vale_MI si la normativa di settore è esattamente un ginepraio, anche - e non solo - perchè cambia da comune a comune, come tu stessa hai avuto modo di verificare con tuo fratello. Comunque si, ti confermo che quelle opere, nel Comune di Milano, sono considerate manutenzione ordinaria (un amico mi aveva specificatamente chiesto se gli interpretavo quella parte specifica del r.e.), quindi niente DIA.
live_star Comune e Catasto sono due entità che non dialogano, non si guardano e manco si rispettano vicendevolmente. In linea di principio, se proprio volessimo fare i precisini, per il catasto ogni opera edile che va a modificare anche solo in parte la planimetria dell'immobile andrebbe denunciata facendo una pratica di variazione planimetrica (mediante procedura DOCFA) indipendentemente dal fatto se al Comune sia considerata opera in attività edilizia libera o in DIA. Comunque, alla fine, al catasto gli interessa sapere il numero dei vani del tuo appartamento (e sarebbe pure ora di smetterla di quantificare le tasse in funzione dei vani...è roba dell'altro millennio) per calcolare la rendita catastale: quindi della posizione della porta sostanzialmente non glie ne importa gran chè (nè commetteresti una frode fiscale nel non dichiarare l'avvenuto spostamento di una porta perchè, appunto, la rendita castale non cambia...ma qui già sconfiniamo al di fuori delle mie conoscenze giuridiche). Ad ogni modo il problema potrebbe venire fuori solo se un domani decidessi di vendere: nel caso, potresti sempre far fare una pratica di variazione catastale per mettere tutto a posto anche all'ultimo momento. Non essendoci, infatti, alcuna comunicazione da fare al Comune per queste opere, puoi dichiarare di averle fatte poco prima e subito dopo fare la pratica DOCFA. Ma tutto questo discorso vale se sposti la porta da una parte all'altra...se si tratta di piccoli spostamenti, invisibili aggiustaggi...io lascerei correre