavori più che altro per capire dove mettere gli attacchi, e non mi è sembrata male come qualità, ma non sono ancora in grado di dare un giudizio, non ho ancora idea per il prezzo, il preventivo me lo danno sabato prossimo