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urgente rete doghe

#1
devo acquistare una rete matrimoniale. ho letto i vari consigli e ho più confusione di prima.
meglio a molle o a doghe? di quale legno? quante devono essere? che spessore e larghezza? come devono essere inserite ai bordi? il materasso è tradizionale a molle lana-cotone. grazie a chi vorà delucidarmi in merito.
titty l'incerta

#2
per un normalissimo materasso a molle puoi orientarti su una rete doga unica, telaio in ferro, numero delle doghe in faggio 14 da 7 cm circa cadauna. possibilmente doppio rinforzo sostegno doghe :wink:
Materassi Barone, dal 1967 a Castel S. Pietro Terme, Bologna, Casalecchio di Reno

Rivenditori di 22 marche tra cui Tempur Bultex Falomo Epedà Dorelan Simmons

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#3
Una buona rete a doghe a 2 archi (come due reti affiancate) con almeno 14 doghe per lato e regolazione della rigidità nella zona centrale
per un normalissimo materasso a molle puoi orientarti su una rete doga unica, telaio in ferro, numero delle doghe in faggio 14 da 7 cm circa cadauna. possibilmente doppio rinforzo sostegno doghe
Vorrei farti una domanda:
Se tu provi a premere una rete a doga unica nel centro del posto letto (quindi a 1/4 della doga intera partendo dal bordo laterale) se questa ha solo un traversa centrale, non si alza la doga dall'altra parte, facendo un effetto leva?
In questo caso un utente rischia di fare la buca e dall'altra invece l'altro utente dorme sollevato.
Al contrario se la doga è unica e non ha nessun tipo di elasticità, tutto il lavoro lo fa il materasso, poichè il piano doghe non lo aiuta a dare elasticità al sistema letto e quindi il predetto materasso si usura prima.
Io l'ho sempre vista così, dove sbaglio secondo te?
Ultima modifica di LiberoPensatore il 23/06/10 19:09, modificato 1 volta in totale.
LiberoPensatore
I Consigli e i Pareri non richiesti sono la specialità della casa!

#4
LiberoPensatore ha scritto:
per un normalissimo materasso a molle puoi orientarti su una rete doga unica, telaio in ferro, numero delle doghe in faggio 14 da 7 cm circa cadauna. possibilmente doppio rinforzo sostegno doghe
Vorrei farti una domanda:
Se tu provi a premere una rete a doga unica nel centro del posto letto (quindi a 1/4 della doga intera partendo dal bordo laterale) se questa ha solo un traversa centrale, non si alza la doga dall'altra parte, facendo un effetto leva?
In questo caso un utente rischia di fare la buca e dall'altra invece l'altro utente dorme sollevato.
Al contrario se la doga è unica e non ha nessun tipo di elasticità, tutto il lavoro lo fa il materasso, poichè il piano doghe non lo aiuta a dare elasticità al sistema letto e quindi il predetto materasso si usura prima.
Io l'ho sempre vista così, dove sbaglio secondo te?
tjeri parlava di doga unica con doppio rinforzo
CONSULENTE DEL RIPOSO
RIVENDITORE DI RETI E MATERASSI

#5
no, ma figurati... ognuno ha la sua teoria.

io penso che un materasso con le molle tradizionali abbia bisogno di un piano rigido per non stressare ulteriromente le molle appoggiate alle doghe. inoltre la doga unica lo tiene esteticamente più dritto. è successo che la doppia campata, se con la bombatura troppo evidente, abbia dato sensazione d'instabilità e di spinta verso l'esterno alla persona che ci dormiva sopra...

per quanto riguarda la situazione che hai detto tu, cioè se premi su una parte la doga si alza certo, questo è vero. ma se ci metti dall'altra parte il peso del materasso non credo che avvenga questo effetto.

