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Re: Trattative in corso

#46
qsecofr ha scritto:
maunope ha scritto:qsecofr, la scavolini fa un catalogo in cui mostra i modelli di cucina e ti stampa in fondo alla pagina quanto costa la composizione tipo, spedizione e montaggio esclusi.
Perchè calligaris (fatturato > 100 milioni di euro) non pubblica i prezzi su internet? forse ha dei problemi con Kika? Forse fa 150 clienti in provincia di Palermo? ...SI

comunque questa discussione sa di muffa: è endemica del forum ed è come l'ebola... sempre gli stessi argomenti triti e ritriti.
ciao i prezzi ci sono, basta registrarsi gratuitamente al sito...
io volevo vedere il prezzo del tavolo baron e mi sono registrato, ho scelto gli optional con i prezzi singoli e via!

condivido quanto dice boy_paradis, a proposito visto che non siamo così lontani condividi via MP i rivenditori seri!

Grazie

Andrea

Re: Trattative in corso

#47
Solaria ha scritto:Q non credo proprio che sia questo il motivo. Il trasporto può essere lasciato a discrezione del rivenditore in base alla situazione, ed il listino dovrebbe essere considerato per pagamenti cash, come credo intenda Flou.La verità è che non si è ancora maturi per il concetto di concorrenza basata sulla qualità del servizio e delle capacità reali del rivenditore, perchè se annulli davvero le differenze dei costi e quindi degli sconti è questo quello che resta.Fin quando la situazione dei prezzi resterà nebulosa è ovvio che l'acquirente sarà costretto a girare, anche se talvolta( ma non sempre) in modo infruttuoso.
no te ha capio... trasporto intendo dal produttore al rivenditore: le nostre piccole ditte italiane sfigate consegnano in India, sud america, new york, mosca... ma il problema maggiore non è per questi "lontanissimi" per i quali grosso modo è ovvio che si deve trattare un container ma per i paesi europei tipo spagna, francia e germania nonchè come ti dicevo sud ed isole che si aspettano la consegna da parte del fornitore e si aspettano che le spese di trasporto siano "incluse"
le spese di incasso sempre intendevo verso i paesi europei per i quali a volte si chiede il bonifico anticipato, per altri ci sono delle specie di RiBa non esattamente a costo zero o assegni altrettanto non a costo zero: stanno pochissimo a chiederti in banca 10 euro per fare un'incasso francia e se vendi numero 1 sedia da 50 euro stai sicura che l'hai presa in cu1o.
Dopo non so se flou possa permettersi di chiedere il cash alla consegna: nella tua regione in particolare ma direi in tutta italia il rivenditore si sente addirittura "offeso" se gli si va a proporre un pagamento alla consegna.
Spero di aver aperto gli occhi: il problema non è una banalità come il privato spesso vede: è una rogna plurisettoriale e l'attuale sistema, piaccia o no, lo risolve: gli altri sono solo tentativi che grossomodo sono sempre andati a remengo nel giro di poco.

dato che vedete i prezzi di calligaris ditemi: il tavolo in austria costa uguale? e presso il punto vendita hanno tutti lo stesso prezzo?
Pax tibi Marce

Re: Trattative in corso

#48
boy_paradis ha scritto:...
Ecco, in Svizzera non è proprio così.
...
Sicuramento sto andando OT e me ne scuso ma non posso starmene zitta dopo aver letto tante lodi al grande senso civico degli svizzeri e al loro sistema democratico. Intanto sono molto arretrati rispetto a noi sotto molti punti di vista. L'ecologia ad esempio, la raccolta differenziata dei rifiuti e il sistema di depurazione delle acque non è nemmeno paragonabile a quello dove vivo io. Per non paròare dei diritti delle donne, in quel campo sono spaventosi! le donne hanno avuto diritto di voto molto molto più tardi rispetto al resto d'europa e tuttora sul lavoro vengono chiamate col cognome del marito e a parità di qualifica prendo uno stipendio inferiore rispetto agli uomini. I lavoratori poi sono molto meno tutelati rispetto a noi e per quanto riguarda gli stipendi è vero che sono più alti rispetto all'italia (ci vuole poco direi) ma anche il costo della vita è più alto. Inoltre quando vengono in italia (soprattutto svizzeri-tedeschi e svizzeri-francesi) per la maggiorparte sporcano, lasciano cartecce e immondizia nelle nostre città e sono spesso maleducati. Scusate ma sono esasperata :shock: fine OT
Per il resto non posso darti torto boy quando parli del "sistema italia" ma temo non ci sia una soluzione realizzabile. Però, anche se la cosa non è applicabile ai mobili componibili come le cucine perchè diventerebbe molto complesso, il listino pubblico come quello di Flou è sicuramente d'aiuto. Se anche le altre aziende di complementi avessero lo stesso atteggiamento e imponessero i prezzi fissi ai mobilieri aiuterebbero molto ad evitare la gerra allo sconto e sarebbero utili sia per gli acquirenti che soprattutto per i mobilieri che potrebbero spnedere meglio il loro tempo nel vero lavoro e non nelle trattative estenuanti e odiose.

