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Re: Umidità di risalita capillare - aquapol

#137
gentile medico della casa, grazie per la tua risposta. quindi secondo te potrebbe non trattarsi di risalita? in un certo senso lo spererei anche io, nella mia ignoranza mi potrei illudere che si tratti di un problema di più facile soluzione. ma ti espongo i miei dubbi.. 1. l'umidità che, secondo me, risale dal terreno mi ha non solo rovinato buona parte dei muri sia interni che perimetrali del piano terra, ma oltre a ciò mi sta rovinando il pavimento a veneziana, soprattutto nella stanza d'entrata, dove il problema è particolarmente evidente. in pratica il cemento che lega le varie pietre si "sgretola", e in inverno quando scendo la mattina spesso trovo sul pavimento la tipica schiumetta polverosa di sali, tra l'altro maleodoranti. possibile sia umidità che dall'aria interna si condensa? secondo te è verosimile che una condensa mi sgretoli e sollevi il pavimento? 2. ti racconto come si è manifestato inizialmente il mio problema. novembre 2011: la costruzione della casa di mio papà a fianco alla mia è ormai ultimata e io e il mio ragazzo stiamo preparando per stabilirci nella parte mia. non siamo ancora entrati in casa, ci stanno facendo il collegamento della caldaia. prime piogge torrenziali.. una giorno mi accorgo che c'è un'area tonda in entrata, diametro approssimativo di 30-40cm che ha una sfumatura più scura rispetto al resto. la veneziana ha una base rosa con pietre multicolore nocciola, verde scuro, azzurrino, insomma un misto. ma vedo chiaramente che il colore di fondo è più scuro. mi illudo sia una cosa passeggera e invece la macchia si allarga, si allunga fino a prendere una forma più allungata. poi i primi problemi alla base dei muri sempre nella stessa stanza.. a raggiera vengono intaccati 3 dei muri della stanza. estate scorsa: come smettono le piogge il problema sembra arrestarsi e il pavimento si schiarisce nel periodo estivo. poi l'inverno scorso. qui nella mia zona (Vicenza) ha piovuto tantissimo e come cominciano le piogge anche il mio problema si riacutizza.. la fascia centrale del pavimento si schiarisce, e scrocchia sotto i piedi perchè i pezzetti continuano a staccarsi, si formano come delle micro-bollicine sotto la superficie della mescola rosata che se ci cammini sopra scoppiano e il pavimento sembra proprio sollevarsi scaglietta dopo scaglietta. quest'inverno l'umidità mi intacca anche la cucina, affiorando sull'angolo interno, che confina con la stanza d'entrata.
non so, tu mi potresti per cortesia dire come appurare se si tratta di umidità da condensa?
la settimana scorsa è uscito un tecnico che cura le installazioni per domodry, facendomi delle misurazioni solo con un igrometro mi ha detto che si sente di confermarmi che si tratta di umidità di risalita e che mettendo l'apparecchio è sicuro del buon esito, con garanzia soddisfatti o rimborsati scritta nel preventivo. purtroppo il mio compagno mi ha fatto l'ennesima scenata, quindi per il momento abbiamo fatto tirare giù le malte e mettere quelle macroporose.. ma non credo proprio di aver risolto alcunché. mi sono opposta allo scavo, continuo ad essere convinta che avrebbe un costo smisurato e molti aspetti negativi vista l'invasività e la mancanza di qualsiasi garanzia di risoluzione. sarebbe troppo bello se bastassero delle malte traspiranti dentro e fuori per risolvere il mio problema..

