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Prezzo materasso ennerev troppo basso?

#1
ciao a tutti...leggendo sul vostro forum (utilissimo) e spulciando su internet, mi sono imbattuto in questo sito:

http://www.diotti.com" onclick="window.open(this.href);return false;

dove si può fare un preventivo.

quello che ho notato è che un materasso ennerev comfortzone 7 sfoderabile, con un rivestimento normale (ad es. extrafill) viene venduto 648 euro iva inclusa.
Mi sembrava di aver capito che fossero abbastanza più cari, tipo un 200 euro in più...

c'è qualcosa che mi sfugge?
grazie a chiunque risponderà.

#2
non conosco il sito che hai indicato e non riesco a capire come faccia quei prezzi assurdi. ho già comunicato alla ennerev di fare un controllo.
Materassi Barone, dal 1967 a Castel S. Pietro Terme, Bologna, Casalecchio di Reno

Rivenditori di 22 marche tra cui Tempur Bultex Falomo Epedà Dorelan Simmons

http://www.baronematerassi.it" onclick="window.open(this.href);return false;
https://www.facebook.com/MaterassiBarone/" onclick="window.open(this.href);return false;

#3
intanto grazie per la tua risposta...

nel frattempo sono andato in un centro Permaflex dove mi hanno preventivato un EXCELS a 700 euro, perchè in questi giorni stanno facendo lo sconto del 20% su tutta la loro esposizione (dicono)...è un buono sconto o voleva solo spingermi a prendere una decisione?

VOlendo fare un confronto con Ennerev, devo considerare il PHYSIO 7, giusto?
Mi potresti (o potreste) gentilmente dire il prezzo con un probabile sconto?
Sono andato da un negoziante che vendeva Ennerev per fare un confronto, ma ancora un pò e gliele dicevo io le differenze tra i vari modelli e ho lasciato perdere.

Terza alternativa, CAPRICE della Dorelan a 680 euro. Da catalogo sembra l'equivalente ai primi due. Voi invece che ne pensate?

Grazie ancora a tutti.

#4
Terji ha scritto:non conosco il sito che hai indicato e non riesco a capire come faccia quei prezzi assurdi. ho già comunicato alla ennerev di fare un controllo.
In effetti è proprio strano...
Mobiliere

#5
Buongiorno a tutti.

Premettiamo che avremmo voluto presentarci in maniera più canonica scrivendo in Radio Truciolo "ecco chi siamo, siamo online, questo è quello che facciamo"...lo faremo alla prima occasione.

diotti.com è un negozio online che propone mobili ed arredamento su tutto il mercato italiano: operiamo esclusivamente online e facciamo parte di un gruppo di aziende che opera nel settore da decenni.

Passiamo all'argomento principale: i prezzi dei prodotti.
Dobbiamo precisare che queste considerazioni valgono per Ennerev e per qualunque altro prodotto, nel settore dell'arredamento od in altri settori.

Analizziamo la scala dei costi di un "negozio fisico" e di un negozio online (perdonate le semplificazioni).

Negozio fisico:
- spazio espositivo (affitto o costo opportunità nel caso di proprietà)
- personale di vendita
- servizi accessori (trasporto, montaggio, rimozione imballo)
- pubblicità tradizionale

Negozio Online:
- tempo umano necessario ad "immettere" il prodotto in un sistema automatizzato di comunicazione delle informazioni che "si fa trovare" dall'utente grazie ai motori di ricerca, serve l'utente ed eventualmente conclude la vendita (la scheda prodotto).

Come vediamo la scala dei costi del negozio fisico include rilevanti costi fissi e concreti costi variabili: lo spazio e la pubblicità sono costi fissi, i servizi accessori sono costi variabili, il personale di vendita (che notoriamente costa molto) è sia fisso che variabile (può essere per una provvigione al venditore oppure perchè se ho tanti clienti in negozio devo avere più venditori).

La scala dei costi del negozio online, invece, include solo un costo fisso di base per ogni prodotto che viene proposto: niente spazio, niente pubblicità, niente servizi accessori (spedizione fatturata a parte) e niente personale di vendita. Il negozio online è aperto 24 ore su 24, può ricevere 3000 clienti al giorno e servirne contemporaneamente 200 (ovviamente sono numeri "di fantasia", che possono essere sia inferiori che notevolmente superiori).

