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Re: Lavori in casa....ci vuole la dia o no?

#16
CAFElabstudio ha scritto: in effetti l'ultimo post mi ha fatto venire in mente che, se vuoi usufruire del 36% x le agevolazioni irpef x ristrutturazioni e dei bonus del 55% per sostituzione caldaia, allora DEVI fare la dia e registrare ogni fattura a impresa e tecnico....vedi tu!!!
A pagina 18 della Guida dell'Agenzia delle Entrate riguardante le AGEVOLAZIONI FISCALI PER IL RISPARMIO ENERGETICO:

http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/res ... _Energ.pdf

si legge espressamente:

"ATTENZIONE Per fruire dell’agevolazione fiscale sulle spese energetiche non è invece necessario effettuare alcuna comunicazione preventiva, in pratica non c’è alcun obbligo di inviare al Centro operativo di Pescara (dell’Agenzia delle Entrate) la comunicazione preventiva di inizio dei lavori, prevista invece ai fini della detrazione per la ristrutturazione edilizia."

#17
La comunicazione non è obbligatoria al centro di Pescara, ma ciò non esclude le concessioni edilizie ove previste al proprio comune.

#18
quella nota in giallo riguarda la comunicazione preventiva, a pagina 17 dice:

ADEMPIMENTI NECESSARI PER OTTENERE LA DETRAZIONE:

1. l’asseverazione(...)
2. l’attestato di certificazione (o qualificazione) energetica(...)
3. la scheda informativa relativa agli interventi realizzati(...)
La scheda deve contenere: i dati identificativi del soggetto che ha sostenuto le spese, dell’edificio su cui i lavori sono stati eseguiti, la tipologia di intervento eseguito ed il risparmio di energia che ne è conseguito, nonché il relativo costo, specificando l’importo per le spese professionali, e quello utilizzato per il calcolo della detrazione.
(...)
L’asseverazione, l’attestato di certificazione/qualificazione energetica e la scheda informativa devono essere rilasciati da tecnici abilitati alla progettazione di edifici ed impianti
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#19
per usufruire del 36% di detrazione fiscale sembra che* è necessaria la DIA e la comunicazione preventiva prima di cominciare i lavori

per usufruire del 55%, dato che sono lavori che non necessariamente rientrano nella definizione di manutenzione straordinaria (se si modificano gli strati isolanti di un muro perimetrale è sempre M.O.), non è obbligatoria la DIA e, forse per allinearsi a questo concetto, si è deciso che non è necessaria neppure la comunicazione preventiva.


*la maggioranza delle persone interpellate ritiene che sia così. tuttavia esistono pareri discordanti, anche all'interno delle stesse comunicazioni dell'agenzia delle entrate.
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#20
Con particolare riferimento al Comune di Milano il Regolamento Edilizio ascrive tra gli interventi di Manutenzione Ordinaria (Art. 63):

"4.5. riparazione e sostituzione degli infissi e dei serramenti esterni, dei portoni, dei cancelli, delle vetrine e delle porte d'ingresso dei negozi, anche con materiali diversi purché non ne siano mutate le caratteristiche esteriori (sagoma, disegno, colori, dimensioni delle porzioni apribili)"

Non ho trovato specifico riferimento alla sostituzione della caldaia. Qualcuno sa qualcosa in merito?

#21
vale_MI ha scritto:Con particolare riferimento al Comune di Milano il Regolamento Edilizio ascrive tra gli interventi di Manutenzione Ordinaria (Art. 63):

"4.5. riparazione e sostituzione degli infissi e dei serramenti esterni, dei portoni, dei cancelli, delle vetrine e delle porte d'ingresso dei negozi, anche con materiali diversi purché non ne siano mutate le caratteristiche esteriori (sagoma, disegno, colori, dimensioni delle porzioni apribili)"

Non ho trovato specifico riferimento alla sostituzione della caldaia. Qualcuno sa qualcosa in merito?
la sostituzione della caldaia è comunemente definita manutenzione ordinaria, perché è un opera volta al mantenimento in efficienza degli impianti esistenti. tuttavia anche l'installazione della caldaia laddove prima non c'era è considerata sempre manutenzione ordinaria (si tratta sempre di interventi di manutenzione su impianti esistenti, e non installazione di nuovi impianti), quantomeno qui a Roma (ma in alcuni municipi pretendono che si indichi in DIA, se la si fa, la posizione delle macchine dell'aria condizionata o caldaie come "volumi tecnici").

ho letto un paio di volte il r.e. di Milano per aiutare alcuni amici ad interpretarlo: è fatto molto meglio di quello di Roma :P
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#22
Grazie marcus, effettivamente ti trovo sempre molto preparato nelle materie più disparate.