:wink:
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#6
tjeri parlava di doga unica con doppio rinforzo
Cioè praticamente una listella di legno quasi dritta e senza nessuna elasticità?
penso che un materasso con le molle tradizionali abbia bisogno di un piano rigido per non stressare ulteriromente le molle appoggiate alle doghe
Francamente è il contrario. Se il piano sotto non è elastico il materasso risulta compresso tra le assicelle di legno ed il corpo e quindi la molla è più stressata perchè più compressa.
Se la doga invece accoglie parte del peso, divenendo da concava a piana, la molla è meno sollecitata.
ma se ci metti dall'altra parte il peso del materasso non credo che avvenga questo effetto.
Se la differenza di peso tra le persone nel letto e percettibile la persona più leggere percepisce i movimenti di quella più pesante oltre ad avere una spinta verso l'alto che contrasta l'ernomia del materasso.
nica lo tiene esteticamente più dritto
Questo può essere vero, almeno fino a quando la doga dalla parte della persone più pesante non tende a diventare concava.
Inoltre il materasso in questo modo viene sottoposto ad una trazione che tende a snervarlo.
Un rivenditore una volta mi citava una statistica che lui ha tenuto e mi diceva che negli ultimi 6 o 7 anni, non ricordo con precisione, il 95% dei materassi che ha sostituito per difetto era poggiato su una rete a doga unica tanto che lui dice chiaro e tono ai clienti che sulla doga unica lui non garantisce il prodotto.

e con la bombatura troppo evidente, abbia dato sensazione d'instabilità e di spinta verso l'esterno alla persona che ci dormiva sopra...

E' vero. Le persone più leggere non riescono a schiacciare la doga e quindi si sentono cadere un po' da una parte o dall'altra.
La soluzione sono le doghe montate su supporti più elastici.


ognuno ha la sua teoria.
Era una piccola curiosità tecnica su cui volevo confrontarmi e capire la razio del consiglio ti terji. :wink:
LiberoPensatore
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#7
il mio discorso si basa unicamente sul fatto che il materasso è un classico sistema bonnel. reputo che sia scorrettissimo (e inutile) mettere delle balancelle in caucciù su un materasso del genere. se hai delle buone doghe la rete ti fa da asse di legno, cioè senza elasticità così da non incurvarsi negativamente. certo, magari il materasso dura un pò meno che su una doga elastica (anche se non ne sono convinto), ma l'appoggio è più indicato.

ovviamente tutto cambierebbe se avesse un materasso di altro genere :wink:
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#8
reputo che sia scorrettissimo (e inutile)
Inutile sì, se non per evitare la sensazione di caduta dai lati.
Di sicuro le ballancelle, che ormai non sono in caucciù da 15 anni :wink: , non aggiungo prestazione al materasso a molle tradizionale , come succederebbe con un lattice, ma evitano il problema suddetto
Sulla durata però devi considerare circa un 20/30% in meno, che non è poco!
Un buon materasso a molle perde circa il 7% della capacità molleggiante all'anno, posto su un piano di legno si passa a circa il 9% annuo.
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LiberoPensatore
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#9
LiberoPensatore ha scritto:
reputo che sia scorrettissimo (e inutile)
Inutile sì, se non per evitare la sensazione di caduta dai lati.
Di sicuro le ballancelle, che ormai non sono in caucciù da 15 anni :wink: , non aggiungo prestazione al materasso a molle tradizionale , come succederebbe con un lattice, ma evitano il problema suddetto
Sulla durata però devi considerare circa un 20/30% in meno, che non è poco!
Un buon materasso a molle perde circa il 7% della capacità molleggiante all'anno, posto su un piano di legno si passa a circa il 9% annuo.
[/list][/code]
mi intrometto un secondo:
Se la logica e': la colonna vertebrale deve essere ''diritta'' quando sono in posizione supina ( poi qualcuno mi spieghera' come deve essere quando dormo su di un fianco),ergo il materasso deve ''cedere'' nei punti dove vi e' maggior pressione ecc ecc.
Per fare questo tipo di lavoro il materasso dovrebbe ricevere una controspinta uniforme dal basso verso l'alto,altrimenti se cede il piano d'appoggio sotto la spinta del punto di maggior pressione si creerebbe una ''fossa'' e quindi dormirei storto.
Dimenticando un attimo i materiali che necessitano di aerazione,se fosse vera la teoria sopraesposta bisognerebbe concludere che il pavimento sarebbe il miglior supporto possibile affinche' un materasso corretto svolga un lavoro corretto.
Infatti il pavimento farebbe da semplice supporto,ma omogeneo.
Il materasso svolgerebbe il suo lavoro supportato in maniera uniforme in qualsiasi punto facendo si che il materasso,anche se mi spostassi sulla sua superfice,continuerebbe a svolgere il suo compito.
In relazione ad una maggiore usura,mi permetto di avere qualche dubbio,in quanto un materasso uniformemente supportato sarebbe sottoposta alla stessa spinta del corpo dall'alto verso il basso,ma non sarebbe sottoposto a spinte ''nel vuoto'' ( distanza eccessiva fra una doga e l'altra'') o a curvature strane ( doghe balancelle)
Personalmente sono convinto che il piano d'appoggio non debba aggiungere prestazioni al materasso ( se e' ben progettatto non ne avra' bisogno),ma semplicemente aiutarlo a ìrestare ì diritto''
Se invece parliamo di materassi bassi o poco ''densi'' il discorso cambia.
Ma questa e' un'altra storia
CONSULENTE DEL RIPOSO
RIVENDITORE DI RETI E MATERASSI