Re: Trattative in corso

#49
saia ha scritto: Intanto sono molto arretrati rispetto a noi sotto molti punti di vista. L'ecologia ad esempio, la raccolta differenziata dei rifiuti e il sistema di depurazione delle acque non è nemmeno paragonabile a quello dove vivo io.
Dove vivi Saia? :lol: Perché a me risulta che >> http://www.ecoo.it/articolo/sostenibili ... gici/2501/. Gli svizzeri stanno investendo miliardi in una trasversale alpina, che permetterà di trasferire le merci dalla strada alla ferrovia - mentre in Italia allarghiamo le autostrade per farci passare ancora più TIR puzzolenti. Ha il più alto numero di pompe di calore al mondo (invece di impianti a gas o gasolio) in rapporto alla popolazione. E potrei andare avanti per molto. Che tu non abbia in particolare simpatia gli svizzeri, ok ci sta, ognuno ha le proprie antipatie, ma criticarli sull'ecologia mi pare quantomeno azzardato! :mrgreen: Mi ricordo che lì si faceva già la raccolta differenziata, quando ancora in Italia finiva tutto nel cassonetto. Idem per gli impianti di depurazione. Por favor! :lol: Sarebbe come se uno svizzero venisse a dirti che i prodotti tipici italiani fanno pietà e che in genere in Italia si mangia male! :lol: Forse ha preso un abbaglio ...
Ma questo non è il punto. E non è il punto nemmeno il fatto di voler fare l'apologia di un altro Paese (che poi inevitabilmente provoca reazioni patriottiche istintive). L'ho già scritto: non voglio dipingere la Svizzera come un Paese perfetto e non voglio mandare in vacca il thread su una sterile diatriba Italia versus Svizzera! Porto solo il caso di un Paese con un sistema diverso e che, a parer mio, premia maggiormente la serietà anziché la furbizia. Non mettiamoci le fette di salame sugli occhi: "Mi manda Rai3" è soltanto la punticina del gigantesco iceberg di furbi che divorano l'Italia!
Ora, magari nel tuo paesino da fiaba sullo splendido lago Maggiore la situazione è idilliaca e tutto funziona perfettamente, ma ti assicuro che da me, a due passi dall'Hinterland milanese, le cose non stanno proprio così! E la gente è stufa di farsi prendere per il c*lo.

PS: tra l'altro l'alta qualità delle acque del tuo bel lago Maggiore è tale anche perché 2 tra gli immissari principali, i fiumi Ticino e Maggia, vengono depurati perfettamente dagli elvetici! :wink: Come dire: dalla Svizzera vi arriva solo acqua pulita :mrgreen:

