Un momento, tutte queste informazioni mi fanno girare la testa.
Allora spiego meglio la situazione: il mio appartamento è in un condominio degli anni 60/70 che ha un impianto di riscaldamento centralizzato (a colonne verticali) a gasolio . Nel palazzo non è mai stato portato prima il metano (prego, no comment). Ora ciascun proprietario (singolarmente) sta portando il metano nel proprio appartamento e sta installando un impianto autonomo di riscaldamento. E' una situazione in fieri, la maggior parte degli appartamenti resta ad una proprietà unica (sono in affitto) e alcuni (pochi) sono stati venduti: ecco perchè ognuno si sta attrezzando autonomamente e in tempi diversi.
Chi ha già affrontato questi lavori prima di me, mi dice che, oltre a portare il metano nell'appartamento, ha dovuto rompere i pavimenti per fare le tracce e portare i tubi ai radiatori in ghisa preesistenti. Mi è sembrato di capire che ci siano dei problemi a mettere il riscaldamento a pavimento (non sono sicura ,ma mi sembra che mi abbiano parlato di problemi di spazio
, ma approfondirò) che, come giustamente faceva notare bertok sarebbe comunque alimentato da caldaia. L'appartamento è di ca. 70/75 mq calpestabili.
Fino a qui, vi torna tutto oppure sto dicendo delle cavolate ?
Ammettiamo che le informazioni in mio possesso siano tutte (o quasi) corrette, la mia domanda era : visto che devo rompere i pavimenti per portare/collegare i tubi del riscaldamento mi conviene rifare i tubi dell'acqua considerata la loro non giovane età ? Direi di sì, ma ......
Scusatemi ancora, ma ho davvero bisogno dei vs. consigli