#10
relaxitalia2 ha scritto:
LiberoPensatore ha scritto:
reputo che sia scorrettissimo (e inutile)
Inutile sì, se non per evitare la sensazione di caduta dai lati.
Di sicuro le ballancelle, che ormai non sono in caucciù da 15 anni :wink: , non aggiungo prestazione al materasso a molle tradizionale , come succederebbe con un lattice, ma evitano il problema suddetto
Sulla durata però devi considerare circa un 20/30% in meno, che non è poco!
Un buon materasso a molle perde circa il 7% della capacità molleggiante all'anno, posto su un piano di legno si passa a circa il 9% annuo.
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mi intrometto un secondo:
Se la logica e': la colonna vertebrale deve essere ''diritta'' quando sono in posizione supina ( poi qualcuno mi spieghera' come deve essere quando dormo su di un fianco),ergo il materasso deve ''cedere'' nei punti dove vi e' maggior pressione ecc ecc.
Per fare questo tipo di lavoro il materasso dovrebbe ricevere una controspinta uniforme dal basso verso l'alto,altrimenti se cede il piano d'appoggio sotto la spinta del punto di maggior pressione si creerebbe una ''fossa'' e quindi dormirei storto.
Dimenticando un attimo i materiali che necessitano di aerazione,se fosse vera la teoria sopraesposta bisognerebbe concludere che il pavimento sarebbe il miglior supporto possibile affinche' un materasso corretto svolga un lavoro corretto.
Infatti il pavimento farebbe da semplice supporto,ma omogeneo.
Il materasso svolgerebbe il suo lavoro supportato in maniera uniforme in qualsiasi punto facendo si che il materasso,anche se mi spostassi sulla sua superfice,continuerebbe a svolgere il suo compito.
In relazione ad una maggiore usura,mi permetto di avere qualche dubbio,in quanto un materasso uniformemente supportato sarebbe sottoposta alla stessa spinta del corpo dall'alto verso il basso,ma non sarebbe sottoposto a spinte ''nel vuoto'' ( distanza eccessiva fra una doga e l'altra'') o a curvature strane ( doghe balancelle)
Personalmente sono convinto che il piano d'appoggio non debba aggiungere prestazioni al materasso ( se e' ben progettatto non ne avra' bisogno),ma semplicemente aiutarlo a ìrestare ì diritto''
Se invece parliamo di materassi bassi o poco ''densi'' il discorso cambia.
Ma questa e' un'altra storia
Pure io ho sempre avuto quest'idea...

