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nuova impresa, nuovo durc...

#1
Salve a tutti!
Sto ristrutturando casa e l'impresa che aveva iniziato i lavori si è defilata, pertanto ho dovuto sostituirla con un'altra.
Qualcuno sa dirmi come devo procedere da un punto di vista burocratico? va, se non erro, comunicato allo sportello unico dell'edilizia il nuovo durc della nuova impresa? esiste un modello da cui attingere? grazie e tutti! :)

ps. naturalmente abbiamo presentato, a tempo debito, la DIA
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#3
Il DURC è un documento che produce la cassa edile del comune in cui la ditta ha la sede: l'impresa non deve far altro che richiederla e, una volta ottenuta, rilasciarne una copia al direttore dei lavori, che a sua volta avrà cura di allegarla, come documentazione integrativa, alla DIA già presentata. Ovviamente il durc non può essere compilato dall'impresa, perchè non può in alcun modo essere sostituito da un autocertificazione (può essere solo in alcuni particolari casi), per il fatto che è una certificazione che dice che l'impresa è in regola con il pagamento dei contributi previdenziali dei dipendenti.

Autocertificazione è, invece, la dichiarazione dell'organico medio annuo che, in genere, si richiede assieme al DURC. Se questa dichiarazione però è già stata presentata assieme alla DIA allora non va ripresentata; se non è stata presentata per niente e al comune non hanno detto nulla, allora non c'è bisogno di allegarla nemmeno adesso.

Lo sportello unico dell'edilizia è una struttura fantasma che, di fatto, non esiste (forse solo in qualche ben organizzato Comune): in genere sono tutti documenti che si presentano al protocollo del Comune nel cui territorio risiede la tua abitazione. Sicuramente il tecnico che ha presentato la DIA sa perfettamente cosa fare: interpellalo senza timore, perchè non può e non deve chiederti alcun "extra" per le integrazioni alle DIA (fa parte del compenso).

Per il tuo secondo dubbio, dipende molto dalla situazione che è accaduta. L'impresa, se ti contatta e ti dice che non può proseguire i lavori, lo può fare, a patto che non ti crei dei danni materiali a causa dell'interruzione. La cosa andrebbe studiata con un avvocato: ci possono essere centomila situaizoni diverse in cui l'impresa può o non può essere chiamata a rispondere di danni.
lo studio professionale
il blog
fotografia e grafica
casa nostra!

#4
Una cosa sono la documentazione che richiede il comune
e un'altra è il rapporto che intercorre tra privato e impresa
Il comune richiede il nominativo dell'impresa che esegue
i lavori e di conseguenza la documentazione che ne accerta
la regolarità vedi durc.
Questo fatto ha eliminato sulla carta la possibilità di eseguire i lavori
in economia ovvero il fai da te.
In teoria per ogni inpresa che entra in cantiere dovresti presentare
al comune il durc e inserirla nel piano di sicurezza.
In pratica molti presentano un durc al comune poi di fatto
i lavori vengono eseguiti da una miriade di imprese, artigiani
che cambiano ongi giorno e qui non entriamo se in regola o no.
L'aspetto contrattuale dove non c'entra il comune ma solo tu e l'impresa a cui affidi il lavoro dovrebbe essere regolarizzato da un contratto
firmato tra te e l'impresa dove vengono specificate i compensi
e i lavori da eseguire con tutte le clausole relative alle date e risoluzione del contratto nel mancato rispetto delle parti ci sono dei contratti tipo
che normalmente bisognerebbe utilizzare per gestire almeno la forma e giustificare la presenza delle persone in cantiere.
Tieni presente che il committente è sempre comunque responsabile
è chiaroc che di queste variazioni deve essere informato anche il direttore lavori.
Per quel che riguarda i lavori fatti in economia non c'è nessuna legge
attuale che impone personale con abilitazione per costruire la struttura di una abitazione ovvero per fare il muratore non serve nessuna abilitazione in quanto è sempre il direttore lavori che verifica l'idoneetà delle persone che operano in cantiere.
Cosa diversa sono invece le imprese che eseguono gli impianti
e qui in teoria è necessario presentare il durc.
Di fatto il comune per evitare contenziosi ti dice che per costruire
un'abitazione devi costruire delle solette e per eseguire questi lavori
in sicurezza devi avere in cantiere più persone e di conseguenza un'impresa.
Per salvare le apparenze basterebbe fare un contratto di assistenza lavori
con un'impresa che useresti solo per i lavori più gravosi tipo le solette
a questo punto presenti il durc al comune che è tutto contento
mentre per il resto dei lavori tipo i muri se sei capace te li fai tu.
Cercate in rete coperativa Alisei e vedete progetti di autocostruzioni
fatte da persone normali dove la casa di 100 mq costa 70000 euro.

#5
Il comune vuole il durc dell'impresa principale, perchè poi è responsabilità di questa (e del direttore dei lavori) andare a verificare se ogni eventuale subappaltatore è in regola. Se l'impresa principale cambia, bisogna portare il nuovo durc al comune. Poi magari a loro non gli interessa nulla, ma si deve tutelare in questo modo il committente (e il d.l.).