Re: Umidità di risalita capillare - aquapol

#138
Ora abbiamo qualche dato in più per poter elaborare un percorso di diagnosi. La condensa è sicuramente in grado di provocare lo sgretolamento di alcune componenti minerali che costituiscono la pavimentazione. I sali solfatici provenienti dal terreno o presenti nelle malte come additivo, reagiscono con gli alluminati tricalcici presenti nel cemento, e danno luogo ad un composto detto ettringite. Questa reazione avviene con aumento di volume, dove praticamente la malta si espande, e può avvenire solo in presenza d'acqua. Quindi se il tuo rivestimento del pavimento, si trova ad avere una quantità indesiderata di solfati in presenza di cemento, a contatto con l'acqua (anche di condensa) avverranno dei fenomeni espansivi secondari, in grado di frantumare completamente la matrice di malta. La polvere bianca che trovi sul pavimento, potrebbe tranquillamente essere, e quasi sicuramente lo è, solfato di calcio biidrato, ovvero gesso. Un altro fenomeno possibile, che creerebbe le condizioni per lo sgretolamento del pavimento, è la formazione di subflorescenze dei sali solfatici citati. Funziona così: la parte interrata del pavimento a contatto col terreno si trova ed essere più ricca di sali rispetto a quella superficiale. In queste condizioni, sempre in presenza d'acqua, i sali passano in soluzione, e sotto si trovano ad avere una concentrazione inferiore a causa della maggiore presenza d'acqua, rispetto alla superficie asciutta. Per il principio dell'osmosi, si realizza un movimento di sali in soluzione, da quella meno concentrata (basso), a quella più concentrata (superficie del pavimento) a causa dell'evaporazione. Questo processo prende il nome di migrazione dei sali. Se tale evaporazione è abbastanza lenta, i sali affioreranno in superficie, dando luogo a depositi asciutti di diversa natura, che nel nostro caso sono di probabile composizione solfatica. Se invece l'evaporazione è molto rapida, la formazione dei sali avviene all'interno del materiale anzichè in superficie, e prende il nome di subflorescenza, determinando il distacco dell parte corticale, al di sotto della quale si possono osservare rilevanti depositi di sali. C'è ancora un'altra causa che potrebbe determinare il distacco del rivestimento superficiale in conseguenza dell'acqua, ed è correlato all'osmosi, ma questo fenomeno avviene in fase liquida, quindi non penso sia applicabile al caso di studio.
Da quanto descrivi, penso si tratti di un fenomeno di risalita secondaria, conseguente al rapporto dell'edificio con l'idrologia del terreno circostante. Per poterti dare delle informazioni più precise ho bisogno di vedere due sezioni ortogonali dell'immobile, e di leggere la relazione geologica che è stata elaborata prima della costruzione. Senza questi documenti è del tutto inutile avanzare alcuna ipotesi attendibile, ed ancora meno proporre un possibile rimedio.
Attendo i documenti richiesti.

Saluti
Il medico della casa
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Re: Umidità di risalita capillare - aquapol

#140
Gentilissimi utenti ho letto con attenzione tutti i post precedenti, e volevo porre alla vostra attenzione il seguente problema...
Vivo in una villetta bifamiliare di recente costruzione (2006), circa 3 anni fa ho trasformato la zona del seminterrato in taverna (120 mq). Per circa 2 anni tutto è' filato liscio, il pavimento e' un cotto grezzo arrotato e trattato, l'interrato e' costituito da un unica area intorno alla quale corre un intercapedine ad suo cantina molto ampia 2metri larghezza. Le fondazioni sono in cemento armato. L'anno scorso ho notato sui pilastri di cemento armato dei distacchi di intonaco, in brevissimo tempo le cose sono peggiorate, infatti i distacchi di intonaco sono avvenuti su tutti i pilastri e sui muri dove passano i corrugati, dopo varie ricerche sul web ho contattato anch'io domodry e si è presentato da un ingegnere che dopo aver effettuato tutti i rilievi del caso compresa una termografia mi dice che si tratta di umidità di risalita... Ora pochi giorni fa ho notato dell'acqua nell'intercapedine con odore maleodorante in una zona dove passa lo scarico del lavello della cucina,. Mi chiedo pertanto se tale perdita possa essere la causa dell'umidità diffusa su tutto il salone che ricordo sempre in prossimità dei pilastri portanti? Inoltre possibile che per 2 anni non si sia mai manifestata umidità e all'improvviso sia apparsa ovunque nel giro di pochissimo? Se la causa fosse la perdita dello scarico adesso che è stata riparata secondo voi devo comunque installare un sistema tipo domodry o aquapol per sanare la taverna che ha un forte odore di muffa? Perché solo sui pilastri portanti?
Grazie a tutti per l'aiuto Alessandro