In ogni caso è il solito ginepraio di Regolamenti uno diverso dall'altro.

Mio fratello nel Comune di Cinisello Balsamo per spostare un vano porta da una parete all'altra della cucina ha dovuto fare la DIA mentre a Milano è considerata manutenzione odinaria:
"Art. 63; 3.4. apertura e chiusura di vani di porta o la costruzione di arredi fissi all'interno di singole unità immobiliari"

Io sono diventata matta per capire se avrei dovuto o meno fare una DIA per realizzare un mezzo tramezzo e un muretto in cartongesso nel soggiorno e alla fine, dopo aver letto attentamente il R.E. di Milano, ho trovato che fanno parte di manutenzione ordinaria:
Art. 63; 3.5 costruzioni di arredi fissi, piccole opere murarie come creazione di nicchie, muretti, aperture in pareti divisorie, non portanti, della stessa unità immobiliare

#23
vale_MI ha scritto: Io sono diventata matta per capire se avrei dovuto o meno fare una DIA per realizzare un mezzo tramezzo e un muretto in cartongesso nel soggiorno e alla fine, dopo aver letto attentamente il R.E. di Milano, ho trovato che fanno parte di manutenzione ordinaria:
Art. 63; 3.5 costruzioni di arredi fissi, piccole opere murarie come creazione di nicchie, muretti, aperture in pareti divisorie, non portanti, della stessa unità immobiliare
visto che si parla del comune di Milano ... io ho due pareti che si incontrano a 90 gradi entrambe dotate di porta quasi a partire dall'angolo tra le pareti. Dato che e' scomodissimo avere due porte cosi' vicine, che tra l'altro delimitano un corridoio di 85 cm di larghezza, ho sostituito una delle due porte con una tenda e mi sarebbe piaciuto sostituire l'altra con una scorrevole esterno muro che scorre all'interno del vano delimitato dalla tenda. Il problema e' che la prima porta non partiva esattamente dall'angolo, ma ci sono 3 cm di muro che mi impedirebbero di far scorrere la porta. Da quello che riporti capisco che per allargare il vano porta di questi 3 cm non ci andrebbe la DIA :D , corretto? ma poi non rimarrebbe una discrepanza con la piantina depositata al catasto (in cui si vede chiaramente che c'e' un pezzettino di muro tra l'angolo e l'apertura del vano porta?

#24
Ciao live_star

anche se non sono sicura di aver capito perfettamente la situazione l'intervento che hai in mente mi sembra che stia a metà tra l'allargamento di un vano porta e la realizzazione di un'apertura in una parete divisoria. Stando al R.E. sembrerebbero entrambe di manutenzione ordinaria.

In ogni caso ti preciso che i casi di abuso edlizio, ovvero di realizzazione di opere senza la necessaria autorizzazione, qualora prevista (e non sembrerebbe il tuo caso) riguardano la non rispondenza dell'opera eseguita con il progetto originario depositato in comune e non con la piantina catastale, che è comunque auspicabile venga aggiornata.

Se vuoi essere più tranquillo ti suggerisco di fare una telefonata o recarti personalmente all'ufficio delle pratiche edilizie di Milano e R.E. alla mano chiedere se l'opera che vuoi realizzare rientra in uno dei due codici che ho evidenziato.

#25
:arrow: vale_MI si la normativa di settore è esattamente un ginepraio, anche - e non solo - perchè cambia da comune a comune, come tu stessa hai avuto modo di verificare con tuo fratello. Comunque si, ti confermo che quelle opere, nel Comune di Milano, sono considerate manutenzione ordinaria (un amico mi aveva specificatamente chiesto se gli interpretavo quella parte specifica del r.e.), quindi niente DIA.

