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Ciao a tutti
Sono in procinto di fare dei lavori di ristrutturazione nella casa che ho acquistato.
Volevo sostituire l'attuale porta a battente del bagno con una tipo scrigno e questo comporta che la porta debba essere spostata di una 20 di centimetri rispetto a quella attuale.
Va fatta la DIA (abito a Roma)?
Nel caso non si debba fare DIA, devo comunque comunicare l'inizio dei lavori di manutenzione ordinaria al comune?

Grazie

Vittorio

Non serve la DIA per questo tipo di operazioni: anzi le porte le puoi spostare come preferisci, finchè mantieni i perimetri delle pareti cosi come sono. Per quanto riguarda la comunicazione al municipio, la puoi tranquillamente omettere: non è obbligatoria. Giusto al primo municipio potrebbero richiederla, ma cmq non possono rompere le scatole.

Sii preparato e considera che a Roma girano "i falchi" della mazzetta: gente che non ha niente di meglio da fare che non andare in giro per la città a curiosare nei cantieri, spacciandosi per chissacchì, minacciando denunce alle autorità per mancanza di requisiti di legge se non gli dai una cospicua tangente. Qualora si presentasse la situazione, semplicemente dì che le opere che stai facendo sono considerate "attività edilizia libera" dall'art. 6 del d.p.r. 380/01 e succ. mod. in quanto rientrano nelle opere di "manutenzione ordinaria" così come definite all'art. 3 comma a) del medesimo decreto.

ciao.

Come risposta a vittoriob65 la mia è tardiva, ma sono appena iscritto al forum. Spero comunque che il mio intervento possa essere di aiuto magari ad altri.
Devo purtroppo dissentire dal collega Marcvsrvs:
a mio avviso PER SPOSTARE UNA PORTA SERVE LA DIA.
L' Ordine di Servizio 26.4.1983 n. 18 del Comune di Roma (che recepisce la norma dell'art. 31 della legge 5.8.1978, n. 457, articolo invariato nel del d.p.r. 380/01) definisce in maniera inequivocabile gli interventi di manutenzione ordinaria, per i quali non è richiesta DIA e gli interventi per i quali invece è necessaria:
"... Sono ... interventi di manutenzione ordinaria i seguenti lavori:
1) demolizione o ricostruzione totale o parziale dei pavimenti; sostituzione con i medesimi materiali dei manti di copertura dei tetti;
2) demolizione o ricostruzione totale o parziale di rivestimenti ed intonaci interni e loro coloritura;
3) rifacimento o sostituzione di infissi interni ed esterni;
4) impianti per servizi accessori, come idraulico, fognatizio, allontanamento acque meteoriche, illuminazione, riscaldamento, ventilazione ed opere inerenti, sempreché non comportino creazione di nuovi volumi tecnici;
5) rivestimenti e coloriture di prospetti esterni, sempreché eseguiti senza modifiche ai preesistenti aggetti, ornamenti, materiali e colori, e riguardino gli interi prospetti degli edifici;
6) installazione di impianti solari e di pompe di calore destinati unicamente alla produzione di aria ed acqua calda per edifici esistenti e negli spazi liberi privati annessi, considerate estensione dell'impianto idrico-sanitario già in opera ai sensi dell'art. 5 della legge 29.5.1982, n. 308.
Per gli edifici ricadenti nelle zone A, B e G1, di P.R.G., date le loro particolari caratteristiche storico-artistiche ed ambientali, gli interventi di cui al presente punto 6 saranno assoggettati alle procedure dell'autorizzazione edilizia.
...Sono ... da considerarsi interventi di manutenzione straordinaria ... i seguenti lavori:
1) apertura, chiusura o modificazione delle porte interne;
2) consolidamento di strutture verticali e rifacimento di solai di calpestio, scale e coperture, con divieto di modificarne la quota d'imposta. Il consolidamento o la sostituzione di tali parti strutturali non deve comportare alterazione dello stato dei luoghi, né planimetricamente né quantitativamente rispetto alle superfici utili ed ai volumi esistenti, né alterazione della relativa consistenza fisica e struttura tipologica;
3) demolizione e ricostruzione di tramezzi interni, sempreché le opere richieste non comportino modifiche alla situazione planimetrica ad eccezione degli spostamenti e creazioni di servizi (ad esempio bagni, cucine, ecc.);
4) opere accessorie ad edifici esistenti che non comportino, comunque, aumento di volume e di superfici utili, quali ad es., impianto di ascensori, recinzioni, sistemazioni esterne, scale di sicurezza, intercapedini, ecc.;
5) opere necessarie per la revisione od installazione di impianti tecnologici;
6) interventi su edifici esistenti inerenti a nuovi impianti, lavori, opere, installazioni relative alle energie rinnovabili ed alla conservazione ed al risparmio dell'energia (artt. 1 e 5 della legge 29 maggio 1982, n. 308)...."

Non mi risultano altre circolari che diano diversa individuazione degli interventi sul patrimonio edilizio esistente.

buono a sapersi

ad ogni modo ritengo eccessivamente oneroso per l'utente il dover fare una pratica DIA solo per spostare una porta (costa più la pratica che l'operazione in sè).

Consapevole del fatto che i "sentito dire" non contano nulla, nemmeno se provengono dagli uffici tecnici dei municipi, non appena ritrovo le coordinate normative della norma di cui io mi ricordo specificare il contrario (appunto: lo spostamento delle porte è manutenzione ordinaria, anche perchè non modifica il numero dei vani e, quindi, il classamento catastale - che poi è quello chegli interessa, perchè ci paghiamo le tasse... ) le citerò qui cosi da poterne discutere.

ciao e grazie per la puntualizzazione, e benvenuto!

Concordo sia spropositata una pratica DIA per un intervento del genere e ben venga una qualche norma più umana. Spero tu riesca a ritrovare quei riferimenti normativi che declassano a manutenzione ordinaria il semplice spostamento delle porte. Mi sarebbe molto utile visto che taluni tecnici comunali chiedono addirittura DIA per variazioni in corso dopera per piccole analoghe modifiche rispetto alla planimetria presentata.
Ciao e grazie