Inviato: 06/02/08 18:54
dai titoli dei film che ho visto in queste pagine il pubblico mi sembra prevalentemente femminile....e qualche film da maschio?
a chi piace pulp fiction consiglio
Snatch - Lo strappo regia Guy Ritchie
Guy Ritchie è noto, oltre che per essere il marito di Madonna, per aver diretto Lock & Stock, una sorta di commedia nera molto divertente. Qui ritorna "alla grande" con un film che appare come un Pulp Fiction anni settanta. Storia surreale, ma allo stesso tempo vera sia nei protagonisti che nelle situazioni. Dialoghi brillanti, a tratti geniali, ed una fotografia decisamente graffiante.
Una scalcinata banda di rapinatori decide di mettere a segno il "colpo della vita": rapinare un grossista di diamanti ed impossessarsi di un pezzo da collezionisti grande quanto una pallina da golf! Fatto il colpo rimane il problema di sistemare la merce che scotta e serve quindi un corriere adatto: Franky "Quattrodita" (Benicio del Toro). Il diamante fa gola a molti ed inizia a passare di mano in mano coinvolgendo direttamente ed indirettamente tutti i protagonisti. Le storie si intrecciano apparentemente slegate tra loro, ma con un filo conduttore quasi invisibile, di fatto, comunque, la vera protagonista della pellicola resta la storia stessa piuttosto che i suoi narratori.
Il film è costruito su ritmi praticamente perfetti, mai un cedimento nella storia o un calo d'intensità; nei momenti in cui l'azione è meno serrata, assistiamo a dei dialoghi che da soli varrebbero il prezzo del biglietto: indimenticabile quello con cui i rapinatori/rabbini effettuano una disamina del cristianesimo prima di effettuare il colpo.
Il montaggio sincopato, in alcuni momenti quasi schizofrenico, unito ad una fotografia che fa largo uso di primissimi piani ed ottiche deformanti, si amalgama perfettamente al contesto.
e anche SLEVIN - patto criminale
Nuovo lavoro per Paul McGuigan, regista scozzese già autore di diversi thriller.
"Slevin Patto Criminale" è un film che ripercorrendo i canoni del noir, li modernizza: c'è il cattivo che più cattivo non si può, anzi ce ne sono due, c'è l'innocente tirato in ballo, la ragazza affascinante che lo aiuta, il poliziotto tenace che non lo molla.
La sceneggiatura ci offre una serie di situazioni al limite tra il surreale e la più cruda realtà malavitosa, una serie di battute memorabili e poco politically correct, dei personaggi irresistibili. Sebbene l'atteggiamento calmo e compassato del protagonista lasci sin da subito immaginare che c'è l'inghippo da qualche parte, il finale ampiamente rivelatorio riesce comunque a tenere alta l'attenzione dello spettatore.
Ciò che rende però questo film il gioiellino che è, sono una serie di pregi.
Oltre agli ottimi dialoghi, spicca anche la cura della scenografia: una fusione di stile anni '70 e modernità caratterizza gli ambienti chiusi e gli esterni contrapponendoli e non permettendo di collocare precisamente i fatti nel tempo, ma donando un certo stile e carattere al tutto.
Anche le scelte registiche sono pregevoli, McGuigan fa largo uso di profondità di campo e primissimi piani, le immagini spesso sono deformate e ricche di inserti nei flashback, la macchina da presa compie a volte larghi e fluidi movimenti e a volte movimenti più ritmati, trovando sempre modi originali per passare da una sequenza all'altra.
Il cast è a dir poco eccezionale e qui si esprime al meglio delle proprie capacità: Ben Kingsley e Morgan Freeman sono i capi gangster delle opposte fazioni, Bruce Willis è Mr. Goodkat il killer professionista e Stanley Tucci è il detective che pedina Slevin.
