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#46
Saul1978 ha scritto:ma come si fa a graffiare l'anta di una cucina? Seriamente.........non è una possibilità remotissima?
Secondo le statistiche molte coppie non arrivano a vedere i primi segni di usura...
:cry: :cry: :cry:
"adesso siamo compagni di vita / di vita sognata e di sopravvivenza / la nostra casa è arredata con i tuoi colori / e con le mie parole / i nostri libri mescolati insieme intrecciano / e fondono le nostre storie"
La promessa - Niccolò Fabi

#47
frozenlady ha scritto:se devo scegliere cucina top con eldom del cavolo, o cucina del cavolo con eldom al top, sinceramente scelgo una cucina di fascia media, con eldom nella media...

sinceramente preferisco avere tutto di fascia media, che "abbinare delle scarpe di gucci da 500€ con un tuta da jooging del mercato" giusto per rendere il paragone...
nella norma dovrebbe essere cosi...io ho seguito questo criterio!

#48
frozenlady ha scritto:se devo scegliere cucina top con eldom del cavolo, o cucina del cavolo con eldom al top, sinceramente scelgo una cucina di fascia media, con eldom nella media...

sinceramente preferisco avere tutto di fascia media, che "abbinare delle scarpe di gucci da 500€ con un tuta da jooging del mercato" giusto per rendere il paragone...
quoto :D
grandi, le stanze devono essere grandi 8) :lol: :lol:

#49
Ancora prima di iniziare i lavori di ristrutturazione di casetta, comincio a cercare la mia cucina ideale. Su una rivista di settore vedo la pubblicità di una cucina bellissima di una marca francese. Conoscendo la lingua, guardo il sito internet francese e noto due cose:
1°. Per ogni cucina in catalogo è possibile consultare il listino prezzi degli elementi separati, in modo da calcolare da soli una base di spesa da cui partire. Il sito dice chiaramente che il prezzo potrà variare a seconda del materiale utilizzato, delle rifiniture, delle opzioni etc., cose che renderanno necessaria una visita in negozio per definire i particolari.
2°. L’azienda lascia libero il cliente di conservare i propri elettrodomestici o acquistarli tramite loro o da sé.
A questo punto vado sul sito italiano della stessa azienda e…non trovo niente di tutto ciò. Siccome ero agli inizi della mia ricerca, non ho dato troppo peso a questa disparità di trattamento tra cliente francese e italiano, forse perché in quanto italiana sono abituata a dover cercare le informazioni col lanternino, a non trovarne, a insospettirmi. Comprare una cucina dovrebbe essere facile come comprare un’automobile: sulle riviste specializzate si trovano le caratteristiche di tutti i modelli, se non erro, e sulla base del proprio budget si può scegliere una Punto piuttosto che una Mercedes. Perché non è possibile la stessa cosa con le cucine? Perché devo andare per forza dal rivenditore Valcucine per scoprire che con lui spenderei 27000€ che non posso permettermi? Sono decisamente alla mia portata i 7500€ di Arredo3. Piccolo particolare: Arredo3 riesce a propormi un piccolo piano di lavoro supplementare che Valcucine non fa.
Da qualche mese i lavori di casetta procedono e comincio a chiedere preventivi. Ne ho chiesti tanti, fino ad arrivare a un punto di saturazione che mi ha obbligato a interrompere e pensare ad altro. Non ho trovato gente incompetente o maleducata, solo proposte che non mi convincono fino in fondo perché non tengono conto di tutte le mie esigenze. Finalmente, alcune considerazioni mi hanno permesso di giungere alla scelta definitiva:
1. È possibile aspettare tre settimane un preventivo? E poi arriva con la scusa “sono stato malato”. Sei stato malato anche dopo il secondo preventivo che ti ho richiesto? Il rivenditore Snaidero (mi piaceva da morire la Skyline) non si è neanche rifatto vivo. Ma in due casi il preventivo mi è stato fatto al momento e senza appuntamento. Guarda caso, quello delle cucine meno care.
2. Sentirmi dire “quest’offerta durerà solo poche settimane, i prezzi sono destinati a salire” mi fa sentire forzata alla scelta. Mi dà enormemente fastidio. Mi è capitato anche quando dovevo cambiare l’automobile e ho rinunciato a un modello interessante proprio a causa di questo atteggiamento del concessionario.
3. È possibile scoprire che gli elettrodomestici proposti da un rivenditore mi costerebbero 1000 euro in meno se li comprassi autonomamente via internet?
4. È possibile che i siti delle aziende produttrici siano ricchi d’immagini e colori ma poco propensi a informare in modo completo e corretto? (compreso quello dell’azienda da cui comprerò la cucina, che però deve ringraziare un bravo rivenditore). Perché nessuna azienda italiana permette ai suoi clienti di costruirsi la propria cucina sul proprio budget? E’ meglio considerarli incapaci? O chissà che cosa devono nascondere i rivenditori e i produttori? A proposito, un mio amico, che ha lavorato come rappresentante Snaidero fino a tre anni fa e dispone ancora di un programmino informatico ad hoc, mi ha calcolato un preventivo della Skyline. Ovviamente i prezzi sono di tre anni fa e non tengono conto delle innumerevoli varianti possibili. Ma l’ho visto utilizzare e non mi è sembrato complicato. Perché non può essere messo a disposizione della clientela?
5. Mia suocera va in un negozio di una nota azienda italiana e chiede una cucina con gli elementi aperti a giorno. Viene considerata come una marziana. Per lei le ante sono ingombri che impediscono di vedere il contenuto. Mi sembra un desiderio legittimo. Ma una cucina senza ante costa molto meno…quindi si forza la scelta del cliente. Lei non ha né il mio tempo né la mia perseveranza nella ricerca della cucina e del rivenditore ideali e si lascia convincere.
6. Per quanto mi riguarda, alla fine non ho scelto una marca o un prezzo, ho scelto una persona che mi ha proposto una soluzione razionale rispettando le mie esigenze, che mi ha concesso tutto il tempo che mi serviva, che mi ha mostrato i listini su cui lavora (non so se sono gonfiati, ma intanto li hovisti). Che il prezzo sia perfino un po’ inferiore al budget che mi ero prefissata è un plus che può fare solo piacere perché probabilmente comprerò anche qualcos’altro da quel signore.
7. Infine, rivenditori: abito in una piccola località di campagna, penso di fare parte di un target che compra una cucina non più di due/tre volte nella vita e che quindi bada alla sostanza delle cose. La clientela si guarda intorno e a un acquisto importante dedica tempo, cervello e fatica. Nel rivenditore che ho scelto ho apprezzato la sincerità (= il prodotto che le posso offrire si pone su una fascia media) la competenza, il colpo d’occhio, la disponibilità, la schiettezza, la passione. In due parole il SAPER LAVORARE. Ciao a tutti e buoni acquisti!
lussie

