Vaglielo a dire tu ai contadini Italiani che nel 1600 morivano di stenti perchè schiavizzati e denutriti dal signorotto locale.domovoy ha scritto:tutte le persone che fanno parte di una societa', o nel piccolo di una famiglia, hanno il dovere di partecipare con il proprio lavoro al bene della collettivita'. Ma a tutto c'è un limite! L'alienazione è un discorso del tutto diverso.
O alle donne Italiane che fino al 1950 venivano segregate in casa, picchiate e bastonate quotidianamente, solo per il piacere di farle sanguinare.
O ai bambini Italiani che venivano, fino a 40 anni fa, sfruttati in miniera, o a quelli cinesi che tutt'ora cuciono i palloni 19 ore al giorno, o alle donne che cuciono le belle sciarpine di seta per 20 ore al giorno.
"A tutto c'è un limite un ciufolo", ti direbbero!! Magari ci fosse (e ci fosse sempre stato) un limite a tutto!!
AAAAAARRRRRRRGGGGGGHHHHHHH!!!!!!!!! Un insieme di sassi messi a caso?????? Dare soddisfazione????????domovoy ha scritto: Ben venga la devozione per la casa o per la cura maniacale di un giardino (vero) zen se ci fa crescere e ci da soddisfazione. Ma nel momento in cui non ci trasmette piu' niente è giusto che torni ad essere un insieme di sassi disposti a caso!
Lasciamo perdere, va, sennò mi scoppia una vena sul collo!