Re: Trattative in corso

#50
be non conosco la svizzera ma paragonandola all'austria che mi è più vicina sicuramente ha problemi ecologici molto inferiori ai nostri: vivono infatti con densità molto meno elevate ed in mezzo ai boschi: milano ha una densità di popolazione tale che è messa di fronte a problemi ben maggiori: traffico, industria, riscaldamento.
Quanto alla tutela dei diritti dei lavoratori potrei anche essere d'accordo ma vorrei far notare che le tutele italiane spessissimo fanno "pezo el tacon ch'el sbrego". Infatti come primo lavoro nessuno ti darà mai l'indeterminato ma sei costretto a lunghe gavette come iterinale o a termine perchè la troppa rigidità dell'indeterminato (impossibile licenziare) fa si che l'imprenditore prima di fare questo passo ci pensi 1000 volte e poi vada pure a dire una preghiera alla Madonna. Comportamento simile si ha con le donne: prova ad essere neosposa a 30 anni ed a cercare lavoro: nessuno te lo darà mai perchè il rischio che tu accolli due gravidanze all'imprenditore è notevole... oppure ancora per certi lavoratori con handicap che se si fanno male o fanno male agli altri risponde ancora l'imprenditore. La morale è che le leggi italiane per creare una tutela verso queste categorie in realtà spesse volte le escludono dal mercato del lavoro rendendole assolutamente non competitive.
Tornando IT assumendo che ok le ditte di complementi possano fare questa politica del listino unico (...che non condivido in quanto le aziende di complementi in particolare hanno incidenze di spese di trasporto più elevate) mi chiedo quanti rivenditori vorrebbero una ditta siffatta che di fatto ti vincola a certi margini: flou forse è di alto livello ed ha margini tali che poche lire non fanno differenza ma sul medio livello la lotta è aspra e sono i rivenditori stessi a non voler mostrare i listini figuriamoci poi se volessero un prezzo imposto: ti caccerebbero immediatamente dal negozio.




saia ha scritto:
boy_paradis ha scritto:...
Ecco, in Svizzera non è proprio così.
...
Sicuramento sto andando OT e me ne scuso ma non posso starmene zitta dopo aver letto tante lodi al grande senso civico degli svizzeri e al loro sistema democratico. Intanto sono molto arretrati rispetto a noi sotto molti punti di vista. L'ecologia ad esempio, la raccolta differenziata dei rifiuti e il sistema di depurazione delle acque non è nemmeno paragonabile a quello dove vivo io. Per non paròare dei diritti delle donne, in quel campo sono spaventosi! le donne hanno avuto diritto di voto molto molto più tardi rispetto al resto d'europa e tuttora sul lavoro vengono chiamate col cognome del marito e a parità di qualifica prendo uno stipendio inferiore rispetto agli uomini. I lavoratori poi sono molto meno tutelati rispetto a noi e per quanto riguarda gli stipendi è vero che sono più alti rispetto all'italia (ci vuole poco direi) ma anche il costo della vita è più alto. Inoltre quando vengono in italia (soprattutto svizzeri-tedeschi e svizzeri-francesi) per la maggiorparte sporcano, lasciano cartecce e immondizia nelle nostre città e sono spesso maleducati. Scusate ma sono esasperata :shock: fine OT
Per il resto non posso darti torto boy quando parli del "sistema italia" ma temo non ci sia una soluzione realizzabile. Però, anche se la cosa non è applicabile ai mobili componibili come le cucine perchè diventerebbe molto complesso, il listino pubblico come quello di Flou è sicuramente d'aiuto. Se anche le altre aziende di complementi avessero lo stesso atteggiamento e imponessero i prezzi fissi ai mobilieri aiuterebbero molto ad evitare la gerra allo sconto e sarebbero utili sia per gli acquirenti che soprattutto per i mobilieri che potrebbero spnedere meglio il loro tempo nel vero lavoro e non nelle trattative estenuanti e odiose.
Pax tibi Marce

Re: Trattative in corso

#51
Mi pare di capire dal tuo discorso che sono più i rivenditori a non voler il listino pubblicato che i produttori. Non ho motivo di dubitare che ciò sia vero. Ma allora è assolutamente inutile che molti rivenditori continuano qui a dire di non girare per comprare i mobili :!: A me sembra l'ineluttabile conseguenza della mancanza di trasparenza dei listini. Questo comporta:
Un enorme perdita di tempo per il cliente
un enorme perdita di tempo per il rivenditore con la necessità di prendere altro personale
Una sfiducia crescente verso la categoria dei mobilieri
Un continuo proliferare di furbi ed incompetenti nel settore
il desiderio di rivolgersi ad un artigiano per avere condizioni più trasparenti