#50
frozenlady ha scritto:se devo scegliere cucina top con eldom del cavolo, o cucina del cavolo con eldom al top, sinceramente scelgo una cucina di fascia media, con eldom nella media...

sinceramente preferisco avere tutto di fascia media, che "abbinare delle scarpe di gucci da 500€ con un tuta da jooging del mercato" giusto per rendere il paragone...
Io vado in giro con le magliette comprate a 5 euro dai cinesi e borse che costano un occhio della testa. Perchè mi metto quello che mi piace. Ma credo che l'esempio dell'abbigliamento non sia calzante. Un paio di jeans o una maglietta che tu li abbia pagati 5 euro o 300 fanno la stessa fine. E non parlo ovviamente della qualità perchè spesso (anche se non sempre) la differenza c'è. Ma parlo del fatto che l'abbigliamento dura quasi il più delle volte una stagione, perchè poi non piace più, passa di moda o si ha voglia di cambiare. Una cucina o un armadio dovrebbero durare almeno 10 anni in una casa
Una donna libera è l'assoluto contrario di una donna leggera. (S. De Beauvoir)

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#51
luciacen ha scritto:Ancora prima di iniziare i lavori di ristrutturazione di casetta, comincio a cercare la mia cucina ideale. Su una rivista di settore vedo la pubblicità di una cucina bellissima di una marca francese. Conoscendo la lingua, guardo il sito internet francese e noto due cose:
....
permettimi: mi faccio un po' da arbitro non essendo un rivenditore ma un terzista...
Il mercato francese (ed europeo in generale) è molto diverso dal mercato italiano: ci sono pochi produttor... e anchepochi rivenditori.. più che altro catene... quindi risulta più chiaro il mercato perchè tanto o è così e te lo fai piacere o stai senza cucina mentre il mercato italiano è variegato e misto quanto nessun altro mercato mondiale.... è un po come il mercato dell'auto che citavi prima: c'e' mercedes, audi, bmw... altre 2/3... ti piace il modello quello è... in italia invece abbiamo non meno di 150 produttori diversi ed ogni produttore fa dai 10 ai 15 modelli più ci sono gli artigiani che te la fanno anche su tuo disegno.... e sempre per ricorrere al mercato dell'auto ricordo che mercedes si limita a dire le caratteristiche generali del modello: non c'e' scritto se l'abs è bosh o magnetimarelli e non c'e' scritto manco se il cruscotto è in abs o in pvc... invece nel mondo del mobile da un lato si pretende di sapere se il laccato è stato spazzolato e se è poliestere o poliuretano o mdf dall'altro si richiede maggior semplicità... purtroppo si può avere o uno o l'altro o (come accade) una mediazione tra i due aspetti.... questo spero chiarisca anche un'altro aspetto: un preventivo per una cucina non è un preventivo per un'auto: nell'auto hai 3 configurazioni, aggiungi gli optional che sono massimo una paginetta per lo più già contenuti o non presenti nelle 3 opzioni base: chiuso. Le cucine sono sempre totalmente a misura del cliente, le varianti e gli opzional si moltiplicano pertanto esponenzialmente e in pratica nessun rivenditore vende mai una cucina totalmente uguale ad un'altra.