Molto semplicemente: costi più bassi = prezzi al pubblico più bassi
Costi molto più bassi = prezzi al pubblico molto più bassi ;-)

Ora vi accorgete come la definizione di "prezzi assurdi" sia veramente "assurda", e nasce esclusivamente dall'ignorare queste differenze di fondo che sono ovvie ed ai limiti del banale: non serve aver letto di economia digitale...siamo all'aritmetica di base.
Siamo sicuri che quando i fiorentini hanno" invaso" l'Europa nel trecento con i loro tessuti fatti con telai meccanizzati, chi non usava questi telai per la produzione definisse "assurdo" il rapporto qualità-prezzo dei tessuti fiorentini.

E' nei tempi di cambiamento che si fanno delle scelte, e la nuova economia digitale costringe ad una scelta.

I consumatori possono scegliere se acquistare un prodotto in un negozio fisico e "provarlo" (sicuramente importante per un materasso), oppure acquistarlo online in una sorta di self-service automatizzato e pur sempre informativo.

I rivenditori possono scegliere se mantenere la loro tradizionale scala dei costi che li costringe a prezzi "tradizionali" oppure evolversi, "cannibalizzare il proprio mercato", e prendere la direzione che le nuove tecnologie permettono.
I rivenditori che scelgono di operare in modo tradizionale (la distribuzione fisica non scomparirà mai, noi crediamo), possono rimboccarsi le maniche e puntare sempre di più su servizi che i negozi online non possono offrire; oppure possono andare a "tirare la giacca" ai produttori lamentandosi di altri operatori "troppo aggressivi"..."non è giusto, lui ha costi inferiori dei miei e quindi fa dei prezzi più bassi!".

I produttori possono scegliere se sposare la distribuzione del passato e preoccuparsi di una crescita che si fa sempre più difficile (per non parlare di tutti quelli che chiudono i battenti) oppure lentamente abbracciare la distribuzione del futuro che non sostituirà quella del passato ma crescerà in modi che solo pochi anni fa era difficile immaginare.

diotti.com invece ha già scelto, siamo anzi nati a giugno 2008 proprio per una scelta esplicita: continueremo semplicemente a credere nell'economia digitale, nella riduzione di costi che essa permette e di conseguenza alla riduzione dei prezzi al pubblico.

Buon lavoro a tutti gli operatori e buona scelta a tutti i consumatori.

#6
diotti.com ha scritto:Buongiorno a tutti.

Premettiamo che avremmo voluto presentarci in maniera più canonica scrivendo in Radio Truciolo "ecco chi siamo, siamo online, questo è quello che facciamo"...lo faremo alla prima occasione.

diotti.com è un negozio online che propone mobili ed arredamento su tutto il mercato italiano: operiamo esclusivamente online e facciamo parte di un gruppo di aziende che opera nel settore da decenni.

Passiamo all'argomento principale: i prezzi dei prodotti.
Dobbiamo precisare che queste considerazioni valgono per Ennerev e per qualunque altro prodotto, nel settore dell'arredamento od in altri settori.

Analizziamo la scala dei costi di un "negozio fisico" e di un negozio online (perdonate le semplificazioni).

Negozio fisico:
- spazio espositivo (affitto o costo opportunità nel caso di proprietà)
- personale di vendita
- servizi accessori (trasporto, montaggio, rimozione imballo)
- pubblicità tradizionale

Negozio Online:
- tempo umano necessario ad "immettere" il prodotto in un sistema automatizzato di comunicazione delle informazioni che "si fa trovare" dall'utente grazie ai motori di ricerca, serve l'utente ed eventualmente conclude la vendita (la scheda prodotto).

Come vediamo la scala dei costi del negozio fisico include rilevanti costi fissi e concreti costi variabili: lo spazio e la pubblicità sono costi fissi, i servizi accessori sono costi variabili, il personale di vendita (che notoriamente costa molto) è sia fisso che variabile (può essere per una provvigione al venditore oppure perchè se ho tanti clienti in negozio devo avere più venditori).

