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Re: Help! Consiglio su parcella architetto

#46
CAFElabstudio ha scritto:Noi abbiamo una voce di contratto con cui ci impegniamo ad effettuare un minimo di 2 visite settimanali.
Capita però di andare anche 2 volte al giorno in caso di lavorazioni problematiche, committenti che cambiano idea ogni 3x2 o imprese che creano difficoltà.
quoto: e aggiungo che un direttore lavori non deve essere vincolato ad orari o numero di visite settimanali minime, a meno di specifiche esigenze della committenza, perché ci sono delle fasi esecutive in cui l'alta sorveglianza si traduce anche ad una sola visita settimanale, ed altre invece in cui c'è necessità di una presenza quotidiana. Poi dipende anche dal tipo di cantiere, dalle dimensioni dell'appalto, dalla difficoltà delle lavorazioni, etc etc
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Re: Help! Consiglio su parcella architetto

#47
Visite di quanto tempo ? Cioè un conto che uno passa, sta mezz'ora, e se ne va, un conto che ci sta mezza giornata! Dico questo perchè purtroppo ci sono delle persone che lavorano male se non sorvegliate. Altre lavorano male di loro e se non c'è un direttore dei lavori che vigila attentamente succedono poi dei guai. Anzi il direttore dei lavori se è il caso dovrebbe, in accordo con il cliente, licenziare parte delle persone o tutta l'impresa, se le cose non funzionano a dovere.
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Re: Help! Consiglio su parcella architetto

#48
'spetta
non confondiamo il Direttore dei Lavori con il Direttore di Cantiere
il primo è un professionista incaricato dal committente che controlla che i lavori vengano svolti in conformità del progetto e nel rispetto del capitolato (i soldi)
il secondo è un dipendente dell'impresa che organizza le lavorazioni, può esssere anche il capomastro o direttamente l'impresario.
Passa in cantiere la maggior parte del tempo, decide l'utilizzo delle apparecchiature, si preoccupa degli approviggionamenti vari ecc

In teoria il DL non dovrebbe stare lì a combattere con gli operai ma parlare con il DC,
allontanare l'impresa è nei poteri del DL.
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Re: Help! Consiglio su parcella architetto

#49
Credo che il direttore di cantiere è spesso lo stesso titolare dell'impresa e quindi controlla se stesso :lol: Invece dal vostro discorso ho capito che il DL deve essere estraneo all'impresa e quindi è la persona più idonea a controllare. Ho notato che non si tratta soltanto di materiali ma di come viene fatto qualitativamente il lavoro( al di là della sua rispondenza al progetto):in poche parole alcuni se non controllati prendono la strada più sbrigativa invece di fare un lavoro a regola d'arte. Poi ad es. un muro una volta chiuso chiuso sulle prime non ti accorgi di nulla, ma poi si possono avere ogni sorta di problemi se non è fatto bene.
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Re: Help! Consiglio su parcella architetto

#50
E' molto importante fare un bel giro di preventivi, conoscere la realtà lavorativa dei professionisti a cui ci si vuole affidare...e perchè no, privilegiamo i giovani che di sicuro hanno più tempo e voglia di seguirvi da vicino!!!
Le distinzioni fra Geometri/Architetti/Ingegneri sono prive di senso. Conosco Architetti con un senso estetico pari allo zero :lol:

Re: Help! Consiglio su parcella architetto

#51
Senso estetico?!
Agli architetti si sviluppa il Senso del Pericolo

quando il muratore-cartongessista-elettricista-pittore-capocantiere sta per dire:
"se fosse per me io farei..."
e li sai che arriverà l'archetto in salotto o il controsoffitto a coda di pianoforte

ti corre un brivido lungo la schiena
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Re: Help! Consiglio su parcella architetto

#52
arc_mc ha scritto:Le distinzioni fra Geometri/Architetti/Ingegneri sono prive di senso. Conosco Architetti con un senso estetico pari allo zero :lol:
In linea generale non sono d'accordo.
Credo sia giusto ricordare che le formazioni accademiche, se avvenute correttamente, sono abbastanza differenti.
Poi, nel caso specifico, mi è capitato anche di pensarla come te :)
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Re: Help! Consiglio su parcella architetto