#52
Concordo con Luciacen
Se fosse scritto tutto su internet: dimensione dei moduli ,prezzi ecc si risparmierebbero un sacco di visite inutili ai negozi, con grande risparmio di tempo per noi, di tempo e di personale per i rivenditori. E' chiaro che ci sarà sempre chi non usa internet o chi non sa consultare i dati su internet e si confonde, ed avrà bisogno dell'aiuto del rivenditore, ma una grande massa, soprattutto di giovani, eviterebbe visite inutili ai negozi.

#53
Solaria ha scritto:Concordo con Luciacen
.
mi permetto inoltre di far notare che un trasporto di cucine dal veneto alla sicilia incide al produttore attorno al 10% (...in base al costo delle cucine: comunque in media). Lo stesso rivenditore inoltre deve valutare trasporto ai piani, noleggio gru, smaltimento vecchi prodotti che possono incidere da persona a persona un altro 10%.... a Palermo non si entra con il bilico inoltre... c'e' necessità di facchini e depositi... insomma mi pare che ci siano tante variabili e considerato che il pubblico finale scegli il rivenditore in base al 5% in più o in meno (che poi alla fine sono 100-200 euro) mettere un prezzo allarmista o facilitone su un sito senza prendere in considerazione aspetti come quelli che ho scritto sopra non è propriamente il caso... non è questione di poca chiarezza: è che purtroppo il prodotto essendo troppo personalizzato non permette certi ragionamenti ed il consumatore finale è nel 90% dei casi impulsivo ed ignorante nel prodotto: crede di sapere e purtroppo non sa pertanto finisce a prendere quello che costa meno senza vedere cosa c'e' dietro questo prezzo.

inoltre si potrebbe obiettare che tipo aiazzone e CO. espongono le proprie offerte (tra l'altro sono offerte lancio più che altro) uguali in tutta italia: ma loro con i loro volumi possono andare gobbi con 3 consegne ad Enna e magari recuperare alla grande con le altre 100 che fanno tra catania e misterbianco che sono a 100 metri dal negozio.... il piccolo rivenditore non può fare questi conteggi statistici: gli arrivano 4 clienti al mese deve guadagnarci poco magari ma un pochetto da tutti e 4.

#54
qsecofr ha scritto:
-cut-
il piccolo rivenditore non può fare questi conteggi statistici: gli arrivano 4 clienti al mese deve guadagnarci poco magari ma un pochetto da tutti e 4.
...e possibilmente pagare le ricevute a fine mese. :wink:

Alcuni invece cambiano ragione sociale, sede, vanno in tv..... :twisted:
L'amarezza della bassa qualità permane a lungo dopo aver dimenticato la dolcezza del basso prezzo.

#55
Il mercato francese adotta questa politica da anni anche perchè è un mercato meno complicato e più maturo. La Ligne Roset, che pubblica annualmente la famosa brochure-catalogo in distribuzione alla clientela, nella versione francese ha i prezzi mentre in quella italiana no: perchè il prezzo di 100€ sul catalogo francese è il prezzo che si troverà nel negozio e che dovrò pagare (sperimentato personalmente a Copenhagen alcuni anni fa) e a cui dovrò aggiungere anche il servizio di trasporto e di montaggio.
In Italia il prezzo comprende i servizi e in più sarà oggetto di richiesta di sconto.
In aggiunta il mercato delle cucine è completamente diverso dal nostro: come dice Q ci sono pochissimi produttori e la vendita avviene attraverso una serie di catene quindi con uniformità di prezzo della merce ma differenza di costo di servizi. Inoltre in Francia la cucina venduta singolarmente è un episodio "limitato", perchè di norma i costruttori edili realizzano i vani cucina tutti uguali, aquistano le cucine in blocco dal produttore e il cliente la trova già in casa come parte integrante.
In sintesi il vero problema italiano è che non vogliamo considerare il costo della merce separato da quello dei servizi. Lo accettiamo da IKEA ma non nei negozi normali

#56
kik ha scritto:
...e possibilmente pagare le ricevute a fine mese. :wink:

Alcuni invece cambiano ragione sociale, sede, vanno in tv..... :twisted:
ecco: proprio a quello pensavo tra me e me... una vera MèRDA.... approposito di in TV... su jutub c'e' un servizio di mi manda raitre di una signora di Catania.. .purtroppo l'audio è pessimo, la signora parla una strana lingua e quello che dice il signor " :twisted: :twisted: :twisted: :twisted: " non c'e'...qualcuno ha visto e può rendicontare?