Per esempio un materasso a molle indipendenti ha le molle di diversa durezza in base alla posizione, se sotto ci metti un supporto non uniforme vai ad intaccare le caratteristiche del materasso stesso.
Idem con i memory, se il corpo deve essere accolto dal memory quest'ultimo deve avere sotto un sostegno piu rigido possibile in modo da far lavorare il memory stesso.
EX NEGOZIO

#11
///Manuel ha scritto:
relaxitalia2 ha scritto:
LiberoPensatore ha scritto: Inutile sì, se non per evitare la sensazione di caduta dai lati.
Di sicuro le ballancelle, che ormai non sono in caucciù da 15 anni :wink: , non aggiungo prestazione al materasso a molle tradizionale , come succederebbe con un lattice, ma evitano il problema suddetto
Sulla durata però devi considerare circa un 20/30% in meno, che non è poco!
Un buon materasso a molle perde circa il 7% della capacità molleggiante all'anno, posto su un piano di legno si passa a circa il 9% annuo.
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mi intrometto un secondo:
Se la logica e': la colonna vertebrale deve essere ''diritta'' quando sono in posizione supina ( poi qualcuno mi spieghera' come deve essere quando dormo su di un fianco),ergo il materasso deve ''cedere'' nei punti dove vi e' maggior pressione ecc ecc.
Per fare questo tipo di lavoro il materasso dovrebbe ricevere una controspinta uniforme dal basso verso l'alto,altrimenti se cede il piano d'appoggio sotto la spinta del punto di maggior pressione si creerebbe una ''fossa'' e quindi dormirei storto.
Dimenticando un attimo i materiali che necessitano di aerazione,se fosse vera la teoria sopraesposta bisognerebbe concludere che il pavimento sarebbe il miglior supporto possibile affinche' un materasso corretto svolga un lavoro corretto.
Infatti il pavimento farebbe da semplice supporto,ma omogeneo.
Il materasso svolgerebbe il suo lavoro supportato in maniera uniforme in qualsiasi punto facendo si che il materasso,anche se mi spostassi sulla sua superfice,continuerebbe a svolgere il suo compito.
In relazione ad una maggiore usura,mi permetto di avere qualche dubbio,in quanto un materasso uniformemente supportato sarebbe sottoposta alla stessa spinta del corpo dall'alto verso il basso,ma non sarebbe sottoposto a spinte ''nel vuoto'' ( distanza eccessiva fra una doga e l'altra'') o a curvature strane ( doghe balancelle)
Personalmente sono convinto che il piano d'appoggio non debba aggiungere prestazioni al materasso ( se e' ben progettatto non ne avra' bisogno),ma semplicemente aiutarlo a ìrestare ì diritto''
Se invece parliamo di materassi bassi o poco ''densi'' il discorso cambia.
Ma questa e' un'altra storia
Pure io ho sempre avuto quest'idea...

Per esempio un materasso a molle indipendenti ha le molle di diversa durezza in base alla posizione, se sotto ci metti un supporto non uniforme vai ad intaccare le caratteristiche del materasso stesso.
Idem con i memory, se il corpo deve essere accolto dal memory quest'ultimo deve avere sotto un sostegno piu rigido possibile in modo da far lavorare il memory stesso.
nello specifico in riferimento alla molla indipendente,ne esistono di diversi diametri.
Se vi e' troppo spazio fra una doga e l'altra,alcune ''lavoreranno'' nel vuoto.
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RIVENDITORE DI RETI E MATERASSI

