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OSVALDO LICINI

#1
ad Ascoli Piceno, presso la Galleria d'Arte Contemporanea che porta il suo nome si tiene fino ai primi di novembre una mostra dedicata a questo pittore

un pittore schivo e talentuosissimo, che non ha la fama che dovrebbe, mancato nel momento forse di massima notorietà

la mostra è ben fatta, si parte dai lavori giovanili, si può vedere cosa ha studiato, come lo ha interpretato, il coraggio di certe scelte grafiche e lo sviluppo di una sua forma di sentire-dipingere

è una bella mostra, purtroppo con un catalogo con orribili riproduzioni fotografiche (fuori fuoco, fuori colore, fuori scala)
non compratelo, non ne vale (purtroppo) la pena

#2
canarino ha scritto:..un pittore schivo e talentuosissimo, che non ha la fama che dovrebbe, mancato nel momento forse di massima notorietà..
la mostra è ben fatta, si parte dai lavori giovanili, si può vedere cosa ha studiato, come lo ha interpretato, il coraggio di certe scelte grafiche e lo sviluppo di una sua forma di sentire-dipingere..
Mmm.. bellissimo Osvaldo Licini, ricordo con emozione le sue liriche ed originali composizioni astratte, tra le prime a comparire in Italia, negli anni '20.
Come giustamente affermava Canarino, il maestro marchigiano, di cui quest'anno ricorrono i 50 anni dalla scomparsa (1894-1958) è stato disconosciuto da sempre, un pò per il carattere ermetico e schivo come i suoi soggetti, un pò perchè nel ventennio il suo astrattismo era poco 'digerito' e tenuto volutamente ai margini del sistema artistico, che 'puntava' sopratutto sui temi figurativi più classicisti del gruppo del Novecento .
Il sistema, per fortuna si aprì alla fine degli anni '30, nonostante tante grettezze e tendenze contrarie, verso un certo picassismo espressionista reappresentato dai giovani Guttuso e Pirandello, come si evidenziò nelle Quadriennali romane del 1935, 1939 e 1943.
Licini era guardato con diffidenza dai Maccari, Soffici, e dalla maggiorparte dei critici del ventennio, se non apertamente tacciato di 'esterofilia', considerando le fonti su cui si era 'nutrito', non italiane ma francesi, all'epoca aspramente criticati qui in Italia:
Picasso, Modigliani, i fauves, Chagall ed addirittura i maestri del Bauhaus Klee e Kandinskij (come l'ultimo quadro in basso, discopre apertamente), tutti ampiamente frequentati a Parigi, sua città d'elezione.
Con l'ingresso nel gruppo di artisti astratti gravitanti attorno alla galleria milanese de Il Milione (verso il 1934, assieme a Fontana, Melotti, Rho, Badiali, Soldati, Belli, ecc..) ed esponendo con loro, l'artista 'eretico ed errante' acquista una certa fama, che si allarga con la consacrazione definitiva nelle mostre delle Biennali veneziane degli anni '50 e col suo ciclo più noto, quello delle Amalasunte - mitico personaggio della storia medievale che si confonde con l'autobiografia del pittore - spesso accompagnate da suggestivi testi poetici. Il ciclo tematico fu realizzato nell'ultimo concentrato periodo, nel dorato isolamento del paese natìo di Monte Vidon Corrado, da un artista eterno bambino ed 'angelo ribelle', come spesso amava definirsi.

Il sito dedicato a Licini:
http://www.osvaldolicini.net/

Piccola biografia:
http://www.archimagazine.com/blicini.htm

Sulla mostra picena e recensione:
http://www.exibart.com/profilo/eventiV2 ... ento=51018
http://viaggi.repubblica.it/dettaglio/O ... opa/196521

Infine, qualche opera dell'artista:
Autoritratto, 1913;
Servigliano, 1926;
Il Trogolo, 1927;
Amalasunta su fondo blu, 1949;
Castello in aria, 1933-36;
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Ultima modifica di lot il 03/10/08 22:01, modificato 1 volta in totale.

#3
e bravo Lot

1. io l'Amalassunta l'ho vista uscire dal colle di san Marco una sera che stavo entrando in centro ad Ascoli
era una luna bellissima, in un cielo blu licini

2. le opere che hai postato, le prime 3 appartengono al periodo giovanile quando studiava cezanne, i primi cubisti, etc etc, la svolta avviene con l'astrattismo geometrico (ad es. ultimo quadro) o questi
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ma i suoi capolavori sono le Amalassunte (vedi prima in blu o questa)
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gli angeli ribelli
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