Re: Umidità di risalita capillare - aquapol

#141
da quel che sembra, vista la posizione dello scarico e l'odore, è probabile che l'umidità sia dovuta alla perdita dello scarico.
Se ora, a parte l'odore, non c'è più umidità costante, il fenomeno dovrebbe essersi risolto.
Per quanto riguarda l'umidità diffusa, è possibile che sia dovuta allo scarico, anche se, data l'ampiezza della superficie, la ritengo poco probabile. Potrebbe però essere una concausa.
Quanto al fatto che per due anni non si sia manifestata ed ora, nel breve volgere di qualche settimana sia evidente, le cause potrebbero essere molteplici, perfino un innalzamento momentaneo del livello della falda dovuto a piogge prolungate e particolarmente intense.
E' difficile darti risposte precise : quel che è certo, però, è che se il problema fosse imputabile allo scarico fessurato, nessun sistema potrebbe sanare la situazione: sarà sufficiente dare aria all'intercapedine per eliminare odori ed umidità residue.

Re: Umidità di risalita capillare - aquapol

#142
Confermo al 100% la diagnosi di Olabarch, e colgo l'occasione per salutarlo.
Se è stata individuata una perdita in un impianto di scarico, questa sarà stata sicuramente in grado di apportare dell'acqua alle varie strutture murarie, dando luogo a fenomeni di risalita, detta in questo caso "secondaria", cioè derivante da apporti diretti o primari.
Dopo aver risolto il problema degli apporti primari, ovvero quando non arriva più "acqua nuova", l'"acqua vecchia" o residuale, tenderà ad evaporare fino a scomparire. In realtà sui componenti murari resterà una certa percentuale d'acqua, detta di equilibrio, che si aggira fra l'1,5 ed il 3% in peso del supporto per motivi prettamente chimici. C'è da dire che in occasione di apporti accidentali di natura episodica, come appunto quello citato, l'acqua introdotta darà luogo a fenomeni di soluzione e migrazione dei minerali disciolti sul supporto, causando dei fastidiosi accumuli salini sulle superfici.
Quando si arresta il flusso di umidità, si arresta anche il trasporto dei sali. Quindi oltre i sali vecchi, quelli nuovi non verranno più portati in superficie.
Nella maggior parte dei casi, soprattutto su costruzioni recenti, i depositi superficiali sono costituiti da solfati. E fra questi il più frequente è il solfato di calcio ovvero gesso. In questo caso l'eliminazione dei depositi è molto semplice. Bisogna innanzitutto spazzolare energicamente con spazzola asciutta tutto ciò che viene via, poi fare delle spugnature con acqua e acido muriatico al 10% ed i depositi di solfato di calcio spariranno.
Una soluzione più raffinata, e meno invasiva consiste nell'estrazione dei sali. Si effettua tramite dei materiali assorbenti, come ad esempio fibre di cellulosa, che vengono applicate sul supporto bagnato. Per il fenomeno dell'osmosi, i sali tenderanno a trasferirsi dalla soluzione più concentrata (muro) a quella meno concentrata (fibra). In questo modo si esegue una vera e propria estrazione dei sali dalla muratura. Questo è il miglior lavoro che si possa fare, ma spesso risulta troppo costoso. Il materiale ottimale, più prestante e con tutte le certificazioni, è quello dell'Ing. Pinto Guerra: http://www.mangiasali.it/
Un buon compromesso è la fibra di cellulosa di Torino: http://www.nesocell.com/
Per chi invece vuol fare da se, basta mettere a macerare del cartone ondulato per due giorni, poi applicare la pasta di carta sul muro che questa si porterà via i sali eccedenti.
Dopo aver estratto i sali, se non c'è più apporto di acqua nuova, non sono necessari apparati di alcun tipo.
"Perché solo sui pilastri portanti? "
in realtà i pilastri portanti non sono soggetti a umidità di risalita. Mi spiego meglio, il calcestruzzo nuovo, se è stato correttamente realizzato, non può avere delle porosità superiori ad un certo valore, e l'umidità non può salire oltre i 20 mm. Quella che vedi è invece l'umidità che sale sull'intonaco, il quale invece è molto permeabile. Sono inoltre possibili, oltre che molto probabili dei fenomeni sinergici di condensa sui pilastri, che creano dell'acqua nell'interfaccia pilastro-intonaco, e fanno pensare a fenomeni di risalita. Questo avviene se c'è poco isolamento termico, o alta umidità nell'aria in presenza di forti differenze di temperature fra supporto e aria ambiente.
Contrariamente a ciò che si ritiene di solito, il calcestruzzo è raramente colpito dalla risalita, ed impermeabilizzarlo è una pratica abbastanza semplice.
Manda pure qualche foto, così possiamo analizzare meglio il problema e darti qualche consiglio più centrato.

