Premesso: non facciamone una contrapposizione fra pannolini sì - pannolini no o cose simili.
Io non sono qui per indottrinare nessuno, per dire di avere più ragione di chicchessia o per fare la saputa...
Sono consigli. Modi di comportarsi. Una mia presa di coscienza su alcuni aspetti della mia vita.
Non voglio cambiare le abitudini di nessuno, poiché qualsiasi cambiamento nasce da una nostra decisione, cerco solo di raccontarmi come mi comporto o come mi vorrei comportare.
Ad esempio, per i pannolini.
Non penso che chi fa fare i bisogni ascolta e il resto del mondo no. Se però non si lascia la possibilità di "parlare" su un argomento, può darsi che in quel campo non si arrivi a nulla da ascoltare
Il mio psichiatra era rimasto favorevolmente colpito dalla possibilità di lasciare che i bambini conoscessero e comunicassero i propri bisogni. Molti genitori infatti si fanno carico dei bisogni dei figli, decidendo quando li devono fare (vai a gabinetto prima di uscire) e non lasciando reale libertà di rapporto con la cosa.
Questo atteggiamento è (potrà sembrare strano!) causa per alcuni di forti traumi, che si ripercuotono nella vita adulta. "Mi parli del rapporto fra sua mamma e la sua cacca" è una domanda che mi sono sentita rivolgere in analisi.
Da notare che il mio psichiatra dice invece che a lasciar piangere un bambino (non ore, ma magari aspettare un po' e vedere che si ricalmi da solo) non causa traumi!
(Poi vado avanti con maternità, gravidanza, divezzamento!)