La Redazione Consiglia

I migliori articoli su Arredamento.it

la qualità si paga! ma attenzione alle insidie dei prezzi.

#1
Cari frequentatori,
da esperto consumatore (con conoscenze in campo economico) vorrei affrontare un discorso generale sulla qualità e sui prezzi di mercato dei materassi (ma il discorso vale anche per altri prodotti).
In generale l’adagio popolare chi “più spende meno spende” risulta quasi sempre verificato ovvero se si vuole comprare un prodotto di qualità che duri non ci si può aspettare di pagarlo pochi soldi (vedasi discussioni su Ikea, ecc..)
Il valore effettivo di un bene sul mercato nella stragrande maggioranza dei casi non può essere superiore al prezzo di acquisto per dei motivi semplici ed elementari.

Nella “costruzione” del prezzo rientrano sicuramente le componenti qualitative del prodotto (chiaro che un poliuretano scadente ha un prezzo sensibilmente diverso da un memory) ma rientrano anche altri fattori non poco trascurabili.
Le aziende produttrici “cercano” di posizionare i prezzi ad un livello abbastanza ampio che comprenda tutti i costi (non solo quelli dei materiali e del lavoro) ma anche quelli generali e quelli indiretti quali ad esempio quelli pubblicitari, costi di distribuzione, ecc.. In teoria dovrebbero fissarli ad un livello non eccessivamente alto per evitare che rimangano fuori mercato perché non più appetibili per fascia di prezzo ma a volte il solo “nome” (ovvero il marchio) permette di poter avere margini più elevati.
Concludendo il prezzo alto di un prodotto può anche non essere giustificato dalla sola qualità ma comprende elementi “estranei” al prodotto.

Detto questo scegliere il materasso più costoso a parità di tipologia da maggiori garanzie di un ottimo acquisto? Non sempre, meglio come consigliato su questo forum, cercare un buon equilibrio qualità / prezzo su budget imposto cercando di cogliere gli elementi salienti della qualità senza concentrarsi su caratteristiche spesso insignificanti (leggevo di chi si preoccupava della tipologia di acciaio utilizzato per le molle ovvero se rigenerato o di prima produzione, ecc.)

Ogni azienda cercherà di differenziare il proprio prodotto dalle altre in modo che venga visto “migliore” ed unico. Per far questo, fa leva a volte anche su piccole differenze che tutto sommato non cambiano la sostanza del prodotto. Ciò fa parte delle strategie ed è bene che il consumatore riesca a riconoscere le differenze sostanziali da quelle irrilevanti.

Da quello che si può notare anche attraverso la lettura di pareri e opinioni degli addetti ai lavori, le aziende di un certo rilievo che hanno una distribuzione capillare sono particolarmente esposte alla concorrenza ed al “giudizio” del pubblico e quindi cercano di introdurre e sostenere innovazioni piccole o grandi che siano in un ottica di miglioramento continuo. Secondo il mio parere, invece, le piccole e le piccolissime aziende non avendo disponibilità di risorse da poter investire in ricerca (già esigua nel nostro Paese, ricordo che l’Italia è fanalino di coda in investimenti di R&S rispetto gli altri paesi industrializzati) cercano di acquisire dai leader tecnologie e materiali, già ad un livello più basso. Esse se la giocano su economicità e servizio personalizzato ma difficilmente riescono a competere dal punto di vista qualitativo, quindi in teoria il prezzo dei loro prodotti dovrebbe essere effettivamente più basso della media di mercato a parità di tipologia di prodotto. Attenzione, non sempre lo è!

Discorso a parte le vendite tramite reti venditori porta a porta / multilevel / centro commerciali e addirittura tramite presentazioni in camice bianco in farmacia (!) Il complesso sistema della rete di vendita che prevede provvigioni elevate a più livelli, premi e budget fa si che un prodotto al consumatore finale venga a costare cifre di molto esagerate rispetto la qualità intrinseca del prodotto venduto. Tali vendite sono spesso svolte anche con metodi “aggressivi”. Sarebbe bene “prendere con le pinze” ogni informazione ricevuta da tali venditori, valutare effettivamente il prodotto e cercare di non farsi sopraffare.