Anche facendo lavori in economia, bisogna chiamare imprese certificate per fare quei lavori che richiedono competenza certificata, come le lavorazioni sugli impianti elettrici: in questo caso, il responsabile di andare a verificare che l'impresa sia in regola è il committente stesso.

Alla fine il discorso è solo un "giro" di responsabilità, veicolato da una serie di pezzi di carta.
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#6
... il cambio di impresa all'interno di una DIA è una questione particolarmente delicata.

Nessun problema se l'impresa uscente acconsente al fatto di essere sostituita .... grandi casini se il tutto viene ad essere affettuato sopra la loro testa e senza il loro esplicito parere.

Il cambio di impresa deve essere comunicato all'ufficio tecnico del comune e determina un aggiornamento della DIA. Di norma il comune prende atto richiedendo al proprietario i dati relativi alla nuova impresa congiuntamente ad una dichiarazione di consenso al subentro sottoscritta dall'impresa uscente.

Perchè accade questo??... Accade perchè il subentro così formalizzato ed ufficilizzato corrisponde al passaggio dei rischi legati alla sicurezza. Quindi .... in definitiva ... l'impresa uscente dichiara che ... prima se accadeva qualcosa in cantiere erano tutti fatti miei ... da ora in poi.... questioni tue.

Di fatto, quello che i proprietari non hanno ben chiaro nella generalità delle situazioni .... è che il possesso dell'abitazione in ristrutturazione ... non è più loro ma è in capo all'impresa alla quale sono stati assegnati i lavori. Il tutto per identificare un unico responsabile.

Questo che cosa può voler dire?... Significa che l'impresa può porre il veto su chi fare entrare in cantiere oppure meno (proprietario incluso ... volendo) ... oppure .... tipico delle situazioni di conflittualità/subentro non consensuale .... può voler dire che l'impresa "chiude" il cantiere all'accesso di chiunque terzo voglia operare all'interno dello stesso .... tutto sulla base del concetto che ... siccome si "possono far male" ... io ne sarei il diretto responsabile. A fronte di situazioni ... neanche tanto "estreme" ... ho visto porre i sigilli al cantiere .... con tempi poi di ripartenza biblici ... (sempre che il proprietario non si decida a pagare subito il richiesto .... )

Quindi ... se c'è consenso al subentro ... ok... nessun problema... se non c'è consenso e tu hai una voglia matta di mandarli a casa a fronte di tutti i problemai che ti avranno combinato .... beh .. affronta la cosa in maniera diplmatica e con tatto .... la normativa sulla sicurezza potrebbe determinare, se strumentalizzata ad altri fini, un fermo di cantiere non da poco.


P.S. la divisione bagno/antibagno nella zona giorno falla in muratura e non in vetro.... pensando poi ad un opportuno ribasso in cartongesso per entrambe le zone ... Poi per la porta... io andrei ad inserire le stesse già previste nel resto dell'abitazione.. :-)

#7
grazie a tutti per le INFO!!!
seguriò i tuoi preziosi consigli, Roby!
la situazione a casa è parecchio complicata...e spiegarla qui sarebbe impossibile :cry:
l'impresa mi ha piantata in asso perchè presa da altri lavori, dopo che non ha rispettato una scadenza che, ahimè, avevamo concordato solo verbalmente.
cmq sono abbastanza tranquilla perchè la responsabilità non è ssolutamente la nostra...e poi il fatto di avere un avvocato in famiglia mi limita ulteriormente le preoccupazioni.
io intanto faccio la gnorri e comunico all'uff. preposto del mio comune il durc della nuova impresa...
c'è poi da puntualizzare che per impresa io intendo, erroneamente, solo i muratori, mentre idraulico, elettricista, ecc. sono individui che lavorano singolarmente e che non fanno capo alla ditta di cui sopra...
che situazione!!!
grazie mille dei consigli :wink:
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#8
Grazie Marcus!
Tutti gli operai che lavorano da noi sono in regola e mi rilasceranno tutte le indispensabili certificazioni a norma
Marcvsrvs ha scritto:Il comune vuole il durc dell'impresa principale, perchè poi è responsabilità di questa (e del direttore dei lavori) andare a verificare se ogni eventuale subappaltatore è in regola. Se l'impresa principale cambia, bisogna portare il nuovo durc al comune. Poi magari a loro non gli interessa nulla, ma si deve tutelare in questo modo il committente (e il d.l.).

Anche facendo lavori in economia, bisogna chiamare imprese certificate per fare quei lavori che richiedono competenza certificata, come le lavorazioni sugli impianti elettrici: in questo caso, il responsabile di andare a verificare che l'impresa sia in regola è il committente stesso.