#54
Mi permetto una riflessione.
Io svolgo l'attività di libero professionista (architetto) dal lontano 1994. Ho letto con curiosità quanto è stato scritto e trovo solamente in ciò la conferma di quanta confusione ed errate convinzioni esistano rispetto alla professione dell'architetto.
Se posso vorrei dire la mia, se può essere utile, che deriva dall'esperienza sul campo.
Il primo punto è la scelta di un professionista. E' assolutamente una questione di fiducia: il committente liberamente deve e può scegliere chi vuole.
La consuetudine invece è quella di pensare l'archiettetto come un male inevitabile da dover affrontare per costruirsi o ristrutturarsi casa col quale combattare per evitare le sue bizzarrie. Ripeto, il cliente sceglie chi vuole, nessuno lo obbliga. Quindi paragonare professionisti (ingegneri, architetti, geometri,...) non ha signifacato, sono professioni simili ma diverse per formazione, competenze, capacità, responsabilità. Ognugno faccia il proprio mestiere...ed infatti da tutti quelli che s'improvvisano poi nascono i problemi. Muratori che progettano, venditori di mobili che fanno i designers, idraulici che progettano impianti da "centrale nucleare",....senza avere capacità e competenze adeguate.
Il "bravo" architetto non solo è quello che deve avere varie competenze, ma colui che si assume le responsabilità più pesanti, che deve mettere la sua capacità d'interpretazione del desiderio del committente al servizio di un risultato. Poi possiamo discutere per tutta la vita se il risultato è buono o meno, ma questo fa parte della scelta del committente...è come se mi compro una panda aspettandomi le prestazioni di una ferrari, non mi posso certo lamentare a posteriori.
Secondo punto. Il valore di una prestazione professionale.
Siamo italiani, un popopolo meraviglioso, ma intimamente abituato a "provarci" se intravede uno spiraglio. E lo intendo ta tutte e due le parti, professionista-cliente. E' per questo che ci sono spesso incompresioni che poi sfociano in dispute legali. Tipica la situazione precedente alla conclusione di un lavoro quando si deve decidere il compenso finale. Tutto è bello, l'architetto è un genio, il rusultato è al di la là delle aspettattive. Poi appena si parla di soldi si finisce per avvocati.
La normativa, parlo da architetto, non fa altro che alimentare questa confusione. E' molto difficile quantificare a priori il valore di una prestazione professionale con precisione (servirebbero ore per ben capirlo), ed è per questo che si utilizza una percentuale sul costo dei lavori per calcolarla. Così come stipulare un "contratto" all'inizio delle opere, quasi nessuno lo fa nella realtà, perchè il cliente appena gli parli di soldi comincia istintivamente a trattare come al mercato del pesce...
In più le tariffe professionali sono utili ma virtuali: nessuno le applica perchè nessuno le pagherebbe. E dal D.L. Bersani in poi è stata solo ulteriore confusione. E non bisogna credere che anche farsi rispettare -dal punto di vista del professionista- sia facile. Siamo vincolati da rigide imposizioni del nostro ordine professionale, che giustamente deve vigilare la correttezza della situazione. Faccio un esempio per capire: non mi viene pagata una parcella, ipotizziamo corretta nella forma e l'importo, relativa ad un lavoro. Per farmi valere nei confronti del cliente devo produrre parcella all'ordine professionale che per solo vistarmela (significa confermarmi che l'ho compilata secondo legge) mi chiede in anticipo il 10% del valore della stessa come spesa istruttoria e a prescindere da come poi si svilupperà la cosa. E poi, dovo aver ingaggiato un avvocato, che devi pagare per ogni cosa che scrive o dice o pensa, procedere con un'azione legale (messa in mora del debitore, decreto ingiuntivo...) emettendo fattura della prestazione (su cui paghi comunque le tasse) ed aspettare i tempi della legge per ottenere, eventualmente, soddisfazione.
Riassumendo: il lavoro dell'architetto fatto con passione, abnegazione, competenza ed onestà è una pratica che ti porta a soffrire perchè è difficile guadagnarne economicamente il giusto. Se non dopo una lotta estenuante.
Mi scuso se mi sono dilungato, forse troppo, in questa riflessione. Chiudo con un suggerimento doppio: ai committenti di valutare liberamente e con attenzione il professionista che scelgono senza farsi troppo influenzare dal costo che non è sempre indice corretto della qualità (sia troppo alto che troppo basso), ai colleghi -quelli giovani soprattutto- di fare la professione solo se sono disponibili ad accettare tutte le situazioni che ho detto e che purtroppo sono frequenti.
Buona giornata a tutti

Re: Help! Consiglio su parcella architetto

#55
Ciao
Quello che voglio dire io è che per fare casa mia sceglierei architetto, geometra o insegnere bravo, ma soprattutto che abbia molta esperienza di cantiere. E che nel cantiere ci vive quasi tutti i giorni e controlla. Se l'architetto non ha questa esperienza e/o non ha voglia di vivere in cantiere quasi tutti i giorni,personalmente mi farei fare solo il progetto dall'architetto ( solo se è bravo in questo) e poi nominerei DL altra persone, geometri, architetti, ingegneri che lavorano e hanno le esperienze di cantiere che ho riportato sopra.Persone che conoscono bene anche le qualità dei materiali e mi dicano DOVE valga la pena di risparmiare e dove no.
Ho visto case esteticamente belle ma che hanno un mucchio di problemi di ogni tipo.Personalmente cercherei di scongiurare in ogni modo questo rischio.Ho visto case ristrutturate belle o meno belle ma che una volta entrato in casa non devi più per decenni mettere mani al portafoglio! Non hanno mai problemi di umidità, non si lesionano con le scosse di terremoto , hanno tutti gli impianti a posto, il parquet non si stacca e non si gonfia ecc ecc . Queste sono le case FATTE BENE.
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