Quindi gli apparenti vantaggi a breve termine dei listini oscurati si tradurrebbero in grossi svantaggi a lungo termine. Il male di questa povera Italia è quello di non saper guardare oltre il proprio naso, o oltre il proprio cortile...
Sulle vendite on line invece i rivenditori avrebbero dovuto fare l'inferno, perchè a mio avviso sono molto scorrette nei loro confronti e lasciano il cliente molto disorientato su queste enormi differenze di prezzo.Se chiami le aziende ti dicono che loro non ne sanno niente che i loro prodotti vengono venduti on line e che loro non li hanno autorizzati.Strano perchè questi vendono alla luce del sole pubblicando su internet. Come le aziende di alta gamma fanno, anche loro, se vogliono, possono vietare CATEGORICAMENTE che i loro prodotti vengano venduti on line...
qsecofr ha scritto: Tornando IT assumendo che ok le ditte di complementi possano fare questa politica del listino unico (...che non condivido in quanto le aziende di complementi in particolare hanno incidenze di spese di trasporto più elevate) mi chiedo quanti rivenditori vorrebbero una ditta siffatta che di fatto ti vincola a certi margini: flou forse è di alto livello ed ha margini tali che poche lire non fanno differenza ma sul medio livello la lotta è aspra e sono i rivenditori stessi a non voler mostrare i listini figuriamoci poi se volessero un prezzo imposto: ti caccerebbero immediatamente dal negozio.




La sola fabbrica che non ha impatto ambientale è l'albero

Re: Trattative in corso

#52
@ Qsecofr
Non riesco a capire come possano incidere così fortemente le spese di trasporto nel margine del rivenditore finale nell'ipotesi di listino unico.
Si dovrebbe presumere infatti che un produttore medio-grande abbia un qualche contratto con uno spedizioniere/corriere, cosa che implica tariffe agevolate verso qualsiasi destinazione a fronte di un certo quantitativo assicurato annuo. Quindi per il produttore spedire una sedia o mille sedie di norma dovrebbe avere proporzionalmente lo stesso costo (l'incidenza delle spese fisse minime spesso è poca cosa rispetto a quelle vincolate al peso ed all'ingombro)... indi per cui il produttore stesso potrebbe benissimo indicare un prezzo di massima con un margine di massima, se fosse solo per quello.
Non mi quadra proprio che le spese di trasporto siano una delle variabili che creino il risultato finale di poca trasparenza dei rivenditori nei confronti del compratore finale.

Per il discorso sconto/margine/rincaro, a me fa abbastanza sorridere il fatto che ogni rivenditore (anche senza chiedere nulla) ti faccia dei conteggi con un certo prezzo finale x, ci tiri sopra una riga e ti dica che costerà y (in media il 10% in meno)... indipendentemente dalle sue motivazioni e/o politiche aziendali (che non devono interessare al cliente) non potrebbero semplicemente dire che il prezzo è y e basta?

Buona giornata a tutti
Cristina

Re: Trattative in corso

#53
>la lotta è aspra e sono i rivenditori stessi a non voler mostrare i listini figuriamoci poi se volessero un prezzo imposto: ti caccerebbero immediatamente dal negozio.

si torna al punto di partenza: io non so se è possibile risolvere questo problema del tutto, però è un dato di fatto che per il cliente il problema c'è. quindi anche ammettendo che il sistema attuale sia l'unico possibile (mi sembri molto più informato di me, quindi potrai ben dirlo) rimane il fatto che essendoci 100 variabili sul prezzo che si paga i clienti non fanno delle cose totalmente prive di senso andando a cercarsi le condizioni migliori. poi che lo si faccia in termini di cercare maggiore sconto, prezzo più basso o spedizione gratuita poco importa, il succo è che stante il fatto che lo stesso identico oggetto lo puoi portare a casa spendendo cifre anche parecchio differenti, il cliente cerca di fare il suo interesse.

per la cronaca, calligaris i prezzi li mostra: ti devi solo registrare.