La scala dei costi del negozio online, invece, include solo un costo fisso di base per ogni prodotto che viene proposto: niente spazio, niente pubblicità, niente servizi accessori (spedizione fatturata a parte) e niente personale di vendita. Il negozio online è aperto 24 ore su 24, può ricevere 3000 clienti al giorno e servirne contemporaneamente 200 (ovviamente sono numeri "di fantasia", che possono essere sia inferiori che notevolmente superiori).
Ciao diotti.com; sinceramente non credo che questa esemplificazione elementare sui costi diversi sia una presunziona assoluta e possa assurgere a regola universale, perchè in via teorica nessuno può dire a priori che un'attività commerciale on-line abbia sicuramente minori costi di un qualsiasi negozio presente in senso fisico.
Vi sono negozi con molta metratura, molti dipendenti e molta pubblicità da pagare, così come vi sono negozi che sono gestiti dal solo proprietario, con poca superficie espositiva e che non spendono nulla in pubblicità... queste sono variabili così ampie da realtà a realtà che non è semplice ricavarne una regola generale.

Dunque se ho ben capito (tanto per parlare in maniera semplice anche io e per riallacciarmi alla tua chiara spiegazione) stai dicendo che la vostra attività non possiede nemmeno un magazzino, nemmeno un dipendente oltre a te (che sarai il titolare suppongo) e che non deve sopportare costi di consegne?
Ad esempio, vorrei capire: se io faccio un ordine di un materasso che uscirà dagli stabilimenti ennerev, come arriverà poi da me? Come si evitano i costi che, invece, avrebbe un normale negozio?

Ora devo scappare e magari ne parliamo volentieri in seguito, per cui sarò sintetico ed anche io semplice tanto per rendere l'idea sul punto: sarei curioso di capire come potete fare a meno di certe strutture e forze, ossia dove stoccate la merce che vi arriva in attesa di poterla consegnare, o chi cura lo spazio-magazzino, o chi cura il sito in tutti i suoi aspetti così come gli ordini da fare ai fornitori e da evadere etc..
Che voi non abbiate bisogno di vetrine espositive e che questa sia invece sostituita da una pagina web è chiaro, ma tutto quanto altro è necessario (ho solo fatto esempi banali anche io) come viene sostituito?

Buona giornata.
Mobiliere

#7
Innanzitutto, grazie a tutti per gli interventi...
Grazie a diotti.com per aver risposto e dato una spiegazione ai dubbi legittimi di tutti.
Leggendo però la risposta di GIURISTA anche a me sono venute in mente altre domande, ad esempio:

1) L'assistenza
Immagino che il prodotto venga inviato a casa tramite un corriere indipendente che te lo consegna davanti al portone di casa, firmi e se ne va. Cosa bisogna fare se una volta portato il materasso in casa ci si accorge che non è il modello/rivestimento scelto, che presenta delle imperfezioni, che ha subito danneggiamenti ecc ecc. ?

2) La garanzia
Domanda scema, ma quanto e su quale parti vale la garanzia? sul catalogo ENNEREV non sono riuscito a trovarlo scritto. E come avviene l'eventuale sostituzione/riparazione del materasso? Bisogna rispedirlo a proprie spese?

Premetto che le mie preoccupazioni non sono relative al fatto che non ci si fidi di un bene acquistato e recapitato a casa del cliente in modo indipendente dal venditore, ma piuttosto al fatto che si tratta di un materasso matrimoniale. Già solo portarlo in casa potebbe rivelarsi un casino pazzesco. Figuriamoci poi nel caso di una riparazione/sostituzione.

Non so se mi sono capito... :)

Come al solito, grazie a tutti.

#8
Ringraziamo innanzitutto Giurista e Johnnybegood per i loro interventi costruttivi.

Va da sè che un'analisi dei costi aziendali fatta su un forum di arredamento necessiti delle semplificazioni. Ovviamente ci sono negozi fisici con costi bassissimi (20 mq in una strada a basso traffico, no dipendenti) e negozi online con costi elevatissimi (8000 mq di magazzino, team di 30 persone).
Penso al negozio di elettronica sotto-casa in confronto a MonClick, al negozio di vestiti sotto-casa in confronto a Yoox.

E' un fatto che una pagina web ben costruita possa "provare" a vendere un materasso od un televisore centinaia di volte al giorno, mentre un commesso venditore può parlare con...10, 20, 30 persone al giorno? Ovviamente dipende tanto dal tipo di prodotto, e se i clienti sono tanti mi servono più venditori, mi serve una location con il giusto parcheggio e così via.