Alla fine il discorso è solo un "giro" di responsabilità, veicolato da una serie di pezzi di carta.
:wink:
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#9
70000 euro
formula1 ha scritto:Una cosa sono la documentazione che richiede il comune
e un'altra è il rapporto che intercorre tra privato e impresa
Il comune richiede il nominativo dell'impresa che esegue
i lavori e di conseguenza la documentazione che ne accerta
la regolarità vedi durc.
Questo fatto ha eliminato sulla carta la possibilità di eseguire i lavori
in economia ovvero il fai da te.
In teoria per ogni inpresa che entra in cantiere dovresti presentare
al comune il durc e inserirla nel piano di sicurezza.
In pratica molti presentano un durc al comune poi di fatto
i lavori vengono eseguiti da una miriade di imprese, artigiani
che cambiano ongi giorno e qui non entriamo se in regola o no.
L'aspetto contrattuale dove non c'entra il comune ma solo tu e l'impresa a cui affidi il lavoro dovrebbe essere regolarizzato da un contratto
firmato tra te e l'impresa dove vengono specificate i compensi
e i lavori da eseguire con tutte le clausole relative alle date e risoluzione del contratto nel mancato rispetto delle parti ci sono dei contratti tipo
che normalmente bisognerebbe utilizzare per gestire almeno la forma e giustificare la presenza delle persone in cantiere.
Tieni presente che il committente è sempre comunque responsabile
è chiaroc che di queste variazioni deve essere informato anche il direttore lavori.
Per quel che riguarda i lavori fatti in economia non c'è nessuna legge
attuale che impone personale con abilitazione per costruire la struttura di una abitazione ovvero per fare il muratore non serve nessuna abilitazione in quanto è sempre il direttore lavori che verifica l'idoneetà delle persone che operano in cantiere.
Cosa diversa sono invece le imprese che eseguono gli impianti
e qui in teoria è necessario presentare il durc.
Di fatto il comune per evitare contenziosi ti dice che per costruire
un'abitazione devi costruire delle solette e per eseguire questi lavori
in sicurezza devi avere in cantiere più persone e di conseguenza un'impresa.
Per salvare le apparenze basterebbe fare un contratto di assistenza lavori
con un'impresa che useresti solo per i lavori più gravosi tipo le solette
a questo punto presenti il durc al comune che è tutto contento
mentre per il resto dei lavori tipo i muri se sei capace te li fai tu.
Cercate in rete coperativa Alisei e vedete progetti di autocostruzioni
fatte da persone normali dove la casa di 100 mq costa 70000 euro.
:shock: :shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
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#10
ROVEREtigerNERO ha scritto:grazie a tutti per le INFO!!!
seguriò i tuoi preziosi consigli, Roby!
la situazione a casa è parecchio complicata...e spiegarla qui sarebbe impossibile :cry:
l'impresa mi ha piantata in asso perchè presa da altri lavori, dopo che non ha rispettato una scadenza che, ahimè, avevamo concordato solo verbalmente.
cmq sono abbastanza tranquilla perchè la responsabilità non è ssolutamente la nostra...e poi il fatto di avere un avvocato in famiglia mi limita ulteriormente le preoccupazioni.
io intanto faccio la gnorri e comunico all'uff. preposto del mio comune il durc della nuova impresa...
c'è poi da puntualizzare che per impresa io intendo, erroneamente, solo i muratori, mentre idraulico, elettricista, ecc. sono individui che lavorano singolarmente e che non fanno capo alla ditta di cui sopra...
che situazione!!!
grazie mille dei consigli :wink:
fai le tue verifiche... maaaa ... ho immaginato bene ciò che stai vivendo ... (anche perchè se tutto andasse bene.. perchè mai cambiare impresa...)... Due anni fa mi sono trovato nella stessa identica situazione. Precisa. Impresa che era andata a seguire un altro cantiere (è tipico che tengano il piede in più scarpe per garantirsi la continuità.....) .. il sottoscritto incaxxatissimo.... che a un bel momento ha detto fuori! (e ha dato fuori! :-) ) .... Risultato... visto che anche qui oiltre all'impresa c'erano coinvolti altri artigiani direttamente selezionati da parte mia ... sai che cosa è successo?... Che l'impresa ha diffidato tutti quanti di non mettere più piede in cantiere ... visto che lo stesso era sotto la loro responsabilità per tutto quanto riguarda la sicurezza. Morale... tutti gli artigiani piuttosto che rischiare una denuncia .... sono andati a lavorare da altre parti.... 4 mesi di fermo!! ... e quello che ho verificato è che questa situazione è una cosa che accade di frequente... Tu non sei contenta ... li vuoi mandare mia... hai ragione a mandarli via ... non vuoi pagare tutto quello che loro hanno richiesto ??... va bene loro ti chiudono il cantiere... e tu rimani lì.... avendo la proprietà... ma non il possesso della tua casa!

Tutto questo è determinato dal fatto che un subentro di impresa all'interno di una DIA è subordinato alla sottoscrizione/accettazione dell'impresa uscente. Nel loro non volgiono accettare ... tu diventi matta!

Come ne sono uscito.... chiedendo un favore al Comune.... il quale mi ha consesso, pur non essendo arrivati alla fine lavori "di fatto" ... di chiudere formalmente ed in via anticipata la DIA. Dal quel momento in poi ogni loro responsabilità sulla sicurezza del cantiere è andata a decadere e siamo stati in grado di poter proseguire con i lavori.