altra ditta che in parte applica politiche di prezzo in parte comprensibili e chateau d'ax (NON tirate fuori parole su questo marchio, il thread è già abbastanza alle cozze!!!!!): a parte i modelli made in chissà dove su cui sparano gli scontoni/specchietto per le allodole, sui modelli più cari il prezzo è quello: mi ero innamorato del modello silhouette ed ero quasi disposto a chiudere gli occhi sulle magagne di questo produttore pur di portarmelo a casa, così ho visitato tre posti: in tutti quanti stesso identico prezzo copiato paro paro dal librone :-)
Qui mi sa però che il prezzo è uniforme perchè è così stragonfiato da coprire anche il trasporto sulla luna volendo (trasporto che si paga pure a parte):-D, è anche per quello che ho desistito dall'acquisto. Nel comasco c'è tutto un sottobosco di posti di vendita parallela dove i modelli costosi della c d'ax vengono venduti a prezzi da ikea (non il primo prezzo, ma prezzi da ikea stockolm sì), quindi in effetti tra un prezzo unico, semplice, ma assurdo e un prezzo incasinato ma alla fine ragionevole a volte può essere preferibile la seconda... :-D

@Cristina: questa dello sconto per forza è proprio una cosa tutta nostra, una volta cercavo un altoparlante nuovo per una cassa che mi se era rotta, non si trovava in alcun negozio vicino quindi ho iniziato a chiamare in tutta italia. L'unico che l'aveva mi fa: "costa 136€, ma non ti preoccupare che ti faccio un bello sconto!!!" (ma visto ne sentito, compravo solo quello...).
Stessa cosa gli strumenti musicali: se uno vede il listino casale bauer (importatore ufficiale di fender e tanti altri marchi famosi) scopre che quello che nei negozi viene 600€ in tutta italia a listino sarebbe 900, e alcuni negozianti fanno pure la pantomima del "guarda come ti tratto bene".
Sempre nel comasco-varesotto c'è un grosso store di vestiti (santino) che è famoso perchè alla cassa a seconda dell'umore del padrone ti becchi uno sconto dal 10 al 30% (è famoso anche per altre cosucce, ma lasciamo stare... :)), e la gente ci sciama in massa nei weekend per poi bullarsi con i colleghi degli affaroni che ha fatto.
Non c'è niente da fare, almenli il 50% della colpa dei listini fumosi che ci ritroviamo è dei clienti... :D :D

Re: Trattative in corso

#54
mah... secondo me non è giusto che la stessa identica cucina debba essere pagata lo stesso prezzo dappertutto.

Nella cucina incide troppo il servizio: assistenza pre e post vendita, progettazione, rilievo misure, montaggio. Queste fasi sono delicatissime ed basilari per la soddisfazione del cliente. Siccome noi rivenditori non siamo tutti uguali, è sacrosanto che chi lavora meglio debba avere un margine in piu' (margine che tra parentesi è indispensabile per investire e dare un servizio sempre migliore).

Quindi ben vengano i listini trasparenti ed aperti al pubblico, pero' bisogna scorporare il valore del servizio.
ALLEGRI

Re: Trattative in corso

#55
Giustissimo! Io infatti, nei post precedenti, mi riferivo al solo prodotto. Chiaro che montaggio e trasporto debbano essere una voce a parte. Chi ti fa una consulenza fantastica, viene a fare i sopralluoghi come si deve, ti monta la cucina a regola d'arte, viene 2 volte successivamente a registrare le cerniere, ecc. deve poter pretendere di più. Ma questa voce, appunto, deve essere chiaramente distinta dal prezzo del prodotto. A me non piace la formula del prezzo "trasporto e montaggio inclusi". Vorrei maggior trasparenza e vorrei poter valutare a parte i servizi aggiuntivi. Vorrei sapere quanto costa il prodotto e, a parte, vorrei poter giudicare l'importo del servizio. Se tutto va a finire in un prezzo finale "all inclusive" non posso giudicare una bella sega di nulla. Magari il rivenditore ha messo in quel calderone di prezzo, che ne so, 1'500 € di montaggio ... e me la monta pure col c*lo ... ma io sono ignaro di quanto mi è costato quel "servizio" del piffero!