#12
dem con i memory, se il corpo deve essere accolto dal memory quest'ultimo deve avere sotto un sostegno piu rigido possibile in modo da far lavorare il memory stesso.
Non è del tutto vero. Avresti ragione se parlassimo di spessori molto elevati che rendono il piano sotto ininfluente.
Visto che le lastre, inclusi eventuali spessori della fodera, sono normalmente max 25 cm, questi, in alcuni casi non sono sufficienti.
Prova a prendere 2 materassi di spessori diversi e poggiali sulla stesso supporto a doghe con ballancelle di buona escursione.
Metteci sopra una persona sufficientemente pesante, 70/80 kg per 1,75 e guarda come lavorano le doghe e le ballancelle.
Vedrai che in alcuni punti si comprio molto poichè devono compensare l'insufficiente accoglienza, ad esempio nella zona spalla se fai distendere la persona sul fianco, del materasso.
Cioè il materasso oltre una certa compressione non può andare, per cui trasmette il carico in eccesso, così come lo riceve, al supporto, il quale, se elastico si comprime e quindi permette al sistema letto di accogliere la parte, altrimenti, se rigido, la pressione esercitata dalla zona del corpo viene "ritrasmessa" sul corpo stesso.
Questo avviene, anche se in momo minore, anche sulle molle.
Se la logica e': la colonna vertebrale deve essere ''diritta'' quando sono in posizione supina ( poi qualcuno mi spieghera' come deve essere quando dormo su di un fianco
chiarimo il concetto di schiena dritta. la schiena non è un manico di scopa ma è composta da 4 curvature.
In particolare per noi sono importanti lordosi e cifosi.
A proni non dobbiamo contrastare la lordosi, cioè questa curva che "replica" la curva della pancia, non deve tenedere ad appiattirsi xè manca il supporto nella zona dei reni.
mentre la cifosi, opposta alla lordosi, cioè la curvatura è convessa verso le scapole, non si deve ne accentuare (la posizione del "gobbo") ne appiattirsi per l'eccessiva pressione nelle scapole.
Sul fianco questa curvature s'intendono rispettate poichè non abbiamo nessuna pressione o mancanza di sostegno dietro la schiena poichè il peso grava lateralmente alla colonna, la quale non deve avere curvare ne verso "il rene" poggiato al materasso (mancato sostegno) ne verso quello opposto all'appoggio (eccessiva spinta)
una ''fossa'' e quindi dormirei storto
Se il materasso affonda nella zona dell'anca e della spalla (sul fianco) e quindi sostiene la zona renale non dormi in un buco ma correttamente.
Stessa cosa avviene se supino affondi con i glutei e le scapole, e quindi il materasso arriva a sostenre la zona renale.
Personalmente sono convinto che il piano d'appoggio non debba aggiungere prestazioni al materasso ( se e' ben progettatto non ne avra' bisogno),ma semplicemente aiutarlo a ìrestare ì diritto''
Non sono d'accordo, sia per quanto detto sopra, cioè che il materasso non sempre è in grado di accogliere tutto il peso e sopratutto oltre una certa compressione è più difficile schiacciarlo.
Per intenderci: se prendo lo stesso materiale in spessore 10 cm e in spessore 20 cm, quello da 10 dopo che l'ho compresso per 5 dovrò per schiacciarlo di un altro cm esercitare una spinta (pressione) per esempio di 10 , per passare da 6 a 7 cm (quindi schiacciarlo sempre di 1 centrimentro) probabilmente dovrò esercitare una pressione di 50 e non di 10 come prima.
Mentre il materiale con spessore 20 probabilmente per passare da una compressione di 5 cm a una di 6 richiede una pressione di 5 (cioè la metà di prima) e per passare da 5 a 6 di compressione mi richiederà uan pressione di 7 cioè poco superiore al passaggio precedente.
Ovviamente più il materasso è spesso, a parità di materiale, meglio accoglie il peso.
se potessimo fare il materasso dello spessore calibrato per la corporatura del cliente non ci sarebbero problemi e il piano diverebbe poco importante.
Visto che materassi di 40 cm, ma anche di 30 cm non se li compra nessuno dobbiamo compensare con la rete quello che non può fare il materasso.