Se il dialogo brillante in bocca a dei gangster potrebbe far pensare al miglior Tarantino, con "Slevin" ne siamo lontani per atmosfere, ma questo non sminuisce una pellicola decisamente godibile.
a chi piace pulp fiction consiglio
Snatch - Lo strappo regia Guy Ritchie
Guy Ritchie è noto, oltre che per essere il marito di Madonna, per aver diretto Lock & Stock, una sorta di commedia nera molto divertente. Qui ritorna "alla grande" con un film che appare come un Pulp Fiction anni settanta. Storia surreale, ma allo stesso tempo vera sia nei protagonisti che nelle situazioni. Dialoghi brillanti, a tratti geniali, ed una fotografia decisamente graffiante.
Una scalcinata banda di rapinatori decide di mettere a segno il "colpo della vita": rapinare un grossista di diamanti ed impossessarsi di un pezzo da collezionisti grande quanto una pallina da golf! Fatto il colpo rimane il problema di sistemare la merce che scotta e serve quindi un corriere adatto: Franky "Quattrodita" (Benicio del Toro). Il diamante fa gola a molti ed inizia a passare di mano in mano coinvolgendo direttamente ed indirettamente tutti i protagonisti. Le storie si intrecciano apparentemente slegate tra loro, ma con un filo conduttore quasi invisibile, di fatto, comunque, la vera protagonista della pellicola resta la storia stessa piuttosto che i suoi narratori.
Il film è costruito su ritmi praticamente perfetti, mai un cedimento nella storia o un calo d'intensità; nei momenti in cui l'azione è meno serrata, assistiamo a dei dialoghi che da soli varrebbero il prezzo del biglietto: indimenticabile quello con cui i rapinatori/rabbini effettuano una disamina del cristianesimo prima di effettuare il colpo.
Il montaggio sincopato, in alcuni momenti quasi schizofrenico, unito ad una fotografia che fa largo uso di primissimi piani ed ottiche deformanti, si amalgama perfettamente al contesto.
e anche SLEVIN - patto criminale
Nuovo lavoro per Paul McGuigan, regista scozzese già autore di diversi thriller.
"Slevin Patto Criminale" è un film che ripercorrendo i canoni del noir, li modernizza: c'è il cattivo che più cattivo non si può, anzi ce ne sono due, c'è l'innocente tirato in ballo, la ragazza affascinante che lo aiuta, il poliziotto tenace che non lo molla.
La sceneggiatura ci offre una serie di situazioni al limite tra il surreale e la più cruda realtà malavitosa, una serie di battute memorabili e poco politically correct, dei personaggi irresistibili. Sebbene l'atteggiamento calmo e compassato del protagonista lasci sin da subito immaginare che c'è l'inghippo da qualche parte, il finale ampiamente rivelatorio riesce comunque a tenere alta l'attenzione dello spettatore.
Ciò che rende però questo film il gioiellino che è, sono una serie di pregi.
Oltre agli ottimi dialoghi, spicca anche la cura della scenografia: una fusione di stile anni '70 e modernità caratterizza gli ambienti chiusi e gli esterni contrapponendoli e non permettendo di collocare precisamente i fatti nel tempo, ma donando un certo stile e carattere al tutto.
Anche le scelte registiche sono pregevoli, McGuigan fa largo uso di profondità di campo e primissimi piani, le immagini spesso sono deformate e ricche di inserti nei flashback, la macchina da presa compie a volte larghi e fluidi movimenti e a volte movimenti più ritmati, trovando sempre modi originali per passare da una sequenza all'altra.
Il cast è a dir poco eccezionale e qui si esprime al meglio delle proprie capacità: Ben Kingsley e Morgan Freeman sono i capi gangster delle opposte fazioni, Bruce Willis è Mr. Goodkat il killer professionista e Stanley Tucci è il detective che pedina Slevin.
Se il dialogo brillante in bocca a dei gangster potrebbe far pensare al miglior Tarantino, con "Slevin" ne siamo lontani per atmosfere, ma questo non sminuisce una pellicola decisamente godibile.