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Classici del design: la moto Aprilia 6.5

Inviato: 26/07/09 11:29
da lot
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Progettata da Philippe Starck nel 1996 per l'Aprilia, La Moto sarebbe potuta diventare il modello del secolo, se avesse ottenuto il consenso dei motociclisti. In realtà, nonostante dal punto di vista commerciale sia stato un fallimento - nemmeno fu presentata sul mercato americano da sempre il più propizio per la casa di Noale - la moto è diventato un oggetto cult.
Eccentrica la decisione della Aprilia di affidarsi ad un designer di grido a digiuno però di progettazione motoristica, come Starck.
Anzi, sorprende almeno che dal punto di vista stilistico il francese abbia disegnato un modello innovativo tra i migliori degli anni '90 che, insieme alla Ducati Monster disegnata da Miguel Galluzzi, è stata la progenitrice di tutte le moderne naked e che, nonostante sia fuori produzione da tempo, è ancora ricercatissima anzi amata e venerata dal pubblico delle suburban motorcycles.
La commercializzazione del modello tra l'altro fu accompagnata da una serie di fastidiosi vizi di gioventù dovuti anche alla sistemazione in zone affatto convenzionali di alcune parti meccaniche, come la pompa della benzina, che presentò sopratutto nelle prime serie, problemi di pescaggio del carburante; inoltre, le plastiche verniciate bianco/grigio/gialle, si ingiallivano prima di quelle tradizionali; i tubi di scarico diventavano rossi all'altezza dei collettori; la sella poi era troppo dura e scomoda per viaggi lunghi e per due persone.
Pertanto, iniziali problemi tecnici, l'incomprensione del pubblico per il design innovativo così diverso dalle altre moto, la grossa cilindrata che comportava al contrario prestazioni limitate, il costo alto per l'epoca se comparato alle moto giapponesi e ad equivalenti modelli in linea nella stessa Aprilia, tutto questo sancì il giudizio negativo delle recensioni di riviste di settore.
Eppure, nonostante tutto, il design della 6.5 abbonda di parti pregevoli (ogni singolo suo pezzo nella rete è oggi ricercatissimo), come il motore Rotax - impiegato anche dalla BMW - che il designer di Parigi ha voluto rendere in grigio monotono, da abbinarsi al telaio ed ai colori bianco/giallo/grigio/nero del guscio della carrozzeria in kevlar.
Inoltre, tra le peculiarità più sorprendenti, non si sa sia stato voluto o è un aspetto casuale, è che tutti i pezzi che compongono il veicolo hanno sempre una parte curva.
Infine, appena prima del canto del cigno di questa moto ovvero di li a poco dalla sua dismissione dalle catene di montaggio, le fu concesso un posto d'onore tra i mezzi moderni nella mostra al Guggenheim di Bilbao L'arte della motocicletta del 1999.
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