Saluti

Il medico della casa
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Re: Umidità di risalita capillare - aquapol

#143
Grazie mille per le risposte celeri e dettagliate, non appena a casa posterò delle foto... In effetti ciò che mi ha fatto pensare all'umidità di risalita e' proprio la presenza di acqua alle basi dei pilastri... Ma dal commento del gentilissimo e competente medico della casa, ne evinco che in realtà potrebbe trattarsi di umidità superficiale dovuta ad un accumulo di acqua dallo scarico associato a condizioni ambientali... Comunque domenica quando rientro dal lavoro posto le foto... Grazie mille ancora ad olabarch e al Medico... Alessandro

Re: Umidità di risalita capillare - aquapol

#144
..sono giunto alla conclusione di voler tentare di montare aquapol per risolvere in parte i problemi di umidità di casa mia, avevo preso in considerazione la cosa già tempo addietro ma la mancanza di notizie al riguardo mi aveva fatto desistere; rincuorato dalle garanzie di alcuni utenti del forum proverò a contattarli (quelli di aquapol) sperando che il preventivo sia un po' diminuito dall'altra volta e soprattutto avvalendomi del bonus fiscale per gli interventi di manutenzione speciale sull'abitazione.
Sono abbastanza convinto che l'umidità di risalita sia il problema principale di casa mia, anche se probabilmente non l'unico, la casa è ricavata da un ex stalla del '500 e i muri sono i pietra e non isolati, ci sono pochissime finestre e cerco di risolvere il problema del ricircolo dell'aria con degli aspiratori, presenti nel bagno e in un ripostiglio e dei ventilatori collegati a timer, in casa ho 3 deumidificatori che in inverno lavorano molto.. insomma cerco di tamponare..
..parte della casa ha il pavimento rialzato di circa 1m e in questa zona, in una parte di muro non intonacata, è presenta una linea di umidità dovuta ( presumo) a risalita a circa un altro metro dal pavimento, in quella stessa zona è presenta un'infiltrazione d'acqua che non so da dove arriva essendo l'appartamento posto più in basso rispetto al resto del centro storico del paese, ..potrebbe arrivare da qualsiasi posto visto che il mio vicino ha una fonte d'acqua in casa!
i miei principali dubbi al momento sono questi, i muri di casa mia sono molto spessi, in alcuni punti ho stimato arrivino ai due metri, aquapol, per quanto ne sapete, funzionerebbe ugualmente? il meccanismo potrebbe aggravare l'infiltrazione d'acqua?
Un'ultima cosa, il gentile Medico della Casa (casa mia sarebbe un bel caso clinico!) sa dirmi come fare una misurazione empirica per accertarmi che sia umidità di risalita? Grazie