Se pensate ai sistemi americani, questi hanno dei sommier bassi e molto rigidi con materassi molto alti.
questo sarebbe la strada giusta per realizzare un sistema letto performante dove ogni componente fa il suo lavoro (il piano d'appoggio sostiene e il materasso si adegua al copo), ma da noi, con i ns. letti la cosa è inrealizzabile.
e invece parliamo di materassi bassi o poco ''densi''
Attento che aumentandò la rigidità, non la densità perchè a parità di densità puoi avere rigidità molto diverse, aumenti anche la pressione sul corpo.
Per le persone pesanti si fanno materassi più rigiditi perchè non si può alzare lo spessore.....
Per fare un esempio numerico, o io faccio un materasso alto 20 rigido 10 oppure faccio un materasso alto 40 e rigido 5.
Il secondo è sicuramente più comodo ma irrealizzabile.
LiberoPensatore
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Re: urgente rete doghe

#13
tizianare ha scritto:devo acquistare una rete matrimoniale. ho letto i vari consigli e ho più confusione di prima.
meglio a molle o a doghe? di quale legno? quante devono essere? che spessore e larghezza? come devono essere inserite ai bordi? il materasso è tradizionale a molle lana-cotone. grazie a chi vorà delucidarmi in merito.
Se posso darti un consiglio per il tipo di materasso che hai tu basterebbe una base a doghe strette ( 14 doghe in faggio) versione a listello diviso. Si, le doghe è meglio se inserite ai bordi e non quelle poggiate. Spero di esserti stato d'aiuto, ciao.
Marchi trattati: - Simmons - Candia Strom - Curem - Falomo - Daunen Step - Bolzan Letti - Alpretec -

#14
LiberoPensatore ha scritto:
dem con i memory, se il corpo deve essere accolto dal memory quest'ultimo deve avere sotto un sostegno piu rigido possibile in modo da far lavorare il memory stesso.
Non è del tutto vero. Avresti ragione se parlassimo di spessori molto elevati che rendono il piano sotto ininfluente.
Visto che le lastre, inclusi eventuali spessori della fodera, sono normalmente max 25 cm, questi, in alcuni casi non sono sufficienti.
Prova a prendere 2 materassi di spessori diversi e poggiali sulla stesso supporto a doghe con ballancelle di buona escursione.
Metteci sopra una persona sufficientemente pesante, 70/80 kg per 1,75 e guarda come lavorano le doghe e le ballancelle.
Vedrai che in alcuni punti si comprio molto poichè devono compensare l'insufficiente accoglienza, ad esempio nella zona spalla se fai distendere la persona sul fianco, del materasso.
Cioè il materasso oltre una certa compressione non può andare, per cui trasmette il carico in eccesso, così come lo riceve, al supporto, il quale, se elastico si comprime e quindi permette al sistema letto di accogliere la parte, altrimenti, se rigido, la pressione esercitata dalla zona del corpo viene "ritrasmessa" sul corpo stesso.
Questo avviene, anche se in momo minore, anche sulle molle.
Se la logica e': la colonna vertebrale deve essere ''diritta'' quando sono in posizione supina ( poi qualcuno mi spieghera' come deve essere quando dormo su di un fianco
chiarimo il concetto di schiena dritta. la schiena non è un manico di scopa ma è composta da 4 curvature.
In particolare per noi sono importanti lordosi e cifosi.
A proni non dobbiamo contrastare la lordosi, cioè questa curva che "replica" la curva della pancia, non deve tenedere ad appiattirsi xè manca il supporto nella zona dei reni.
mentre la cifosi, opposta alla lordosi, cioè la curvatura è convessa verso le scapole, non si deve ne accentuare (la posizione del "gobbo") ne appiattirsi per l'eccessiva pressione nelle scapole.
Sul fianco questa curvature s'intendono rispettate poichè non abbiamo nessuna pressione o mancanza di sostegno dietro la schiena poichè il peso grava lateralmente alla colonna, la quale non deve avere curvare ne verso "il rene" poggiato al materasso (mancato sostegno) ne verso quello opposto all'appoggio (eccessiva spinta)
una ''fossa'' e quindi dormirei storto
Se il materasso affonda nella zona dell'anca e della spalla (sul fianco) e quindi sostiene la zona renale non dormi in un buco ma correttamente.
Stessa cosa avviene se supino affondi con i glutei e le scapole, e quindi il materasso arriva a sostenre la zona renale.
Personalmente sono convinto che il piano d'appoggio non debba aggiungere prestazioni al materasso ( se e' ben progettatto non ne avra' bisogno),ma semplicemente aiutarlo a ìrestare ì diritto''
Non sono d'accordo, sia per quanto detto sopra, cioè che il materasso non sempre è in grado di accogliere tutto il peso e sopratutto oltre una certa compressione è più difficile schiacciarlo.
Per intenderci: se prendo lo stesso materiale in spessore 10 cm e in spessore 20 cm, quello da 10 dopo che l'ho compresso per 5 dovrò per schiacciarlo di un altro cm esercitare una spinta (pressione) per esempio di 10 , per passare da 6 a 7 cm (quindi schiacciarlo sempre di 1 centrimentro) probabilmente dovrò esercitare una pressione di 50 e non di 10 come prima.
Mentre il materiale con spessore 20 probabilmente per passare da una compressione di 5 cm a una di 6 richiede una pressione di 5 (cioè la metà di prima) e per passare da 5 a 6 di compressione mi richiederà uan pressione di 7 cioè poco superiore al passaggio precedente.
Ovviamente più il materasso è spesso, a parità di materiale, meglio accoglie il peso.
se potessimo fare il materasso dello spessore calibrato per la corporatura del cliente non ci sarebbero problemi e il piano diverebbe poco importante.
Visto che materassi di 40 cm, ma anche di 30 cm non se li compra nessuno dobbiamo compensare con la rete quello che non può fare il materasso.