Senza dubbio il rivenditore specializzato (multimarca) offre un plus in termini di esperienza / conoscenze tecniche / affidabilità non riscontrabili genericamente nei commessi da ipermercato né in alcun modo nei venditore porta a porta.

Spero tale informazioni possano essere utili. Buona scelta!

Re: la qualità si paga! ma attenzione alle insidie dei prezz

#2
Interessante il tuo discorso.
Mi chiedo però se ricerca e sviluppo siano sempre indirizzati a migliorare la qualità di un prodotto , la sua durata, la salute ed il benessere delle persone. Spesso ho molti dubbi su questo. A giudicare da quanto dura oggi un elettrodomestico e quanto durava prima e così vale per moltissimi articoli in vendita la R e S mi lascia perplessa. Ogni tanto qualche innovazione utile ed importante esce fuori ma sono molto rare.
La sola fabbrica che non ha impatto ambientale è l'albero

Re: la qualità si paga! ma attenzione alle insidie dei prezz

#5
@frankit
il tuo discorso vale fino ad un certo punto, cioè sono d'accordo che il disporre di risorse (ricerca budget etc..) sia una grossa potenzialita' ma è anche vero che aziende "piccole" non hanno voglia di distinguersi o attirare il cliente.
mi è capitato una azienda di seregno dove a fronte di richieste di info sono stato bruscamente portato alla scelta di un materasso generico in quanto la commessa della piccola fabbrica con vendita diretta non aveva voglia di "lavorare" , come mi è capitato un negozio in cui un commesso diceva una cosa e l'altra l'esatto contrario.
e per finire certi rivenditori di famosi brand che (non si sa su che basi se non la sufficienza') che danno informazioni superficiali oppure spingono verso scelte a loro convenienti per fine serie o giacenze di magazzino o adirittura non sanno cosa stanno vendendo per non parlare di differenze di prezzi nella stessa regione di centinaia di Euro per lo stesso prodotto.
saluti

Re: la qualità si paga! ma attenzione alle insidie dei prezz

#6
Secondo me il problema è, come da firma, la trasparenza.

Tralasciando le soluzioni molto particolari, tipo quei sandwich realmente originali che giustificano l'inserimento del prodotto nel top della gamma, le tecnologie sono sempre più o meno le stesse e l'ultimo ritrovato è spesso un rimedio anodino ad alcune caratteristiche negative del materiale utilizzato. Per il poliuretano e il poliuretano viscoelastico sono state prodotte centinaia di definizioni commerciali diverse; chi compra un materasso pensa che dentro ci sia chissà quale meraviglia, quando invece si tratta sempre dello stesso materiale, con caratteristiche sì diverse, ma non specificate chiaramente da nessuna parte. Questa confusione rende impossibile anche confrontare tra loro prodotti simili, ma di qualità diversa: il memory del no-logo da 100 euro non può essere, evidentemente, lo stesso del memory di marca da 1000 euro, ma non c'è nulla sull'etichetta o sui dati tecnici che renda conto di questa differenza. Le marche note forse avrebbero maggior convenienza a fornire informazioni più dettagliate sui materiali adottati, pena subire la concorrenza di prodotti di bassa qualità che nominalmente sembrerebbero molto simili.

Per non parlare del fatto che delle schiume polimeriche in minima parte ricavate da soia o altri grassi vegetali vengano presentate come prodotti naturali, come potrebbero essere il cotone o la lana. Anche la viscosa viene prodotta dalla cellulosa, ma non ha evidentemente molto a che spartire con il cotone, di cui condivide il 99% della composizione chimica.