Ok, abbiamo venduto. Nell'economia digitale c'è sì controllo umano delle operazioni, , ma con i giusti comandi in pochi secondi creo automaticamente la mail di ringraziamento al cliente, l'ordine al produttore, la bolla accompagnatoria, la fattura, la prenotazione del ritiro al corriere,...
Un addetto al servizio clienti di una cosiddetta .com può gestire un traffico quotidiano decisamente più elevato rispetto allo stesso addetto che scrive a mano l'ordine al cliente, scrive-stampa-faxxa tutte le comunicazioni di cui sopra, archivia le comunicazioni...in fondo è solo questione di efficienza.

Avrete notato che nell'intervento precedente non abbiamo parlato dei costi di magazzino. Effettivamente il magazzino è lo stesso per il negozio fisico e quello online...ma ci sono delle differenze.
Per comodità gestionale, e soprattutto per i commercianti con un solo punto vendita, il magazzino è spesso attiguo allo spazio di vendita. Lo spazio di vendita deve essere in una zona ad alta visibilità, ed ovviamente 100 mq di magazzino in centro città costano di più di 100 mq in un capannone della zona industriale dove nessun cliente mi troverebbe.
Se poi consegno solo con corrieri indipendenti ho solo costi variabili che vengono in modo trasparente addebitati al cliente; se dev'essere un corriere a consegnare posso anche chiedere che il corriere "ritiri" dal produttore e consegni al cliente in modo che diminuiscano i passaggi, i chilometri percorsi e mi serva meno spazio nel magazzino.

Tutto ciò vuol dire ovviamente costi minori.

Passiamo poi ai giusti dubbi di Johnnybegood.

1- Se porti il materasso in casa e c'è qualcosa che non va basta segnalarlo via mail, eventualmente allegare info/immagini aggiuntive. Il corriere arriva ritira il pezzo e ne viene consegnato un altro (attendendo un po' se si tratta di un pezzo su ordinazione, proprio come un negozio fisico in questo aspetto).

2- Alcuni prodotti sono abbastanza difficili da riparare, si sostituiscono. Fare una sostituzione non piace a nessuno, nè al cliente nè al rivenditore/produttore, ma non è nulla di insuperabile. Per la tua richiesta circa le spese di spedizione ci sono diverse casistiche: nel caso del pezzo sbagliato il ritiro è a carico del venditore ed è qualcosa che emerge subito dopo la consegna; nel caso del pezzo difettoso entro i tempi di garanzia la rispedizione è a carico del cliente, ma in termini organizzativi ed anche di contenimento dei costi la procedura è abbastanza semplice perchè è comunque il venditore ad organizzare il tutto e a garantire la convenienza di tariffe "da operatore".

3- La comodità di acquistare online. Acquistare online è comodo per certi aspetti e scomodo per altri, quindi va bene per alcune persone e non per altre.

Facciamo un esempio simpatico ;-)

Franca ha 66 anni ed è in pensione, non ha mai comprato online ed anche se suo nipote gli ha detto come riconoscere un sito serio da uno poco affidabile lei non ha mica capito, non ha la carta di credito, sta tutto sommato bene fisicamente ma purtroppo vive da sola perchè è vedova.
Ha bisogno di un forno nuovo, va da un mobiliere dove un ragazzo simpatico le mostra un po' di forni, il prezzo le sembra altino e lo stesso nipote di prima le ha detto di comprare online che si risparmia, però decide di prenderlo dal mobiliere che le fa l'ordine in contanti, glielo portano in casa, tirano fuori quello vecchio, incassano quello nuovo, portano via l'imballo e lei è tutta contenta.

Paolo e Giulia hanno 33 e 30 anni, lavorano come dei dannati dal lunedì al sabato e non sanno mai quando andare a fare acquisti. Di tanto in tanto acquistano online per questo motivo, a volte con bonifico, altre in contrassegno, altre con carta di credito...hanno anche venduto le loro "cose vecchie" su ebay. Stanno bene, ma quel mutuo è veramente una noia, e tutto sommato vogliono mantenere uno stile di vita "attivo" e togliersi la soddisfazione di andare alla Spa o fuori a cena.
Hanno bisogno di un forno nuovo, cercano un po' su internet, leggono sui forum, sui siti dei produttori, individuano il modello discutendo le caratteristiche e il budget. Trovano un sito che gli piace, affidabile, con i giusti prezzi e si accorgono proprio che loro cugino ha ragione quando dice che online si risparmia.
Carta di credito, ordine. Li chiama il corriere e si mettono d'accordo per sapere quando si può consegnare. Il corriere porta il forno, loro firmano e poi insieme lo portano in casa a mano visto che non passa dalla porta dell'ascensore. Lo sballano, tirano fuori quello vecchio, si leggono le istruzioni prima ancora di incassarlo e via con il forno nuovo.