Se pensate ai sistemi americani, questi hanno dei sommier bassi e molto rigidi con materassi molto alti.
questo sarebbe la strada giusta per realizzare un sistema letto performante dove ogni componente fa il suo lavoro (il piano d'appoggio sostiene e il materasso si adegua al copo), ma da noi, con i ns. letti la cosa è inrealizzabile.
e invece parliamo di materassi bassi o poco ''densi''
Attento che aumentandò la rigidità, non la densità perchè a parità di densità puoi avere rigidità molto diverse, aumenti anche la pressione sul corpo.
Per le persone pesanti si fanno materassi più rigiditi perchè non si può alzare lo spessore.....
Per fare un esempio numerico, o io faccio un materasso alto 20 rigido 10 oppure faccio un materasso alto 40 e rigido 5.
Il secondo è sicuramente più comodo ma irrealizzabile.
se prendo lo stesso materiale in spessore 10 cm e in spessore 20 cm
Se un materiale e' ''denso'' ed elastico anche su altezze normali non vi saranno problemi
Ad esempio il waterlily ha densita' elevate ma resta comunque elastico.

quello da 10 dopo che l'ho compresso per 5 dovrò per schiacciarlo di un altro cm esercitare una spinta (pressione) per esempio di 10 , per passare da 6 a 7 cm (quindi schiacciarlo sempre di 1 centrimentro) probabilmente dovrò esercitare una pressione di 50 e non di 10 come prima.

Ma per schiacciarlo come faccio? lo devo appoggiare su una base rigida
Se lo appoggio su una base elastica schiacciandolo vado a comprimere anche la base elastica ( cedevole) e creo una fossa
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RIVENDITORE DI RETI E MATERASSI

#15
anche secondo me, se la base è completamente rigida, (tipo quelle reti che mettono già montate nei letti delle camerette che sono fatte con una tavola di legno senza alcun foro)non si addice perfettamente al memory, che diventa anch'esso duro!
una situazione del genere l'ho provata di persona...
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