Per il lattice c'è una normativa molto lasca, che rende impossibile sapere l'esatta composizione del materiale, la sua componente di lattice naturale e quali siano le molecole artificiali effettivamente utilizzate.

Per tutte le tipologie di materasso non sono disponibili informazioni preziosissime relative alla loro portanza, né test relativi alla durata, alla traspirabilità ecc.

In questo contesto ho l'impressione che i grandi marchi spendano più in strategie di marketing, volte a convincere il consumatore del presunto primato del proprio prodotto, che in innovazioni concrete che rendano realmente migliore il prodotto. Perché evidentemente si troverebbero in difficoltà a giustificare i prezzi di alcuni modelli rispetto alla concorrenza. Io credo che si faccia troppo affidamento sull'inconsapevolezza del consumatore, che spesso provenendo da materassi disastrosi o convinto dai venditori o autoconvinto dalla spesa fatta giudica positivamente il proprio acquisto.
un mercato trasparente fa bene a tutti

Re: la qualità si paga! ma attenzione alle insidie dei prezz

#8
@penitenziagite
ottima valutazione ben spiegata della confusione tipica del mercato italiano :? mentre quando scegliamo un apparecchio , tipo cellulare , ci informiamo sui minimi particolari e vi è riscontro tecnico diversamente sull'acquisto di un supporto che di fatto coinvolge la tua salute vi è una paradossale disinformazione e ignoranza voluta o meno.

Re: la qualità si paga! ma attenzione alle insidie dei prezz

#9
Non farnetico proprio! nelle ottime cliniche private dove il confort dei pazienti spesso allettati per lunghi periodi è fondamentale usano ancora dei materassi a molle di ottima qualità. Evidentemente per loro tutta sta ricerca di nuovi materiali ha poco senso. Se vedessero delle innovazioni utili li adotterebbero sicuramente. Molto utile è invece il letto che con il telecomando consente al paziente da solo di alzare o abbassare lo schienale o la zona dei piedi. Oppure avere la possibilità che il piano letto si alzi e si abbassi. Ma questi sono meccanismi utili per i pazienti e poco per l'utente comune. Se si guarda al solo materasso per loro esistono solo le vecchie molle quindi tutta l'innovazione dei materassi non interessa proprio alle cliniche non ritenendola utile anzi in certi casi dannosa.
Peppezi ha scritto:
Solaria ha scritto:Il titolo parla di qualità e non di estetica. Se la ricerca è da intendersi solo in termini estetici il discorso cambia
Ma che farnetichi? Ma chi ha parlato di estetica?
La sola fabbrica che non ha impatto ambientale è l'albero

Re: la qualità si paga! ma attenzione alle insidie dei prezz

#10
Ma tu queste teorie le sogni la notte o te le suggerisce un essere paranormale che vive vicino a te? I materassi delle cliniche e degli alberghi devono essere ignifughi e avere alcune certificazioni, il fatto che siano a molle o in qualunque altro materiale non ha niente a che vedere ne con la qualità, ne con la tecnologia e per certi versi, neanche col prezzo.
Dovresti poi ben sapere che il materasso buono per tutti non esiste, risparmiaci queste fantasiose teorie che poi con la ricerca e sviluppo non c'entrano proprio nulla.
L'Ottocento - Stosa - Minimal Cucine
Ripariamo cucine a gas...a domicilio :D

Re: la qualità si paga! ma attenzione alle insidie dei prezz

#11
Peppezi sei fantastico per rigirare le frittate. Ho detto che se queste innovazione nei materassi con questi materiali gommosi fosseto veramente utili e geniali li avrebbero adottati le cliniche che devono garantire il massimo del confort ai pazienti allettati. Cosa c'entra l'ignifugo ci sono materiali ignifughi nell'uno e nell'altro caso.
Vedo che mi vieni a scovare in tutte le sezioni, una vera persecuzione, ma lasciami parlare in pace con Franki72 :!: :roll:
La sola fabbrica che non ha impatto ambientale è l'albero