Va da sè che ci siamo anche un attimo divertiti a scrivere questo siparietto...ma era solo un modo simpatico per dire che è giusto che Franca compri il suo forno a 530 dal mobiliere con tutta una serie di servizi e comodità ed è giusto che Paolo e Giulia lo comprino online alle dieci di sera prima di uscire con gli amici e spendano 350+20 di spedizione.

diotti.com si rivolge appunto a Paolo e Giulia. Magari col tempo anche Franca vorrà comprare online, sicuramente cambierà la mentalità della popolazione (anche Paolo e Giulia "cresceranno" e manterranno la loro idea di shopping) e magari nuovi servizi permetteranno a Franca o agli invecchiati Paolo e Giulia di evitare le operazioni meno comode dell'attuale acquisto online (trasporto al piano, montaggio,...).
Un nostro caro amico, ora affermato ingegnere elettronico, quando vide per la prima volta Windows disse "questa cosa non ha futuro", e disse una cosa simile quando vide per la prima volta internet "ma...niente di che, una lista di pagine": una persona di grande intelligenza, che scriveva in Dos prima di andare alle elementari eppure, di fronte a vere e proprie rivoluzioni che stavano per iniziare, non ne coglieva la portata.
Le cose cambiano!

Seriamente pensiamo che tutti si siano abituati alle grosse realtà della distribuzione online, per l'elettronica, per l'abbigliamento, per i libri...basta abituarsi all'idea anche per l'arredamento.

Luca Santambrogio
Direttore Responsabile
https://www.diotti.com/

#9
Iniziativa lodevole quella della vendita online, ma secondo me, poco percorribile in Italia e per il segmento arredamento.
Negli Usa , mercato incline alle novità e alla praticità non chè alle comodità , sono nati una decina d'anni fà,con investimenti significativi nell'ordine di decine di milioni di $, siti internet che vendevano, arredamenti di ogni tipo , solo online, e purtroppo col passare del tempo si è rivelato un buco nell'acqua , che ha portato alla chiusura degli stessi, nonostante che, l'americano sia un cliente meno esigente di quello italiano .
Avendo vissuto per qualche anno negli Usa , quando sono tornato in Italia mi sono fatto tentare dall'idea di percorrere l'E-commerce , ma l'esperienza della quale ho scritto sopra, associata alla conoscenza dell'italiano , inteso come persona ,mi ha fatto trarre la conclusione che il sito internet ,funziona solo come supporto ad un sito fisico (negozio o fabbrica che sia) e non viceversa.
Un business che avrebbe dovuto funzionare alla grande come l'E-trading finanziario, ha costretto Charles Schwab società che operava solo online a dover aprire degli sportelli fisici , per arginare l'emoraggia di clienti.
Mi auguro che la cosa Vi possa funzionare, ma i problemi possono subentrare nel: commercializzazione di prodotti che vengono venduti anche dalla rete tradizionale di vendita come i negozi fisici , che si vedrebbero penalizzati e che potrebbero dare l'aut-aut ai produttori, facendo sì che l'E-commerce si debba rifornire da negozi compiacenti o tramite distributori vari, facendo assottigliare di molto l'utile netto.Certo in un paese come l'Italia si può tirare a campare lo stesso, ma per quanto? .Giustamente voi dite, la scelta stà ai produttori sul chi rifornire .A mio avviso la risposta è ovvia; alla rete di vendita tradizionale.
Altro punto è la diffidenza dell'italiano verso questi strumenti innovativi, calcoliamo che molte persone non si fidano e non utilizzano Paypal come strumento di pagamento,domanda ricorrente " ma se io dò il mio numero di carta di credito , a chi la dò?"e al fatto che il cliente deve toccare con mano e provare il prodotto.
Spero di essermi spiegato.
Così è come la vedo io, anche se a me la cosa non tocca.Anch'io promuovo i miei prodotti nel web , ma per la trattativa e la constatazione della qualità del prodotto , preferisco sempre un incontro vis a vis , sarò poco dinamico e moderno? Pazienza.
http://www.cariota.it
Torniamo al passato e compriamo dalla persona che ci dà più fiducia.