Re: Umidità di risalita capillare - aquapol

#148
Salve - innazitutto, complimenti alle spiegazioni del medico-di-casa e degli altri amici!! Non ho nulla da eccepire! Solo qualche piccola osservazione sull'intero discorso, se posso, e se può essere un contributo:
- sui "lampadari" asciugatutto ho messo qualche riflessione più seria delle chiacchiere commerciali sulla pagina http://www.mangiasali.it/cocbarriere.htm Vedi il tipo Abis2
- sull'estrazione dei sali purtroppo non posso concordare con l'uso della cellulosa Neocell per questo scopo. E' un ottimo prodotto, ma lasciamolo nel suo ambito! Vero, qualunque cellulosa o carta estrae acqua e sali da un substrato alla lunga, ma per un vero risultato fai-da-te, e non in tempi biblici, ad oggi, non c'è' che Cocoon, ancora http://www.mangiasali.it/index.htm
- è oramai uso diffuso misurare la "risalita" come da indicato nel mio libro con un comune Tester da elettricista (25,00 euro). Bisogna sapere però che: a) in realtà non si misura la risalita stessa ma bensì il potenziale generato dal flusso d'acqua nei capillari nel loro percorso dal terreno alla superficie evaporante tra i due punti di misura e b) c'è difficoltà a fare buon contatto. Una risalita media è di 2-300 milliVolt. Cordiali saluti
Ing. Edgardo Pinto Guerra, consulente risanamento murature storiche e non dal 2003. Autore del volume "Risanamento di murature umide e degradate. Ed. D.Flaccovio. Siti http://www.edpgconsult.com" onclick="window.open(this.href);return false; e http://www.mangiasali.it" onclick="window.open(this.href);return false;

Re: Umidità di risalita capillare - aquapol

#149
Gentile xgardo, mi sembra di capire che lei sia l'Ing. Pinto Guerra. Sono molto onorato della sua presenza in questo forum, e speriamo di averla ancora fra noi, anche perché ne abbiamo tutti una forte esigenza.
Come già è stato più volte sottolineato in questa ed in altre discussioni, il suo materiale da applicare per l'estrazione dei sali è il migliore in assoluto. Ci permetta però di accettare delle soluzioni, diciamo "low cost", considerando anche il periodo in cui ci troviamo.
Sul funzionamento di Aquapol e di apparati assimilati, so che lei è del tutto scettico, ma mi permetta di non essere d'accordo.
L'Aquapol funziona eccome! Il principio è diverso da quanto dichiarato, ma funziona.
Avremo modo di trattare ancora l'argomento.
Mi permetta di ringraziarla ancora, e di salutarla cordialmente.

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Re: Umidità di risalita capillare - aquapol

#150
Gentile pi,
intanto è importante sapere se il locale da risanare si trova sopra o sotto il livello della strada. Per lo spessore della parete non penso ci siano problemi in ordine alla funzionalità dei dispositivi autoalimentati. Possono però verificarsi dei fenomeni correlati ai flussi termici alternati, che in alcuni casi rendono del tutto inutile l'uso di apparati come quelli allo studio.
La misurazione del potenziale di risalita, che è in relazione alla velocità dell'acqua che percorre i capillari murari, si effettua così:
pianta un chiodo alla base del muro, al livello del pavimento, ed un altro all'altezza della macchia di umidità, detta anche "fronte di risalita".
Con un tester misura la ddp esistente e riporta il valore. Fino a 100/120 mV non preoccuparti, da 120 a 250 inizia a preoccuparti, da 250 a 500 preoccupati e oltre 500 scappa.
A parte gli scherzi, il fatto che la costruzione in passato sia stata utilizzata come stalla, porta ad ipotizzare che vi siano depositi rilevanti di nitrati. Questi sali hanno un effetto molto particolare (e molto pericoloso) sulle murature.
Dalle ulteriori descrizioni che hai postato, ritengo possa esserci una condizione sfavorevole in ordine ai flussi termici gratuiti, derivanti da irraggiamento solare e assimilati, e dai rapporti superfici/volumi.
In questi sfortunati casi, l'acqua apportata alla muratura è di origine atmosferica, proviene cioè dall'umidità dell'aria. Se questa ipotesi risultasse fondata, i dispositivi ad emissione di impulso non avrebbero alcun effetto.
Posta qualche foto, pianta e sezioni, e ti potremo dare qualche indicazione più precisa.

Saluti
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