Re: Trattative in corso

#56
alla fine basterebbe avere sul preventivo in modo trasparente:
- prezzo di listino al rivenditore
- margine rivenditore
- trasporto
- montaggio
- assistenza
- "progettazione"

poi ovviamente un rivenditore dovrebbe fregiarsi delle sue competenze migliori!
l'assitenza ti costa tot perchè ho solo montatori esperti assunti a tempo indeterminato, intervengo entro x ore dalla chiamata ecc ecc

Re: Trattative in corso

#57
Non mi sembra assolutamente corretto voler sapere il margine del rivenditore (e lo dico da utente finale)... sarebbe come chiedere al supermercato quanto ci guadagnano sulla singola crescenza venduta!!!
Scorporare il prezzo del prodotto da quello del servizio... questo sì, mi sembra più utile... ma ho paura che non sempre sia quantificabile il servizio vero e proprio...
Buona giornata
Cristina

Re: Trattative in corso

#58
Sono sinceramente convinta che fare i conti in tasca agli altri, oltre che essere sbagliato, non porti da nessuna parte.
Di norma chiedo il prezzo finito, non voglio neanche sapere la percentuale di sconto, se mi va bene acquisto se no... non acquisto, amen :lol:
A cosa servono tutte quelle informazioni? E' ovvio che il rivenditore ha il suo guadagno, ci mancherebbe altro. E il tipo di contratto di lavoro del montatore? ... ma saranno affari suoi! L'importante per me è sapere che chi mi vende la cucina garantisca anche un buon montaggio, non ho bisogno d'altro.
la mia cucina
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Re: Trattative in corso

#59
piccolopepecuccioloeroico ha scritto:@ Qsecofr
Non riesco a capire come possano incidere così fortemente le spese di trasporto nel margine del rivenditore finale nell'ipotesi di listino unico.


l'italia è lunga e stretta e la nafta costa tanto: un viaggetto friuli-sicilia e ritorno con un camion costa dai 2000 euro in su. Se poi andiamo sui groupage siamo dai 70 euro a cubo in su... i trasporti generalisti lasciamoli pure stare perchè spaccano tutto. prova a prendere 4 sedie e ti rendi conto che per la sicilia un'incidenza del 10% è il minimo sindacale. Certo se consideri un produttore pesarese per la sua posizione centrale in italia può essere meno differente ma per un veneto sicuro no.
e si: praticamente sono i rivenditori a costringere ai listini differenziati perchè si aspettano uno sconto di x e di poter offrire uno sconto y anche se non lo dicono o lo accettano per partito preso... e non solo per capriccio ma perchè è il pubblico finale a volere lo sconto alto e chi è un minimo esperto di questo forum può darne chiara testimonianza. Ora che sia un sistema giusto o sbagliato lo si può discutere ma vorrei far capire che il problema non è semplice e che alla fine sono tutte contromisure che il mercato ha creato per soddisfare il pubblico: ignorante purtroppo.... e lo soddisfa... vedi lo scontone di Chateax... il pubblico vuole lo scontone e per il rivenditore è abbastanza facile darlo: rendersene conto grazie.
Pax tibi Marce

Re: Trattative in corso

#60
@Qsecofr
Non sono propriamente d'accordo, ma confrontarsi è sempre un piacere.
Certamente in un'ottica di trasporto nazionale e via terra è assolutamente corretto che aumentando la distanza, considerando località disagiate e camion dedicati, le spese aumentino, ma non così tanto (il 10% mi sembra parecchio) sicuramente anche la variazione repentina del fuel è un fattore rilevante... contemporaneamente però questa mi sembra un'ottica "limitata" (di quanto dovrebbe aumentare dunque se vendessi in Russia o in Australia?)... le spese di trasporto non possono essere un fattore giustificativo di politiche di prezzo così differenti anche tra rivenditori che distano poche decine di km.
Il secondo problema è che tali costi sono calcolabili a prescindere e non dovrebbero far parte del prezzo del prodotto che si acquista, né tanto meno essere considerati nel calcolo del margine del rivenditore... o meglio io ipotetico rivenditore potrei semplicemente inserirli nei costi di trasporto verso il cliente (se non voglio diminuire il mio guadagno), ma non ha alcun senso sostenere che il prodotto in sé costi di più... non è il prodotto a cambiare valore.
Ovvio che se io rivenditore siculo decido di vendere cucine friulane, dovrò considerare in partenza che quel prodotto specifico a me potrebbe costare di più, ma fa parte del rischio d'impresa...
Non so se sono riuscita a spiegarmi tanto bene, ma ho il marito che pressa e dobbiamo andare.
Buona giornata a tutti
Cristina