Dada e Surrealismo - Fino al 07/02/2010 a Roma
Inviato: 20/10/09 22:23
Segnalo la mostra "Dada e Surrealismo riscoperti" - Roma: Complesso del Vittoriano - Fino al 07/02/2010
Già il titolo, con quella parolina “riscoperti”, ci fa ragionare sul senso che si è voluto dare alla mostra.
In realtà, così come chiarisce subito il Prof. Schwarz, il termine “riscoperti” non è riferito né al Dadaismo né al Surrealismo, ma agli artisti minori che allora contribuirono a definire e precisare l’etica e l’estetica dei due movimenti, mentre oggi fanno da cornice ai più noti Tzara, Duchamp, Ernst, Ray, Breton, Klee, Magritte, Mirò, Dalì, De Chirico.
E, come in un film nel quale è la regia a fare la differenza, nonostante gli attori eccellenti, l’allestimento del Prof. Schwarz dona alla mostra un ritmo visivo che ricrea e comunica, attraverso la sovrabbondanza delle opere, la ricchezza delle due avanguardie (oltre 500 opere tra sculture, manifesti, assemblaggi, olii, collage e i celebri disegni automatici, ripercorrono la nascita e il susseguirsi dei manifesti Dada e surrealisti, dal secondo decennio del XX secolo fino agli anni Sessanta compresi); la mostra diventa così uno spettacolo che supera, nel suo insieme, lo spettacolo delle singole opere.
Strano è l’accostamento dei due movimenti in un’unica mostra, perché strano fu in realtà il rapporto che esse ebbero sin dalla loro nascita. Formatisi su per giù negli stessi anni […] entrambi nacquero come movimenti rivoluzionari di rottura e tesero ad una visione nuova dell’uomo, della natura, del mondo, attraverso una genetica “sregolatezza dei sensi” che lascia, a volte, ancora oggi interdetti.
Entrambe le avanguardie, nate in seguito all’iniziativa e all’influenza di poeti e letterati, portarono nel mondo culturale tendenze distruttive (nichilismo) e tendenze costruttive (romanticismo) ma, mentre nel Dadaismo prevalsero le tendenze nichiliste (che minarono dall’interno la sua stessa durata), il Surrealismo trovò forza vitale nell’impulso romantico e nell’engagement a tutti i livelli, sia etico che politico.
Ecco perché proprio oggi vale la pena riscoprire questi due movimenti: per tentare, almeno per le due ore della visita, di recuperare il loro stimolante spirito critico e di rivolta nei confronti dei valori di una società a volte troppo astratta e distratta dalla realtà.
Ho stralciato questo articolo perchè riporta le sensazioni che ho vissuto visitando la mostra : una ricchissima carrellata di opere la cui numerosità e varietà colpisce più del singolo quadro famoso (anche se davanti ad alcuni si resta davvero ammutoliti , penso al Castello dei Pirenei di Magritte, solo per citarne uno) , che offre la possibilità di vedere affiancati due movimenti artistici vicini storicamente e con alcune premesse comuni ma allo stesso tempo anche tanto diversi per finalità.
Qui alcuni approfondimenti:
http://www.ilgiornale.it/roma/vittorian ... comments=1 http://www.associazionefilodiarianna.it/archives/1112
e video
http://www.c6.tv/archivio?id=6300&task=view
http://video.sky.it/videoportale/index. ... 4525456001
http://www.romauno.tv/videonews.aspx?ln ... 36&vn=5850
Già il titolo, con quella parolina “riscoperti”, ci fa ragionare sul senso che si è voluto dare alla mostra.
In realtà, così come chiarisce subito il Prof. Schwarz, il termine “riscoperti” non è riferito né al Dadaismo né al Surrealismo, ma agli artisti minori che allora contribuirono a definire e precisare l’etica e l’estetica dei due movimenti, mentre oggi fanno da cornice ai più noti Tzara, Duchamp, Ernst, Ray, Breton, Klee, Magritte, Mirò, Dalì, De Chirico.
E, come in un film nel quale è la regia a fare la differenza, nonostante gli attori eccellenti, l’allestimento del Prof. Schwarz dona alla mostra un ritmo visivo che ricrea e comunica, attraverso la sovrabbondanza delle opere, la ricchezza delle due avanguardie (oltre 500 opere tra sculture, manifesti, assemblaggi, olii, collage e i celebri disegni automatici, ripercorrono la nascita e il susseguirsi dei manifesti Dada e surrealisti, dal secondo decennio del XX secolo fino agli anni Sessanta compresi); la mostra diventa così uno spettacolo che supera, nel suo insieme, lo spettacolo delle singole opere.
Strano è l’accostamento dei due movimenti in un’unica mostra, perché strano fu in realtà il rapporto che esse ebbero sin dalla loro nascita. Formatisi su per giù negli stessi anni […] entrambi nacquero come movimenti rivoluzionari di rottura e tesero ad una visione nuova dell’uomo, della natura, del mondo, attraverso una genetica “sregolatezza dei sensi” che lascia, a volte, ancora oggi interdetti.
Entrambe le avanguardie, nate in seguito all’iniziativa e all’influenza di poeti e letterati, portarono nel mondo culturale tendenze distruttive (nichilismo) e tendenze costruttive (romanticismo) ma, mentre nel Dadaismo prevalsero le tendenze nichiliste (che minarono dall’interno la sua stessa durata), il Surrealismo trovò forza vitale nell’impulso romantico e nell’engagement a tutti i livelli, sia etico che politico.
Ecco perché proprio oggi vale la pena riscoprire questi due movimenti: per tentare, almeno per le due ore della visita, di recuperare il loro stimolante spirito critico e di rivolta nei confronti dei valori di una società a volte troppo astratta e distratta dalla realtà.
Ho stralciato questo articolo perchè riporta le sensazioni che ho vissuto visitando la mostra : una ricchissima carrellata di opere la cui numerosità e varietà colpisce più del singolo quadro famoso (anche se davanti ad alcuni si resta davvero ammutoliti , penso al Castello dei Pirenei di Magritte, solo per citarne uno) , che offre la possibilità di vedere affiancati due movimenti artistici vicini storicamente e con alcune premesse comuni ma allo stesso tempo anche tanto diversi per finalità.
Qui alcuni approfondimenti:
http://www.ilgiornale.it/roma/vittorian ... comments=1 http://www.associazionefilodiarianna.it/archives/1112
e video
http://www.c6.tv/archivio?id=6300&task=view
http://video.sky.it/videoportale/index. ... 4525456001
http://www.romauno.tv/videonews.aspx?ln ... 36&vn=5850