:arrow: live_star Comune e Catasto sono due entità che non dialogano, non si guardano e manco si rispettano vicendevolmente. In linea di principio, se proprio volessimo fare i precisini, per il catasto ogni opera edile che va a modificare anche solo in parte la planimetria dell'immobile andrebbe denunciata facendo una pratica di variazione planimetrica (mediante procedura DOCFA) indipendentemente dal fatto se al Comune sia considerata opera in attività edilizia libera o in DIA. Comunque, alla fine, al catasto gli interessa sapere il numero dei vani del tuo appartamento (e sarebbe pure ora di smetterla di quantificare le tasse in funzione dei vani...è roba dell'altro millennio) per calcolare la rendita catastale: quindi della posizione della porta sostanzialmente non glie ne importa gran chè (nè commetteresti una frode fiscale nel non dichiarare l'avvenuto spostamento di una porta perchè, appunto, la rendita castale non cambia...ma qui già sconfiniamo al di fuori delle mie conoscenze giuridiche). Ad ogni modo il problema potrebbe venire fuori solo se un domani decidessi di vendere: nel caso, potresti sempre far fare una pratica di variazione catastale per mettere tutto a posto anche all'ultimo momento. Non essendoci, infatti, alcuna comunicazione da fare al Comune per queste opere, puoi dichiarare di averle fatte poco prima e subito dopo fare la pratica DOCFA. Ma tutto questo discorso vale se sposti la porta da una parte all'altra...se si tratta di piccoli spostamenti, invisibili aggiustaggi...io lascerei correre
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#26
Marcvsrvs ha scritto:
vale_MI ha scritto:Con particolare riferimento al Comune di Milano il Regolamento Edilizio ascrive tra gli interventi di Manutenzione Ordinaria (Art. 63):

"4.5. riparazione e sostituzione degli infissi e dei serramenti esterni, dei portoni, dei cancelli, delle vetrine e delle porte d'ingresso dei negozi, anche con materiali diversi purché non ne siano mutate le caratteristiche esteriori (sagoma, disegno, colori, dimensioni delle porzioni apribili)"

Non ho trovato specifico riferimento alla sostituzione della caldaia. Qualcuno sa qualcosa in merito?
la sostituzione della caldaia è comunemente definita manutenzione ordinaria, perché è un opera volta al mantenimento in efficienza degli impianti esistenti. tuttavia anche l'installazione della caldaia laddove prima non c'era è considerata sempre manutenzione ordinaria (si tratta sempre di interventi di manutenzione su impianti esistenti, e non installazione di nuovi impianti), quantomeno qui a Roma (ma in alcuni municipi pretendono che si indichi in DIA, se la si fa, la posizione delle macchine dell'aria condizionata o caldaie come "volumi tecnici").

ho letto un paio di volte il r.e. di Milano per aiutare alcuni amici ad interpretarlo: è fatto molto meglio di quello di Roma :P
Scuasami, proprio in tema di Regol.Edilizio di Roma, se cambio le porzioni apribili (da finestra a 3 ante con sole 2 porzioni apribili vorrei una finestra a 2 ante entrambe apribili) cambio anche il disegno. A tuo avviso a Roma è consentito? dove potrei trovare proprio questa indicazione?
Grazie in anticipo per la tua cortesia!
Gianluca

#27
giangi90 ha scritto:
Scuasami, proprio in tema di Regol.Edilizio di Roma, se cambio le porzioni apribili (da finestra a 3 ante con sole 2 porzioni apribili vorrei una finestra a 2 ante entrambe apribili) cambio anche il disegno. A tuo avviso a Roma è consentito? dove potrei trovare proprio questa indicazione?
Grazie in anticipo per la tua cortesia!
Gianluca
dal punto di vista urbanistico, si tratta di variazione del prospetto, quindi servirebbe la DIA o CIL. Esplicitamente, non sta scritto da nessuna parte (come la quasi totalità dei "casi specifici" della normativa), quantomeno per Roma, cosa fare in questo specifico caso: ma dall'"interpretazione" più diffusa della normativa è definito un intervento di manutenzione ordinaria. Dal punto di vista del rapporto col condominio, invece, è una tua libera facoltà apportare alterazioni alla cosa comune (quindi anche il prospetto) purchè non ne venga stravolta l'immagine complessiva: dunque nel caso io farei la pratica edilizia ma senza chiedere nulla al condominio (una telefonata all'amministratore è sempre bene farla). Se riesci a modificare l'infisso cambiando le aperture ma mantenendone grosso modo il disegno di base è ancora meglio.
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