#10
Buonasera ad Mcariot, grazie per l'intervento.

...non vorremmo trasformare questo post in un' "analisi delle potenzialità dell'e-commerce in Italia"...volevamo solo rispondere in modo efficace (magari non troppo efficiente visto il fiume di parole! :wink: ) alla definizione di "prezzi assurdi", tutto qui.

Per chiudere vorremmo solo segnalare che una realtà da "decine di milioni" di euro di fatturato l'anno come www.yoox.com, è nata nel 2000 ed allora era solo un "caso aziendale".

...chi l'avrebbe detto che "gente difficile come gli italiani" avrebbe acquistato abbigliamento e calzature di marca online!?

Dalla prima "bolla" della new economy sono cambiate molte cose. :wink:
https://www.diotti.com/

#11
Mcariot ha scritto:Così è come la vedo io, anche se a me la cosa non tocca.Anch'io promuovo i miei prodotti nel web , ma per la trattativa e la constatazione della qualità del prodotto , preferisco sempre un incontro vis a vis , sarò poco dinamico e moderno? Pazienza.
No secondo me non sei antiquato ma hai ragione, e sei realista.
Tutti abbiamo diritto di vivere e lavorare e sinceramente auguro a quest'azienda il bene possibile (noi operatori sappiamo quanto sia difficile il mercato oggigiorno, tra crisi, confusione, clienti diversi da un tempo etc..), ma per continuare la discussione intrapresa con l'utente diotti.com, dico che a mio parere un sito on line non potrà mai sostituire un negozio tradizionale per alcuni deficit di partenza direi insuperabili.

Un conto l'abbigliamento e le calzature: una bella giacca posso vederla addosso ad un amico e dunque posso decidere di acquistarla on line, anche se per l'abbigliamento c'è sempre il problema della misura, ma per toccare con mano un elettrodomestico per vederlo da vicino o lo vedo magari a casa del medesimo amico che ce l'ha già, oppure debbo andare in un negozio...

Come si può vedere e toccare con mano un bene in una pagina internet? La spedizione con corrieri poi (per esperienza personale su beni acquistati on line, cose da poco.. come generi per attività sportive) è spesso causa di grattacapi vari, così come l'avvalersi delle garanzie (non a caso vi sono normative previste dalla legge per gli acquisti effettuati non nei locali commerciali a tutela del consumatore, a testimonianza di come l'acquirente si senta scoperto e sia meno "protetto" quando acquista non direttamente e fisicamente dentro un negozio....
Tralascio il discorso sull'uso di carte di credito in internet in quanto presumo che tutti siano a conoscenza di certe problematiche... ma questo non significa che si debba per forza pagare con carta di credito... ci sono altri sistemi più sicuri, per cui quello sarebbe il meno...

E' emerso che comunque anche queste ditte di vendita su web hanno solitamente dei magazzini e del personale. Dunque il discorso dei minori costi non ha valenza assoluta, ma relativa.
Oltretutto io noto che i clienti vogliono sempre toccare con mano il prodotto, vederlo dal vivo, chiedere di tutto e di più.
I "Paolo e Giulia" dell'esempio, non penso che abbiano molta voglia di portarsi sù dalle scale un forno o un mobile, e poi installarli anche.

Ipotizziamio che un forno costi 370 anzichè 530 come detto nell'esempio fatto da diotti.com, ma i costi del montaggio?
Montare un forno, un piano cottura (o anche solo, si fa per dire, un armadio) può anche essere cosa pericolosa, e se non lo fa un tecnico specializzato, c'è poco da scherzare con il gas (ovviamente è per riallacciarmi all'esempio del forno ed elencare quelli che per me possono essere i punti deboli di comprare certi generi online, non per polemizzare eh..) .

Si parlerebbe di 370 euro anzichè 530, ma col forno appoggiato sul pianerottolo da un corriere che magari non spegne nemmeno il motore del furgone, contro i 530 di un forno portato in casa ed installato con un lavoro fatto normalmente a regola d'arte da personale abilitato, che magari ti dà anche due suggerimenti su come usarlo al meglio mentre a fine lavoro si prende un caffè che gli viene offerto.
Se io quel forno lo pago 370 anzichè 530 ma debbo chiamare un idraulico ecco che viene meno il presunto risparmio dell'acquisto su internet.
Un negozio tradizionale, in quei 530 euro, comprende il trasporto ed il montaggio (e montare i mobili è cosa pregiudiziale al loro funzionamento e soprattutto, durata; parola di chi fa anche quello).