#57
paul ha scritto:
In sintesi il vero problema italiano è che non vogliamo considerare il costo della merce separato da quello dei servizi. Lo accettiamo da IKEA ma non nei negozi normali
Grande Paul. Possiamo girarci intorno quanto ci pare, ma il punto è proprio questo.
ALLEGRI

#58
allegri ha scritto:
paul ha scritto:
In sintesi il vero problema italiano è che non vogliamo considerare il costo della merce separato da quello dei servizi. Lo accettiamo da IKEA ma non nei negozi normali
Grande Paul. Possiamo girarci intorno quanto ci pare, ma il punto è proprio questo.
Ho fatto parte anni fa di una commissione ConCommercio/Camera di Commercio/Associazioni Consumatori per definire il contratto tipo a garanzia dell'acquirente e anche del rivenditore e il punto fondamentale su cui tutto si basava era proprio questo: il bene ha il costo X, il servizio ha il costo Y. Si vende il bene e, se l'acquirente vuole, il servizio. Questo è fondamentale anche alla luce della legge sulla Garanzia dei due anni.

#59
Solaria ha scritto:Concordo con Luciacen
Se fosse scritto tutto su internet: dimensione dei moduli ,prezzi ecc si risparmierebbero un sacco di visite inutili ai negozi, con grande risparmio di tempo per noi, di tempo e di personale per i rivenditori. E' chiaro che ci sarà sempre chi non usa internet o chi non sa consultare i dati su internet e si confonde, ed avrà bisogno dell'aiuto del rivenditore, ma una grande massa, soprattutto di giovani, eviterebbe visite inutili ai negozi.
Ciao "Solaria",ho letto ora il tuo post e sono rimasto un pò "intristito" e un pò deluso dalle tue considerazioni ,che tra l'altro non mi sembra corrispondano alle conclusioni presenti nell'intervento di "Luciacen"dove si fà esplicito riferimento all'importanza delle qualità del rivenditore,e ai suoi
servizi,evidentemente quando ci sono aggiungo io!Tù in sostanza proponi
di trasferire tutto sulla RETE:listini, fotografici,specifiche tecniche e perchè
nò,aggiungo io, anche l'eventuale modulo d'ordine dove,volendo potrai acquistare il tuo mobile con bonifico o carta di credito o paypal insomma come si fà con un CD o con un forno o per una maglietta "griffata":basterebbe trovare chi ti scarica la merce sotto casa e la "monta"e opplà, FATTO!!Ma sbaglio o qualcosa del genere già c'é e si chiama IKEA!
Ma allora che ci stiamo a fare noi,con i nostri negozi,con i "nostri"prodotti esposti,con i nostri collaboratori a cui chiedete professionalità e cortesia?
Ah già, l'hai detto;ci sono gli "anziani"incapaci e rincoglioniti a cui serve una mano ,pertanto facciamo bene a stare quì!!!!!!
Beh io mi auguro che tù non pensi questo.Ti ho visto in questi mesi molto partecipe alle varie tematiche trattate quì sul forum per poi pensare che per tè la "soluzione"possa essere quella da tè auspicata!
Personalmente ritengo tutte le visite nel mio negozio come una oppurtunità di lavoro:alcune volte si incomincia un percorso che termina con l'aquisizione di un cliente, altre volte, dopo un breve colloquio con il "visitatore", avendo intuito l'impossibilità di soddisfare le sue richieste o esigenze,mi limito a dargli delle indicazioni su cosa o dove rivolgersi.
TUTTO QUI'La visita diventa inutile quasi sempre per colpa del rivenditore e del "visitatore"quando le due "figure"non riescono sin dall'inizio ad interloquire con chiarezza,con serenità e perchè nò con rispetto reciproco!
ciao cla56
Ultima modifica di cla56 il 26/06/10 19:53, modificato 1 volta in totale.
Per informazioni su Valcucine,Arredo3...vedi http://www.arredamento.it/forum/viewtop ... =8&t=73040
https://www.facebook.com/casavivaroma/

#60
kik ha scritto:
qsecofr ha scritto:
-cut-
il piccolo rivenditore non può fare questi conteggi statistici: gli arrivano 4 clienti al mese deve guadagnarci poco magari ma un pochetto da tutti e 4.
...e possibilmente pagare le ricevute a fine mese. :wink:

Alcuni invece cambiano ragione sociale, sede, vanno in tv..... :twisted:
APPLAUSI A SCENA APERTA!!!! ;)
nel settore da oltre vent'anni...