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Si spenge una stella del design italiano: James Irvine

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Stanotte a Milano, James Irvine non è più.
Da anni il designer londinese (1958) viveva e lavorava in Italia. Rapidissima la sua carriera: fin dagli anni '80 si trasferisce a Milano come consulente per Olivetti dove collabora con De Lucchi e di seguito - dal 1993 al 1998 - diventa socio della Ettore Sottsass Associati, uno tra i 'centri' di progettazione più importanti ed innovativi dell'epoca. Nell'87 è chiamato alla Toshiba Design Center di Tokyo mentre l'anno successivo, rientrato nella città meneghina, apre il proprio studio.
Disegna praticamente tutto, numerosi i prodotti ideati in collaborazione coi marchi di arredamento italiani, la maggior parte brianzoli, come B&B Italia, Magis, Alessi, Canon, Foscarini, Cappellini, Alias, Thonet, Artemide, MDF, Danese, Muji, Zumtobel, Whirlpool, Arper, ecc..
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Si occupa di vero industrial design, come il connazionale Morrison, progettando un autobus per la Mercedes, la serie Ostra (2000), sopra, dalle linee organiche e con l'assunto che la tecnologia dovesse piegarsi all'interesse degli utenti ed all'attenzione verso l'ergonomia ed alle tematiche legate all'ecologia; bus che, attualmente, ancora circola per le vie di Hannover. Chiara infatti, l'autocritica, estratta da un'intervista, verso gli assoli dei suoi colleghi: ..la mia idea di design è in continua evoluzione. Ciascun progetto ha necessità e requisiti diversi e trova espressione in contesti differenti: il mio approccio al design si modella necessariamente attorno alle sue necessità. Un designer deve essere flessibile. Trovo interessante quando i designer fanno un passo indietro. I designer di oggi hanno un ego enorme. A me piace invece pensare al prodotto come all’opera di un 'eroe sconosciuto'..
Dal 2004 insegna alla Scuola d'arte applicata di Karlsruhe mantenendo attivo lo studio milanese rinvigorito da nuove collaborazioni.
Infine, qualche pezzo riconoscibile, che popola le nostre case, a partire da quelli progettati di recente:
W08 (Wastberg), Box (MDF), poltrona Radar (b&b), Open (Alias), Float (Artemide), Make up (Danese), Casino (Galerie Kreo), Gunghult (Ikea), Mimmo (Marsotto), Chair #14 (Muji/Thonet), Logo (Olivari), A660 (Thonet), Juno (Arper)..
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Per approfondire, questo il suo sito:
http://www.james-irvine.com/
Ultima modifica di lot il 22/02/13 20:56, modificato 2 volte in totale.

Re: Si spenge una stella del design italiano: James Irvine

#3
Io ho sulle porte le maniglie Olivari Logo satinate e solo ora scopro il designer che le ha pensate e le belle cose che ha progettato Grazie Lot.
Chissà perchè viene in mente un altro designer scomparso ancora giovane Hannes Wettstein con le sue tante belle sedie.
Se l'avessi scoperto prima certamente avrei preso le sue Juliette al posto delle anonime sedie di pelle che ho in casa.