In sostanza, non nego che anche per l'arredamento si possa sfruttare un canale nuovo ed alternativo alla tradizionale distribuzione, ma da professionista (ma comunque anche consumatore) non posso fare a meno di vedere i molti punti deboli di questo sistema, visto che a mio parere non è solo il prezzo l'elemento determinante un acquisto.

Comunque io potrei forse capire di "rischiare" (nel senso di avere meno servizio) un acquisto online in virtù di un prezzo davvero molto molto più basso, ma solitamente non vedo tutta questa convenienza di prezzi sui siti internet rispetto ai negozi tradizionali (e parlo in generale, non solo dell'arredamento e non parlo nemmeno di diotti.com, visto che si parla in generale di 2 sistemi a confronto).
Mobiliere

#12
arredaclick ha scritto:Buonasera ad Mcariot, grazie per l'intervento.

...non vorremmo trasformare questo post in un' "analisi delle potenzialità dell'e-commerce in Italia"...volevamo solo rispondere in modo efficace (magari non troppo efficiente visto il fiume di parole! :wink: ) alla definizione di "prezzi assurdi", tutto qui.

Per chiudere vorremmo solo segnalare che una realtà da "decine di milioni" di euro di fatturato l'anno come www.yoox.com, è nata nel 2000 ed allora era solo un "caso aziendale".

...chi l'avrebbe detto che "gente difficile come gli italiani" avrebbe acquistato abbigliamento e calzature di marca online!?

Dalla prima "bolla" della new economy sono cambiate molte cose. :wink:
Per non tediare ulteriormente i forumisti , vorrei chiudere la discussione con delle opinioni ,sempre personali relativi alle ultime precisazioni.
Lungi da me fare una analisi dell'E-commerce in Italia, non ne ho nè la capacita e tanto meno il tempo.
Si sà che nel settore abbigliamento e fashion, regna la jungla , sia dal punto di vista produttivo , distributivo che commerciale. Situazione un pò diversa nel campo dell'arredamento.
Io stesso ho acquistato moltissimo tramite la rete negli ultimi 10 anni, ma raramenti per cifre cosiderevoli o beni che necessitavano un sopralluogo per verificare la bontà del prodotto.Non ho detto che l'italiano sia "difficile", ma più esigente e con una cultura estetica molto superiore rispetto agli altri.

Infatti, Io stesso mi stupivo di quella situazione irreale e non sono caduto nel vortice , anche se allora avevamo alcuni siti sviluppati in India e London based in cui vendavamo servizi in Italia a clienti esteri, con accessi puntualmente crollati dopo l'11 settembre.Per fortuna le cose sono cambiate e si è ritornati sulla terra.
E con questo chiudo il discorso e vi auguro di riuscire a smentire le mie perplessità.
http://www.cariota.it
Torniamo al passato e compriamo dalla persona che ci dà più fiducia.

#13
GIURISTA ha scritto:
Mcariot ha scritto:Così è come la vedo io, anche se a me la cosa non tocca.Anch'io promuovo i miei prodotti nel web , ma per la trattativa e la constatazione della qualità del prodotto , preferisco sempre un incontro vis a vis , sarò poco dinamico e moderno? Pazienza.
No secondo me non sei antiquato ma hai ragione, e sei realista.
.
Ragione forse no ma relista di sicuro.
Probabilmente stò diventando vecchio :lol: , ho passato i 40,anche i 45 azz.. :o e vedo le cose con occhi diversi, ma sempre con la curiosità dei 15 anni ; pensa che nel lontano 77, quando feci un corso di informatica mi chiesero a cosa servisse e qualche anno più tardi all'acquisto di un fax(pagato un botto) ; se i divani li facevo col fax! :lol:
http://www.cariota.it
Torniamo al passato e compriamo dalla persona che ci dà più fiducia.

#14
Elencando le ragioni di una certa politica di prezzo non volevamo certo "pubblicizzare" il canale e-commerce, anzi...diciamo chiaramente che l'e-commerce va bene per molti ma non è per tutti.

Detto questo vi ringraziamo dei pareri costruttivi e rimaniamo al tempo stesso sicuri delle idee, dei fatti e della volontà che sostengono il nostro operato.

Buon lavoro anche a voi e a presto :wink:
https://www.diotti.com/
cron